Affrontate in commissione le problematiche territoriali del Welfare.
Oggi,la commissione presieduta da Maria Caniglia e l’assessora Roberta Gaeta hanno incontrato, per la ricognizione delle problematiche territoriali del Welfare, le rappresentanti delle Municipalità Dieci e Seconda.
Costanza Boccardi, assessora alla Decima Municipalità, e Bianca Verde, presidente della commissione Welfare della Seconda, hanno esposto alla presidente Caniglia, all’assessora Gaeta e ai consiglieri della commissione Alessia Quaglietta (PD) e Luigi Zimbaldi (Dema), le problematiche con le quali in ambito di welfare le Municipalità si confrontano, focalizzando l’attenzione, oggi, sugli interventi per i senza fissa dimora, nella Decima, e su quelli per gli anziani e i disabili che vivono una condizione di solitudine nella Seconda.In entrambi i casi, sui territori esiste una vasta rete di associazionismo e volontariato che affianca il Comune, per la quale però esiste un problema di coordinamento; ad esempio, l’assessora Boccardi lo ha sollecitato per la distribuzione dei pasti ai senza fissa dimora nella zona di Fuorigrotta dove la Municipalità ha chiesto a Grandi Stazioni e RFT la disponibilità di un locale nella stazione di Campi Flegrei per ospitare una mensa da asporto: questa consentirebbe di dare continuità alla distribuzione dei pasti evitando anche gli sprechi. Sempre per i senza fissa dimora, e per fronteggiare l’emergenza freddo, è stato sollecitato un intervento presso l’EAV per aprire di notte le stazioni, così come avviene per le stazioni della metropolitana. Occorre infine la disponibilità di aree e anche di strutture per ospitare chi dorme per strada e fornire servizi di base, come le docce, per le quali c’è disponibilità al finanziamento da parte di privati. Anche nella Seconda Municipalità,occorre coordinare gli interventi volontari per i senza fissa dimora, tra l’altro non disponibili a spostarsi in altri luoghi, anche non lontani, perché si sentono minacciati nella propria sicurezza. La consigliera Verde ha anche segnalato situazioni di forte disagio
vissute nel territorio sia da disabili – è il caso di una piccola zona, circondata da scale, di fronte all’ospedale dei Pellegrini,dove vivono ben 9 disabili che sono praticamente intrappolati in casa che da anziani soli e malati privi del supporto familiare ai quali ancora, accanto ai servizi sociali comunali, provvede la solidarietà di quartiere e che andrebbero meglio censiti e più efficacemente aiutati.L’assessora Gaeta ha preso l’impegno a verificare la disponibilità di strutture ed ha spiegato che occorre far meglio circolare le informazioni sui servizi che il Comune, pur con scarsità di risorse, ha messo in piedi con carattere di continuità e in modo integrato e che affiancano il lavoro svolto dai centri di servizi sociali territoriali; così avviene, ad esempio, per i senza fissa dimora, per i quali, oltre al dormitorio comunale, la rete dei centri di accoglienza offre ricoveri per l’emergenza. Nell’ambito del Pon Inclusione, e sempre per affermare il principio dell’attenzione alla persona, sono previste anche iniziative innovative, come l’assegnazione di un alloggio per anziani indigenti presi in carico dai centri di accoglienza e accompagnati in un percorso di autonomia. Va inoltre approfondita, per rispondere al caso segnalato nella Seconda Municipalità, la possibilità di utilizzare fondi per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
vissute nel territorio sia da disabili – è il caso di una piccola zona, circondata da scale, di fronte all’ospedale dei Pellegrini,dove vivono ben 9 disabili che sono praticamente intrappolati in casa che da anziani soli e malati privi del supporto familiare ai quali ancora, accanto ai servizi sociali comunali, provvede la solidarietà di quartiere e che andrebbero meglio censiti e più efficacemente aiutati.L’assessora Gaeta ha preso l’impegno a verificare la disponibilità di strutture ed ha spiegato che occorre far meglio circolare le informazioni sui servizi che il Comune, pur con scarsità di risorse, ha messo in piedi con carattere di continuità e in modo integrato e che affiancano il lavoro svolto dai centri di servizi sociali territoriali; così avviene, ad esempio, per i senza fissa dimora, per i quali, oltre al dormitorio comunale, la rete dei centri di accoglienza offre ricoveri per l’emergenza. Nell’ambito del Pon Inclusione, e sempre per affermare il principio dell’attenzione alla persona, sono previste anche iniziative innovative, come l’assegnazione di un alloggio per anziani indigenti presi in carico dai centri di accoglienza e accompagnati in un percorso di autonomia. Va inoltre approfondita, per rispondere al caso segnalato nella Seconda Municipalità, la possibilità di utilizzare fondi per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
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