Lega Pro Girone C, il cambio allenatore non paga – La Bastonatura

Lega Pro Girone C, quando il cambio allenatore non paga: tantissimi i casi di allenatori esonerati con il cambio che non da risultati sperati

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Lega Pro Girone C, quando il cambio allenatore non paga: tantissimi i casi di allenatori esonerati o dimissionari con il cambio di guida tecnica che non da i risultati sperati.

Ultimo in ordine di tempo il caso della Fidelis Andria, fanalino di coda del Girone C in Lega Pro, che dopo l’interregno di Diaw Doudou a sua volta sostituito da Trocini è tornata all’antico con il ritorno di Mirko Cudini e del suo vice Giuseppe Antognozzi comunicando l’esonero di Bruno Trocini, del suo vice Ginobili e anche del ds Mariano Fernandez.

Ma l’Oscar del Girone C, sotto questo punto di vista, va senza dubbio alla Turris che, dopo aver esonerato il primo tecnico Canzi quando non era nemmeno iniziato il  campionato, ha fatto tutta la stagione con quattro allenatori diversi: Canzi, Padalino, Di Michele e da gennaio Gaetano Fontana.

I TANTI CAMBI DI ALLENATORE INFRUTTUOSI NEL GIRONE C DI LEGA PRO.

Due casi eclatanti quelli dell’Andria e della Turris ma non i soli in questo torneo in cui il cambio di guida tecnica l’ha fatto davvero da padrone. E il minimo comune denominatore di tutti questi avvicendamenti in panchina è stato che il nuovo tecnico ha fatto quasi sempre peggio del predecessore.

A Pescara via Colombo, arriva Zeman. A Foggia, dopo la parentesi iniziale di Boscaglia, si dimette Gallo per divergenze con la società e arriva Somma che forse è l’unico caso in cui il neo tecnico abbia iniziato molto bene con due vittorie consecutive. A Crotone via Lerda, arriva Zauli. Alla Gelbison esonerato Esposito, arriva De Sanzo e poi di nuovo Esposito.

Emblematico il caso della Juve Stabia dove il 27 gennaio si dimette Colucci con 33 punti in 23 gare e una media punti di 1,43 a partita e squadra al quinto posto; lo sostituisce a Viterbo Lucenti che vince, poi subentra Pochesci che in 6 gare racimola solo 2 punti con 4 gol fatti e 12 subiti con una media di 2 gol subiti a match e una media punti di 0,33.

A Viterbo si parte con Filippi, si passa a Pesoli a sua volta sostituito da Lopez. A Messina esonerato Auteri si passa prima a Cinelli e poi a Raciti. Da Siviglia a Raffaele a Potenza mentre a Monopoli da Laterza si passa a Pancaro.

Ad Avellino (fuori dai playoff) da Taurino con un breve interregno di Biancolino si passa a Rastelli senza che la situazione della squadra sia granché migliorata nonostante i proclami di partenza. E per finire Taranto dove l’avvicendamento è tra Nello Di Costanzo a Eziolino Capuano con i pugliesi ancora impelagati nella lotta per evitare i playout.

Un numero assolutamente spropositato di esoneri e dimissioni che la dice tutta sulla poca lungimiranza di molte società di questo campionato di Lega Pro.

Dato peraltro in controtendenza con le esigenze di questo periodo ancora caratterizzato dagli effetti negativi degli anni senza incassi della pandemia da Covid che richiederebbe ancora oggi una certa parsimonia nelle spese e negli ingaggi di nuovi tecnici ai vari presidenti di turno.

Presidenti che molto spesso preferiscono a quanto pare tenere a libro paga più di un allenatore nel corso della stagione, molto spesso anche tornando sui propri passi e richiamando magari il tecnico esonerato con cui avevano iniziato il campionato di Lega Pro.

Senza contare che poi, soprattutto in Lega Pro ma non solo, il cambio di allenatore serve anche a mascherare qualche errore di troppo commesso dai presidenti nella costruzione delle proprie squadre. Con l’allenatore che funge sempre di più da capro espiatorio se le cose vanno male….

 

 

 

 

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