Napoli, stese di Camorra in città, il procuratore: “Giovanissimi, ma già criminali spietati”
Il fenomeno delle “stese” sta mettendo in ginocchio diversi quartieri di Napoli, dalla periferia occidentale a quella orientale fino al centro, in zone come i Quartieri spagnoli e Forcella.
Aree dove le nuove leve della criminalità si contendono il racket dello spaccio di droga. Sparare all’impazzata tra i vicoli servirebbe loro per mandare un segnale di supremazia rivolto ai rivali. Fenomeno che è stato al centro lo scorso anno di diverse riunioni del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, alcune delle quali presiedute dall’allora ministro Minniti. Fenomeno al quale – assicura il questore Antonio De Iesu – risponde “un’attività investigativa e di controllo assidua e capillare da parte della polizia di Stato e dei carabinieri, sotto il coordinamento della Dda“. Episodi che accadono sempre più spesso: questa notte, in zona Vecchia Vicaria, una donna è stata raggiunta da un proiettile vagante mentre era affacciata al balcone.
De Iesu ricorda che da alcune settimane è attivo il nuovo pool interforze (Qui i dettagli), voluto dal procuratore capo Melillo e dalla procuratore minorile De Luzemberger, rivolto proprio alla lotta contro la criminalità giovanile: “Un esempio del forte impegno che forze dell’ordine e magistratura dispiegano sul territorio”, contro nuove leve della camorra sempre più “baby“.
“La fluidità degli equilibri criminali vede sempre più spesso protagonisti giovani, tra i 17 e i 24 anni. L’età non deve ingannare, sono criminali spietati“, sottolinea il questore.
C
ome dimostra il caso dell’omicidio avvenuto a giugno all’esterno di una discoteca a Bagnoli, dopo una lite: per l’assassinio di un 27enne sono stati fermati dalla polizia due giovanissimi, di 19 e 17 anni. Il minorenne è imparentato con una famiglia di camorristi del centro storico.
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