Il Podio Azzurro di Napoli – Genoa

Al “San Paolo” serve il pallottoliere per contare i gol siglati dal Napoli in questo...

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Al “San Paolo” serve il pallottoliere per contare i gol siglati dal Napoli in questo uggioso pomeriggio autunnale. Il Genoa disputa unicamente la prima frazione che termina sotto di un solo gol, nel secondo tempo dilaga la banda di Gattuso affondando gli avversari e orchestrando la partita con pura accademia.

PODIO:

Medaglia d’oro: sul gradino più alto del podio c’è Hirving Lozano. L’esterno ex PSV dà saggio delle sue qualità giustificando la cifra investita nella scorsa stagione dalla dirigenza azzurra. Già la scorsa settimana nell’esordio contro il Parma si era visto un giocatore diverso rispetto al passato. Voglia di dimostrare le proprie qualità e presenza in mezzo al campo lo ergono a migliore della sfida. Appare sempre reattivo ed in palla. Segue le azioni offensive e si fa trovare pronto sul suggerimento di Mertens, che trasforma in rete. Esce al minuto 66, ma ha il tempo per trovare la doppietta con un tiro di biliardo.

Medaglia d’argento: sul secondo gradino del podio c’è Dries Mertens. Il belga è inossidabile. A 33 anni compiuti a maggio dimostra di essere ancora uno degli uomini più decisici della storia recente del Napoli. È lui che serve splendidamente Lozano per il gol che rompe il ghiaccio. Un assist di sarriana memoria che riporta gli appassionati a qualche stagione fa quando erano gli arcobaleni di Insigne ad essere capitalizzati da Callejon. Non avverte la stanchezza. Nella seconda frazione prima trova il gol personale con un tiro che fredda il veterano Marchetti, immobile. Poi su una palla rubata sulle trequarti, legge con velocità il gioco e serve sulla corsa Lozano. Passa il tempo ma Mertens è ancora in campo, è un monito per gli altri attaccanti e per il mister.

Medaglia di bronzo: sul gradino più basso del podio c’è Eljif Elmas. Il macedone non avrebbe dovuto giocare o almeno non era destinato ad entrare sul terreno di gioco così presto. Invece si riscalda quel poco che basta e subentra al posto di Insigne (un grosso in bocca al lupo al capitano, la settimana prossima c’è la Juve!). A sorpresa entra bene ed inventa calcio. Parte dall’out di sinistra ma con licenza di accentrarsi. Trova la marcatura personale con un diagonale dolce che supera il portiere ex Lazio. Esibisce belle giocate e fuga i dubbi sulla sua funzionalità all’interno del progetto Azzurro. Il numero 7 continua a dispensare magie, anche se il proprietario è cambiato.

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