Berlusconi e Renzi all’attacco: questo Governo “non s’ha da fare, ne domani ne mai”

Berlusconi coglie l’occasione del discorso del 25 aprile a Porzus per scagliarsi contro i Cinque...

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Berlusconi coglie l’occasione del discorso del 25 aprile a Porzus per scagliarsi contro i Cinque Stelle, che paragona a Hitler e ai nazisti, al fine di allontanarli dalla Lega di Salvini mentre, sull’altro versante, ecco Matteo Renzi che esce allo scoperto andando in piazza nella sua Firenze a dire: “Non ho paura di nuove elezioni” chiedendo ai sostenitori di pronunciarsi contro il patto con i grillini a cui guarda una parte del Pd.

Governo: situazione grave. Virulenza di Gram-negativi* di ceppo B e R

Normalmente, in casa nostra, tutte le situazioni sono sì gravi, ma anche non serie. Questa volta però, la congiunzione di due germi patogeni del nostro sistema politico, sembra proprio che possano portare ad una grave infezione che potrebbe dilagare in epidemia.

Si parla, qualora non fosse già stato compreso, di due germi, gram-negativi, di tipo B e R e cioè: Berlusconi e Renzi. Il loro procedere quasi in simbiosi (il che spiega ora anche il perché, da sempre, Renzi sia stato visto e recepito come il clone giovane del vecchio Berlusconi) ricorda tanto un tipo di batteri realmente esistenti in natura – chiamati Pseudomas – che, proprio come loro, procedono a coppie di cellule tanto da sembrare una sola.

Per ben comprendere, patologia e quindi similitudine affiorata in mente, eccovi quanto riportato, nel merito, nei testi medici:

Pseudomonas è un genere di batteri appartenenti alla famiglia delle Pseudomonadaceae. Il nome significa falsa unità (dal greco: ψευδο, psèudos, “falso” e μονος, monas, “singola unità”); deriva dalla abitudine di questi batteri a disporsi a coppie di cellule che osservate al microscopio sembrano una sola cellula. Presente in molti campioni di feci umane e in zone di epidermide più umide come ascelle ed inguine, possono causare vere e proprie piccole epidemie con conseguenze a volta anche gravi.

Traslando al nostro duo – Berlusconi-Renzi – non possiamo non restare impressionati per le tante similitudini come per i danni che una loro contaminazione può apportare al sistema vitale del paese.

Per ben 40 giorni Berlusconi ha fatto da ancora frenante ad un eventuale accordo tra Di Maio e Salvini, ed ora che il primo sembra aver deciso di chiudersi la porta alle spalle e di virare a sinistra, Berlusconi non ha perso tempo per aggiungerci qualche mandata di chiave, più solido catenaccio di sicurezza, ricorrendo al suo saper manipolare ogni cosa, finanche la storia, affinché si adegui ai suoi fabbisogni.

Ieri, ad esempio, eccolo li pronto a strumentalizzare persino il 25 Aprile piegandolo ai suoi bisogni e al suo farneticare sul fascismo, Hitler e Mussolini come ha sempre fatto, ed a più riprese, nel corso della sua entrata in scena una volta che era crollato il muro di Craxi che ben lo teneva a riparo.

Tornando a ieri e al suo straparlare, eccolo li a dirsi preoccupato perché: «In Italia sta succedendo qualcosa di pericoloso. C’è una formazione politica che non credo si possa definire un partito democratico. Delle persone mi hanno detto di sentirsi come gli ebrei all’apparire del partito di Hitler», e nel suo sorrisetto istrionico sembra leggersi anche il classico: “prendi, incarta e porta a casa” rivolto a tutti i contendenti, nessuno escluso, visto che per lui l’unico che conta e che è da includere è lui (e le sue aziende).
Poi, sempre come da suo solito e consolidato copione, arriva la smentita e fa niente che è impossibile anche solo a pensarla, figuriamoci a proferirla. Ma Lui è Lui è può questo e tant’altro: ne ha faccia e, soprattutto, necessità per cui lui sparge, sparge, e se poi trattasi di letame, poco male, è già pronto a farsene merito affermando che quella non è merda, è fertilizzante che lui, nella sua innata generosità, sparge a piene mani sul territorio per renderlo fertile e far si che, finalmente, ci sia un buon e ricco raccolto per tutti.

Sull’altro versante poi, non è che le cose siano così tanto diverse, anzi, continuano a viaggiare in perfetta simbiosi tanto che, per l’appunto e ancora una volta, in noi è stata richiamata la similitudine con la Pseudomonas di cui sopra: il germe gram-negativo Berlusconi-Renzi.

Quì, infatti, è Matteo Renzi che esce allo scoperto andando in piazza nella sua Firenze: “Non ho paura di nuove elezioni” dice, chiedendo ai sostenitori di pronunciarsi contro il patto con i grillini a cui guarda una parte del Pd e indovinate un po’ cosa hanno risposto i suoi?: : «No, assolutamente, con il Movimento spariremmo».  Ma guarda un po’! “Chi se lo sarebbe mai creso”, verrebbe da dire.

Nel mezzo troviamo di Maio che, da “scugnizzo furbetto” quale è, continua per la sua strada approfittando anche della frastornazione che possono creare ordini marinareschi a chi per mare non è mai andato per cui, sin dall’uscita del primo incontro con Fico, ha dato a vedere che l’ordine non è più quello di “barra a destra”, ora si “vira a sinistra”, dice, ma ….

Ma caro Di Maio, proviamo a capirci: dove volevi e dove vuoi andare veramente? Non è che tu, uomo di città marinara per cui si può presupporre che ben conosca il senso corretto degli ordini marinareschi, stai ciurlando, sin da sempre, con essi per cui, la rotta che volevi prendere puntava a sinistra visto che, dando “barra a destra”, in termini e comandi marinareschi si ordina, di fatto, timone a sinistra per virare, appunto, a sinistra?

Se questo non è allora sei il vero, unico, rottamatore dell’italiotica politica, il Sansone de noantri, come direbbero a Roma, visto che, alla fine del tuo passaggio, resteranno solo macerie ovunque: a destra, al centro e a sinistra visto che tutto sarà crollato lasciando solo un gran polverone attraverso il quale sarà dura e difficile intravedere luce e vera pulizia.

Nell’attesa, non possiamo che continuare ad osservare, annotare, provare a capire e, nel frattempo, dirci che, almeno: io speriamo che me la cavo

Stanislao Barretta

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