Svolta sulla sorte dei migranti accolti sulla nave Aquarius: il Governo spagnolo annuncia che il porto di Valencia offrirà ospitalità ai profughi e ai volontari a bordo
Dopo il braccio di ferro tra Italia e Malta, è stata la Spagna a dimostrare finalmente buonsenso e ad intervenire per porre fine all’imbarazzante stallo che ha messo in pericolo più di 600 persone ferme al largo della costa da più di 24 ore.
Il Governo spagnolo, infatti, ha annunciato che l’imbarcazione Aquarius sarà accolta nel porto di Valencia:“E’ nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone”, ha detto il neopremier socialista Pedro Sanchez.
Soddisfazione per la decisione di Madrid è stata espressa dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), che ha sottolineato come nel 2018 ci siano già stati 800 morti tra i migranti nel Mediterraneo. L’ultima volta che Italia e Malta “si rimbalzarono la palla” morirono 386 persone tra cui diverse donne e bambini, in quella che è considerata una delle più grandi tragedie verificatesi nel Mediterraneo. Era il 3 ottobre 2013.
Intanto da Milano arrivano le dichiarazioni di Matteo Salvini, vicepremier, ministro dell’Interno e segretario della Lega, che parla di un “primo segnale” per un’Italia che sul fronte dell’accoglienza ”non può fare da sola”.
Nelle scorse ore sono stati tanti i Sindaci delle città italiane che, in accesa critica contro l’atteggiamento del Governo, avevano offerto la propria solidarietà ai migranti e ai volontari a bordo dell’Aquarius, aprendo i porti delle proprie città. Fra tutti il Sindaco di Napoli, De Magistris che fin dalle prime ore dell’emergenza aveva offerto accoglienza alla nave. Critiche e solidarietà anche dal Sindaco pentastellato di Livorno, Filippo Nogarin, che attraverso un post su Facebook aveva annunciato – in controtendenza con la linea del partito – di voler mantenere aperto il porto cittadino. Post in seguito eliminato dallo stesso Nogarin “per non danneggiare il Governo”.
Roberto Fico, presidente della Camera ed esponente del M5S, interrogato sulla presunta censura da parte del partito ha risposto:”Nogarin ha parlato con me perché era preoccupato e per cercare di comprendere la situazione. Non ha parlato del post di cui non so niente”.
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