Paolo Gentiloni si smarca da Matteo Renzi sulle banche – POLITICA
Paolo Gentiloni: “Inutili le audizioni in Commissione”. Dopo aver incontrato il premier al Quirinale, il presidente della Repubblica Mattarella scioglie le Camere e avvia l’iter per chiudere la legislatura: l’Italia andrà al voto il 4 marzo.
Gentiloni: banche, inutili audizioni. Camere sciolte, si voterà il 4 marzo
Berlusconi elogia il premier: gentile e moderato, gestirà con avvedutezza
ROMA – Non c’è più nessun dubbio, ormai: si vota il 4 marzo, il presidente Mattarella ha sciolto le Camere. Ma nella conferenza stampa di fine anno il premier Paolo Gentiloni, oltre ad anticipare questa notizia e la sua (doppia) visita pomeridiana al Quirinale, rispondendo a una serie di domande dei giornalisti parlamentari ha detto la sua sulla delicata partita della Commissione sulle banche. Un’opinione molto distante da quella dell’ex premier e segretario del Pd Matteo Renzi. «Esprimo un certo sollievo per la fine delle audizioni della Commissione Banche», ha affermato Gentiloni. «Se il Parlamento decide di fare una commissione di indagine il governo non può fare altro che rispettare questa decisione – ha detto – dopo di che ho accolto con un certo sollievo il fatto che le audizioni di questa Commissione siano finite, perché non credo siano state utilissime».
Il premier Paolo Gentiloni si smarca da Renzi
Quanto alla mozione del Pd contro la conferma del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, il premier è stato lapidario: «Il Pd ha preso un’iniziativa parlamentare, io non ne ho condiviso le conclusioni, come sapete ho preso una decisione difforme». E sull’assenza dei ministri renziani al Consiglio dei ministri che poi decise la conferma di Visco, per Gentiloni «può darsi che quell’assenza avesse un significato politico da parte di alcuni. La politica è fatta anche di compromessi, di comprensione delle ragioni degli altri, ma l’importante è che nelle decisioni fondamentali si abbia, se possibile, a cuore l’interesse del Paese».
«Ho raggiunto il mio primo obiettivo – ha detto il premier – una conclusione ordinata della legislatura. Evitare interruzioni brusche era fondamentale in un momento delicato, in cui l’economia italiana stava leccandosi le ferite, riprendendo fiato e rimettendosi a correre. Sarebbero stati gravi, direi devastanti, interruzioni traumatiche ed esercizi provvisori». Anche perché questa che si conclude è «una legislatura fruttuosa», che ha permesso all’Italia di reagire «dopo la più grave crisi del dopoguerra».
Il presidente del Consiglio giudica positivamente l’operato dei tre governi a guida Pd: «Da Letta a Renzi a me abbiamo dimostrato che c’è una sinistra di governo a disposizione del Paese». Quelli che considera i suoi migliori successi sono Industria 4.0, la legge sul caporalato, gli sgravi per le assunzioni dei giovani al Sud, ma anche le nuove politiche sull’immigrazione. «Il passaggio da quella disordinata e gestita dai trafficanti a quella ordinata e controllata è un passaggio epocale – ha detto – siamo un Paese orgoglioso della sua capacità di accoglienza e siamo orgogliosi di aver dimostrato che è possibile infliggere colpi durissimi ai trafficanti di esseri umani».
Alle imminenti elezioni, Gentiloni farà campagna elettorale per il Partito democratico. «Penso che sia interesse generale avere una competizione elettorale – ha affermato – che limiti per quanto possibile la diffusione di paure, la promozione di illusioni, il dilettantismo. Sono rischi che abbiamo di fronte. Più avremo una campagna elettorale lontana da paure, illusioni e dilettanti allo sbaraglio e meglio sarà per il Paese». E il Pd, che sembra in difficoltà? «Il Partito democratico – è la replica – ha tutto l’interesse ad apparire quello che è: una forza tranquilla di governo. Questo è il messaggio che deve trasmettere, e trasmettendolo recupererà consensi».
Un atteggiamento che riceve il plauso di Silvio Berlusconi: «Gentiloni continuerà ad essere il presidente del Consiglio in un delicato periodo – ha detto il leader di Forza Italia – è persona gentile e moderata: saprà gestirlo con avvedutezza».
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