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Corbo: “Sarri l’ha capito, questa è una trappola”

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Antonio Corbo su La Repubblica

Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica: “Che sia una trappola, l’ha capito solo Maurizio Sarri. Era già irritato per le troppe spie che osservano i suoi allenamenti per conto di altri allenatori. Il presidente aveva anche pensato di nascondere il campo con teloni, ma avrebbe deluso migliaia di tifosi, in Trentino si sono alternati in 60 mila intorno al Napoli. Ci si mettono gli avversari con ipocriti pronostici: “Al Napoli lo scudetto 2018”. Come se il campionato fosse alla fine, manca invece un mese all’inizio. Il Napoli vuol lottare per lo scudetto, certo. L’ha detto il presidente. Lo giura la squadra, illimitata come sempre nelle promesse. Ne sono certi i tifosi, eccitati da giustificato ottimismo. Ci proverà Sarri, come no, ma il suo Napoli è ancora da sistemare. L’immagine del primo bilancio: una squadra euforica e compatta, micidiale in fase offensiva, squilibrata in difesa. Facile pensare ad un’azione di depistaggio quindi, se tutti candidano il Napoli per lo scudetto, in testa persino Walter Sabatini, il manager chiamato dai cinesi a Milano perché facesse vincere l’Inter. Sarri si è accorto che il Napoli si è caricato di responsabilità, non si sottrae, ma che lo aiutino tutti, giocatori e tifosi. La conferma della squadra in blocco dimostra buon senso e coerenza, se il presidente sdogana la parola scudetto. Ma non basta trattenere i migliori se non si interviene sul settore più debole. Vista anche la partita di Trento, faticoso pareggio con il Chievo Verona dopo durissimi allenamenti, si rilevano gli stessi disguidi in difesa. L’anno scorso il Napoli ha segnato 96 gol. Più di tutti. Un record come il suo primato di punti: 86, il massimo nella sua storia. L’attacco è ancora più forte, pronto a ripetersi. Ha i tre scattanti motorini per entrare nei vicoli delle difese più strette (Mertens, Insigne e Callejon) in adorabile sincronismo ed ha in più un poderoso suv come Milik, restituito alla sua fama di bomber d’urto. Non è finita. Giuntoli ha scoperto un gioiello, Adam Ounas, franco-algerino, un mancino di stile e tempismo che si infila dalla destra. Peccato che Giuntoli abbia dovuto mollare Berenguer, uno spagnolo di velocità e resistenza, soffiato dal Torino ad un Napoli attendista. Non l’ha preso perché non aveva prima ceduto Giaccherini. In controluce con le magie di un attacco irresistibile, la difesa non progredisce. Dopo i 39 gol subiti va corretta se ha preso il 49% su palle alte. Sui calci piazzati ripete gli errori. Per Ghoulam c’è un ricambio, Mario Rui, terzino di proposta ma da recuperare. Almeno Hysaj meritava una robusta alternativa, che garantisse una migliore difesa del generoso Maggio. Una statistica infine invita a chiarire presto la gerarchia dei portieri. Reina sarà il titolare, ma non si sa altro per secondo e terzo. Il Napoli è stato secondo solo alla Juve per tiri ricevuti: 10,3 a partita contro 9,3. Ma il portiere è solo 11esimo nel rapporto tiri-parate: il 69,1. Ingeneroso mettere in croce solo Reina, ozioso parlare solo di “errori individuali”. Ma errori comunque, da evitare per non sprecare il tesoro di un fantastico attacco”.


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