Reddito di Cittadinanza in Sicilia si stima aiuterà con un miliardo di euro migliaia di famiglie in povertà

Sarebbero quasi 343 mila le famiglie che avranno diritto in Sicilia al Reddito di Cittadinanza,...

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Sarebbero quasi 343 mila le famiglie che avranno diritto in Sicilia al Reddito di Cittadinanza, una speranza per riprendersi la propria vita.

Secondo una stima della Svimez (che è un’associazione privata senza fini di lucro istituito il 2 dicembre del 1946 per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) la ricaduta in Sicilia, in base alle risorse disponibili, sarà di circa un miliardo. Precisamente 980 milioni. In sostanza sui circa 5 miliardi in arrivo per 1.283.400 nuclei familiari che nel Mezzogiorno hanno un Isee da 0 a 9.000 euro, quasi un quinto dell’importo arriverà ai siciliani. Che, sempre secondo quanto calcolato da Svimez, potrebbero essere quasi un milione di persone (uno ogni cinque residenti) visto che le famiglie potenzialmente interessate sono in tutto quasi 343mila, delle quali circa: 100.800 a Palermo; 80.300 a Catania; 33.400 a Messina; 33.400 a Ragusa; 27.900 ad Agrigento; 26.900 a Trapani; 24.800 a Siracusa; 21400 a Caltanissetta; 10500 a Enna.

Quindi dal 1 aprile 2019 dovrebbe essere avviato questo sostegno economico per chi vive sotto la soglia di povertà. Il reddito di cittadinanza infatti non viene tutti i cittadini ma solo a chi ha determinati requisiti.

Ci sarà altresì un rafforzamento dei Centri per l’impiego con l’istituzione dei tutor o navigator, questa nuova figura o nuovo “posto di lavoro” di cui ne ha annunciato nei mesi scorsi direttamente il Vicepremier Di Maio, il quale ha sottolineato la necessità di dar vita a un piano di assunzioni straordinario per poter così inserire nei centri per l’impiego una sorta di sportello informazioni e assistenza E sono proprio i centri per l’impiego il cuore della riforma portata avanti dal Governo. Su questo punto l’investimento dovrebbe essere di circa un miliardo di euro l’anno.

In definitiva il compito del tutor dovrebbe essere quello di fare assumere nel più breve tempo possibile il proprio assistito. Per questo motivo, il navigator o tutor, dovrebbe affiancare il beneficiario del reddito di cittadinanza, accompagnandolo all’agenzia per l’impiego o nei centri di formazione. Ciascun tutor dovrebbe avere uno stipendio fisso mensile. E secondo quanto spiegato dal Ministro dello Sviluppo economico, riceverà anche un bonus per ogni persona che riuscirà a far assumere. Inoltre il tutor dovrà presentare al ministro una scheda su ogni persona che sta assistendo, nella quale indicherà “se l’individuo in questione sta rispettando gli impegni oppure no”. Ovviamente, per istituire la figura dei tutor sarà anche necessario portare avanti un piano di assunzioni straordinarie presso i centri per l’impiego o riqualificazione di personale già in forza.

In Sicilia sarebbero già sorti alcuni problemi. L’Isola ha 1.737 addetti nei Centri per l’impiego (pari a circa il 22% dei 7.934 di tutta Italia) sicché avrebbe, in proporzione, molte più risorse umane rispetto agli altri. Ma si obbietta che i Centri per l’impiego siciliani hanno competenze “doppie” rispetto a quelli del resto del Paese. E figurarsi come tutto quello che è pubblico-politico in Sicilia. Il problema è che circa il 60% degli impiegati siciliani non sono inquadrati per poter erogare politiche attive del lavoro (e che fanno allora nei Centri per l’impiego ?) Non solo, un migliaio di impiegati dei Centri per l’impiego della Regione siciliana sono di fascia “A” o “B” (vale a dire dirigenti e dipendenti di fascia bassa) cioè manca il personale che si occupa materialmente delle pratiche, quello che fa il lavoro vero e proprio su indicazione dei dirigenti superiori e sotto il loro controllo.

L’occasione tuttavia potrebbe far stabilizzare gli ex sportellisti e i lavoratori della formazione professionale, i quali aspirano a rientrare in gioco, vista la necessità di personale. In tutto dovrebbero essere circa 4 mila i tutor che si dovranno assumere in Italia e circa 500 nella sola Sicilia. Al riguardo sembra che ci saranno appositi «bandi regionali pubblici.

Ricapitolando, se si è sommariamente compreso: da aprile a dicembre 2019 nell’Isola dovrebbero arrivare circa 980 milioni di reddito di cittadinanza per quasi 343mila famiglie (circa un milione di persone) che saranno gestiti con almeno 2.500-3.000, tra dipendenti, stabilizzati e nuovi assunti, negli uffici dei Centri dell’impiego al fine di incrociare domanda e offerta.

E qui ci sono sorte alcune perplessità. Si rileva infatti dalla Rete che nei primi 15 giorni di gennaio, per i circa 137mila disoccupati siciliani, sarebbero arrivate solo sette proposte. E precisamente: per un aiuto commesso, un commesso, un magazziniere, un cassiere di negozio, un ottico, un addetto all’accoglienza clienti e un «dimostratore a domicilio».

In secondo luogo da siciliani che sanno le condizioni dell’annoso abbandono del sistema viario e ferroviario isolano, come pure che il lavoro dignitoso, salvo quello nel sistema pubblico-politico, statale, regionale e comunale, è praticamente quasi introvabile, ci assale che questa sociale legge del Reddito di Cittadinanza sarà soprattutto per giovani. Per chi infatti ha mezza età, non verrà semplice e scontato, per quanta necessità ci sia, di accettare distanze e certi lavori. Sul punto però la deputata messinese 5stelle alla Camera e membro della Commissione Trasporti, Angela Raffa, ci ha rassicurati che “chi è in difficoltà anche se ha una certa età e non vuole allontanarsi da casa allora sarà incentivato ad accettare la prima proposta entro i 100 km”.

Da queste pagine, ancora una volta e nell’interesse legittimo, vitale, esistenziale, democratico e civile di tanti nostri conterranei, si chiede a questo neoGoverno nazionale 5stelle-lega, di arrestare parallelamente, con norme sovrastanti e severissime, il decennale e sotto gli occhi di chi può e vuole vedere, arrogante sperpero feudale-clientelare della Regione e Comuni, affinché si utilizzino i soldi dei contribuenti per stimolare concretamente lo sviluppo e l’occupazione locale. E allora anche questa umana norma, che è il Reddito di Cittadinanza, potrà funzionare pienamente pure in Sicilia. Altrimenti si potrebbe rischiare di spopolare interi nostri paesi e anche città, dovendosi probabilmente molti aventi diritto, spostare di residenza per accedere ad un lavoro in altre, spesso, lontane aree.

L’immagine di copertina è tratta dalla illustrazione pubblica in Fb su Come funzion il Reddito di Cittadinanza.

Adduso Sebastiano

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