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imane accesa l’attenzione sui cani “deportati” da Messina dopo il bando del Comune. I cinque stelle: “Tradita la fiducia dei cittadini e dei volontari”.
Cani “deportati” a Taurianova, la rabbia del M5S: «Tradita la fiducia dei cittadini e dei volontari».
Vivicentro Sicilia continua a seguire questa preoccupante vicenda dei cani “deportati” dal rifugio Don Blasco e parte dei cani del Canile Millemusi e del Canile Macaluso (Petralia Sottana) di Messina. Ce ne siamo occupati negli articoli “I cani del Rifugio Don Blasco di Messina sono a rischio”, “Rifugio Don Blasco (ME), Il M5S “tutelare gli animali” e “Non un lieto fine per i cani del Rifugio Don Blasco” e “29 Dicembre 2019 Deportazione” da Messina. Interviene la Lega nazionale a difesa dei cani”.
Anche i Consiglieri comunali di Messina del Movimento Cinque Stelle, Andrea Argento e Cristina Cannistrà, dopo l’aggiudicazione provvisoria del servizio a una ditta di Reggio Calabria, hanno chiesto al Sindaco Cateno De Luca e all’Assessore Massimo Minutoli (con deleghe alla Manutenzione Beni e Servizi; Cimiteri, Arredo Urbano e Spazi Pubblici; Acquario e Dimora degli Animali; Protezione Civile e Difesa del Suolo; Sicurezza sui Luoghi di Lavoro; Pronto Intervento; Interventi Igienico Sanitari; Volontariato; Servizi al Cittadino) “Con quali criteri verranno fatti i trasferimenti? Prioritario tutelare la salute e il benessere degli animali”.
Nel loro comunicato sottolineano come «Malgrado le promesse e i vari annunci di questi giorni, è stata tradita la fiducia di tutti gli amanti degli animali e soprattutto quella dei tantissimi volontari che da decenni si prendono cura dei cani in città, che corrono il rischio di essere smerciati come degli scatoloni in provincia di Reggio Calabria».
I consiglieri del M5S, ripercorrono anche la vicenda dei cani ospitati nel Rifugio Don Blasco, e di parte dei cani del Canile Millemusi e del Canile Macaluso (Petralia Sottana) dopo l’aggiudicazione provvisoria del servizio alla ditta “Rifugio Canino Il Parco S.r.l.”, con sede a Taurianova, dove per 152 giorni saranno “deportati” 200 cani per una spesa complessiva, a carico delle casse comunali, di circa 50mila euro, ai quali si aggiungono gli ulteriori 250 animali aggiudicati dalla Lega Nazionale per il Rifugio del Cane di Messina, con un esborso di circa 100mila euro. Non si citano inoltre i costi di trasferimento che sarà necessario sostenere e dei quali abbiamo in genere accennato nel nostro articolo del 29 corrente mese.
«Nei giorni scorsi – spiegano Cristina Cannistrà e Andrea Argento – l’assessore Massimo Minutoli aveva rassicurato le associazioni cittadine e i sottoscritti, annunciando delle modifiche al “bando al ribasso” per tutelare la salute e il benessere degli amici a quattro zampe, mentre adesso veniamo a sapere che il dipartimento competente non ha ritenuto opportuno cambiare nulla. Un caso analogo – lo ricordiamo – si è già verificato di recente a Sanremo, con il ritiro del bando a causa di requisiti considerati non idonei, seppur consentiti dalla Legge», proseguono, citando in particolare i tempi e le modalità di affidamento e proponendo in alternativa il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, tenendo in considerazione la qualità del servizio offerto.
«Ci chiediamo inoltre – continuano i due consiglieri dei Cinque Stelle – se l’euro e sessantacinque centesimi stanziato giornalmente per ciascun animale sia sufficiente a garantire una cura adeguata, oltre che le profilassi minime necessarie, a fronte dei 2,64 euro (quasi il doppio) garantiti dalla Lega del Cane, e se il trasferimento forzato, seppur temporaneo, avrà delle conseguenze sulla salute e l’incolumità degli animali, soprattutto di quelli più anziani o malati.
“Vogliamo ricordare infine – concludono Andrea Argento e Cristina Cannistrà – che già nel corso della scorsa campagna elettorale per le amministrative, il sindaco Cateno De Luca, anche sindaco metropolitano, annunciò in pompa magna lo stanziamento di 25 milioni di euro da assegnare ai comuni per realizzare dei rifugi sanitari per animali: un’ennesima dimostrazione della distanza siderale che separa gli annunci propagandistici sui social dalla realtà dei fatti».
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