La Juve Stabia incappa nella prima sconfitta in campionato. A Catania le ingenuità difensive condannano i campani, bravi a rimettere in piedi la gara con Eusepi ma poi ancora disattenti dietro
PODIO
Medaglia d’oro: ad Umberto Eusepi che tiene in vita la Juve Stabia. Alla prima, “vera”, apparizione con la casacca gialloblu il bomber ex Alessandria trova i doppio centro che permette alle Vespe di rimettere in piedi la gara dopo l’inizio shock. Prima con un’incornata e poi con la sequenza “stop e tiro” da vero centravanti, Eusepi mostra come l’area di rigore sia la sua zona di caccia. Il 9 capitalizza al massimo i palloni che gli arrivano e, smaltiti i problemi fisici, punta a trascinare la Juve Stabia.
Medaglia d’argento: a Luca Berardocco, che riprende la guida del centrocampo stabiese. Con il 14 in campo gli ingranaggi della squadra girano decisamente bene; Berardocco gestisce il pallone con lucidità e con esso i ritmi di gioco della Juve Stabia. Perfetto il sinistro morbido con cui pesca la testa di Eusepi per la rete che segna l’illusoria rimonta campana.
Medaglia di bronzo: a Giuseppe Panico, che sfodera le versione di sé più congeniale alla squadra. Finalmente senza pensare al gol personale, l’11 stabiese con la sua velocità tiene costantemente in sofferenza la difesa etnea, ben assistendo Eusepi in zona gol. Sfornato l’assist per il compagno di reparto, però, Panico cala vistosamente alla distanza.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Denis Tonucci, che mette subito in discesa la gara di Moro e compagni. Il difensore non trova il gol dell’ex invece pescato a maglie invertite la scorsa stagione e, anzi, pecca di disattenzione con lo svarione che stende il tappeto rosso alla prima rete dei padroni di casa. L’errore condiziona la gara del 6, in affanno poi fino al termine del match.
Medaglia d’argento: a Magnus Troest, che si associa alla prestazione del compagno di reparto. La velocità degli attaccanti rossazzuri fanno soffrire il danese, forse non aiutato nemmeno dal pesante terreno di gioco. Lascia troppo spazio a Russini, che ha tutto il tempo per caricare la conclusione, forse indirizzata in rete proprio dalla sfortunata deviazione del danese.
Medaglia di bronzo: ad Accursio Bentivegna, che prosegue nel suo preoccupante periodo di involuzione. Partito a vele spiegate in questa stagione, l’esterno siciliano si sta progressivamente spegnendo, probabilmente avendo anche perso certezze e posto da titolare a causa di un modulo tattico definitivo non ancora trovato. Il numero 10 spreca una maglia da titolare pesante, combinando sostanzialmente poco e senza lasciare alcun segno nel match.