Il Presidente della Commissione Siciliana Antimafia avvisa che per legge chiunque in politica deve dichiarare se fa parte della massoneria.
La Lega dall’Ars al Governo.
Che il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, da decenni nella destra e pertanto nelle coalizioni di centrodestra delle precedenti legislature (quanto meno in ciò è coerente a differenza di molti altri trasformisti di tutte le estrazioni) considerasse la Lega Nord o come la si chiama adesso di Salvini, un elemento politico ineluttabile del Governo siciliano, non poteva essere notato solo da chi non può o non vuole vedere.
Già le liste regionali del 5 novembre 2017, inerenti la coalizione di centrodestra, erano eloquenti. Basta citare quella che ha portato all’elezione di Nello Musumeci a Presidente della Regione Siciliana: Forza Italia, UDC, Fratelli d’Italia – Noi con Salvini, Popolari e Autonomisti – Idea Sicilia, diventeràbellissima.
Non solo, il Presidente della Regione Musumeci neanche dopo le elezioni (nelle quali va rammentato ha vinto democraticamente poiché la sua lista è stata votata da una buona parte di siciliani) aveva mai celato il sua proposito di Governare insieme alla lega. Al riguardo citiamo alcuni nostri articoli “28 Aprile 2019 In Sicilia il centrodestra si sposta verso Lega”, “28 Maggio 2019 Un nuovo soggetto politico di centrodestra in Sicilia, forse entro l’anno”, “16 Giugno 2019 Il Presidente delle Regione Siciliana, di centrodestra, apre alla Lega”, “24 Giugno 2019 Musumeci, ci penso io a far vincere la Lega al Sud”, “4 Febbraio 2020 E fu pace (e governo con Musumeci) tra Salvini e Micciché”. In particolar in quest’ultimo articolo è riferito che “Micciché ha accompagnato Salvini all’Ars in sala stampa, ove il cosiddetto “Capitano” ha presentato il nuovo gruppo leghista, con i quattro deputati che hanno cambiato partito passando al Carroccio. Questi sono: Nino Minardo ex Forza Italia, Orazio Ragusa eletto nella lista ‘Musumeci Forza Italia Berlusconi’, Giovanni Bulla eletto in ‘Sicilia Vera Libertas Rete Democratica Unione di Centro’, Marianna Caronia eletta in ‘Musumeci Forza Italia Berlusconi’ e infine il capogruppo Antonio Catalfamo eletto in ‘Fratelli d’Italia AN Alleanza per la Sicilia Noi con Salvini’.
Anzi, voci di popolo direbbero che fra breve potrebbero passare al Gruppo della Lega all’Ars, altri quattro deputati o forse cinque. La domanda sarebbe anche: venendo da quale altro gruppo ? Le voci di popolo ne indicherebbero anche l’origine, tuttavia si devono avere elementi più certi per dirne. Staremo a vedere.
Il Presidente Musumeci ha ora anche nominato quale Assessore alla Cultura, Alberto Samonà, palermitano, classe 1972, giornalista e scrittore, leghista, simpatizzante fascista.
“Dopo l’irripetibile stagione dei tecnici – ha dichiarato il governatore Musumeci – Alberto Samona è la giusta sintesi della militanza politica e della competenza professionale. Lo conosco da anni e sono certo che saprà svolgere con passione il ruolo che, di intesa con il suo partito, ho voluto affidargli”.
“Questa scelta mi rende veramente orgoglioso perché sono legato da sempre alla mia terra, e se sono rimasto in Sicilia è perché credo in questa Isola e, nonostante avessi avuto delle opportunità di andare via, sono rimasto con convinzione e con il cuore” ha detto il neo assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Samonà “C’è ancora molto lavoro da fare ed io sono pronto a fare la mia parte e dare in maniera convinta il mio contributo. Le critiche di queste ore rivolte alla Lega le prendo come uno stimolo e come un suggerimento e consiglio per ascoltare anche chi la pensa diversamente da me. Anche coloro che abbiano un pregiudizio a monte nei nostri confronti. Ma ribadisco farò di tutto per ascoltare tutte le voci del mondo della cultura che troppo spesso anche la politica in maniera sorda non ha recepito”.
A seguito di tale nomina c’è stata un’indignazione generale tra gli addetti ai lavori del settore cultura, attivisti, comuni cittadini e associazioni elaborano la decisione del Presidente della Regione Musumeci di affidare alla guida della Lega l’assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana “un attacco diretto ai siciliani e alle siciliane” secondo le oltre 40mila persone che fanno parte del neonato gruppo di resistenza digitale su Facebook “Fuori la Lega dalla Sicilia. No i Beni Culturali alla Lega“. E al riguardo si esprime con una lettera indirizzata al Presidente Musumeci anche il Forum delle Associazioni, un’aggregazione di realtà senza scopo di lucro dedicate alla tutela e promozione dei beni culturali e ambientali.
Dubbi massoneria.
Si è scoperta che il neo assessore regionale siciliano alla Cultura proviene dalla massoneria.
Un intervento pubblico del Presidente della Commissione Regionale Antimafia, Claudio Fava, ha fatto trasalire non pochi siciliani <<Che l’ultimo acquisto della giunta Musumeci, Alberto Samonà, sia uomo orgogliosamente di destra è affar suo e di Musumeci che se l’è scelto (Musumeci, non Salvini!). Che il giovanotto si diletti a rivendicare la sua passione per la canzoncina fascista “Giovinezza”, che se la prenda pubblicamente con il Presidente Mattarella quando afferma che l’antifascismo è un valore, che faccia l’apologia di Almirante proponendo l’intitolazione di una strada in ogni comune d’Italia, che pianga pubblicamente la morte del camerata fascista Stefano Delle Chiaie, ecco, di tutto questo avremmo fatto volentieri a meno>>.
E continua Il Presidente della Commissione Reginale Antimafia “Il richiamo nostalgico agli anni più bui del nostro paese e l’idea di una identità siciliana costretta ad abbeverarsi alla triste mitologia fascista rappresentano un ridicolo salto all’indietro, soprattutto se si accompagnano ad una manifesta ed ostentata vicinanza di Samonà al mondo della massoneria, fatto che ci fa richiamare gli obblighi di legge vigenti in Sicilia in merito alla dichiarazione di appartenenza alle logge massoniche”.
In Sicilia infatti, la cosiddetta Legge Fava, Legge 12 ottobre 2018, n. 18 prevede l’obbligo dichiarativo dei deputati dell’Assemblea regionale siciliana, dei componenti della Giunta regionale e degli amministratori locali in tema di affiliazione alla massoneria, logge o similari “art.1 Obbligo dichiarativo dei deputati dell’Assemblea regionale siciliana, dei componenti della Giunta regionale e degli amministratori locali“.
Dopo le parole del Presidente Claudio Fava, sono arrivate quelle del neo Assessore Samonà che conferma “Fino a qualche anno fa ero iscritto, per interessi culturali, nel Grande Oriente d’Italia. Ma oggi non sono iscritto ad alcuna loggia. Nessuna incompatibilità, firmerò la dichiarazione prevista dalla legge regionale”.
E si scopre anche dell’altro sul nuovo Assessore della Lega in Sicilia. Si era candidato al Senato nei Cinque Stelle “la sua candidatura al Senato per il Movimento 5 Stelle sarebbe stata annunciata durante una Tornata (riunione rituale di una loggia che si svolge all’interno di un Tempio massonico), ma sembrerebbe solo un’illazione alimentata dall’esito di quelle primarie: risultò tra i primi per le Politiche del 2018, ma fu estromesso dalla lista al Senato nella circoscrizione Sicilia 1”.
A questo punto, andando oltre le informazioni ufficiali sul neo Assessore Regionale siciliano, c’imbattiamo in quelle di Andrea Scanzi, anch’egli giornalista e scrittore, il quale scrive di Samonà “Da ragazzo, dalla fine degli anni ’80 è stato dirigente palermitano del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del MSI, e delle associazioni ambientaliste Fare Verde e Gruppi ricerca ecologica. Nella seconda metà degli anni ’90 ha fondato il Circolo politico-culturale Julius Evola. Nel gennaio 2018 si è presentato alle “parlamentarie” del Movimento 5 Stelle per il Senato, circoscrizione Sicilia, superando la selezione on line, ma è stato successivamente escluso dalla lista immotivatamente. Ha organizzato negli anni diversi convegni e tavole rotonde su vari temi di attualità e politica. Nel settembre 2018 è stato nominato responsabile del Dipartimento Cultura della Lega Salvini Premier per la Sicilia occidentale”.
L’Opinione.
La scelta del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ci appare tuttavia legittima. Siamo in Democrazia, ha vinto e le leggi glielo consentono. Come anche ci sembra tale la posizione del nuovo Assessore alla Cultura, anche quando della Lega oppure dichiarato simpatizzante fascista, poiché fa parte di un partito, la Lega, che e stata votata alle elezioni siciliane nella coalizione di centrodestra contribuendo alla vittoria elettorale.
Ci viene però in mente una videolettera che nell’Aprile del 2018, Riccardo Bocca, all’epoca direttore di Skaytg24, inviò al neo Presidente della Regione Siciliana nello Musumeci “Nel 2013 lei è stato eletto presidente della Commissione regionale antimafia e ha proposto sia la creazione di un osservatorio europeo sul fenomeno delle mafie, sia l’istituzione dell’ora della legalità per educare all’onestà i più giovani. Bella idea. Solo che nel frattempo gli investigatori hanno svelato proprio nella sua Sicilia uno sconsolante intreccio tra la massoneria e uomini d’onore”.
Ad avviso di queste pagine – ritenendo che il Leader della Lega Matteo Salvini saprà poco di Sicilia affindandosi quindi ai suoi associati siciliani ma rischiando di fare del danno all’Isola – il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, siciliano, quanto meno sotto il profilo etico e ragionevole, avrebbe fatto bene a valutare la situazione e tanto più adesso dovrebbe riconsiderarla, stante che nella fattispecie, il neo assessore, una volta scoperto, ha dovuto ammettere la sua appartenenza alla massoneria seppure, ancora per suo dichiarare, da qualche anno si è cancellato.
E si vorrebbe anche dire ai concittadini (e persino a conterranei) i quali spesso (e tanto più ora alla luce di questa vicenda) ci rimproverano ai siciliani di essere come inermi, passivi e sottomessi, che le cose non stanno così. Rammento che analoghe parole ci venivano dette come un mantra già dai tempi della trasmissione televisiva di sinistra, Samarcanda, andata in onda dal 1987 al 1992.
Sopra le nostre teste di siciliani ci sono infatti e da sempre, dei trasversali poteri, tanto oscuri quanto potenti (politici-istituzionali-giuridici-burocratici-professionali e altro) che noi cittadini neppure riusciamo a vedere e forse neanche comprendiamo, seppure li percepiamo e di tutta evidenza li subiamo e patiamo da decenni.
La realtà, tanto dissimulata quanto opportunamente misconosciuta, è che in Sicilia le abbiamo da sempre provate tutte le coalizioni e i rispettivi partiti, da destra a sinistra, ma vanamente, in quanto l’Olimpo malefico (stato-mafia) non lo ha mai smosso nessuno e chi ci ha provato a combatterlo, Uomini e Donne, ha anche pagato con la vita, o con l’emarginazione sociale oppure economica, o ancora con la persecuzione legale, giudiziaria, nonché la perdita di lavoro o di ogni proprio bene e serenità. Come se ne esce?
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