L’operazione Sophia, nata nei giorni drammatici della crisi migratoria del 2015 con lo scopo di contrastare il traffico illegale di esseri umani ha poi assunto, nel tempo, anche altri compiti che vanno dall’addestramento del personale della Guardia costiera libica, fino al controllo sul contrabbando di armi e petrolio su indicazione dell’Onu.
I
l salvataggio in mare non rientrava nei compiti principali e specifici dell’operazione ma, negli anni, le navi di Sophia, in ottemperanza alle leggi internazionali e alla legge del mare, hanno portato a termine centinaia di soccorsi, salvando migliaia di persone, e questo bastava a disturbare l’ego del Comandante (all’anagrafe: Matteo Salvini).
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Ed allora eccolo salire sulla sua ruspetta politica con la quale, approfittando del fatto che il comando era affidato all’Italia, ha pensato bene di spianare l’operazione Sophia prendendo a scudo proprio il numero di arrivi da gestire nei porti italiani e, nascondendosi dietro di esso, a dire di essere disposto a trattare, ma a patto che i partner europei avessero accettato una redistribuzione dei migranti salvati in mare dalle unità europee.
Nell’attesa, il Comandante (la posizione della Difesa era decisamente più sfumata), ha però subito bloccato, sin da gennaio, ogni azione annunciando che, senza una redistribuzione degli sbarchi, l’operazione sarebbe terminata.
Chiaramente la sua richiesta ha trovato subito l’opposizione che si attendeva e si è scontrata con il muro soprattutto del fronte dei suoi amici di Visegrad che, fermi sulla posizione già tenuta all’epoca della discussione sulla riforma di Dublino (alla quale, per inciso, il Comandante aveva brillato per la sua assenza), hanno deciso di rifiutare ogni forma di ‘relocation’.
A questi poi si aggiunsero, stando a quanto risulta, anche una serie di perplessità espresse da Francia e Olanda che accusarono l’Italia di non rispettare gli impegni sui porti aperti e sui centri sorvegliati.
Parigi e L’Aia, infatti, sarebbero state disponibili a un dialogo in cambio della stessa disponibilità dell’Italia ma, come riferito da fonti olandesi, ci fu una chiusura netta del Comandante e così si è giunti all’epilogo odierno che è uno dei capolavori dell’ignavia politica e perla del Salvinismo: lasciare operativi i compiti di pattugliamento aereo e di addestramento dei guardacoste libici e, nel contempo, mantenere in vita l’operazione marittima di Sophia, ma senza navi. SIC!
Un vero capolavoro di somma intelligenza, o faccia di …. diciamo bronzo per evitare francesismi? Sì, diciamo pure così richiamando però, ancora una volta, la famosa copertina della rivista Cuore. E non necessita aggiungere altro.
E questo è!
Concludendo, un ennesimo capolavoro in perfetta linea con la suprema intelligenza ed abilità del Comandante: portare avanti operazioni navali, ma senza navi e sia chiaro, per solo altri 6 mesi e non di più perché, sia pur per finta, è cosa che gli danneggia comunque stomaco e fegato.
Dunque, altri 6 mesi di sceneggiata e poi nemmeno più la farsa salvo, ovviamente, il continuare ad appoggiare i briganti libici in divisa continuando ad addestrarli ad essere sempre più efficienti nel portare avanti il loro lavoro di aguzzini che, continuando a bloccare e sfruttare il loco i migranti, fa comodo anche al Comandante che così può continuare a millantare che non ci sono più sbarchi (o quasi), e nemmeno morti in mare omettendo però che muoiono su suolo libico e limitrofi, il che equivale ad un comunicato del tipo: situazione molto grave a seguito di un grosso incidente ma, fortunatamente, nessun ferito, tutti morti!
Intanto, nell’attualità, è di ieri l’ultima diretta FB del Comandante che, nel caso della petroliera turca Elhibru 1, ha trovato un’altra occasione di distrazione di massa e occasione per ruggire:
“C’è in corso un’ipotesi di dirottamento di un mercantile che stava arrivando in Libia dopo aver soccorso migranti e che invece ora sta dirigendosi a nord, verso Malta o Lampedusa.
Non siamo più ai soccorsi, sarebbe il primo atto di pirateria in alto mare, con migranti che hanno dirottato il mercantile che era arrivato a 6 miglia dalla costa libica.
Sappiano che l’Italia la vedranno col cannocchiale […]”
Chiaramente l’eloquire del Comandante non si può fermare a queste minuzie per cui non manca l’occasione per rincarare con una delle sue solite nefandezze affermando:
“Poveri naufraghi che dirottano il mercantile che li ha salvati perchè vogliono decidere la rotta della Crociera”,
Sì, il grande ed indomito Comandante ha parlato nuovamente di CROCIERA mostrando, sulla cartina geografica, il punto in cui si trovava la nave che per tutti è una petroliera ma che, nella sua mentalità contorta si trasforma, ipso facto, in nave da crociera e pertanto le traversate che fanno i migranti in fuga, ciascuno, da un proprio inferno, ovviamente sono CROCIERE.
Che farci: così ragiona il Camandante applaudito dai suoi che magari credono veramente che tali siano (hanno creduto a ben altro ed allora, perché non a questo) e pertanto sono anche invidiosi delle crociere che “quelli” si fanno e loro no. Eppure anche loro vorrebbero farsene qualcuna! Ma stiano tranquilli, se le cose vanno avanti così ci sono buone possibilità che presto, grazie al Comandante ed ai suoi ignavi alleati del M5S, potranno anche loro fare Crociere simili riprendendo antichi tratturi e rotte dei nostri avi (non tanto vecchi, in verità) in cerca di PANE.
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