Soru, prima condannato a tre anni ora assolto. Sentenza senza dubbi

AGGIORNAMENTO 28 maggio 2020: Il  patron di Tiscali che era stato condannato, in primo grado,...

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AGGIORNAMENTO 28 maggio 2020: Il  patron di Tiscali che era stato condannato, in primo grado, a 3 anni per evasione fiscale è stato ora assolto in appello:

“Non ho mai voluto sottrarre soldi al fisco – aveva detto Soru nelle dichiarazioni spontanee nel corso del primo processo – ero così tranquillo che non ho nemmeno usufruito dello scudo fiscale, che mi avrebbe consentito di risolvere in poco tempo e con molto meno denaro questa situazione. Ho fatto le cose senza cercare vantaggi fiscali, dimostrando di non mettere il denaro al primo posto. Ma questa vicenda si è trasformata in un incubo”.

ed ora, dopo la nuova sentenza, visibilmente scosso e teso, ha così sintetizzato il suo pensiero:

“Questa sentenza ricostruisce i fatti con oggettività e senza pregiudizi, domani è un altro giorno”

Quello che segue è il precedente articolo da noi pubblicato, su lancio dell’AGI, dopo la sentenza di primo grado ed oggetto dell’email con richiesta di aggiornamento fattoci pervenire dalla Dott. Avv. Ilenia Loi:

Vi scriviamo per chiedervi la rimozione o l’aggiornamento e la deindicizzazione di un articolo da voi pubblicato nel 2016, che fa riferimento al processo che vedeva Renato Soru, attualmente Amministratore Delegato di Tiscali S.p.A., imputato per evasione fiscale”

e che, con questa nota, aggiorniamo.

Soru, segretario del Pd sardo: “Dimissioni? Penso a tante cose, è un momento molto grave della mia vita”

Cagliari – Renato Soru, europarlamentare e segretario del Pd in Sardegna, è stato condannato a tre anni di reclusione per evasione fiscale. “Una sentenza ingiusta da mio punto di vista”, ha commentato l’ex presidente della Regione e fondatore di Tiscali appena uscito dall’aula del tribunale di Cagliari. E ai cronisti che gli chiedevano se si sarebbe dimesso ha risposto: “Penso a tante cose, tra cui questa: è un momento molto grave della mia vita”.

“Non ho mai voluto sottrarre soldi al Fisco. Ho dimostrato di aver investito su un progetto industriale, quello di Tiscali, e non sul volermi arricchire”. Così Soru si era difeso il 28 gennaio scorso al processo, chiuso oggi, per evasione fiscale per flussi di denaro passati attraverso la società Andalas, con sede a Londra e riconducibile allo stesso patron di Tiscali, come da lui sempre dichiarato alla Consob. Stando alle accuse, legate a una complessa ed estremamente tecnica controversia fiscale, nel 2004 la società londinese, avrebbe concesso un prestito di oltre 27 milioni di euro alla Tiscali finance. La società con sede a Cagliari, a Sa Illetta, nei cinque anni successivi avrebbe restituito parte del debito versando anche gli interessi alla Andalas. Soldi che non sarebbero stati mai dichiarati al fisco nè inglese nè italiano. Da qui le contestazioni che Soru, presidente della Regione Sardegna dal 2004 ai primi del 2009, aveva cercato di respingere punto per punto.

I suoi legali avevano sostenuto che Soru, all’epoca dei fatti contestati, svolgeva il suo ruolo di presidente della Regione Sardegna in modo maniacale che lo portava, inevitabilmente a trascurare le sue aziende. “Sono chiamato in causa per un’operazione che solo per motivi formali da perdita, quale è stata, figura come un utile che però non ho realizzato”, aveva spiegato l’europarlamentare “Non sapevo e non pensavo che quella operazione potesse essere rilevante. Ho fatto le cose senza cercare vantaggi fiscali, dimostrando di non mettere il denaro al primo posto. Ma questa vicenda si è trasformata in un incubo”. In tribunale Soru aveva spiegato che, visto il suo ruolo pubblico, aveva deciso di non impelagarsi in una controversia fiscale ma di pagare quanto gli veniva chiesto. La sua pratica però era già finita ad Equitalia con tutti i meccanisimi di moltiplicazione degli importi che hanno portato la cifra da versare, a poco meno di dieci milioni di euro. “Non è stato facile. Mi hanno preso un terzo dello stipendio e messo la casa in vendita”. La sua villa di Cagliari sul colle di Bonaria è stata ipotecata da Equitalia.

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