Ajax-Napoli 1-6, l’occhio indiscreto di Natale Giusti

Ajax-Napoli, andata in scena ieri sera alla "Johan Crujff Arena" di Amsterdam e terminata con punteggio tennistico a favore degli azzurri, passerà alla storia come la vittoria in trasferta più larga nella storia del Napoli nelle coppe europee

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Ajax-Napoli, andata in scena ieri sera alla “Johan Crujff Arena” di Amsterdam e terminata con punteggio tennistico a favore degli azzurri, passerà alla storia come la vittoria in trasferta più larga nella storia del Napoli nelle coppe europee.

Il precedente, travolto con la stessa onda anomala che ha spazzato via l’Ajax ieri sera è quello del settembre 1992 quando in Coppa Uefa il Napoli asfaltò il Valencia col punteggio di 1-5 con cinque reti di Daniel Fonseca.

ANALISI E CONSIDERAZIONI SULLA VITTORIA DEL NAPOLI PER 1-6 CONTRO L’AJAX.

La gara dell’Ajax ieri sera è durata una decina di minuti. Il tempo per gli olandesi di andare in vantaggio molto fortunosamente con Kudus favorito dall’unico svarione difensivo del Napoli ma poi è sceso il buio totale per gli uomini di Schreuder, tecnico dell’Ajax, annichilito lui e i suoi calciatori dallo strapotere tecnico e tattico degli azzurri.

Anche sull’1-0 per l’Ajax che ha fatto solo il solletico al Napoli con l’unica cosa buona che gli olandesi hanno saputo proporre (peraltro solo all’inizio del match) e cioè le triangolazioni veloci sulla trequarti che hanno portato anche al gol di Kudus, il dominio totale del Napoli è apparso subito evidente.

Ancora un volta un centrocampo con tre interpreti maestosi, Lobotka, Anguissa e Zielinski a cui si è aggiunto un quarto nel secondo tempo Ndombelè, assoluti dominatori della scena ma anche una difesa con un duo di acciaio composto da Rrhamani e Kim a schermare qualsiasi azione degli attaccanti avversari e un attacco con interpreti assolutamente imprendibili del calibro di Kvaratskhelia, Lozano e soprattutto Raspadori che hanno fatto venire il mal di testa ai malcapitati Bassey (difensore centrale nigeriano pagato 25 milioni in estate), Blind e Timber che hanno ballato la rumba nella difesa olandese.

Il primo gol del Napoli soprattutto è un capolavoro di tecnica e tattica. Una lunga trama di triangolazioni e passaggi a cui partecipano sulla fascia sinistra Lobotka, Kvaratskhelia e Olivera e che trova il terminale perfetto nella testa di Raspadori.

Genialità, classe, potenza e tecnica sopraffina anche nelle altre cinque reti di Di Lorenzo di testa su assist del solito Kvara, di Zielinski su palla scoperta di Anguissa, di Raspadori su svarione difensivo, ancora di Kvara e di Simeone.  Reti che potevano essere almeno il doppio se solo pensiamo alle tante occasioni create dagli azzurri e soprattutto alla traversa di Ndombelè e al rigore in movimento fallito da Zielinski su imbeccata geniale di Lozano nel primo tempo.

La vittoria con dominio totale e lezione di calcio impartita all’Ajax che un tempo insegnava il calcio totale a tutto il mondo, propone una serie di riflessioni.

E ora con il recupero di Osimhen pronto probabilmente già per Cremona cosa accadrà? Spalletti ieri nel post-gara con l’Ajax ha già proposto sia pure in modo scherzoso questo tema. Chi uscirà per far posto al nigeriano? O sarà proprio il nigeriano ad accomodarsi in panchina?

La larga vittoria con l’Ajax dimostra anche che il tanto vituperato mercato degli azzurri, almeno nella prima fase, e soprattutto gli arrivi di Raspadori, Simeone e anche Ndombelè delle ultime due settimane di mercato, stanno facendo la differenza nella stagione del Napoli.

Il Napoli ha il centravanti della nazionale italiana e due calciatori del calibro di Simeone (di gran lunga superiore il suo contributo dato in pochi mesi rispetto ai due anni di Petagna) e Ndombelè (destinato a prendersi anch’egli la scena a centrocampo in breve tempo) che lo scorso anno non aveva.

Sabato scorso dopo la vittoria sul Torino, capitan Di Lorenzo interrogato sui segreti del Napoli di questo inizio stagione ha candidamente ammesso che è stato proprio il mercato l’arma in più per il Napoli quest’anno. E contro l’Ajax se ne è avuta un’ennesima dimostrazione. Il Napoli è riuscito anche a sopportare un’assenza pesantissima come quella di Osimhen di oltre un mese senza perdere neanche un punto sia in Italia che in Europa: sempre vittorioso il Napoli da quando manca l’attaccante nigeriano.

E ora sullo sfondo la Cremonese di mister Alvini. Ci pensino gli azzurri ad affrontare col piglio giusto anche questa gara dove presumibilmente verrà fatto turnover da Spalletti. Sognare si può, a patto che non si sbaglino gare come quelle di domenica prossima che lo scorso anno hanno fatto perdere uno scudetto che nello scorso campionato poteva già arrivare se non si fossero sperperati soprattutto in casa punti contro squadre di media-bassa levatura.

 

 

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