Juve Stabia e Picerno sugli scudi, ma le big dove sono? – La Bastonatura

Juve Stabia e Picerno stanno realizzando una splendida stagione: ma le big o presunte tali di inizio stagione stanno deludendo molto

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Juve Stabia, capolista del Girone C, e Picerno secondo: le presunte big di inizio stagione deludono.

Il Girone C di Lega Pro vede due outsider in testa come Juve Stabia e Picerno che ad inizio campionato a bocce ferme non erano di certo annoverate tra le squadre che potessero lottare addirittura per il salto diretto di categoria.

Chi sta stupendo più di tutti è sicuramente la Juve Stabia di mister Pagliuca. Con le idee e l’ottimo operato del direttore sportiva Matteo Lovisa che ha saputo individuare in estate alcune pedine fondamentali di Siena e Pordenone dello scorso anno e altri calciatori ben conosciuti dall’allenatore Pagliuca come per esempio Bachini e Bellich, e con il grandissimo lavoro dello stesso tecnico Guido Pagliuca e dei suoi ragazzi, è stata creata una signora squadra che merita ampiamente il primato in classifica sotto tutti i punti di vista.

Juve Stabia prima e Picerno secondo: i numeri che legittimano il primato.

A sbalordire sono soprattutto i numeri della fase difensiva che pongono la Juve Stabia all’attenzione nazionale ed anche extra nazionale.

5 soli gol subiti in 16 gare di campionato (migliore difesa d’Europa insieme al Nizza che però ha giocato due gare in meno), ben 12 clean-sheet in 16 gare, 8 gare interne senza subire alcun gol, Thiam che non subisce gol da ben 563 minuti, sono solo alcuni dei record di questa squadra che fanno capire quanto grande sia stato finora il lavoro di mister Pagliuca e del suo gruppo e quanto questa squadra sia solida ed abbia una fase difensiva pressoché perfetta.

I numeri del Picerno.

Anche il Picerno di mister Longo sta facendo un ottimo campionato confermando quanto di buono già fatto lo scorso anno con il quinto posto finale e l’eliminazione ai playoff ma dopo un ottimo calcio fatto vedere un pò in tutta la scorsa stagione.

Alla già ottima squadra dello scorso anno, il Picerno ha aggiunto un bomber come Murano da doppia cifra e i risultati si stanno vedendo in campo, a conferma che il saper programmare è sempre un’arma in più in questi campionati.

La squadra lucana, che probabilmente attua la migliore costruzione dal basso di tutto il campionato a conferma del grande lavoro fatto anche in questo caso dall’allenatore Emilio Longo, è reduce da ben sei vittorie consecutive (migliore serie al momento del campionato) e non perde da due mesi, dall’8 ottobre nella sfida dello Scida contro il Crotone.

Le delusioni del torneo: le presunte big di inizio stagione.

Ma le presunte big che erano annoverate ad inizio stagione come squadre che dovevano fare un solo boccone degli avversari e lottare almeno in 5 per il salto diretto in categoria, dove sono finite?

L’Avellino, già passato attraverso una cambio di allenatore da Rastelli a Pazienza, aveva trovato una certa continuità con il tecnico ex Cerignola, ma è incappato in tre passi falsi consecutivi perdendo con Giugliano in casa e Picerno fuori abbastanza nettamente e pareggiando in casa 0-0 con la Turris. I lupi sono già a distanza cospicua dal vertice che dista ben 8 punti nonostante gli investimenti e il budget cospicuo utilizzato dal presidente D’Agostino nella scorsa estate in sede di mercato come negli anni precedenti.

Stesso discorso si può fare più o meno per il Benevento (-6 dalla vetta) che ha perso due delle ultime tre gare e ha visto allungarsi il distacco dalle prime posizioni. Il Crotone, dopo un brutto avvio di campionato con Zauli che in pratica era stato esonerato dalla società salvo poi essere salvato dalla squadra che si è schierato dalla sua parte, è ora in un buon momento e non perde da 7 gare ma resta il distacco di 7 punti dalla vetta che non era preventivabile ad inizio stagione.

Catania e Foggia completano il quadro delle squadre-delusioni.

Ancora peggio ha fatto il Catania, passato anch’esso attraverso un cambio di guida tecnico da Tabbiani a Lucarelli senza però che sia migliorato molto il gioco, che resta a distanza siderale dal primo posto (ben 13 punti). Peggio ancora il Foggia, finalista dei playoff dello scorso anno e dotato di un organico di ottimo livello, che in questo momento è addirittura a 14 punti dalla vetta con Cudini che rischia seriamente l’esonero.

Sia chiaro, il campionato è ancora lunghissimo e c’è tempo per tutti per rientrare nelle posizioni che contano ma un dato è certo dopo le prime 16 giornate di campionato a meno tre gare dal termine del girone di andata: la delusione più grande di questo campionato sono state proprio le cosiddette big che ad inizio anno erano state indicate da tutti come le principali pretendenti al salto diretto di categoria.

 

 


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