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l nostro editoriale, come sempre, esterna un pensiero sulla Juve Stabia che per il penultimo match contro il Messina della regular season incassa un’altra sconfitta.
Questa sconfitta ha generato ulteriori spunti di riflessione negativi da parte della piazza stabiese e non poca preoccupazione per il prossimo campionato.
La partita è stata impostata sulla forza del reparto difensivo e sulle capacità del centrocampo, rivoluzionato a causa delle assenze di Scaccabarozzi e Altobelli per squalifica, di ripartire per creare pericoli agli avversari servendo velocemente gli attaccanti gialloblù.
Per l’occasione esordio, nella gestione Novellino, da parte di Ricci e Gerbo che affiancano il regista di qualità Luca Berardocco, quest’ultimo uomo di fiducia del tecnico stabiese.
L’inizio non è dei migliore per i gialloblè e lasciava presagire una Juve Stabia dormiente per tutta la gara. Ed invece come nel mezz del cammin di nostra vita, le Vespe reagiscono: si difende bene dalle numerose azioni del Messina seppure a discapito dell’attacco che risulta alquanto sterile perchè servito poco e male.
Le vespe riescono, nel primo tempo, a respingere gli attacchi dei Peloritano partiti con il piede sull’acceleratore con lo scopo di mettere subito in difficoltà gli ospiti.
I primi quarantacinque minuti delineano una partita alquanto equilibrata seppure le aspettative, per entrambe le squadre, risultavano ben diverse.
Cinaglia sul finire del primo tempo risente di un problema muscolare e non riesce a continuare il match.
All’inizio del secondo tempo Mister Novellino schiera Vimercati in sostituzione di Cinaglia. Il giovane difensore stabiese dopo appena quattro minuti si fa ammonire per un’entrata in ritardo su un avversario.
Sugli sviluppo della punizione Ferrini riesce a segnare il goal del vantaggio locale.
Ei fu. Siccome immobile, per Vimercati e per Caldore che si lasciano sorprendere dagli avversari restando immobili.
Il Campionato, oramai, è in chiusura e per quanto lo sconforto abbia, in più di una occasione, preso il sopravvento sulla piazza stabiese, l’obiettivo della salvezza è stato raggiunto.
Mister Novellino, richiamato alla guida tecnica delle Vespe dopo l’esperienza dello scorso campionato e dopo che Colucci e Pochesci quest’anno si erano alternati sulla panchina giallobè, ha conquistato in 5 giornate una salvezza che circa un mese fa era stata messa in discussione da risultati molto deludenti.
Editoriale Juve Stabia – Messina: A un passo da te
Le note di una famosa canzone di Elisa recitano:
“A un passo dal possibile,
A un passo da te,
Paura di decidere,
paura di me,
di tutto quello che non sono,
di tutto quello che non ho,
eppure sentire,
nei fiori tra l’asfalto”
Queste parole sembrano cucite addosso alla Juve Stabia che aveva iniziato un Campionato di tutto rispetto guadagnando il quarto posto in classifica nel girone di andata.
Tanti i sogni fatti dai tifosi gialloblù.
Le decisioni, però, non fatte durante il mercato di gennaio hanno poi scombussolato la stabilità e l’equilibrio, seppure precario, di chi aveva capito i limiti e le potenzialità della sua rosa, gestendola al meglio.
Andato via lo chef che amalgamava bene i suoi giocatori, la direzione del musicista Pochesci è riuscita non solo ad abbassare l’autostima della squadra ma a deformare quei principi di gioco mescolati al meglio, con sacrificio e costanza, dal suo precedessore.
La conduzione pochesciana, a dir poco fallimentare, ha lasciato spazio ad un gran maestro, Mister Novellino che indossa, sin da subito, le vesti di un sarto.
Rattoppa, cuce, taglia, modella, insomma fa quel che può con le sue competenze straordinarie.
Ed allora la luce della speranza si riaccende, eppure sentire, nel cuore gialloblù la possibilità di giocarsela ai playoff.
Come recita Fernando Gago, ex calciatore ed allenatore argentino: “Il progetto deve andare di pari passo con i risultati. Nel calcio il progetto può essere bello quanto vuoi ma poi si spegne se non è accompagnato dai risultati”.
Quest’anno la Juve Stabia ha mantenuto il progetto comunicato ad inizio anno, una salvezza neanche tanto tranquilla.
Per la bellezza, di azioni, di emozioni vissute sugli spalti o sul prato verde, ci diamo appuntamento alla prossima stagione.
Speriamo che sia diversa, almeno nei presupposti!