“Il file della conversazione mi fu dato l’anno dopo”
E’ una terribile quanto clamorosa dichiarazione quella dell’ex procuratore della FIGC Giuseppe Pecoraro che, a distanza di due anni torna a parlare dell’episodio che potrebbe esser costato lo scudetto al Napoli di Maurizio Sarri: l’entrata killer di Miralem Pjanic su Rafinha che poteva valere la seconda ammonizione, e quindi l’espulsione, per il calciatore serbo.
Ecco quanto scritto dall’edizione odierna de Il Mattino:
“Ci sono stati momenti complicati, ma è stata la direzione di Orsato in Inter-Juventus che mi ha portato ad avere delle tensioni con il mondo arbitrale. Avevo avuto degli esposti, sottoscritti, di associazioni, tifosi, organizzazioni sul suo operato e per non sbagliare chiesi anche ai miei vice se era il caso di aprire o no un procedimento. Io non credo che avremmo trovato prove di malafede e chiesi all’Aia prima e poi alla Lega, ai soli fini conoscitivi, i dialoghi audio-video tra Var e arbitro di quella partita. Insistetti: fateceli consultare, altrimenti che Procura federale siamo? Ce li diedero solo a inizio del campionato successivo. Ma lì ci fu la sorpresa. Apriamo il file e l’unico episodio in cui non c’è audio registrato era l’unico che ci importava: quello tra Orsato e il Var che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic. C’erano i colloqui di tutto tranne che di quello. Chiese il motivo? Subito. Mi dissero che non c’era e basta. Io sono certo che non ci sia stato dolo, ma ero obbligato a procedere, anche perché dovevo dare delle risposte a quegli esposti. Alla fine ho archiviato. Ed è per questo che c’è bisogno di maggiore trasparenza”.
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