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Palermo: disarticolate due associazioni criminali legate a “cosa nostra”

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Palermo: 37 indagati e 24 misure cautelari in Sicilia, Emilia Romagna e Puglia, nei confronti di soggetti legati a “cosa nostra”.

Disarticolate due associazioni criminali, legate a “cosa nostra” dedite alle estorsioni, alle rapine, alla produzione e traffico di sostanze stupefacenti, alla detenzione illegale di armi ed ai furti, tra cui emerge quello che da il nome all’operazione, perpetrato presso la Stele di Falcone.

Dalle prime ore della mattina, in Sicilia, Emilia Romagna e Puglia i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo stanno eseguendo una ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Palermo, nei confronti di 24 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere, estorsione, tentata rapina, detenzione illegale di armi, cessione illegale di armi, furto aggravato, ricettazione, simulazione di reato, produzione e traffico illegale di sostanze stupefacenti e lesioni personali.

Le indagini, seguite da un pool di Magistrati coordinati dal Procuratore Aggiunto Ennio Petrigni e dai Sost proc. Giorgia Spiri e Felice De Benedittis, della Procura della Repubblica di Palermo, hanno consentito di disarticolare due associazioni per delinquere, risultate connesse con la criminalità organizzata, radicate nei quartieri popolari CEP – Cruillas – S.Giovanni Apostolo e Z.E.N.2, del capoluogo siciliano, ma che operavano in tutto il territorio regionale.

Le investigazioni hanno permesso di dimostrare l’esistenza di una struttura organizzata in modo piramidale con a capo la famiglia reggente dei Cintura, storicamente e notoriamente specializzata nei delitti di natura predatoria, ed in cui gli appartenenti erano meticolosamente organizzati tra loro tanto che, la condotta delittuosa veniva considerata una vera e propria attività lavorativa da svolgere con costanza e dedizione, con turni di lavoro precisi e scandagliati nel tempo.

I sodali, connotati da una notevole caratura criminale, desunta dai lunghi trascorsi giudiziari e dai molteplici delitti commessi e progettati durante la fase d’indagine, risultavano vantare uno stretto contatto con soggetti legati alla criminalità comune ma anche organizzata, ovvero con esponenti di vertice di “cosa nostra”.

È stata infatti documentata la mediazione di esponenti di vertice di “cosa nostra”, ogni qualvolta venivano consumati, inconsapevolmente, furti ai danni di soggetti appartenenti ad altri mandamenti o di persone a loro vicine, come nel caso di un furto commesso a Castellamare del Golfo o dei furti consumati ai danni della Edil Ponteggi di Bagheria di proprietà di SCADUTO Paolo, figlio del più noto boss Pino SCADUTO, storico esponente della famiglia mafiosa di Bagheria.

La stretta vicinanza dei correi alla malavita comune e organizzata, permetteva anche di acquisire importanti elementi di reità in ordine a delitti di altro genere legati alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti e/o psicotrope, di natura estorsiva ma anche in materia di armi, nonché di acquisire gravi elementi di responsabilità penali e di notevole allarme sociale, già confluiti in connesso procedimento penale che ha portato all’emissione di numerose misure restrittive nell’ambito della recente operazione “Over” (Spaccaossa).

Il quadro generale che emergeva faceva trapelare tutta l’influenza dei sodali all’interno della borgata di Cruillas e nel territorio compreso tra Borgonuovo, San Giovanni Apostolo e C.E.P.. Risulta invero come l’associazione capeggiata da CINTURA Andrea, sebbene ristretto presso la casa circondariale di Palermo, servendosi dei componenti della sua famiglia, ma anche della collaborazione di altri soggetti, costringesse diversi esercizi commerciali del quartiere a consegnare settimanalmente somme di denaro che variavano in relazione al tipo di attività commerciale, camuffando le richieste estorsive sotto forma di contributo per l’organizzazione della “festa di quartiere”. In particolar modo CINTURA Andrea ed il figlio Domenico, collocati al vertice dell’associazione detenevano il completo predominio sul quartiere e su chiunque volesse prendere ogni genere di iniziativa commerciale, compresi coloro che volevano allestire banchi di rivendita e che necessariamente dovevano ottenere il loro benestare.

L’articolata attività di p.g. iniziava nel Febbraio del 2017 a seguito di un furto consumato ai danni di una ditta di fornitura di materiale edile sita nel comune di Lascari (PA) e si concludeva nel mese di giugno 2019.

Fra gli innumerevoli furti, ricostruiti mediante una sofisticata attività tecnica che comprendeva intercettazioni telefoniche, ambientali e servizi di videosorveglianza, implementata da tradizionali metodi investigativi, risalta quello di maggiore valore  simbolico, da cui, fra l’altro, trae il nome l’operazione di polizia giudiziaria, consumato, in data 06.03.2017, all’interno del cantiere attrezzato per la realizzazione del giardino della memoria “Quarto Savona Quindici”, monumento, costruito in occasione della ricorrenza del venticinquesimo anniversario della strage del 23 maggio 1992 e dedicato agli uomini della scorta del Giudice Giovanni Falcone, rischiando di compromettere la celebrazione dell’importante momento commemorativo.

Veniva inoltre documentata la formazione di un nuovo gruppo criminale, a seguito del mutamento degli equilibri interni del sodalizio principale, ovvero quello dei “Cintura”, circostanze che portavano all’allontanamento di uno dei suoi componenti che da li a poco si sarebbe unito ad un nuovo gruppo, operante nel quartiere ZEN 2, che prendeva di mira diversi obiettivi di pubblica utilità quali la discarica di Bellolampo e l’acquedotto Comunale.

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SOTTOPOSTI ALLA CUSTODIA IN CARCERE

  1. CINTURA ANDREA, NATO A PALERMO 1963, (GIA’ DETENUTO);
  2. CINTURA DOMENICO, NATO A PALERMO 1991,
  3. CINTURA MARCELLO DOMENICO, NATO A PALERMO 1982;
  4. CINTURA SALVATORE, NATO A PALERMO 1981;
  5. CINTURA GIUSEPPE, NATO A PALERMO LUGLIO 1985;
  6. CINTURA GIUSEPPE, NATO A PALERMO AGOSTO 1985;
  7. BUSCEMI ANTONINO, NATO A PALERMO 1992;
  8. CATALDO IVAN, NATO A PALERMO 1991;
  9. AMATO GAETANO, NATO A PALERMO 1969;
  10. RANDAZZO GIOACCHINO, NATO A CAMPOBELLO DI LICATA (AG) 1966;
  11. COGLITORE GIUSEPPE, NATO A PALERMO 1972;

TUTTI RESIDENTI A PALERMO

SOTTOPOSTI AGLI ARRESTI DOMICILIARI

  1. ARCERI MICHELE, NATO A PALERMO 1968, IVI RESIDENTE;
  2. NUARA VINCENZO, NATO A PALERMO 1991 IVI RESIDENTE;
  3. CARISTA VINCENZO, NATO A PALERMO 1976 IVI RESIDENTE;
  4. CUSIMANO FRANCESCO, NATO A PALERMO 1984 E RESIDENTE A MONREALE;
  5. RIBAUDO CARMELO, NATO A PALERMO 1966 IVI RESIDENTE;
  6. CANCEMI FRANCESCO, NATO A PALERMO 1968 RESIDENTE A MONREALE;
  7. PACELLA ANTONIO, NATO A PALERMO 1965, IVI RESIDENTE;
  8. SCURATO CARMELO, NATO A PALERMO 1946, IVI RESIDENTE;
  9. CORRAO MARCELLO, NATO A PALERMO 1972, IVI RESIDENTE;

SOTTOPOSTI ALL’OBBLIGO DI PRESENTAZIONE ALLA P.G.

  1. V. S., NATO A PALERMO 1997, GIA’ DETENUTO DOMICILIARE A CERIGNOLA (FG);
  2. G. A., NATO A PALERMO 1991, IVI RESIDENTE;
  3. S. A. NATO A PALERMO 1987 IVI DOMICILIATO;
  4. S. G., NATO A PALERMO 1959, IVI RESIDENTE;

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