ESCLUSIVA – Castellammare, Della Monica, candidata Camera dei Deputati LeU: “Il mio è il volto nuovo di una politica che vuole cambiare”

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Castellammare di Stabia, la giovane Laura Della Monica, è la candidata uninominale alla Camera dei Deputati con Liberi e Uguali

Castellammare di Stabia, grande fermento nelle città delle acque a causa delle elezioni politiche del 4 Marzo.La Redazione di ViViCentro.it ha raggiunto la candidata uninominale alla Camera dei Deputati Laura Della Monica, con Liberi e Uguali, per porle alcune domande in merito alle elezioni e al suo programma elettorale.

Quali sono i temi fondamentali su cui verte la sua campagna elettorale?

Settorializzare la campagna elettorale in uno o due punti è riduttivo. Chi si candida al Parlamento si candida a governare un paese .E un paese lo si governa se si ha una visione di insieme. Lo stato sociale, l’economia, il lavoro, la sanità, la cultura , la scuola non sono compartimenti stagni. 

All’interno del programma elettorale di Liberi e Uguali si afferma che si vuole riportare l’istruzione, il lavoro e l’ambiente al centro della vita sociale dei cittadini, in che modo intende farlo?!

L’ Italia è un paese in sofferenza e in questi ultimi tempi si è tanto parlato di ripresa. Ma i numeri vanno da una parte e la vita reale dall’altra. Il lavoro viene prima di tutto, ma un lavoro stabile e garantito per tutte e tutti. Partendo dall’abolizione del Jobs act e della reintroduzione dell’ art. 18. Basta con la precarietà lavorativa che è precarietà di vita. L’ Italia è il nostro paese dove vorremmo vivere e andare via dovrebbe essere una scelta e non un obbligo. Questo è un paese ricco di risorse ambientali e culturali che vanno difese e tutelate, partendo da un’ analisi seria e da un grande piano di intervento per sanare il dissesto idrogeologico. Cosa dire della scuola. Ci sono classi intere di insegnanti e di studenti che meritano una scuola degna di questo nome. Il mio non è il libro dei sogni . Occorrono fondi e risorse, occorre la voglia di crederci e quella di fare . Noi ci crediamo e sappiamo come fare.

Lei ha parlato di 5 punti per ripartire dal Sud, ce ne parli. Come crede sia possibile metterli in pratica?

Liberi e Uguali vuole investire sul Sud e sui giovani, assumendo nella pubblica amministrazione 50 mila giovani professionisti e rilanciando, così, il sistema economico del Mezzogiorno grazie al circolo virtuoso costituito da nuovi posti di lavoro e dalla maggiore efficienza della macchina amministrativa. Investire sui giovani significa anche dar loro la possibilità di realizzare i propri sogni offrendo prestiti fiscali agli under 30 che vogliano aprire attività artigianali e professionali nel Mezzogiorno. Per fare ciò, occorre ripristinare la “clausola Ciampi” che prevede un vincolo di destinazione del 45% del totale delle risorse individuate per gli investimenti nel Mezzogiorno, criterio distributivo introdotto da Ciampi durante il primo Governo Prodi e mai rispettato. E ancora, pensiamo ad un rilancio dell’economia reale stabilendo un filo diretto tra i risparmi dei privati e le imprese, soprattutto PMI che al Sud rappresentano l’indotto dei grandi gruppi industriali.Infine, miriamo a decarbonizzare la produzione e i consumi entro il 2030. Il tutto da realizzare con una spesa di circa 5 miliardi per il prossimo triennio, poca roba rispetto ai 20 miliardi buttati per il Jobs act.

Come sicuro sa, il Pd si è schierato contro Liberi e Uguali, e lo stesso Prodi ha fatto delle dichiarazioni forti al riguardo, affermando che il Pd è per l’unita del centro sinistra, LeU non lo è. Ha da dire qualcosa in merito?

Ho profondo rispetto per Romano Prodi. La stagione dell’Ulivo ha rappresentato , tra luci e ombre, un momento importante per il nostro paese. Ma Romano Prodi non é infallibile e, a mio avviso, lo ha dimostrato schierandosi a favore del si al referendum Costituzionale. Come ha comunque detto Pietro Grasso, è sotto gli occhi di tutti che il centrosinistra non si è potuto ricomporre per volontà di Renzi. La composizione delle liste e le otto fiducie sulla legge elettorale sono stati segnali inconfutabili della volontà del Pd e di Renzi di fare altro.

Parlando della realtà locale che ci appartiene. Sulla questione Fincantieri di Castellammare di Stabia, quali sono le sue concrete proposte?

Non si può continuare a rimanere fermi di fronte a quanto sta accadendo, a partire dai carichi di lavoro per il nostro stabilimento. Castellammare storicamente rappresenta una comunità centrale nella provincia di Napoli e funzionale alla crescita dell’intera Regione. Per questo motivo va stipulato, subito, un patto per Castellammare con Governo e Regione. Rapporti istituzionali improntati alla massima collaborazione devono essere la base per far ritornare al centro degli investimenti e dell’attenzione una città bistrattata e dimenticata negli ultimi anni. Riapriamo la vertenza lavoro a Castellammare.

Quali sono le sue considerazioni in merito alla questione del sottopasso a via Nocera?

Uno spreco notevole di danaro pubblico per un’ opera dannosa nei confronti di un quartiere in cui abita un terzo degli stabiesi e, per di più, inutile, considerato che il doppio binario si fermerà alla stazione di Castellammare centro e non arriverà mai fino a Sorrento. Si pensi piuttosto a ripristinare la fermata di Ponte Persica e a riaprire quella di Castellammare Terme.

La sua è stata una propaganda non fatta all’interno di aule o attraverso comizi, ma per strada, tra le persone. Che tipo di esperienza è stata per lei e quali sono state le reazioni delle persone con cui ha avuto modo di parlare?!

La mia è stata una campagna d’ ascolto, in giro per il collegio, guardando in faccia le persone, parlando loro e confrontandomi. Mi sono resa conto che la gente è stanca e delusa, ma, nonostante ciò, l’ accoglienza é sempre stata buona perché è forte il bisogno di essere ascoltati. La politica deve uscire dalle stanze del potere, tornare ad essere umana e riscoprire la sua vera funzione, quella di essere in mezzo alla gente e dalla parte di chi è debole.

Lei è la più giovane tra i candidati alla camera dei deputati, come ha affrontato questa esperienza?

Io credo che la mia candidatura sia stata un bel segnale di cambiamento e di rottura rispetto alle vecchie dinamiche della politica. Troppo spesso, tra le altre forze politiche, si parla di cambiamento ma poi al momento opportuno si fanno sempre scelte che vanno in direzione opposta. Ad oggi, il vero volto nuovo di una politica che vuole cambiare è il mio.

È spaventata dal dover affrontare questa sua prima battaglia elettorale, sfidandosi con personalità adulte che hanno più esperienza di lei sul campo?

Quando ho accettato la candidatura sapevo che inevitabilmente sarei stata la più giovane e che dall’altra parte ci sarebbero stati nomi già noti. La cosa non mi spaventa anche perché i miei avversari sono più esperti, è vero, ma in campagne elettorali.

a cura di Vincenza Lourdes Varone

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