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CorSera a De Laurentiis: “Fare in tv nome e cognome di un giornalista avverso, mette a rischio la sua incolumità”

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CorSera a De Laurentiis: “Fare in tv nome e cognome di un giornalista avverso, mette a rischio la sua incolumità”

Dopo la Gazzetta dello Sport, anche il Corriere della Sera dedica un breve editoriale al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e al suo sfogo nel post-partita di NapoliReal Madrid: “In un Paese dove in Parlamento c’è chi fa le liste di proscrizione dei giornalisti, figuriamoci quanto può sorprendere che le faccia anche un presidente di calcio. Aurelio De Laurentiis ha diritto di criticare la Gazzetta dello Sport , come la Gazzetta ha diritto di criticare lui. Poi ognuno fa le cose con il proprio stile. Il più grande quotidiano sportivo italiano potrà pure scrivere cose che al padrone del Napoli non piace leggere, ma non lo ha mai accusato di non saper fare il presidente. De Laurentiis ha invece accusato la Gazzetta di essere il giornale di Juventus, Inter e Milan, quindi di non essere un giornale indipendente: ma la storia della rosea (Gino Palumbo, Candido Cannavò, Bruno Raschi, tanto per dire) e i lettori che la scelgono ogni giorno dimostrano il contrario. Quello che preoccupa è invece l’attacco personale: fare in tv nome e cognome di un giornalista (serio e onesto come il suo giornale) che vive e lavora a Napoli e accusarlo di criticare per una questione di tifo avverso, significa mettere a rischio la sua incolumità, perché il mondo del tifo è popolato anche da idioti. De Laurentiis forse non se ne sarà reso conto, ma lui, che è uomo di cinema, si ricordi di Nanni Moretti e di Palombella rossa: «Le parole sono importanti». E certe volte pure pericolose”.


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