Il governo Gialloverde, con il «Decreto dignità», approvato dal Senato (testo completo) e quindi da ora legge dello Stato, porta a casa il primo vero provvedimento della legislatura.
”Un risultato storico, una bella pagina di civiltà e di giustizia, un colpo deciso all’illegalità e al sopruso, un riconoscimento dei diritti dei più deboli”. Commenta così Giuliano Poletti, Ministro del lavoro e delle politiche sociali, l’approvazione definitiva, ieri, alla Camera, della legge contro il caporalato. “Con questa legge, frutto di un positivo impegno comune di Governo e Parlamento – sottolinea Poletti – diamo finalmente una risposta forte ad un fenomeno inaccettabile per un paese civile, difendendo i diritti di migliaia di lavoratori costretti a subire un brutale sfruttamento”.
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unti Chiave Articolo
Al di là delle scontate dichiarazioni di parte di Poletti, il «Decreto dignità» è un provvedimento che cambia le regole dei contratti a termine, delle delocalizzazioni, che vieta la pubblicità del gioco d’azzardo e reintroduce i voucher ma che, varato in un contesto sociale ancor più incancrenito dalla “propaganda pro domo loro” del Duo Salvini-Di Maio che, abbandonandosi ad una retorica spicciola si è autoproclamato paladino dei diritti degli altri, suona come uno sberleffo ed una offesa insopportabile alla luce di quanto messo in moto da Salvini (con l’ignavia azione di Di Maio & Co) contro gli “stranieri” che sta portando, ad esempio, ad una escalation di “spari per sbaglio” o aggressioni contro i “diversi”, comunque di becero comprtamento e linguaggio. Un esempio fresco di giornata?:
Annuncio sul treno: “Zingari: scendete alla prossima fermata, perché avete rotto i c….”
Ed ancora: suona come uno sberleffo ed una offesa insopportabile anche alla luce della strage di braccianti di Foggia che evidenzia quanto ipocrita sia parlare di dignità quando questa non viene garantita a tutti gli esseri umani che si trovano in Italia sia da loro che dal mondo imprenditoriale e sindacale che, invece, dovrebbero collaborare attivamente su questi aspetti, magari contribuendo a rendere efficace la legge contro il caporalato, approvata nell’ottobre 2016, che invece non sembra avere prodotto effetti sensibili su questo fenomeno.
Reato di caporalato, ecco cosa prevede la legge
La legge stabilisce che commette il reato di caporalato chiunque:
- recluti manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori;
- utilizzi, assume o impiega manodopera, anche mediante l’attività di intermediazione di cui al precedente punto, sottoponendo i lavoratori a condizioni di sfruttamento ed approfittando del loro stato di bisogno.
Se i fatti sono commessi mediante violenza o minaccia, si applica la pena della reclusione da cinque a otto anni e la multa da 1.000 a 2.000 euro per ciascun lavoratore reclutato.
Caporalato: come si configura lo sfruttamento
Lo sfruttamento è configurabile in presenza di una o più delle seguenti condizioni:
- reiterata corresponsione di retribuzioni in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali o territoriali stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, o comunque sproporzionato rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato;
- la reiterata violazione della normativa relativa all’orario di lavoro, ai periodi di riposo, al riposo settimanale, all’aspettativa obbligatoria, alle ferie;
- sussistenza di violazioni delle norme in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro;
- sottoposizione del lavoratore a condizioni di lavoro, a metodi di sorveglianza o a situazioni alloggiative degradanti.
Sono aggravanti specifiche e comportano l’aumento della pena da un terzo alla metà:
- il fatto che il numero di lavoratori reclutati sia superiore a tre;
- il fatto che uno o più dei soggetti reclutati siano minori in età non lavorativa;
- l’aver commesso il fatto esponendo i lavoratori sfruttati a situazioni di grave pericolo. Avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro.
Contrasto al lavoro nero in agricoltura
La legge sul caporalato prevede inoltre importanti disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo.
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