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Castellammare di Stabia

Lavoravano in nero nel supermercato e due prendevano il Reddito di Cittadinanza

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La Guardia di Finanza ha scoperto che i dipendenti di un supermercato di Augusta (SR) erano irregolari. Denunciato il proprietario dell’esercizio.

Nove dipendenti su dieci lavoravano in nero, due di loro beneficiavano anche del reddito di cittadinanza. È quanto ha scoperto in un supermercato di Augusta in provincia di Siracusa la Guardia di Finanza. Pur essendo irregolari i dipendenti indossavano anche la divisa da lavoro. I Finanzieri hanno segnalato i due dipendenti destinatari dell’assegno di cittadinanza all’Inps affinché gli venga revocato. Per il proprietario del supermercato è scattata la denuncia e la procedura per comminare una maxi-sanzione.

Sono circa mezzo milione i siciliani che beneficiano del reddito di cittadinanza. La Sicilia è seconda, per numeri, solo alla Campania. Fino al primo agosto di quest’anno, come risulta dal bilancio sociale dell’Inps, le domande presentate in Sicilia per l’accesso alla misura sono 283.826 ma, spiega il direttore regionale dell’Istituto di previdenza, Sergio Saltalamacchia, il dato a oggi supera le 300 mila istanze.

Il numero più alto di richieste a Palermo, quasi 100 mila “Va da sé che più lavoro nero c’è, più furbetti ci possono essere sul reddito di cittadinanza – ha detto Sergio Saltalamacchia direttore regionale dell’Inps  a margine della presentazione del bilancio sociale dell’Inps 2018 – Non è un mistero, nonostante le forti sanzioni penali, il livello dei controlli non può essere così ampio da riuscire a intercettare un 30% di economia e di lavoro sommerso. Quindi, in quelle realtà in cui c’è più lavoro nero, ci sono sicuramente più furbetti”.

Sono invece oltre 960 mila le domande di Reddito di Cittadinanza accolte in Italia, pari a poco più della metà dei nuclei familiari in condizione di povertà assoluta nel nostro Paese. Il maggiore livello di copertura si registra al Sud, in realtà che presentano però, al tempo stesso, anche la più elevata presenza di occupati non regolari. È quanto emerge da un’anticipazione del Rapporto BCC Mediocrati sull’economia regionale realizzato da Demoskopika: secondo lo studio infatti, le domande di Reddito di Cittadinanza prevalgono proprio laddove il lavoro irregolare è maggiore, vale a dire in Calabria, Sicilia e Campania.

Sono purtroppo anche parecchi coloro, percettori del Reddito di Cittadinanza e imprenditori, che si espongono rischiando pene e sanzioni. I primi lavorando in nero e i secondi assumendoli in modo irregolare. L’imprenditore che dà lavoro senza contratto rischia una «maxi sanzione maggiorata del 20%» e non potrà beneficiare della cosiddetta «diffida», che gli consente di regolarizzare lavoratore in nero per sanare l’irregolarità. Il lavoratore in nero perde subito il Reddito di cittadinanza, mentre al datore di lavoro scatta una sanzione poco inferiore a 50mila euro. Le regole stringenti della misura anti-povertà targata Movimento 5 Stelle stanno producendo svariati accertamenti su tutto il territorio nazionale da parte della Guardia di Finanza e dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro, con sanzioni che stanno colpendo gli imprenditori che incautamente danno lavoro non contrattualizzato.

C

i si era occupati in precedenza del Reddito di Cittadinanza in Sicilia, qui alcuni articoli “23 Gennaio 2019 Reddito di Cittadinanza in Sicilia si stima aiuterà con un miliardo di euro migliaia di famiglie in povertà”, “11 Maggio 2019 Reddito di cittadinanza, scoperti i primi furbetti in Sicilia”, “18 Ottobre 2019 Ministero e Anci: Progetti utili alla collettività per i beneficiari del RdC”.

Nell’immagine di copertina il Comando Compagnia della Guardia di Finanza di Augusta.

Adduso Sebastiano

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