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a gara tra Genoa e Napoli termina in parità, al termine del match stiliamo le nostre pagelle della gara per assegnare i voti ai componenti delle due rose che si sono dati battaglia in campo.
Il Napoli non riesce ad avere la meglio della neopromossa Genoa che spreca un’occasione d’oro per portare a casa un risultato prestigioso. I padroni di casa vanno avanti per 2 a 0 ma poi negli ultimi 15 minuti crollano e danno spazio al Napoli che con i subentrati Raspadori e Politano ristabiliscono la parità. Il Genoa nei minuti finali però spreca ancora un’occasione per portarsi sul 3 a 2.
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In casa azzurra si analizzerà questo risultato ma soprattutto la prestazione opaca per oltre 70 minuti.
Tabellino di Genoa – Napoli (2-2):
Genoa (4-4-2): Martinez; De Winter, Bani, Dragusin, Martin (45′ st Vasquez); Sabelli (29′ st Malinovskyi), Badelj, Strootman (32′ st Thorsby), Frendrup; Gudmunsson; Retegui.
A disp.: Leali, Sommariva, Matturro, Hefti, Haps, Jagiello, Kutlu, Ekuban, Puscas.
All.: Gilardino
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Juan Jesus, Mario Rui (13′ st Olivera); Anguissa (13′ st Raspadori), Lobotka (30′ st Cajuste), Zielinski; Elmas (1′ st Politano), Osimhen, Kvaratskhelia (44′ st Zerbin).
A disp.: Contini, Idasiak, Natan, Rrahmani, Zanoli, Lindstrom, Simeone, Gaetano.
All.: Garcia
Arbitro: Fabbri
Marcatori: 40′ Bani (G), 11′ st Retegui (G), 31′ st Raspadori (N), 40′ st Politano (N)
Ammoniti: Elmas (N), De Winter (G), Retegui (G), Badelj (G), Cajuste (N)
Queste le pagelle agli azzurri dopo Genoa – Napoli:
MERET, voto 6: Juan Jesus ( e il VAR) fanno la frittata sul primo goal, con Bani libero di incornare a pochi metri dalla sua sagoma. Un attimo prima, bravo a non farsi sorprendere su tiro improvviso di Retegui, da cui appunto scaturirà il corner fatale di cui sopra. Anche in occasione della seconda segnatura rossoblù, Retegui è liberissimo di girare nell’arietta piccola. Nessuna colpa per Alex
Difesa
DI LORENZO, voto 6: il Capitano pare abbastanza sottotono rispetto ai suoi standard abituali, eppure è uno dei pochi a salvarsi in mezzo alla tempesta. I suoi fanno pochissimo nella prima frazione, eppure le uniche cose degne di nota vengono dalla sua fascia o per meglio dire dai suoi piedi ( imbucata per Elmas, percussione in proprio fino al limite dell’area). Nel secondo tempo, l’asse con Politano punge meno del solito, ma in compenso Giovanni regge e si propone sempre con la solita puntualità
OSTIGARD, voto 6: guerriero arcigno, pur con vari limiti ancora da affinare. Di certo, non si tira mai indietro nonostante gli errori e dimostra di poterci stare. Avrebbe bisogno di trovare continuità nel minutaggio
JUAN JESUS, voto 5: ingenuo assai nell’occasione dell’1-0 di Bani, un errore piuttosto elementare in marcatura che non ti aspetteresti da un difensore della sua esperienza. Retegui lo punzecchia spesso. In difficoltà nelle ripartenze improvvise del Genoa
MARIO RUI, voto 5: tanti errori tecnici inusuali per un calciatore con le doti del portoghese. L’accoppiata con Kvara non sfonda mai, principalmente perché Mario non sembra avere né la gamba né la saggezza tattica dei giorni migliori. Prestazione incolore, sostituito giustamente
Centrocampo
ANGUISSA, voto 5: gara mediocre del camerunense, il che è una notizia ma fino a un certo punto, visto che anche contro la Lazio era stato tra i peggiori. Da capire quali siano le ragioni. Forse sarebbe il caso di fargli trovare un po’ più di condizione e di non volersi ostinare a tenerlo in campo troppo a lungo o a farlo partire necessariamente dall’inizio
LOBOTKA, voto 6.5: parte un po’ in sordina, cresce alla distanza. Per classe, personalità e intelligenza tattica al di sopra della norma. Che gli consentono di trovare quasi sempre un posto in mezzo al traffico.
ZIELINSKI, voto 6.5: il mezzo voto in più è per la giocatona che manda Politano a pochi metri da Martinez e contribuisce a regalare al Napoli l’insperato pareggio. Non è in serata di grazia, il pressing asfissiante degli Gilardino’s boys gli rompe non poco le scatole. Ma il lancio da visionario di cui sopra è roba per cui occorre il compasso tra i piedi. Una cosa per calciatori speciali.
Attacco
ELMAS, voto 5: meritava una chance dall’inizio, anche per come pimpante era parso nelle recenti uscite della sua Nazionale. Purtroppo non la sfrutta a dovere. Becca un giallo dopo pochi secondi dall’inizio e sul suo out non trova mai uno spazio di giocata incisiva.
KVARA, voto 6: non è in serata di grazia, ma è tra i pochi a meritare la sufficienza per gli sprazzi di classe pura che sono sempre in grado di creare grattacapi alle difese avversarie. Come quando, sul finire del primo tempo, fa ammonire due genoani in un minuto che non sanno proprio come fermarlo quando ha palla e può puntare. Quella, del resto, è anche la migliore fotografia della sua partita: pur nel disordine e nella confusione del Napoli di questi giorni, il georgiano dà sempre la sensazione di poter fare qualcosa di speciale rispetto agli altri. La scelta di Garcia di privarsene sul finale, col vento a favore, è una di quelle robe a cui non sapremo mai dare risposta
OSIHMEN, voto 5.5: subisce una doppia marcatura costante e asfissiante, ma sbaglia alcune scelte tecniche non dà lui, che per le sue potenzialità non gli consentono di arrivare alla sufficienza. Sia chiaro: Victor si fa sempre un mazzo così in giro per il campo, ma la serata è sostanzialmente grigia anche per lui.
I subentrati
OLIVERA, voto 6: mette le cose in ordine sulla sua corsia e, oltre a una buona fase difensiva, si propone sempre con generosità
RASPADORI, voto 7.5: il suo goal, splendido e fulmineo, è la mano tesa un attimo prima del precipizio. Di fatto, restituisce al Napoli una speranza che ormai pareva perduta: quella di non perdere la partita. Psicologicamente è una giocata dall’impatto decisivo. Tecnicamente, un’esecuzione sprigionata dal puro talento. Lo aveva tanto desiderato e tanto lo avrebbe meritato nelle prime partite. Era pure ora che arrivasse: il goal per Giacomino con la 81
CAJUSTE, voto 6: peccato per il giallo, unica nota dolente di uno spezzone di buon livello. Per coraggio, gamba e proposta. Partecipa all’azione di entrambi i goal dei suoi, si inserisce con buon tempismo, contrasta in modo efficace.
POLITANO, voto 7: ha il merito straordinario di regalare al Napoli un punto che, per come si era messa la serata, pareva quasi una chimera. Del resto, il suo mancino al volo è di pregevole fattura, quindi all’importanza capitale del goal ci aggiunge pure un’esecuzione da calciatore importante quale è. Per il resto, Matteo è sempre vivace e peperino. Si intuisce che non sia al meglio della condizione, ma questo non fa che valorizzare ulteriormente la sua prova. Che comunque riconferma un inizio di campionato, almeno limitatamente alle sue prestazioni personali, veramente di spessore.
ZERBIN, S.V.
Le pagelle dei liguri dopo Genoa – Napoli:
MARTINEZ, voto 6
DE WINTER, voto 6.5
BANI, voto 7
DRAGUSIN, voto 6.5
MARTIN, voto 6
SABELLI, voto 6.5
STROOTMAN, voto 6.5
BADELJ, voto 6
FRENDRUP, voto 6
GUDMUNSSON, voto 6.5
RETEGUI, voto 7
MALINOVSKYI, voto 6
THORSBY, voto 6
VASQUEZ, S.V.
Le pagelle degli allenatori dopo Genoa – Napoli:
GILARDINO, voto 7: imbriglia per tre quarti di gara i Campioni d’Italia, con una fase difensiva impeccabile, un pressing efficacissimo e ripartenze sempre pericolose. Poi sale in cattedra il talento dei singoli del Napoli. Che gli costa una vittoria che avrebbe meritato. Almeno per quanto visto nei primi 70 minuti ed oltre.
GARCIA, voto 5-: dimostra di aver sottovalutato o quantomeno certamente di non aver risolto i problemi già emersi nella sfida contro la Lazio: fase difensiva molto approssimativa e poco organizzata, centrocampo molto compassato e manovra assai prevedibile che non mette gli uomini d’attacco nelle migliori condizioni di far goal.
Brutto Napoli. Evita un’insufficienza ancor più netta perché i suoi la recuperano proprio con due sue mosse dalla panchina, ma questo non può oscurare demeriti oggettivi di un allenatore che ora è chiamato a correttivi importanti in tempi relativamente stretti.
Le pagelle di Napoli – Genoa: Il direttore di gara
Fabbri voto 4: allucinante non accorgersi e non sanzionare, in tempo reale o immediatamente successivo, la spinta di De Winter che mette fuori causa Anguissa e spiana la strada all’inzuccata vincente di Bani. Errore da matita rossa che non trova logica e soprattutto non può trovare alibi.