Milik, la terapia basata sui ‘neuroni specchio’
Come riferisce Il Corriere dello Sport, Arek Milik è a Napoli. Di nuovo a Napoli e ancora una volta, come un anno fa, con un ginocchio ricostruito. Che jella, altroché, però anche questa volta passerà e lui tornerà in campo più affamato che mai: il piano-recupero è pronto. Messo a punto dal dottor De Nicola e dall’intero staff medico, decisamente specializzato nei recuperi lampo. Mani sicure, insomma, quelle in cui finirà Milik. Anzi, quelle in cui è finito da ieri: la prima terapia è già andata in scena con Massimo Buono, il fisioterapista deputato a questo tipo di percorsi. Dopo l’abbraccio con il resto della squadra, felice e contenta di ritrovarlo a cinque giorni dal crack del ginocchio destro andato in scena con la Spal, in quello spicchio di partita che ha giocato sabato scorso, Arek s’è accomodato in sala massaggi. Un tempio per le prossime tre settimane: fino a quando non andrà a controllo dal professore Pier Paolo Mariani per rimuovere i punti, infatti, il suo pane quotidiano saranno le terapie. Due al giorno: mattina a casa, pomeriggio in sede. Successivamente, Milik comincerà il lavoro in piscina: in vasca la mattina e in sede il pomeriggio per le terapie.
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