Pompei: Ancora  una nuova scoperta dalla Regio V
L’ingresso di un antico negozio rivede la luce
La Regio V, indagata ormai da oltre un mese dagli archeologi, ha ridato agli sguardi dei moderni un nuovo ritrovamento.
Ritorna alla luce  l’ingresso di un negozio e l’impronta della porta di legno nella cenere indurita dell’eruzione.
N
on è un ritrovamento unico nel suo genere, visto che l’antica Pompei era piena di attività commerciali, ma sarebbe interessante capire alla vendita di quale prodotto fosse rivolto l’esercizio.
La cenere e i detriti vulcanici della corrente piroclastica si erano rapidamente induriti attorno al materiale organico della porta. E così, quando il legno si è decomposto, ha lasciato il suo profilo visibile sul materiale indurito che lo circonda.
In principio è probabile che a Pompei il commercio sia stato concentrato nel quartiere che circondava il Foro, ma a partire dal II secolo a.C. l’area commerciale si estese in direzione di Via dell’Abbondanza, trasformata con il tempo, in una successione quasi ininterrotta di negozi e taverne.
L’attività principale dei commercianti di Pompei consisteva nella vendita dei prodotti agricoli.
Nelle taverne cittadine il vino era conservato in grossi orci di terracotta, tenuti a fresco nelle cavità circolari ricavate nel banco di vendita in marmo e pronti ad essere venduti ai clienti che riempivano ogni giorno i locali.
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