Morte prematura di Elena Cella: mancata diagnosi e intervento tardivo

La morte di Elena Cella a tre anni solleva domande sulla mancata diagnosi e il ritardo nell'intervento medico.

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La morte prematura di Elena Cella a causa di una mancata diagnosi e intervento tardivo ha scosso la sua famiglia. Respinta la proposta di archiviazione, la famiglia chiede giustizia e chiarezza su quanto accaduto.

Tragedia di Elena Cella, tre anni: la famiglia chiede giustizia

La morte prematura di Elena Cella, a soli tre anni, ha scosso profondamente la sua famiglia e sollevato domande su quanto sarebbe potuto essere fatto per salvarla. I parenti della piccola, assistiti dall’avvocato Enrico Ricciuti, respingono fermamente la proposta di archiviazione della Procura di Napoli e pongono l’attenzione su una serie di fattori critici.

Prima di tutto, i consulenti della famiglia sostengono che un intervento tempestivo, in particolare una scansione TAC, avrebbe potuto rivelare il vero problema di salute di Elena. Si ritiene che il ritardo nell’effettuare questa procedura abbia compromesso le possibilità di individuare e trattare un volvolo intestinale, causa dell’infarto intestinale che ha portato alla sua morte.

Inoltre, si solleva la questione della diagnosi errata di diabete infantile, che ha portato alla sua trasferimento in una struttura non adeguatamente attrezzata per affrontare la sua condizione. Questo trasferimento ha avuto conseguenze fatali, con il primo di tre arresti cardiaci subiti da Elena. Il suo stato di salute è rapidamente peggiorato, portando alla sua morte dopo una serie di complicazioni e arresti cardiaci.

I consulenti della famiglia, guidati dal chirurgo Mario Lima, Direttore della Scuola di Specializzazione di Chirurgia Pediatrica del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, sostengono che una corretta diagnosi e un intervento immediato avrebbero potuto salvare la vita di Elena. Citando statistiche che indicano una bassa mortalità per infarto addominale, sottolineano l’importanza di eseguire procedure diagnostiche appropriate e interventi chirurgici tempestivi.

L’udienza fissata per martedì davanti al giudice del tribunale di Napoli fornirà un’opportunità per esaminare più approfonditamente i fatti e le circostanze che hanno portato alla morte di Elena. La famiglia continua a chiedere giustizia e chiarezza su ciò che è accaduto, nella speranza che la tragedia di Elena possa portare a miglioramenti nei protocolli di diagnosi e trattamento per evitare simili tragedie in futuro.


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