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Castellammare di Stabia

Salvini, Meloni, Santanché et similia: ci sono, ci fanno o ci ritengono?

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a Salvini, alla Meloni, alla Santanché sono ora confluiti tutti nel partito utile del momento: il partito della Libera Discoteca in Libero Stato e giù tutti a starnazzare senza alcun ritegno, almeno spero perché, se realmente così pensano e ragionano, allora siamo messi peggio di come penso da sempre e cioè: non ci fanno ma lo sono, il ché è peggio.

Nel loro starnazzare (spesso non senza conflitto di interesse come per la Garnero Santanché, imprenditrice di stabilimento balneare e discoteca) arrivano a chiedere e a far paragoni e parallelismi del tutto assurdi e chiaramente espressi tanto per gracchiare e perché ci ritengono dei cretini non in grado di fare distinguo e ragionare. Almeno, ripeto, si spera che sia così, che fingano di non capirlo e magari di essere ingenui (l’alternativa sarebbe che lo sono, e sarebbe peggio).

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Uno dei loro cavalli di battaglia portato avanti come pietra di paragone è:

se chiudono le discoteche perché c’è assembramento allora dovrebbero fermare anche, ad esempio, i trasporti.

Sic!

Come paragonare un ammasso di persone che saltano, gridano, sudano, si accalcano magari abbracciandosi etc etc per ore ed ore, in un ambiente chiuso e comunque già non sano di per se stesso anche in condizioni normali (non ultimo anche per la rumorosità non certo un toccasana per i timpani: ma questo è altro) a persone che magari sono in treno o in bus per un viaggio di pochi minuti, mettiamo anche di qualche ora e magari ligie alle disposizioni e quindi con mascherina e distanziati, è cosa astrusa che solo delle menti infingarde ed opportunistiche possono ritenere paragonabili e propinabili ad un popolino che, evidentemente, ritengono composto di italioti con menti bacate.

Al di là del mio pensiero e giudizio personale riporto, a seguire, alcune delle perle di questi personaggi che dovrebbero farci da guida ed esserci d’esempio. A ciascuno di voi la valutazione sul chi farnetica: io con il mio giudizio o essi, loro, con il loro parlare “tanto per” e purché permetta loro di essere contro, di chiedere la caduta del governo che sarebbe da (ri)affidare a loro ed anche di chieder soldi per loro (in qualsiasi modo: chiedere alla Lega per addestramento) e loro attività extra parlamentare (tipo discoteche, bagni ecc ecc).

Partiamo con l’immancabile Caporale (per loro Capitano) Matteo Salvini che così protesta:

«Il governo cambia un’altra volta idea mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, mentre il virus viene importato dall’estero. Un governo duro con gli italiani e morbido con i clandestini, non se ne può più»
“Chiudono locali e negozi, terrorizzano e multano gli italiani, mettono a rischio migliaia di aziende e centinaia di migliaia di posti di lavoro. Intanto anche oggi sono sbarcati in Sicilia più di 100 clandestini (quasi 10mila fra luglio e agosto) e i contagi aumentano in gran parte per colpa di chi arriva dall’estero. Duri con gli italiani, deboli coi clandestini: governo di incapaci” …..

SIC!

peccato che non ha anche chiarito bene il suo elevato pensiero aggiungendo:

e ve lo dice uno che da nullafacente e di incapacità vive da quasi 30 anni.

E passiamo ora alla pitonessa Daniela Garnero, in politica Santanché, che così illumina le nostre menti incapaci di vedere le cose:

“Il governo era in evidente difficoltà. A cominciare dai tamponi, che dovevano fare, e non riuscivano a garantire, soprattutto negli aeroporti. Se ti trovi nei guai cosa c’è di meglio che chiudere le discoteche? Sono brutte sporche e cattive, sono luoghi di divertimento – orrore – quindi se colpisci i Brutti sporchi e cattivi, guadagni consensi facili. (ndr: consensi, e guadagni, ancora più facili se li accarezzi nel verso giusto mostrando loro di volerli coccolare)
Siamo l’unico paese d’Europa – ricorda la Santanchè – che non ha riaperto le scuole, e adesso per lavare il loro senso di colpa per l’incapacità che hanno dimostrato, ecco che se la prendono con i brutti, sporchi e cattivi (ndr: è una fissa la sua. Magri così lascia trasparire il SUO modo di vederli anche se le portano guadagni?).
Sono certa che contagio non significhi automaticamente malattia. Lo dicono tutti i numeri. Nessuno può credere che siano le discoteche i veicoli del contagio. Domani possono sospendere i comizi e dopodomani si possono ritardare le elezioni. Quando inizi a reprimere una libertà in nome di una emergenza non sai mai quando finisci”
“Volevano trovare un perfetto capro espiatorio simbolico. Ed ecco le discoteche. Il bello è che però non sono chiuse. Non si potrà ballare. Ma le discoteche resteranno aperte. La mia discoteca resta aperta. È una misura diversiva, un provvedimento acchiappa-voti. Però abbiamo scongiurato il peggio. Mi preoccupa la cultura che c’è dietro. Mi fanno paura le sinistre che non hanno lavorato mai: recludono i giovani e fanno scorrazzare gli extracomunitari” (e ti pareva)

Sulla stessa linea del parlare a nuora perché suocera intenda, troviamo la Meloni che, per arrivare alla stessa lotta anti immigrati nonché allo sport di spicconatura del Governo, afferma:

“Se il governo ritiene opportuno chiudere le discoteche per fronteggiare l’emergenza allo stesso modo deve chiudere con la massima urgenza i porti agli sbarchi illegali. Non si può continuare a ignorare il legame tra aumenti dei contagi e immigrazione clandestina mentre i nostri settori produttivi sono in ginocchio e le nostre aziende falliscono. Questo governo scellerato gli italiani non lo meritano” (ndr: riecco, e ti pareva)

Al coro si allinea anche l’immarcescibile La Russa, vicepresidente del Senato e senatore di Fratelli d’Italia, che fa sapere di ritenere la chiusura discoteche essere un’azione fatta per tenere italiani in stato paura:

“La chiusura delle discoteche conferma che questo governo si accanisce contro i giovani che vogliono stare insieme. Anziché rendere operative misure di distanziamento attualmente inesistenti in tante situazioni (dagli aerei alle spiagge libere tanto per fare due esempi) ci si accanisce coi luoghi di incontro all’aperto dei giovani senza che vi sia una certificata esigenza clinica.
Premesso che contagio senza sintomi non è quasi mai malattia e che i nuovi casi ospedalizzati seri sono pochissimi e fisiologici, si poteva al massimo inasprire per asserita precauzione le modalità di ingresso e permanenza nelle discoteche rigorosamente all’aperto senza arrivare a chiuderle, oltretutto all’indomani del giorno di massima affluenza.
Appare evidente il tentativo del governo di tenere in soggezione e in stato di paura gli italiani per giustificare la loro dannosa permanenza al potere. Altrimenti come spiegare le discoteche aperte a ferragosto e chiuse quando l’affollamento va naturalmente a scemare con l’avvicinarsi di settembre se non per poter giustificare la permanenza al potere di questa dannosa alleanza rossogialla?”.

E queste sono solo le perle dei più noti ai più. Vi risparmio quelle del resto del gregge che in tale ottica afferma, ad esempio, il sindaco di Pietrasanta (Lu), Alberto Stefano Giovannetti (Partito: Forza Italia, Fratelli d’Italia Giorgia Meloni-Civica, Lega, Lista Mallegni – cos’altro?): “Chiudere le discoteche disperde i ragazzi, controlli più difficili”.

Vi riporto però quello di “un moderato” che milita nelle fila del Cavaliere che si presenta come “ragionante e spalleggiante” ma pur sempre di quella sponda per cui, gira e rigira, il minestrone emana sempre lo stesso odore, ed anche il gusto è similare.

Mi riferisco a Maurizio Marchetti (Forza Italia), consigliere regionale della Toscana:

«Si sono chiusi fior di locali che io personalmente ho visto essere sanificati, igienizzati e rispettosi dei protocolli da cubo di Rubik varati da virtuosisti della prevenzione. I gestori hanno fatto i salti mortali per adeguarsi. Se adesso li si richiudono, allora per loro e per i loro dipendenti arrivino subito – incalza Marchetti – ma proprio intendo dire nel giro di ore i ristori al danno, perché questo è proprio un danno ponderato dal governo di sinistra e grillini, che viene loro inflitto. Io non ci sto a criminalizzare un settore. La rimonta dei contagi non si risolve chiudendo le discoteche – sottolinea – e facendo passare il messaggio che il divertimento sia un male. Chi governa deve saper incidere sui comportamenti individuali, non mortificare le imprese. I ragazzi devono essere portati in condizione di divertirsi e svagarsi senza sfidare la roulette russa della diffusione del virus, recapitandolo magari poi a casa e con esiti fatali a nonni e genitori. Ma su questo bisogna fare cultura, non chiusura. Altrimenti il problema si ripropone e si replica, ingrandendosi col contrarsi delle occasioni di buona aggregazione disponibili, anche all’aperto, nelle piazze, nei bar, a scuola quando sarà e non si capisce come, sui mezzi di trasporto serve la testa, non il chiavistello».

SIC!

E questo è!

Come si dice: si costruisce con quello che c’è! Solo che, purtroppo, qui in Italia ormai manca il materiale di base, foss’anche per costruire un pollaio (nel quale del resto ci starebbero benissimo, tutti insieme allegramente)

 

Salvini, Meloni, Santanché et similia: ci sono, ci fanno o ci ritengono? / Stanislao Barretta

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