I Carabinieri di Messina hanno smantellato un’associazione che chiedeva bimbe e adolescenti di colore da destinare alla prostituzione.
A Messina, venerdì scorso, un 71enne insieme ad altre quattro persone è stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Balance” condotta dai Carabinieri per smantellare un’associazione dedita alla tratta di essere umani e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di minori da avviare alla prostituzione.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica – Dda, nei confronti di 5 persone “componenti di una cellula criminale di matrice nigeriana, con agganci in Libia e in Italia, dedita all’organizzazione di viaggi dall’Africa centrale all’Italia di giovani minorenni da avviare alla prostituzione e, per questo, ritenute responsabili – a vario titolo – dei reati di associazione per delinquere finalizzata a favorire l’ingresso e la permanenza clandestina di minori nigeriani nel territorio italiano, allo sfruttamento della prostituzione minorile, alla riduzione in schiavitù ed alla tratta di persone“.
L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Messina, ha consentito di documentare un <<collaudato sistema attraverso cui il sodalizio, nel periodo 2015-2017, reclutava giovani nigeriane, convincendole a lasciare il paese di origine con la promessa di un lavoro dignitoso in Europa le quali, giunte in Italia, venivano costrette a prostituirsi per riscattare i costi del trasferimento anticipati dall’organizzazione criminale. Per ottenerne l’assoggettamento, le giovani venivano sottoposte, prima della partenza dalla Nigeria, a riti tribali di ”magia nera”>>.
Ha sorpreso pure che il 71enne, ex vigile del fuoco con esperienze nel volontariato di protezione civile, consigliere nazionale e presidente provinciale dell’Associazione organizzazione europea volontari di prevenzione e protezione civile di Messina, fosse anche “esperto” su indicazione di persone vicine all’Amministrazione di un comune turistico-balneare della Riviera Jonica messinese, il cui sindaco non appena appresa la notizia dell’arresto ha revocato l’incarico.
Secondo l’accusa G.B. finito in carcere, <<forniva ai sodali informazioni privilegiate sull’arrivo al porto di Messina delle navi umanitarie che avevano soccorso i migranti nel Canale di Sicilia, ottenendo anche favori sessuali dalle giovani migranti e passava le informazioni sugli sbarchi all’associazione, per reclutare schiave e schiavi, e chiedeva bimbe nere in cambio, donne bambine destinate alla prostituzione, a Messina in Italia in Europa, sotto gli occhi silenti di troppo”. Inoltre i magistrati gli contestano di essere un “volontario che ruba e vende il cibo, che ruba il cibo ai poveri“>>.
L’opinione.
N
on ci possono essere attenuanti per chi sfrutta gli esseri umani. Non ci può essere misericordia per chi assoggetta chi ha bisogno. Non ci può essere pietà per la corruzione e la criminalità. Sarebbe ora di dire forzosamente basta.
Adduso Sebastiano
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