Si inasprisce lo scontro fra una serie di sindaci italiani che hanno annunciato di non applicare alcune norme del decreto sicurezza e il Ministro dell’Interno Matteo Salvini che invita i sindaci disobbedienti a dimettersi puntando il ditone in particolare sul Sindaco di Palermo e di Napoli e sorvolando su tutti gli altri anche a lui, o ai pentastellati, contigui tanto che è proprio l’ANCI, nel suo insieme, che gli contesta le stesse cose come anche l’Anpi che, così come fa sapere la presidente Carla Nespolo, si schiera con i sindaci che “hanno deciso di sospendere l’attuazione di quelle parti della legge sicurezza e immigrazione inerenti l’attività dei Comuni”:
“La coraggiosa decisione di Orlando e di altri Sindaci di non dare attuazione a tale articolo apre anche sul terreno istituzionale quel percorso di resistenza civile che da tempo Anpi aveva auspicato non contro questo Governo in quanto tale, ma contro i provvedimenti che negassero i fondamentali diritti costituzionali ribaditi dalla Dichiarazione universale dei diritti umani” ha affermato la presidente Carla Nespolo.
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unti Chiave Articolo
Tra i tanti fa sentire la sua voce anche Giuseppe Sala, sindaco di Milano, che sulla sua pagina Facebook scrive: “Ministro Salvini, ci ascolti e riveda il decreto sicurezza, così non va!” ed ha spiegato come da settimane “noi sindaci avevamo richiesto, anche attraverso l’Anci, di ascoltare la nostra opinione su alcuni punti critici” ed è necessario “valutare impatto sociale ed economico” del provvedimento.
Intanto, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, commentando la sua decisione di sospendere alcune misure del Decreto Sicurezza a Palermo in una intervista su Sky TG24, ha chiarito:
“Ho disposto la sospensione del Decreto e ho dato incarico all’ufficio legale di adire il giudice. Io vado dal magistrato perché non posso andare alla Corte Costituzionale per violazione dei diritti umani e per violazione di articoli specifici della Costituzione. Occorre sollevare la questione incidentalmente in un giudizio”.
E questo è!
Per concludere e per completezza, eccovi Salvini nella sua diretta FB con la piccola Mirta che conferisce al tutto un tocco di simpatia che però non trasla alla tronfia postura di Salvini mentre dice ai sindaci che la sua legge non si tocca:
Noi, in questo mare di attacchi e contrattacchi, tutti con retrogusto propagantistico pro domo sua, ciascuno esagerato in modo più o meno marcato e sfacciato, possiamo solo annotare che indiscutibilmente è vero, come abbiamo potuto verificare, che sono comunque migliaia i migranti, oggi regolari, che rischiano di diventare – grazie a Salvini e al governo del DUO Gialloverde – irregolari, e ritrovarsi così a poter commettere un reato finanche solo per restare sul territorio e poi, a cascare, per sopravvivere da irregolare, ed il tutto a causa delle norme contenute nel decreto sicurezza barattate anche da Di Maio in cambio di qualche condono e di una non aperta ostilità al suo tanto decantato reddito di cittadinanza che, ad oggi, è ancora dato per realizzato ma non ancora nemmeno ben identificato.
In tutta questa baraonda e tsunami di chiacchiere e grida, nella serata di ieri è arrivata l’apertura per un confronto da parte di Palazzo Chigi.
Si vedrà! Intanto restano sempre più validi i nostri mantra: “Povera Patria” ed “Io speriamo che me la cavo”
Stanislao Barretta
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