La Juve Stabia vince anche in casa della Ternana e conquista successo e quinto posto finale in classifica.
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ome ad ogni fine partita proviamo a dirvi secondo il nostro parere chi sono stati i migliori e i peggiori di Ternana Juve Stabia.
PODIO
Medaglia d’oro: ad Alberto Rizzo, instancabile treno della fascia sinistra. Il terzino mancino della Juve Stabia è una forza della natura, capace di rubare palla e ripartite con una costanza a tratti sovrannaturale. L’appoggio di Rizzo alla fase offensiva stabiese non accusa la minima pausa ed anzi cresce nel finale quando la discesa del 3 gialloblù sembra quella di Grosso contro l’Australia al Mondiale 2006. L’autogol che condanna la Ternana è tutto merito suo.
Medaglia d’argento: a Luca Berardocco, che accende la luce con il suo ingresso in campo. Circa un’ora di riposo in vista dei playoff per il playmaker della Juve Stabia, subito nel vivo del gioco dopo la sua entrata in campo. Al momento è un calciatore insostituibile ed il primo a saperlo è proprio Berardocco, che gestisce bene ogni pallone, compreso il tiro dal dischetto che trasforma senza alcuna indecisione.
Medaglia di bronzo: a Tommaso Fantacci, che si accende in tempo, si spera, per i playoff. Bella e coraggiosa la giocata con cui il classe 97 apre la pirotecnica sequenza di reti della serata, chiusa con un sinistro velenoso e preciso. Partendo dalla destra parrebbe rendere di più proprio puntando sulla imprevedibilità del suo mancino, andando al tiro, o virando sul destro per servire i compagni in area. Se acquisisce fiducia, negli spareggi che disputeranno le Vespe potrà essere determinante.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Danilo Russo, purtroppo autore di un errore grossolano. L’indecisione del portiere stabiese cancella purtroppo il riflesso con cui l’estremo difensore aveva negato il primo pareggio su rigore alla Ternana e inguaia una gara che solo il finale arrembante della squadra riesce a raddrizzare.
Medaglia d’argento: a Gennaro Borrelli, poco incisivo sotto porta. Gara dura per l’ex Pescara, che tocca pochi palloni in buona parte lontano dalla porta. Quando ha l’occasione buona per presentarsi a tu per tu col portiere umbro, perde l’attimo per calciare cercando il dribbling.
Medaglia di bronzo: a Edgar Elizalde, spesso in affanno nella fase di marcatura. Al di là del fallo che porta al rigore dei rossoverdi, l’uruguaiano non pare in giornata brillante anche se si rende protagonista di una provvidenziale chiusura nella ripresa.
A cura di Raffaele Izzo