Tria preoccupato, Di Maio resta ottimista. Intanto lo SPREAD orbita sui 320

Continua a preoccupare lo Spread che ieri ha superato quota 320 punti con il rendimento...

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Continua a preoccupare lo Spread che ieri ha superato quota 320 punti con il rendimento dei BTP decennali italiano al 3,6%. Un livello che non possiamo sostenere a lungo, ha dichiarato il ministro dell’economia Giovanni Tria ospite di Porta a Porta precisando che non ci sono motivi che giustificano questi livelli perché i fondamentali dell’Italia sono solidi. Nel contempo però fa trasparire una certa preoccupazione che si evidenzia quando afferma che:

“è un livello che non possiamo considerare di poter mantenere molto allungo perché sappiamo Non tanto per problemi di pagamento e interessi sul debito ma è chiaro che uno spread alto pone un problema al sistema bancario, la parte più debole del sistema bancario” ha dichiarato Tria.

Tranquillità invece ha mostrato il vicepremier Di Maio, ospite questa mattina a Radio24 dove, grazie alla sua lunghissima e notoria esperienza finanziaria ed alla sua indiscussa capacità di analisi e valutazioni (ça va pour dire, si fa per dire) economiche, ha dato la sua illuminata analisi:

“quando si parla di intervenire, significa monitorare lo stato della situazione, ascoltare istituti di credito, vedere quali sono le criticità, ma dal punto di vista dello Spread io sono fiducioso del fatto che, nelle prossime settimane, inizierà a scendere per una semplice ragione: saranno le settimane del dialogo, con l’Unione Europea, saranno le settimane in cui si leggeranno tutti i dettagli della manovra di bilancio e quindi ci saranno anche, ci sarà la consapevolezza da parte di mercati ma anche dei cittadini che non solo il reddito di cittadinanza, quota 100 per superare la Fornero, il rimborso ai truffati dalle banche, significai rispettare le promesse, ma sigbifica anche investire nel capitale umano di questo paese” 

Ipse dixit Di Maio, ed allora vediamo invece cosa dicono gli ignorantoni e le iene dei mercati (tra i quali, comunque si deve sopravvivere e non a prescindere) che si presentano, da subito, con un’apertura negativa.

Cominciamo con Milano che già ieri è stata la peggior Piazza d’Europa. Segna, in avvio subito un meno 0,32% con i titoli che partono male. A Milano Moncler -4, STM di nuovo pesante meno 2,80%, Saipem e Tenaris a -2,3 e -1,6%.
In rialzo Mediobanca e Terna, che guadagnano oltre mezzo punto percentuale, Enel +1,2%.
Lo spread fra Btp e Bund stamattina apre sui valori di ieri, siamo ancora a 320 punti base. Infine ricordiamo che oggi si riunisce la Banca Centrale Europea e si resta in attesa di sue comunicazioni e decisioni.

Intanto il terzo (quarto) in parte, Conte, si porta avanti e al Cremino, dichiara che l’Italia lavora per eliminare il prima possibile le sanzioni e poi, già che c’è, si ricorda anche che è stato inviato, buon terzo, su qualla pubblica piazza per lanciare il classico ritornello ripetuto in ogni mercato e fiera: “Venghino siori e siori. Non sono qui per vendere ma per regalare” ecc ecc e quindi, diligentemente, eccoli li pronto a dichiarare che comprare italiano è “un affare” ma, per carità, lui non è lì per vendere titoli italiani, ma per regalare l’appoggio all’eliminazione delle sanzioni (Sic, Sic ed ancora Sic).

E Salvini? Al momento è impegnato su altre piazze, eventi e dirette più redditizie finché sono calde. Per il  resto si vedrà poi quando, come e cosa farà comodo cavalcare: per ora resta l’andiamo avanti senza fermarci!

Questo, ad ora, è tutto. In attesa d’altro noi ci teniamo strettamente legati alla speranza del: Io speriamo che me la cavo.

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