Prosegue in Grecia l’impegno della Guardia Costiera italiana, presente su richiesta di Frontex dallo scorso 25 gennaio con 2 motovedette e un elicottero nel Mar Egeo. Nella notte appena trascorsa, le unità navali della Guardia Costiera italiana sono state impegnate in tre distinte operazioni di soccorso in mare che hanno portato complessivamente al salvataggio di 91 vite umane.
span style="font-size: 12pt; font-family: 'Times New Roman', serif; color: black;">Il primo soccorso è avvenuto a poche miglia di distanza dall’isola di Samos, dove l’equipaggio della motovedetta CP 322 della Guardia Costiera italiana ha tratto in salvo 68 persone di sedicente origine siriana, tra cui 20 bambini e 20 donne. In particolare, una parte dei migranti, 39 persone, si trovava a bordo di un gommone in procinto di finire su una scogliera; mentre i restanti 29 migranti, nel tentativo di trovare riparo, si erano già rifugiati su una scogliera a picco sul mare. L’operazione, estremamente complessa per la scarsa visibilità, la presenza di scogli affioranti e le difficoltà di raggiungere i naufraghi, ha visto prima il salvataggio dei migranti a bordo del gommone e subito dopo il soccorso delle persone sulla scogliera, grazie all’intervento dei soccorritori navali (Rescue Swimmer) della Guardia Costiera italiana che, arrampicandosi sulla roccia, sono riusciti a portare in salvo tutte le persone.
Scenario diverso, ma altrettanto impegnativo quello nelle acque a nord di Kos, dove l’equipaggio della CP 292 della Guardia Costiera italiana ha soccorso in due diverse operazioni rispettivamente 10 e 13 migranti, tutti uomini di sedicente origine pakistana. I migranti stavano tentando di raggiungere la terra ferma a bordo di piccole unità gonfiabili a remi, estremamente pericolose per l’eccessivo numero di persone a bordo e l’assenza della benché minima dotazione di sicurezza.
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