Il riflusso degli IDIOTES e lo SPREAD

Per gli antichi Greci, idiotes era colui che non partecipava alla vita pubblica, chi confinava...

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Per gli antichi Greci, idiotes era colui che non partecipava alla vita pubblica, chi confinava la propria esistenza solo nella sfera privata.

Chiamatelo come volete, ionismo, individualismo, personalismo, egocentrismo, asocialità, ma negli ultimi anni, causa e complice la nausea originata dalla decennale politica, dalle altere istituzioni, dalla boriosa burocrazia, dalla ipocrita cosiddetta società civile che sembra una pletora di cortei in cerca di mantenimento, nonché dagli evidenti assoldati media, ma pure dalla incessante crisi economica, sta di fatto e di tutta evidenza che c’è stato un distacco dalla vita pubblica e politica seppure siamo nell’epoca di internet e dei social.

Sicché sono in aumento in modo lampante gli idiotes. Nell’antica Grecia era idiotes quella persona che non partecipava alle assemblee pubbliche dove il demos, il popolo, assumeva le decisioni di importanza collettiva. Chi non era interessato alla vita pubblica e alla politica era considerato disonorevole, ed era definito “idiota”. L’idiozia era la condizione “naturale” alla nascita, prima di ricevere l’educazione da cittadino. Gli idiotes quindi lasciavano che gli altri prendessero le decisioni per tutti, spesso non comprendendo neanche i motivi delle scelte effettuate.

Questo e accaduto in Italia (e specialmente in Sicilia) soprattutto da alcuni decenni a questa parte e stranamene sta riprendendo, anzi come accelerando, anche perché è in corso un martellamento, soprattutto intellettuale, ideologico e informativo, che bisogna delegare ad altri il potere di stabilire per noi, tanto più se questi ultimi sono quotati, esperti, luminari, competenti e senza neanche chiederci se dentro poi sono dei corrotti, delinquenti o mercenari, come tanti si sono rivelati nel tempo.

Questo allontanarsi dalla cosa pubblica accade persino in piccoli comuni. Sicché poi non comprendiamo neanche il significato delle decisioni locali che altri prendono per noi.

Abbiamo persino scordato che la nostra Costituzione ha creato le fondamenta dello Stato di Diritto, dando la sovranità al popolo, facendo della legge la chiave di volta del sistema. Ma guarda caso nella scuola pubblica italiana non si studia mai il diritto come i doveri e quando lo si accenna, a farlo non è neppure un insegnante con dottorato in giurisprudenza.

Non dobbiamo più essere dei sudditi, bensì dei CITTADINI.

Il cittadino, a differenza del suddito, è innanzitutto il soggetto che gode dei diritti civili, ma è anche colui che può essere titolare di diritti economici per così dire originari, non derivati da un potere superiore che arbitrariamente da o sottrae.

E invece siamo stati forzosamente sempre più soggetti ad un potere superiore, quasi impalpabile seppure visibile, quale uno Stato, Regioni, Enti, Comuni, sempre più estorsori fiscali, vessatori giuridici, pubblicani armati di un Diritto per farsi mantenere insieme ai loro eserciti di codazzi, norme che loro stessi si sono votate per acquisire un potere imperiale, oppressivo, coercitivo, clientelare, ingordo e sprezzante nei confronti del concittadino che considerano suddito, sottomesso, assoggettabile per legge (le LORO leggi e solo per LORO).

Oggi criticavo in altra sede epistolare un comune che improvvisamene ha innalzato la Tarip del 29% nonostante casi tra la popolazione di raccolta differenziata individuale anche del 97% e che invece di vedersi riconosciuta una decurtazione si sono visti maggiorare l’importo.

Condivido la considerazione di un giornalista locale che ormai chiunque è in un “palazzo” considera la cosa pubblica come cosa propria e aggiungo: come una sorta di “cosa nostra”.

D’altronde, l’Italia da alcuni decenni è una Nazione fondata sull’estorsione fiscale. L’estorsione è tipica della mafia. Per assonanza l’Italia è divenuta negli anni una Nazione di mafia politico-istituzionale-legalizzata.

E purtroppo sono anche riusciti nel tempo a sfiancarci, avvilirci. E attraverso i media asserviti al potere e una scuola asilo, parcheggio e stantia, a trasformarci in una nazione di idiotes e buoi-contribuenti.

Ma qualcosa forse è cambiato negli ultimi anni. Un nuovo vento umano e sociale ha spirato. Alcuni cittadini hanno voluto risentirsi partecipi arrivando anche ai posti di governo e forse stavolta per cambiare questo incancrenito sistema italiano.

E che questo cambiamento potrebbe anche verificarsi lo dimostra “il cannone dello Spread” che subito il trasversale sistema ha fatto puntare verso la Penisola dai propri amici e compari internazionali con cui si è spartito in questi decenni l’’Italia e gli italiani.

Siamo quindi in modo palese all’ultima possibilità di tornare uomini e non esser e più idiotes e buoi. Dipende se sapremo partecipare, resistere e combattere, con intelligenza ma fermamente, come facevano i nostri nonni quando battagliavano anche dando la vita per la loro libertà. Noi spero non dovremo come loro mai usare le armi bensì la civile ragionevolezza e la resilienza.

Mi preoccupa tuttavia che forse non siamo più tanto quei nostri nonni. Ma l’essere umano ha sempre stupito per la sua innata capacità mentale di reagire e liberarsi.

(alcune frasi sono prese da un indimenticabile quanto straordinario discorso di una persona pronunciato alcuni anni addietro).

(l’immagine è tratta da “Atene, quinto secolo avanti Cristo, l’Ecclesia, riunita in pubblica seduta a votare, in un esperimento di democrazia diretta che non ha precedenti nella storia. Per chi aveva reddito modesto, era previsto un compenso per le giornate dedicate a esaminare le leggi e a votarle – Rai Storia”).

Adduso Sebastiano

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