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Castellammare di Stabia

Italia vs Israele 3-1: buona la prima, ma con sofferenza

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La Nazionale di Ventura batte Israele 3-1 nella prima partita valida per le qualificazioni ai Mondiali 2018. Per gli azzurri sono andati a segno Pellè, Candreva e Immobile. La prossima sfida è in programma il 6 ottobre contro la Spagna.

Punti di partenza

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’Italia vince in Israele dopo una gara sofferta: gli azzurri prima allungano, poi restano in 10 e si complicano la vita, ma spunta il carattere

Vincere era il minimo sindacale, per manifesta superiorità e dignità, e l’Italia l’ha fatto, non senza soffrire però: chiuso davanti un primo tempo abbastanza orribile (un tiro un gol, e un rigore), gli azzurri hanno tenuto per oltre mezz’ora in dieci contro undici (espulso Chiellini), scacciando la paura solo nel finale. Una volta si chiamava difesa e contropiede, e non c’è da vergognarsi: solo che contro Israele, numero 76 del ranking Fifa, ci si aspettava qualche altro menù. Ma contava il risultato appunto, e quello è arrivato. Del resto, la vera impresa sarebbe stato perdere, se la sconfitta nelle qualificazioni Mondiali agli azzurri manca dall’ottobre del 2004 (in Slovenia).

Serata afosa  

La stoffa è la stessa che c’era all’Europeo, tanto per non fare paragoni, anzi in più ci sono i lustrini di Verratti, ma soprattutto è cambiato il sarto: da Conte a Ventura, con tutto quel che ne consegue. In breve: dall’arrembaggio assatanato all’attesa pensierosa (e un po’ troppo spensierata). E meno male che qui ad Haifa il buon giorno non si vede dal mattino, perché fino al gol aveva comandato Israele: per carità, solo accenni di pericolo, ma un tentativo di pressione costante, e la voglia di correre il doppio, riuscendoci.

Di provarci. L’Italia, al solito, si siede in sala d’aspetto, appunto, come fosse fiaccata dall’afa, di un’umidissima sera, anche se si gioca alle 21,45 locali. La colpa è quella di spezzarsi subito in due tronconi: Verratti davanti alla difesa, e le due mezzali, Parolo e Bonaventura, venti metri avanti. Morale: il regista del Psg si trova spesso in inferiorità numerica, e una volta conquistata palla, al massimo si gioca sui lanci lunghi, e le ripartenze. Contropiede, insomma: Verratti-Antonelli-Pellé, e 1-0. Il replay arriva ancora sulle ali della qualità: rigore di Candreva, dopo lo slalom di Bonaventura. Brilla anche la Stella di David e, non sempre, la difesa azzurra. Ne approfitta Ben Haim, con un gol da proiettare al cineforum.

Arriva la Spagna  

Il risultato sembra aver messo in discesa la notte, invece Chiellini, ingenuamente, la rimette in equilibrio: espulso e Italia in dieci. Si soffre, ma di brutto, con l’alito entusiasta del pubblico, come sempre accade quando Davide sfida Golia: cross di Davidzada che attraversa tutto lo specchio della porta, poi rasoterra di Zahavi, con paratona di Buffon. Nel frattempo è entrato Ogbonna per tenere a tre il corpo di guardia del fortino, mentre con Immobile per Eder, Ventura carica la catapulta del contropiede. Difatti: lancione di Buffon, spizzata di Pellé, diagonale di Immobile, come ai tempi del Toro. Un pezzo dello staff azzurro salta in aria in tribuna stampa, e tutta la panchina entra in campo, come fossimo già alle fasi finali. Pure il ct, quand’è finita, va sotto la curva ad applaudire i tifosi italiani: tanto per dare l’idea della tensione, e di quando fosse importante non lasciare punti. Una vittoria non fa primavera, figurarsi a settembre e in Israele, ma rasserena un po’ il clima e rilassa gli animi. Giovedì 6 ottobre, allo Juventus Stadium, arriva la Spagna: peserà anche di più il risultato, ma senza giocare un po’ meglio, farlo sarà molto difficile.

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vivicentro/Italia, buona la prima, ma con sofferenza
lastampa/Punti di partenza MASSIMILIANO NEROZZI – INVIATO AD HAIFA

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