Nella serata di ieri i Carabinieri della Stazione di Pescara Scalo hanno tratto in arresto, nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, H. D. Y. M. M., 36enne venezuelano, residente a Pescara, cuoco in un locale della città, con precedenti analoghi di polizia. L’uomo, fermato dalla pattuglia poco lontano dai luoghi della movida del centro, è stato notato e sottoposto a perquisizione da parte dai militari, estesa poi alla Nissan con targa spagnola. Sono così subito uscite 8 dosi di cocaina già confezionate e la somma contante di 850 euro in banconote di vario taglio in tasca. I militari hanno così deciso di estendere l’attività di ricerca anche all’abitazione del venezuelano, sita a Rancitelli, dove sono stati rinvenuti due involucri di coca, una da 60 grammi ed uno da oltre 350 grammi. Trovate inoltre altre due confezioni: una con 10 involucri da 5 grammi ciascuno ed un’altra con 12 dosi già confezionate. Recuperati inoltre due ovuli dal peso complessivo di 12 grammi. Nelle stanze altro stupefacente è stato trovato in piatti, pronto all’uso o ad essere confezionato, oltre a alcune dosi di hascish e marijuana.
Oltre mezzo chilogrammo di droga è stato sequestrato nell’attività.
Recuperati infine altri 4000 euro trovati in casa, assieme allo stupefacente e un bilancino di precisone.
L
’uomo è stato ristretto in carcere a San Donato.
Di seguito le dichiarazioni del Maggiore, Claudio Scarponi, Comandante della Compagnia Carabinieri di Pescara:
“Lo stupefacente sequestrato, particolarmente rilevante per quantità e modalità di confezionamento, data la presenza anche di ovuli, dimostra come, nonostante l’incessante attività di contrasto delle forze di polizia e dell’Arma in particolare, fiumi di droga continuino a riversarsi a Pescara come ogni altra località, per soddisfare la richiesta di divertimento? E sballo da parte dei giovani.
Il contrasto alla piaga della droga, la cui pericolosità talvolta viene fortemente sottovalutata, è e deve rimanere una priorità delle Istituzioni per salvaguardare le giovani generazioni, con una dura attività repressiva ma anche e soprattutto con una costante attività di prevenzione, a cominciare dalle scuole”.
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