Giovane accoltellato all’uscita della discoteca

È accaduto a Giardini Naxos (ME) ove un giovane è stato accoltellato la scorsa notte...

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È accaduto a Giardini Naxos (ME) ove un giovane è stato accoltellato la scorsa notte durante il litigio con una persona all’uscita di una discoteca.

Un giovane di 22 anni originario Biancavilla è stato accoltellato la scorsa notte a Giardini Naxos (Me) nota e frequentata località turistica limitrofa a Taormina. Il giovane, per motivi ancora da accertare, è uscito da una discoteca e ha iniziato a litigare con un’altra persona che lo ha colpito con un fendente. Il giovane è ora ricoverato in ospedale al San Vincenzo di Taormina, in prognosi riservata. L’aggressore è fuggito, sul caso indagano i Carabinieri.

Da un po’ di tempo in questa Nazione si registrano sempre più casi di litigi, specialmente tra giovani, in prossimità o dentro locali e discoteche, a volte finendo pure in modo drammatico. Il ripetersi è divenuto così frequente che nell’immaginario comune appare quasi come un fatto scontato, persino inevitabile.

Forse non è anche sufficientemente affinato il complessivo piano di sicurezza pubblica, specialmente nei periodi di vacanza e soprattutto estivi che di solito sono quelli maggiormente affollati come l’attuale agostano. Piano di sicurezza e di coordinamento tra le varie Autorità e Amministrazioni quali la città Metropolitana e i singoli Enti locali con rispettive Unioni dei Comuni. Piano contemplato anche dalla Circolare del Ministero dell’interno del 18 Luglio 2018 n. 11001/1/110/(10) conseguente al tragico evento di Piazza San Carlo a Torino del 3 giugno del 2017 in cui persero la vita due ragazzi e vi furono parecchi feriti.

L’opinione.

Che la nostra collettività italiana da parecchi anni continui di tutta evidenza a scivolare verso una sorta di accomunata rozzezza socio-culturale-politica non è così peregrino accorgersene. Più ragionevolmente sembra arduo che si possa invertire questo cedimento etico dall’oggi al domani solo con messaggi e regole propositivi. Tanto è vero che di teorie e programmi socio-pedagogici se ne sentono da anni, con parallelo impiego di soldi pubblici, ma di fatto non pare sia mutato nulla, anzi palesemente è continuato, sotto gli occhi di chi può e vuole vedere, un disfacimento generalizzato come pure economico. Da queste pagine si ribadisce che solo una revisione e chiarezza nazionale della “giungla” normativa e giurisprudenziale, con anche inasprimento di leggi contro la violenza, corruzione, criminalità e mafie, nonché sanzioni in crescendo proporzionate al livello rivestito nel sistema pubblico-politico (ma per tutti nessuno indenne), può ripristinare gradualmente un collettivo sano timore delle pene, affinché pacatamente ci riporti quanto meno a riflettere prima di agire. Il tutto supportato da una contemporanea martellante promozione mediatica e scolastica che ci riparli di tolleranza, confronto, legalità, mutualità, coesione, civiltà e soprattutto conoscenza dei diritti e doveri, così da ripristinare lentamente nella nostra ruzzolata cultura italiana la fiducia nello Stato e sue Istituzioni. Il resto appare come una decennale crisi politica organizzata al fine di sostituire tutti per poi nella sostanza non cambiare nulla.

Adduso Sebastiano

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