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Castellammare di Stabia

Mattarella frena, Le Pen esulta, in Val D’Aosta è bis d’ingovernabilità ed il DUO?: discute ancora!

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span style="color: #000000;">Ieri sera, a ridosso della conclusione degli incontri al Quririnale tra il Presidente Mattarella e le delegazioni di Lega (le dichiarazioni) e M5S (le dichiarazioni) capeggiate dai rispettivi leader, il DUO Salvini-Di Maio, abbiamo già dato nota della “frenata” di Mattarella per una “pausa di riflessione” durante la quale incontrare nuovamente i Presidenti di Canera (Roberto Fico ) e Senato (Elisabetta Casellati) e del susseguente comunicato stampa con il quale il Colle informava che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avrebbe ricevuto oggi, 22 maggio, al Quirinale, alle 11 il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e alle ore 12 il presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati per cui, per ulteriori novità, bisognerà attendere ancora una volta per sapere se la “pausa di riflessione” del Presidente gli sarà servita a prendere una qualche decisione e quale questa sia dato che in Mattarella alberga molta “diffidenza”, forse meglio dire “incertezza”, su una persona che non conosce: Conte, come anche sul ministro anti-euro che gli è stato segnalato per il Tesoro e sul quale ancora ora si viene a sapere che Matteo Salvini non vuole retrocedere: «O è Paolo Savona o salta tutto», afferma, riaccendendo così anche la discussione all’interno del DUO.

Per chi non avesse dimestichezza con il nome di Paolo Savona, ricordiamo che è colui che, da sempre, si è dichiarato contrario all’entrata del nostro Paese nella moneta unica e che, anche per questo, ha sempre attaccato le politiche economiche sia di Monti che di Draghi. Il suo illuminato e stimato pensiero è riassumibile in: l’euro è una gabbia tedesca e ha dimezzato il potere di acquisto che avevano gli italiani” e da questa base non ha mai deviato di un millimetro per cui: come non essere solidali con le perplessità di Mattarella? Perplessità non certo mitigata dal dover prendere nota anche dell’esultanza di Marine Le Pen, la zarina dell’estrema destra francese, presidente del Front National, che – riferendosi all’amico Matteo Salvini -, in un tweet dice: «I nostri alleati sono al potere . Aprono prospettive strabilianti, innanzitutto con il grande ritorno delle Nazioni!».

Oggi pertanto, dopo gli incontri programmati, potrebbe essere il giorno della verità. Giorno in cui, come scrive Marcello Sorgi nel suo editoriale, il Presidente Mattarella «O si rassegna all’urto dell’ondata populista, o trova il modo di reimporre il suo ruolo» e questo anche alla luce di quanto sta accadendo in Valle d’Aosta, dove, quasi in copia a carta carbone, si sta replicando lo spettro dell’ingovernabilità derivante dalla valanga giallo-verde che ha travolto anche la vallata che, essendo a statuto speciale, non prevede l’elezione diretta del governatore e la legge elettorale è costituita da un sistema proporzionale purissimo, per cui anche qui, il clamoroso risultato elettorale alle Regionali che ha visto la Lega conquistare 7 seggi su 35, con il 17 per cento delle preferenze, il ché le consente di tornare in Consiglio dopo vent’anni con il Pd, finora sempre in maggioranza, che rimane fuori anche qui e non avrà voce “governante” in assemblea.

Poche ore ancora e (forse) sapremo da che calice dovremo bere. Nell’attesa, stringiamoci a coorte continuando a recitare il nostro mantra: io speriamo che me la cavo

Stanislao Barretta

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