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L’Italia s’è desta: si parte da Soverato, Policoro, Catania, Siracusa

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Un detto recita: ‘Scherza con i fanti ma lascia stare i Santi’. Il Caporale Salvini se n’è infischiato, ha scherzato con Santi e Inno e … l’Italia s’è desta

L’Italia s’è desta: si parte da Soverato, Policoro, Catania, Siracusa

Ma è mai possibile che storia e tradizioni nulla dicono, o almeno ricordano, agli uomini e, men che meno, agli italiotici poliitici e non meno italiotici elettori? Ora, mi chiedo e chiedo, ci vuole proprio tanto a ricordare antichi “detti” e poi a riflettere che, se si sono imposti e sono durati nel tempo tanto da essere usati ancora oggi, un qualche motivo – e riprova – di fondo c’è stato?

Ed invece niente! Ogni tanto vien fuori una qualche figura che, indossata la divisa del Circo Montecitorio (che brilla con la sua Doppia Pista di Camera e Senato), si esalta e pretende di guidare tutto il nutrito cast di nani, ballerine, equilibristi, cavallerizzi, giocolieri e trapezzisti vari, senza trascurare anche un vero e proprio serraglio di bestie varie.

Questa volta in scena è salito ancora un Caporale (dopo quello del famigerato ventennio che ci portò alla guerra e alla distruzione nonché alla solita “figura di merda” – sia pur benedetta – di iniziare da una parte e finire dall’altra; ma questo è altro anche se, alla fin fine, siamo sempre lì: le battaglie le cominciano da una parte e le finiscono dall’altra – vedi la partenza da casa, ed il torna a casa Lassie, di Salvini) che, alle cronache, è noto come Matteo Salvini.

Orbene, questo Caporale di giornata, nel suo sognio di essere “er più”, di essere il “siur padron dalle belle braghe bianche” di tutta l’Italia, non si è fatto scrupolo di calpestare per piegare a proprio uso e consumo, prima il Vangelo, il rosario, il crocifisso e la madonna spacciata come sua protettrice e poi, dalla spiaggia di Papete, finanche l’Inno d’Italia utilizzato come se fosse uno dei tanti tormentoni estivi sui quali ballare, ed anche sballare. E sembra che questa smargiassata, unita alle precedenti (per di più blasfeme) sia stata la goccia che abbia fatto strabordare il vaso della decenza, e dell’italico orgoglio che, finalmente, ha portato (o sta portando) gli italiani a ricordare bene qualcosa ripreso dalla Biibbia, e riportato anche dal Vangelo, e dalle note dell’Inno d’Italia per cui ora stanno arrivando a vedere, sempre più, quanto nudo, vuoto, volgare e pericoloso, sia il Caporale di giornata

Nella Bibbia infatti è scritto: «Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all’altro: frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatto all’altro» ( Levitico 24, 19-20)

e, nell’Inno si canta: «L’Italia s’è desta…..»

ed allora ecco che, finalmente, gli italiani si son destati e, ricordandosi di essere anche cattolici apostolici romani, cominciano anche loro a richiamarsi a Bibbia, Vangelo e Chiesa, e a rendere al Caporale pan per focaccia ovvero: occhio per occhio, dente per dente.

Ed il riscatto parte proprio dal SUD che sembrava aver perso ogni memoria e dignità.

L’Italia s’è desta a partire da Calabria (Soverato) e Basilicata (Policoro, Matera)

ed ha continuato a farlo, ieri, in Sicilia nelle piazze di Catania e Siracusa che hanno costretto il Caporale a chiudersi tra le mura delle sale comunali ben presidiate e protette dalla Polizia.

A Catania, dove era atteso in Piazza Duomo, il vicepremier della Lega ha avuto nuovamente la sgradita sorpresa di non trovare solo i soliti beotamente plaudenti salviscisti, ma anche una cinquantina di manifestanti che urlano “buffone buffone” ed espongono cartelli con scritto “vergogna” e “traditore” il che gli ha consigliato di rinchiudersi nelle sale del municipio rinunciando alla sua solita sceneggiata in pubblico. Ma i contestatori non hanno desistito, ed anzi sono aumentati per cui, all’uscita dal municipio, ben protetto da un cordone di polizia disposto tra il portone del municipio e la folla, si è ritrovato a dover vedere (ed ascoltare) qualche centinaio di manifestanti che gli ha gridato “buffone”, lanciando bottiglie di plastica vuote contro la sua auto. Tra il portone del municipio e la folla un cordone di polizia. A sua “consolazione” e, ad onor del vero (ma non degli stessi), in piazza c’erano anche alcuni suoi sostenitori. Ma ALCUNI, appunto.

Si è poi replicato anche a Siracusa dove, comunque, Salvini è riuscito a parlare dal palco e finanche, alla fine, a baciare il rosario. Ma il “bagno” plaudente è stato si e no una doccetta. E questo è comunque buon segno

Il 14 il tour di Salvini prevede una tappa, alle 20, a La Spezia. Si replicherà anche nell’ormai poco ridente Liguria? Si vedrà! Intanto però, ancor prima, potremo vedere se e di quanto il parlamento sta (ri)cominciando, a sua volta, a raddrizzare la schiena e qundi al quando, come e cosa si candilarizzerà in tema di mozioni da discutere (od anche no).

Vale la pena qui ricordare, ancora una volta, che se di mozioni di sfuducia vogliamo parlare, esiste anche quella del Pd nei confronti di Matteo Salvini. Mozione della quale sembra si sia persa memoria ma che è precedente a quella presentata dal Salvini per cui …… ha diritto ad essere discussa prima di quella giunta dopo, almeno stando a legge, costituzione, e prassi anche se, una triade del genere, è altamente indigesta a Salvini ed invisa dai suoi salviscisti.

ULTIMA NOTA: a quanto sta trapelando proprio in questi minuti, sembra che, alla riapertura del Parlamento, si è subito affiancata la riapertura del Mercato delle vacche (noché di nani e ballerine) che sempre anto mercato ha incontrato in quella piazza per cui sono subito entrati in azioni i banditori di vecchia leva, ed esperienza: i berlusconiani.

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