Concorso Inps 2018 – Parola d’ordine: Disorganizzazione

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Uno degli eventi da cerchiare in rosso sul calendario, per tanti più e meno giovani in cerca di lavoro, è stato senza dubbio il Concorso Inps per 365 posti da analisti di processo-consulenti professionali le cui prime prove preselettive si sono tenute alla Fiera di Roma il 27 ed il 28 febbraio 2018. Sono giunte alla nostra redazione alcune considerazioni, che pubblichiamo integralmente, da parte di molti partecipanti alla prova.

Abbiamo partecipato alla prova svoltasi martedì 27 febbraio 2018 presso la Fiera di Roma e, alla luce di quanto vissuto, siamo rimasti stupiti dei giudizi con cui alcuni telegiornali nazionali hanno esaltato l’organizzazione predisposta; è per questo motivo che intendiamo precisare alcuni aspetti forse sfuggiti ai media nazionali. L’organizzazione ha lasciato parecchio a desiderare, creando innumerevoli disagi alle migliaia di persone presentatesi alla Fiera di Roma. Va innanzitutto detto che l’imprevista e copiosa nevicata che ha colpito il sud Italia non ha facilitato le cose; in molti, per questa ragione hanno invocato un rinvio delle prove. Non ci esprimiamo in tal senso, ma probabilmente la strada del rinvio non sarebbe stata praticabile, anche perché i tanti che avevano la prova alle 8.30 del mattino del 27 febbraio, erano già a Roma la sera precedente in alberghi e ostelli; per loro un rinvio avrebbe rappresentato un grosso disagio, con conseguente perdita di denaro. Detto questo, le avverse condizioni meteo hanno “facilitato” gli atti organizzativi in virtù della scelta di tanti candidati di non presentarsi alla prova. Voci, non certe per carità, riferiscono addirittura che per le prove della mattina circa 1/3 dei candidati non era presente; una diminutio che avrebbe dovuto incidere sulla celerità delle operazioni. Perché, allora, con inizio della prova fissato per le 8.30, i candidati hanno materialmente iniziato il quiz all’incirca alle 13.30, uscendo dal padiglione alle 14.30, ammassandosi inevitabilmente con le migliaia di persone giunte per la seconda tranche del quiz, fissata proprio per le 14.30? Noi eravamo presenti nel gruppo pomeridiano ed abbiamo potuto constatare una disorganizzazione coi fiocchi. Preliminarmente, l’aspetto maggiormente penalizzante è stato l’orario: ci è stato concesso di iniziare il quiz solo alle 18.45, con circa quattro ore e mezza di ritardo rispetto all’ora prefissata. Inevitabili i disagi di tanti ragazzi: molti di essi, dopo circa due ore (in totale saranno quattro) trascorse al banco in attesa che la prova iniziasse, hanno abbandonato il padiglione in preda alle proteste pur di non perdere i mezzi già prenotati per il ritorno nelle varie zone d’Italia da cui provenivano. Alle surreali lungaggini procedurali, si è aggiunto l’incredibile errore in fase di stampa della prova scelta. Veniva infatti sorteggiata la prova “2”, ma dopo circa 30 minuti di attesa inerte, veniva annunciato che per errore era stata stampa la prova “1”, dunque altro tempo perso in migliaia di stampe errate e in successive migliaia di stampe della copia giusta del quiz. Per meglio inquadrare il contesto, va precisato che queste quattro ore di attesa, i candidati le hanno trascorse all’esterno dei padiglioni, con temperatura vicina allo 0 o seduti ai banchi, dopo aver conquistato l’agognato banchetto, ma ugualmente al freddo per la mancanza del benché minimo impianto di riscaldamento. Tralasciando poi la presenza di un solo punto bar per 22000 persone, facendo un passo indietro, segnaliamo brevemente due aspetti altrettanto gravi: il punto consegna bagagli e la sicurezza. Non potendo portare borse nel padiglione del quiz, i candidati erano tenuti a consegnare borse varie prima di entrare. Per circa 6000 persone è stato predisposto UN SOLO punto di raccolta, in cui UN SOLO ADDETTO aveva il compito di prendere ogni singola borsa, posarla e consegnare al proprietario la ricevuta. Riuscite ad immaginare quanto tempo ci sia voluto per questa operazione moltiplicata per 6000 persone? Ovviamente, a causa di tale incombenza, durata circa 3 ore, il quiz è stato ulteriormente ritardato. Perché non predisporre tre, quattro,cinque o più punti raccolta bagagli, visto l’afflusso di candidati ben anticipato dalla quantità di domande di partecipazione arrivate in questi mesi? Infine la sicurezza: nelle circa sei ore trascorse presso la Fiera di Roma non abbiamo visto nemmeno un poliziotto, un carabiniere, un finanziare o qualsiasi altra autorità addetta alla sicurezza e alle perquisizioni. Tralasciando gli aspetti elementari (probabili cellulari e calcolatrici entrati senza problemi nel padiglione del quiz), fa riflettere che chiunque sarebbe potuto entrare e sedersi in mezzo a migliaia di ragazzi con coltelli, armi, ordigni e quant’altro. Possibile che a nessuno sia minimamente fregato della sicurezza di circa 22000 persone giunte a Roma in due giorni? L’unico personale in divisa avvistato è stato quello della Polizia Municipale all’esterno dei padiglioni che indirizzava verso le poche corse di navette e treni.
Ci teniamo a segnalare tutto questo non per fare polemiche, ma per dare una visione maggiormente completa rispetto a quella da paese dei balocchi, in cui tutto funziona che è trasparsa tramite molti telegiornali.
Siamo una generazione sfortunata ed in difficoltà, alla disperata ricerca di un posto di lavoro, magari pubblico ed a tempo indeterminato ma meritiamo rispetto. Chi di dovere lo tenga a mente.


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