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Governabilità: dopo ieri è quiete Leopardiana o “nell’occhio del ciclone”?

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l presidente della Camera, Roberto Fico, ha annunciato – ieri – che il mandato esplorativo per ricercare una governabilità ha avuto esito positivo e che dunque, il dialogo tra Movimento 5 Stelle e Pd è avviato.

Ma sarà poi realmente così?

Anche con il centrodestra il colloquio sembrava avviato anzi, è stato il primo naturale avvio, ma poi. Poi hanno dovuto fare i conti con il gram-negativo Berlusconi e tutto è precipitato fino all’esito sbandierato ieri da Fico. Esito che, ribadiamo, “SEMBRA” aver testimoniato il Harkiri di Salvini & Co.

Ma, ancora, sarà poi realmente così?

Anche sul fronte sinistro c’è una figura sinistra ed ambiguamente destrorsa. Il suo nome è Renzi ed è lui il gram-negativo su quest’altra sponda. Quel gram-negativo che ben si combina con quello del cd tanto che ieri, registrando l’epidemia in corso nel cd, e già anche nel PD, proprio a causa dei due germi di tipo B e R, li abbiamo associati ai Pseudomas:

“batteri appartenenti alla famiglia delle Pseudomonadaceae, il cui nome significa falsa unità (dal greco: ψευδο, psèudos, “falso” e μονος, monas, “singola unità”) e deriva dalla abitudine di questi batteri a disporsi a coppie di cellule che osservate al microscopio sembrano una sola cellula”.

Appunto!

Ora Di Maio dice che si sente ottimista sull’accordo ed attende la direzione generale dei dem.: “Renzi tratterà”. Dice! Ma se no!? Se anche Renzi persevererà nell’essere il “Sansone” del PD e correrà anche lui verso un Harakiri al grido sansoniano:  «Morte a Renzi e a tutto il PD!», cosa farà? Correrà a sua volta verso nuove elezioni o, ancora: “controordine. Barra nuovamente a sinistra” e quindi, torniamo a destra?

Intanto, nell’attesa che finisca anche quest’atto della commedia in scena al PalaParlamento, – una “farsa” secondo Salvini -, il leader del Carroccio dà sempre più segni di non voler realmente arrivare sino in fondo al suo Harakiri, e quindi di essere ormai pronto a scaricare Berlusconi e finanche a lasciare l’incarico di premier ai grillini pur di mettere insieme un governo Lega-M5S.

Come finirà? Al momento, ed ancor peggio di come appariva dopo il 4 Marzo, nulla appare poter essere dato per scontato e troppe cose sono strettamente legate a tante altre.

Salvini, ad esempio, confida in un esito più che positivo delle elezioni in Friuli Venezia Giulia dove si auspica che sarà registrato il sorpasso della Lega su Forza Italia. Se così sarà, il pronunciamento, con la nuova apertura di Salvini, ci sarà tra Lunedì e Martedi prossimi, quindi prima ancora della riunione del Pd, prevista per il 3, quindi Mercoledì.

Renzi, dal canto suo, confida in una tenuta dei suoi fedelissimi (che ad ora restano ancora tanti) e di poter fare la figura dell’accomodante mostrandosi sì pronto all’apertura e al dialogo ma, che sia chiaro, accettato, e da tutti condiviso, a due condizioni:

1) il Jobs Act non si tocca di una virgola.
2) Il Pd non accetta Di Maio premier.

In altri termini: se vogliamo giocare la partita io ci stò ma….. Ma sia chiaro che il pallone lo porto io, per cui dovrete non solo farmi giocare, ma anche segnare e vincere, altrimenti me ne vado e lo porto via. Sic!

Questa lo stato delle cose, ad ora ed è per questo che, secondo noi, il Capo dello Stato ha di fatto congelato la situazione per un’altra settimana, giusto il tempo di superare le elezioni del Friuli Venezia Giulia e la direzione dem dopo ci che si vedrà, si spera, più chiaramente da che parte spirerà il vento e capire quindi se sarà vento utile alla navigazione o sarà ancora vento di burrasca che obbligherà a riormeggiare la nave Italia in porto in attesa di nuove elezioni.

Intanto ….. intanto, ancora e sempre: io speriamo che me la cavo

Stanislao Barretta

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