Perquisizioni a imprese edili e funzionari regionali in merito ad appalti

La GdF di Catania ha effettuato delle perquisizioni a imprese edili e funzionari regionali in merito ad appalti gestiti dal Geno Civile

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Perquisizioni imprese edili e funzionari regionali in merito ad appalti

Nella serata di eri sono stati effettuati dei controlli dalla Guardia di Finanza Comando Provinciale di Catania, nell’ambito di quella che sarebbe un’indagine legata al mondo degli appalti, in particolare quelle gestite dal Genio civile della città etnea.

Le perquisizioni avrebbero interessato gli uffici di molte imprese che, negli ultimi anni, hanno ottenuto affidamenti dagli uffici del Genio Civile. I Finanzieri avrebbero sequestrato un’importante quantitativo di documenti riguardanti le modalità con cui sono state assegnati i lavori. Le verifiche hanno interessato anche l’ingegnere capo del Genio civile e il secondo funzionario che figurerebbe come RUP (responsabile unico dei procedimenti).

I controlli avrebbero riguardato anche le abitazioni di altri dipendenti pubblici. Sembra che ci sia stato il ritrovamento di somme di denaro in contanti sulla cui provenienza le Fiamme gialle nutrono più di un sospetto. Sotto la lente d’ingrandimento ci sarebbero ditte con sedi in più parti della Sicilia, tra cui Acireale, Gela, Enna e Comiso.

Perquisizioni imprese edili e funzionari regionali in merito ad appalti

Sempre ieri sera, da ambienti vicini alla Regione, si era sparsa la voce secondo cui Natale Zuccarello Capo del genio Civile della Città – a settembre nominato da Nello Musumeci commissario straordinario per gli interventi infrastrutturali strategici della Regione – e Saverio Verde secondo funzionario, avrebbero già valutato l’ipotesi di presentare le dimissioni.

Zuccarello, a settembre scorso, era stato nominato dal Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci commissario straordinario dei progetti riguardanti le infrastrutture di interesse strategico regionale. Una designazione che il Presidente siciliano ha fatto sulla scorta di una legge regionale del 2000 che consente di avere poteri speciali per accelerare gli iter burocratici, potendosi sostituire anche ai responsabili dei procedimenti nel caso in cui i provvedimenti non arrivassero entro i tempi previsti dalla normativa.

“Il commissario monitora lo stato di attuazione di ciascun intervento, riferendo al presidente della Regione sulle eventuali criticità rilevate” recita la legge regionale.

Nel pomeriggio di oggi c’è stato un comunicato dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone “A seguito delle indagini avviate dall’Autorità giudiziaria di Catania, stamane gli ingegneri Natale Zuccarello e Saverio Verde del Genio civile etneo hanno rassegnato le loro dimissioni nelle mani del direttore del Dipartimento regionale Tecnico, Salvatore Lizzio, che le ha accolte. Ove si segnalano zone d’ombra o di opacità nell’azione della Pubblica amministrazione, è giusto che la Magistratura promuova le opportune indagini. Al momento, comunque, non abbiamo elementi per valutare i fatti, se non quanto appreso dalla stampa. Ci conforta, però, la certezza di aver visto, in questi tre anni, uno straordinario impegno da parte di tutto il Genio civile etneo, ufficio capace di avviare, per i lavori pubblici nel Catanese, un significativo e tangibile rilancio. Il direttore Lizzio assumerà ad interim la carica di Ingegnere capo”».

Tanto è bastato per attirare nuove critiche dalle Opposizioni, Sinistra e Cinque Stelle, al Presidente della Regione Siciliana di centrodestra, tanto più a distanza di due giorni dal suo volere il ritorno in Giunta di Ruggero Razza – suo fidato dirigente della personale lista elettorale di Musumeci “Diventera Bellissima” – quale nuovamente assessore alla Sanità, dopo che a fine marzo (30 Marzo 2021 Sicilia: i dati sulla pandemia erano falsati, arresti e indagati) quest’ultimo si era dimesso per il coinvolgimento nell’inchiesta sui falsi dati Covid e le imbarazzanti intercettazioni sulla necessità di “spalmare” i decessi.

Biasimo su questa vicenda catanese anche da parte dei segretari generali di Cgil Sicilia e Fillea, Alfio Mannino e Giovanni Pistorio “mentre si discute di semplificazioni negli appalti e lo stesso Musumeci annuncia opere da affidare a privati nell’ambito della gestione dei rifiuti, notizie di questo genere confermano i nostri allarmi e l’evidenza che il degrado morale e istituzionale in Sicilia è in stato avanzato e che imbrogli e malaffare sono duri a morire. Dagli appalti alla sanità – aggiungono i due sindacalisti – l’azione del governo regionale risulta sempre più opaca, mentre è evidente che nel sottobosco di mafia, malaffare e corruzione c’è chi si attrezza per aggredire le risorse in arrivo con il Pnrr”.

Inoltre Cgil e Fillea hanno fatto richiesta alla Commissione regionale Antimafia affinché vigili sulle procedure che hanno riguardato, tra gli altri, l’affidamento dei lavori ad Ambelia, la tenuta che ospita razze equine siciliane e che si trova a Militello in Val di Catania, il paese natale di Musumeci.

E le indagini della Guardia di Finanza avrebbero attenzionato in particolare proprio i lavori pubblici regionali riguardanti la tenuta Ambelia, sul cui rilancio il Presidente Musumeci si sarebbe speso quale notoriamente amante del settore, tanto che persino in piena pandemia, il 9 ottobre 2020, si svolse la seconda edizione della Fiera mediterranea del cavallo promossa dalla Regione Siciliana, in collaborazione con Fieracavalli di Verona. Ad aprire l’evento oltre alla Fanfara a cavallo della Polizia di Stato e la banda musicale del Corpo forestale, c’era il Presidente della Regione Siciliana.

La Tenuta in questione è gestita dall’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia situato al centro di Catania e dedicato alla conservazione, al miglioramento e alla diffusione delle razze equine siciliane, con l’obiettivo di preservare ancora oggi l’importante patrimonio genetico del Puro Sangue Orientale. In essa ci sono le fattrici e i puledri allevati nella stessa azienda che costituiscono un patrimonio genetico siciliano. La struttura oggi è quindi dedicata alla riproduzione e all’allevamento degli equidi e rivolta principalmente al mantenimento e all’allevamento delle razze autentiche Orientale, Anglo-Orientale, dell’asino Ragusano e Pantesco.

Ambelia è stata oggetto recentemente di importanti azioni di recupero, tra cui la regimentazione delle acque per evitare l’erosione continua dei terreni e il ripristino di alcuni corpi di fabbrica andati distrutti a seguito di rovinosi incendi. L’attività di riqualificazione, che è ancora in corso, preserva l’importante patrimonio architettonico, culturale e ambientale rappresentato dalla Tenuta.

Tuttavia, sembra che più di una volta, la base d’asta sia stata fissata appena sotto la soglia del milione, fondamentale tale modalità per snellire gli iter di aggiudicazioni, limitando però così il numero di partecipanti e tra l’altro, parrebbe, senza l’applicazione del principio di rotazione nella selezione delle imprese da invitare alle gare d’appalto a numero chiuso, peculiarità più volte richiamata nelle proprie pubbliche note dall’Autorità Nazione Anticorruzione.

Ovviamente si devono adesso attendere gli esiti delle investigazioni in corso.

Adduso Sebastiano

(tutte le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)


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