Sparatorie in strada e Salvini in giro a sbraitare solo di Castrazione Chimica

In Italia ormai si sono intensificate le sparatorie per strada, e non solo, ed è...

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In Italia ormai si sono intensificate le sparatorie per strada, e non solo, ed è cosa che accade quasi quotidianamente su tutto l’italico territorio.

Morti e feriti riempiono ormai le pagine dei giornali e forniscono cronaca ai TG. Morti e feriti talvolta anche “per errore” o come “effetto collaterale” e questo è ancora più intollerabile.

Sono fatti che richiederebbero un intervento fermo e deciso e non solo l’affidarsi ai mai non troppo ringraziati uomini delle forze dell’ordine che agiscono per moto proprio, e per proprio senso del dovere, e non certo grazie a chi DOPO, come suole fare il Capitano Salvini, se ne prende i meriti, talvolta addirittura direttamente e nono solo come gloria indotta da altrui azioni.

Quello stesso Salvini che si riempie la bocca di “sicurezza” e si diletta con ruspe e “porti chiusi” vari, tutte azioni che costano solo parole e richiedono solo faccia tosta e stomaco con moquette, tutte cose che Salvini dimostra di avere in abbondanza, tutte cose rivolte a chi è debole come è d’uopo e d’uso tra i bulletti ed i guappetti di quartiere. Per il resto, tutto il resto, niente ed anche meno.

Come ministro degli interni, quale dovrebbe essere, dovrebbe provvedere a far si che chi veramente combatte contro il crimine ed i criminali abbia non solo tutti i mezzi per poterlo fare ma anche che siano in numero sufficiente a ben curare e mantenere in sicurezza tutto il territorio assumendo nuovi poliziotti, carabinieri e finanzieri: Ma questo costerebbe soldi, non solo chiacchiere come per “porti chiusi”, abbattimento “campi di derelitti” e sfratti vari (ma, pe carità, mai Casa Pound che non si tocca perchè c’è sempre qualcun altro più urgente da sgombrare, purché sia altro delle fasce deboli con i quali poter mostrare muscoli millantati).

Impegnato com’è ad andare in giro in Italia e all’estero tutto, sia chiaro, a NOSTRE spese per se e per chi l’accompagna, scorta compresa che, per lui, è giusto e doverosa che ci sia e che, a lume di naso (si fa per dire) dovrebbe aggirarsi su un minimo di 30 persone che ruotano su cinque turni; ciò significa che già solo per la sicurezza del Capitano e delle sue felpe lo Stato spende circa 120mila euro al mese.

Aggiungiamoci poi una media di 8500 unità delle forze dell’ordine per permettergli di predicare in giro; forze dell’ordine sottratte al territorio e da altri compiti, il tutto su un territorio che come su detto, è già carente, ed il conto comincia già a diventare salato, altro che redditi vari.

Ma Lui è Lui e per Lui tutto questo è dovuto. Per gli altri?: ma anche no!, secondo i desiata e gli auspici del Capitano.

Quest’inciso l’ho ritenuto necessario per mettere almeno qualche punto sull’infinito numero di I lasciate in giro, e sulla strada, da Capitan Salvini per cui ora, ciò premesso e tornando all’inizio di questa analisi sommaria della situazione sicurezza in Italia, non possiamo non notare il netto incremento di infingardi e di mele marce che, per pura e semplice “delinquenza”, o per revancismo nazional fascista, sentendosi (a ragione o a torto, secondo mia opinione: a ragione) magari anche protetti da chi è al comando, incrementano il loro “mal operare” e, come vermi, escono dalla mela bacata che li ha nutriti e tenuti al riparo fino ad oggi ma ora….. ora si sentono più forti anche loro.

Del resto è noto che, come recita il famoso detto: ‘O pesce fète d’ ‘a capa (tradotto in lingua: il pesce puzza dalla testa), un modo per dire che il marcio sta all’origine, sta in chi è in testa e quindi in chi comanda, e qui, oggi, indubitabilmente, l’intero pesce puzza, ed anche tanto, con o senza posa a mano armata di mitra del Comandante ne più ne meno come i “boss” in qualche scena di Gomorra, Roma a mano armata, Milano violenta, Milano a mano armata ….. Il Padrino o, in più attinente calante, del bulletto di quartiere in posa da duro.

Tra le ultime scorribande di questi criminali abbiamo un’ampia scelta che parte (a voler guardare slo gli ultimi giorni) dallo stupro viterbese made in Casa Pound per arrivare a Napoli dove è rimasta ferita una bimba in modo grave.

A riguardo, l’altro vicepremier, il pentastellato Luigi Di Maio, ha chiesto

“più uomini sul terreno. Più controlli, più prevenzione”.

Cose logiche e dovute ma, sempre come già su annotato, sono cose che richiedono impegno, lavoro organizzativo serio e vero e, ancor più , soldi (“danè” come dice il Capitano mimando con le mani i soldi che dovrebbero scorrere) e non solo chiacchiere.

Soldi necessari ad assumere altre forze dell’ordine da mettere sul territorio ad affiancare quelli che già ci sono e che si affannano a compiere, sia pur in numero nettamente insufficiente, il loro dovere ed invece….

Invece il Capitano, un giorno sì e l’altro pure, non fa che ridurle (forze valutabili in 8.550 unità) per i suoi continui e quotidiani: eccomi quà, sono qui, sono bello?, e poi sparare un mare di chiacchiere tipo venditore ambulante alle fiere che affabula i presenti.

Tra le chiacchiere in auge adesso ce n’è una che, ultimamente, spara di continuo: quella sulla “Castrazione Chimica” per la quale sbraita:

“Non ci fermeremo fin quando non sarà legge dello Stato”.
“Quasi il 60% degli italiani è favorevole alla castrazione chimica per pedofili e stupratori, legge di civiltà in molti Paesi. Oggi e domani la Lega raccoglie le firme nelle piazze di tutta Italia, il Parlamento non potrà più far finta di niente!”.

Certo! Intanto, ad ora e di sicuro, chi fa finta di niente è lui visto che, così sbraitando, lancia una balla universale ad effetto zero, e fine solo al far scena, visto che, alla fin fine, quand’anche dovesse essere approvata, sarebbe e resta solo uno specchietto per le allodole dal momento che, nella pratica, NON è nel potere di nessuno l’indurre chicchessia a farsela fare ma, bensì, è il singolo che dovrebbe scegliere di volerla (e poi continuare nel tempo visto che non sarebbe “una tantum” ma pratica che va ripetuta ciclicamente, come una qualsiasi “cura antibiotica” o antidolorifica).

ERGO, è come chiedere che, per legge, ci sia il “Capretto a Pasqua” ed il “Tacchino a Natale” con l’intesa che però devono essere questi, Capretto e Tacchino, a scegliere di voler allietare le nostre tavole. SIC!

ERGO ancora. Ma al governo chi c’è? Se non sbaglio lui ed ha, con i sodali, anche l’assoluta maggioranza ben saputa usare per farsi scudo da processi, o approvarsi provvedimenti di bandiera, per cui la domanda è: ma perché non se lo dice allo specchio e fa? Ha forse litigato anche con se stesso? Ma no! Forse è solo che sa già dove si automanderebbe, ed evita.

ERGO conclusivo va agli italioti che gli credono e lo applaudono per ogni…ata che dice (e ne dice a getto continuo) dico: svegliatevi, mettete in moto il cervello o quel che ancora vi resta di utilizzabile e non ingoiate le panzane del Capitano come diversi decenni fa si ingoiavano quelle di una altro Capitano, allora chiamato Duce.

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