Sacchi: “A Sarri andrebbe fatto un monumento. Il Napoli? Si riprenderà”

Visite : 0L’ex tecnico del Milan, Arrigo Sacchi ha difeso Maurizio Sarri, dopo la sconfitta...

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L’ex tecnico del Milan, Arrigo Sacchi ha difeso Maurizio Sarri, dopo la sconfitta del Napoli, rimediata contro la Juventus. Ecco le parole di Sacchi intervistato dal quotidiano Il Corriere del Mezzogiorno: “Gli eroi sono coloro che fanno ciò che possono. Mi è sembrato di assistere ad un incontro di pugilato tra un peso piuma e un peso massimo. Napoli primo? Ed è per questo che occorre essere grati a Sarri e ai suoi calciatori. Se, come si crede in giro, oggi il calcio pesa più per i soldi che per la passione, allora occorre fare i conti con il patrimonio calcistico della Juve che vale 450 milioni, mentre quello del Napoli è di appena 180 milioni. E con il costo dei bianconeri: di 180 milioni contro i 78 del Napoli. Sogno infranto? No, assolutamente. Il Napoli saprà riprendersi. Certo, l’altra sera gli azzurri non hanno potuto schierare in campo un top player alla Higuain. Anzi, lo avevano contro e gli ha fatto gol. Inoltre, il Napoli ha una rosa risicata, molti non sono ancora all’altezza delle ambizioni dei tifosi. Con i limiti attuali, i partenopei non possono giocare né di forza, né di esperienza, e neanche avvalendosi di uomini di elevazione. Tuttavia, finora hanno saputo contare sulla brillantezza della manovra e sulla freschezza mentale e fisica; ma oggi mancano proprio queste caratteristiche. Gli impegni della Champions spezzano le gambe, il Napoli ha dovuto subire due infortuni importanti e spero che Insigne si riprenda presto. Veramente gli azzurri hanno fatto tutto quello che hanno potuto. Gli altri possono vincere in tanti modi. Il Napoli soltanto giocando bene.

Sarri non ha nulla da rimproverarsi? Occorre fargli un monumento, altro che rimproveri. Ha visto Douglas Costa? Quando punta un avversario non ce ne è per nessuno”.

La Juventus? ma con un gol realizzato nei primi quindici minuti e poi tutti lì dietro a chiudersi a riccio. La Juve ha tutto per diventare una grande squadra, tuttavia la sua ascesa diventa complicata se per 70 minuti lascia giocare esclusivamente gli avversari. In Spagna una vittoria come quella della Juve non sarebbe celebrata. I padri fondatori del calcio non hanno mai immaginato di dar vita ad un gioco da sviluppare in termini difensivi. Per chi ama il calcio il gioco non può che essere offensivo”.


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