Juve Stabia, il pagellone del girone di andata delle Vespe

Juve Stabia, il pagellone del girone di andata delle Vespe: il quarto posto, obiettivo impensabile ad inizio stagione, è il coronamento di un'ottima prima parte di campionato

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Juve Stabia, il pagellone del girone di andata delle Vespe: il quarto posto, obiettivo impensabile ad inizio stagione, è il coronamento di un’ottima prima parte di campionato nella quale sono emerse alcune individualità importanti, primo fra tutti il portiere Davide Barosi che ha costellato di numerosi record la sua prima parte di torneo nella Juve Stabia.

JUVE STABIA, IL PAGELLONE DELLE VESPE NEL GIRONE DI ANDATA.

Barosi 8,5: una saracinesca in ogni senso. 12 clean-sheet in 19 partite di campionato sono un’enormità. A questo aggiungiamo solo 13 gol subiti in 19 gare (assente per scelta tecnica solo a Catanzaro nelle prime 20) e inoltre un’imbattibilità di 658 minuti (dal gol di Cuppone in Juve Stabia-Pescara 1-2 al gol di Malcore in Cerignola-Juve Stabia 4-2). E’ vero che alla fase difensiva partecipa tutta la squadra ma le sue parate sono spesso decisive e di lui sentiremo parlare anche in Serie A fra pochissimi anni.

Russo 6: una sola gara, quella di Catanzaro peraltro contro una squadra che sta stradominando il torneo, non fa testo per una valutazione. Ma il contributo che da anche all’interno dello spogliatoio è sempre importante.

Caldore 7,5: il miglior difensore di movimento della Juve Stabia senza alcun dubbio. All’inizio fatica ad entrare nelle scelte di Colucci ma poi domina a suon di prestazioni e conferma quanto di buono fatto vedere anche negli anni precedenti. Una certezza per le Vespe. Giocatore di categoria superiore.

Tonucci 5,5: il capitano resta fermo a lungo per un brutto infortunio al polpaccio e forse anche nel momento migliore della Juve Stabia. A fasi alterne il suo contributo alla squadra.

Cinaglia 6: vale lo stesso discorso fatto per Tonucci. Troppo condizionato dagli infortuni muscolari il suo rendimento nel girone di andata. Si arrende definitivamente a Latina. Quando sta bene forma con Caldore una linea Maginot quasi invalicabile: 534 minuti in coppia con l’ex Taranto in cui le Vespe non subiscono alcun gol!

Picardi SV: una manciata di minuti per il suo esordio tra i professionisti a conferma del grandissimo lavoro del settore giovanile della Juve Stabia guidato dal responsabile Saby Mainolfi e dal direttore Roberto Amodio.

Vimercati 5,5: il ragazzo c’è ed ha sicuramente stoffa da difensore centrale ma commette una sciocchezza a Latina che lascia le Vespe in 10 e fortunatamente non crea danni peggiori.

Mignanelli 7,5: ad Avellino forse si staranno chiedendo perchè sia stato ceduto così a cuor leggero questo stantuffo di sinistra che lascia il segno sia nella fase difensiva che in quella di attacco. Due gol (Monterosi e Picerno) che portano 6 punti, 3 assist, ma soprattutto entra in tanti gol delle Vespe e sforna un capolavoro di assist da Serie A (per affermazione dello stesso mister Colucci) per il gol di Pandolfi ad Andria. Cosa chiedergli di più?

Dell’Orfanello 6: poche volte in campo dal primo minuto perchè è chiuso da Mignanelli in quel ruolo ma alla prima di ritorno contro la Gelbison sforna una super prestazione con tanto di assist decisivo a Zigoni.

Maggioni 6,5: bravo sia in fase difensiva che in quella propulsiva sulla fascia destra. Mostra grande personalità pur essendo ancora molto giovane. E segna due gol importanti per le sorti delle Vespe.

Peluso 5,5: gioca quando non c’è Maggioni e il contributo spesso non è pari a quello dell’ex Modena. Tuttavia non commette mai gravi errori.

Maselli 6: Colucci crede molto in questo ragazzo e già nel pre-campionato lo prova nel 4-3-3 nel ruolo di play. Quando viene chiamato in causa non delude le aspettative anzi ha grande padronanza del ruolo, visione di gioco e grande capacità di interdizione. Un gol d’autore contro il Pescara anche se nell’ultimo periodo gli viene preferito spesso Berardocco.

Berardocco 6,5: il metronomo della Juve Stabia. Gestisce bene i tempi delle giocate del centrocampo gialloblè e sforna qualche assist importante. Sicuramente più che sufficiente il suo girone di andata in gialloblè.

Gerbo 6: anche per lui un girone di andata con qualche guaio fisico di troppo che alla lunga lo condiziona. Dal suo curriculum ci si aspetterebbero giocate importanti. Ma non è detto che non arrivino nel girone di ritorno col migliorare della condizione fisica.

Scaccabarozzi 6,5: Colucci ad inizio stagione lo impiega varie volte nei tre di attacco come elemento equilibratore nel 4-3-3 asimmetrico. Il meglio di sè stesso lo da però da interno di centrocampo a destra. Notevole il suo contributo di quantità al centrocampo gialloblè ma non disdegna qualche bella giocata come la traversa colpita a Cerignola su punizione.

Altobelli 7: da centrocampista si disimpegna bene firmando anche un gol d’autore in rovesciata alla prima di campionato con la Gelbison. Ma la vera sorpresa arriva quando Colucci, dopo l’infortunio muscolare di Cinaglia, gli chiede di fare il difensore centrale. Forse Altobelli ha trovato il ruolo con cui potrà allungare di diversi anni ancora la propria carriera.

Ricci 6,5: anche per lui vale lo stesso discorso fatto per Scaccabarozzi. Colucci lo impiega spesso nei tre di attacco ma il meglio lo fornisce da centrocampista. Un bel gol contro il Messina a coronamento di un girone di andata più che sufficiente.

Carbone 6: lanciato nella mischia anche da titolare come contro il Giugliano, il ragazzo non demerita. Buono il suo contributo al centrocampo soprattutto in quantità.

Bentivegna 5: forse l’elemento da cui ci si aspettava molto di più soprattutto dopo l’ultimo campionato. Solo 11 presenze per lui e 2 assist. Troppo poco per uno con i suoi mezzi e le sue capacità tecniche molto elevate.

Guarracino 6: quando viene chiamato in causa non delude mai le aspettative. Qualche volta anche da titolare come ad Avellino dove sfodera una grande prestazione. Contro il Cerignola per poco da una sua invenzione non arriva il 3-3 che avrebbe avuto del clamoroso dal 3-0 per i locali.

D’Agostino 6: ha grande inventiva e qualità. Spesso all’inizio della stagione Colucci non lo vede molto nelle sue scelte tecniche dell’undici titolare. Alla distanza però esce fuori la sua classe di giovane talento. Due gol d’autore contro la Virtus Francavilla.

Silipo 6: penalizzato dal fatto di non fare la fase difensiva così come quella offensiva. Colucci vuole calciatore bifasici e sotto questo aspetto l’ex Palermo forse ha ancora qualche limite. Ma alla distanza viene fuori la sua classe e due gol importanti contro il Monopoli e il Messina. Con D’Agostino forse Silipo è l’unico giocatore in rosa capace di saltare l’uomo e creare superiorità numerica nella sua zona di competenza.

Santos 5,5: all’inizio sembra voglia spaccare il mondo, dato anche il suo curriculum. Si presenta con un bel gol di testa contro il Foggia. Poi c’è una fase di involuzione dovuta forse all’ambientamento e ad un problema alla spalla che si trascina da tempo, come affermato dal mister. Gol d’autore in rovesciata contro il Cerignola.

Pandolfi 6: ad inizio stagione deve fare la prima punta per assenza di punte centrali e deve sacrificarsi a lungo in un ruolo non suo. Poi gioca nei tre davanti da esterno offensivo di sinistra e va molto meglio. Due gol e 4 assist per lui e forse qualche errore di troppo sotto porta ma sotto il profilo dell’impegno da sempre il meglio di sè.

Zigoni 6: ci mette molto, forse troppo per entrare in condizione. Nell’ultimo mese però si vede uno Zigoni molto diverso da quello delle prime gare. Fino al bel gol della prima di ritorno contro la Gelbison che porta tre punti importantissimi.

Della Pietra 5,5: titolare nella sfida più difficile a Catanzaro. Per il resto non demerita e quando viene chiamato in causa da sempre il meglio di se’ in ogni circostanza.

Colucci 8: riesce a trarre il meglio dal materiale umano a sua disposizione che non è certamente di primissima scelta. La Juve Stabia ha investito per esempio in estate meno di squadre del calibro di Avellino e Foggia che sono dietro alle Vespe in classifica. Riesce a forgiare un gruppo granitico ma soprattutto conferisce alla sua squadra una fase difensiva di primissimo livello (seconda migliore difesa del campionato). E arriva ad un quarto posto che era impensabile ad inizio stagione. Ad un certo punto arrivano anche critiche su di lui ma sono assolutamente incomprensibili visto l’ottimo lavoro fatto nel girone di andata da parte del tecnico che proprio oggi festeggia 50 anni. Auguri!

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