Massimo Gandolfini, presidente del comitato Difendiamo i nostri figli: “La legge sul simil matrimonio gay è una deriva antropologica. Pensiamo che altro potrebbe combinare il premier, se si abolisce anche il Senato”
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Renzi va fermato e a ottobre bisogna dire no al referendum costituzionale”. Per impedirgli di combinare altri guai. Perché le unioni civili “altro non sono che un simil matrimonio”. E il percorso di una legge “così delicata” è stato “antidemocratico”. È il pensiero di Massimo Gandolfini, professione neurochirurgo con particolare attenzione alla ‘teoria dei gender’ e portavoce del comitato “Difendiamo i nostri figli”, che organizza il Family day e si batte da mesi contro il ddl Cirinnà.
Gandolfini, la legge sulle Unioni civili dovrebbe avere oggi il via libera definitivo. Perché dice che vi vendicherete contro Renzi ad ottobre?
“Non usiamo il temine vendetta, per carità. Non ce l’ho personalmente con Renzi. Ma penso che vada fermato prima che trasformi l’Italia in un ‘premierato’. E con l’abolizione del Senato questo rischio diventa molto concreto. Renzi non è il presidente del Consiglio di tutti gli italiani, ma rappresenta una piccola lobby. Il suo è il governo più antidemocratico della Repubblica. Allora dico alla gente: pensate cosa combinerà domani se al referendum dovesse passare la riforma costituzionale”.
Che cosa potrebbe succedere secondo lei?
“Avrà una sola Camera, una maggioranza esorbitante e userà il potere con arroganza e con protervia, peggio di quanto sta già facendo adesso. Renzi si avvia verso la repubblica presidenziale, che di per sé non è cattiva, ma in Francia o in Germania ha nel Parlamento un contrappeso notevole. Da noi abbiamo un presidende del Consiglio che scrive le leggi con il suo governo la sera e se le fa votare la mattina”.
Non salvate nulla del ddl Cirinnà?
“È una legge anticostituzionale che ha avuto un iter profondamente offensivo dei regolamenti e della Costituzione. Non è mai stata sottoposta a un vero confronto democratico. È stata strappata alla commissione Giustizia del Senato, è stata sostituita dal maxi-emendamento sui cui è stata posta la fiducia a Palazzo Madama. Oggi un nuovo voto di fiducia alla Camera e nessuna discussione su un provvedimento così delicato, che modifica lo statuto ontologico della famiglia in Italia. Un vero atto di inciviltà democratica e arroganza politica”.
Non pensa che il Paese sia pronto per le unioni civili?
“Il Paese è pronto per il riconoscimento di diritti civili legati alla persona e giocati all’interno di una relazione affettiva, su questo non c’è dubbio. Ma il ddl Cirinnà è un simil matrimonio, compreso il diritto di adozione sui bambini, che viola il diritto dei più piccoli di avere un padre e una madre. Mi sono fatto portavoce di un grandissimo disagio da parte delle famiglie italiane di fronte a questa deriva antropologica. Per la cultura e la tradizione del popolo italiano il matrimonio è un maschio e una femmina con la possibilità di avere dei figli”.
vivicentro.it-politica / Unioni civili, il portavoce del Family Day: “Renzi va fermato, ce ne ricorderemo al referendum di ottobre” MONICA RUBINO
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