<h2>Giorgio Corona, ex attaccante della Juve Stabia, è intervenuto nel corso del programma “Juve Stabia Live Talk Show” che va in onda ogni giovedì dalle ore 20:30 sui canali social ViViCentro.
Le dichiarazioni di Giorgio Corona rilasciate durante la ventisettesima puntata di Juve Stabia Live Talk show sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it:
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“Il Presidente non è mai stato cattivo.E’ un piacere ricordare, commentare i momenti e sapere che la Juve Stabia sta per andare in serie B.
C’è piacere in tutto.
Ripeto sempre la stessa cosa che ci siamo detti con il Presidente davanti al pullman: siamo una bella famiglia e ci meritiamo di vincere.Questa frase ce la porteremo fino alla tomba.
Quell’anno è stata premiata la famiglia, il nostro essere uomini, ci aiutavamo tutti.Non solo tra giocatori, ma tutti erano uniti alla squadra.
Abbiamo fatto piangere tante persone ma abbiamo pianto anche noi.
Cerco di trasmettere, anche a mio figlio, i veri valori anche nel campo.
Sono all’antica e i valori di una volta non esistono più nel dal punto di vista mentale che comportamentale.I ragazzi sanno calciare tutti in porta ma non sanno come arrivarci, come comportarsi.
Ora sono tutti omologati, con le cuffie.Quando vedevo loro in campo con le cuffie, li prendevo a schiaffi.
Avevamo degli under fortissimi.
Mezavilla gli potevi rompere anche la testa, lui correva e giocava sempre!”
Corona prosegue:
“Molinari è una grande persona che in campo si trasformava.Lo chiamavamo il gigante buono.
Con il suo linguaggio trascinava tutti.Eravamo dei vecchietti che poi alla fine sono stati forti.
Braglia metteva le “pezze” e Scognamiglio ne sa qualcosa.
Specialmente quando arrivava la mattina e salutava.Lui ha sempre avuto un carattere particolare, testardo, che ti faceva capire che il rendimento doveva essere massimo.
Io ho sempre cercato di farlo ragionare.Anche in sala stampa ci trovavamo sempre in contraddizione.
Si è molto incavolato dopo la partita contro la Nocerina perché i tifosi ci hanno festeggiato.Ma lui non c’era.
Dopo due sconfitte come facevo ad andare da lui?Aveva ragione.
Io l’ho conosciuto a Catanzaro.E’ uno che rompe, rompe, ma ottiene sempre il risultato arrivando ai playoff.
Ognuno di noi ha un carattere particolare e i difetti vanno accettati!
Anche Pagliuca potrebbe fare molto di più ne vale della sua carriera.Lui ha tanti meriti, creando il gruppo e facendolo giocare bene!
Auguro ogni bene a Castellammare e alla Juve Stabia.
Ciò che ho vissuto con le Vespe lo porterò dentro tutta la vita!”