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Processo Mottarone, gup restituisce atti: tutto da rifare

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(Adnkronos) –
Si torna al punto di partenza e il procedimento sulla strage del Mottarone è tutto da rifare.La gup di Verbania Rosa Maria Fornelli ha restituito gli atti alla procura che non ha modificato il capo di imputazione, contrariamente a quanto chiesto dalla stessa giudice.

In questo modo il procedimento segna un momentaneo punto d’arresto, quella “regressione del procedimento” temuto dalla procuratrice Olimpia Bossi e dalla sostituta procuratrice Laura Carrera. Nel procedimento che vede indagati, tra gli atri, Gabriele Tadini capo servizio dell'impianto del Mottarone, Luigi Nerini amministratore unico dell'impianto Ferrovie del Mottarone ed Enrico Perocchio quale direttore di esercizio dell'impianto e dipendente di Leitner per il disastro della funivia in cui il 23 maggio del 2021 morirono 14 persone, le rappresentanti della pubblica accusa hanno deciso di restare ferme sul proprio capo di imputazione.   
Riformulare le accuse.Questa la richiesta della gup di Verbania Rosa Maria Fornelli alla procura.

L'ordinanza di 14 pagine, super tecnica, accoglie gran parte delle indicazioni che fin dalla prima ora le difese degli imputati hanno sollevato, tra cui quelle della difesa Leitner.Per la procura però l'accoglimento del "suggerimento" della gup determinerebbe "necessariamente una riduzione della contestazione, con possibile 'vulnus' del principio di irretrattabilità dell'azione penale" e la modifica al capo di imputazione, riducendo la contestazione a carico degli imputati violerebbe i principi di obbligatorietà dell'azione penale e la ragionevole durata del processo.

Una tesi non condivisa dal gup che oggi ribadisce la necessità di modificare il capo d’accusa e che restituendo gli atti implica, necessariamente, un ‘rallentamento’ nella definizione del procedimento sulla tragedia del Mottarone. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

X Factor, seconda puntata di Bootcamp: oggi è il turno di Paola Iezzi e Manuel Agnelli

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(Adnkronos) – Arriva la seconda parte dei Bootcamp: questa sera nuovo appuntamento di X Factor 2024.Dopo la prima puntata ricca di colpi di scena che ha visto protagoniste le scelte di Jake La Furia e Achille Lauro, ora è arrivato il momento di Paola Iezzi e Manuel Agnelli: toccherà a loro due riempire le rispettive quattro sedie disponibili quest’anno.

Uno step decisivo, nel quale anche per gli altri due giudici continua la vera e propria costruzione della propria squadra.Una fase cruciale: per loro, che saranno costretti a una gara fino all’ultimo 'switch', e anche per gli artisti che, oltre a mettercela tutta pur di riuscire a ottenere una sedia, dovranno sperare di poterla mantenere fino all’ultimo minuto.  I tre giudici non coinvolti nella scelta assisteranno dal vivo e commenteranno l'operato del giudice attivo al tavolo, talvolta dando dei piccoli consigli al diretto interessato; mentre ad accogliere le emozioni degli artisti nel backstage come sempre ci sarà Giorgia che, con la sua empatia, scandirà gli umori e i tempi della gara. Oggi, giovedì 10 ottobre, la seconda fase dei Bootcamp sarà trasmessa alle 21:15 su Sky Uno e in streaming su NOW e SkyGo.

Potrà però essere vista anche on demand su Sky, dove resta disponibile, e in chiaro su TV8 il prossimo martedì 15 ottobre alle 21:30. Una volta completata anche questa seconda puntata di Bootcamp i giudici saranno pronti per gli Home Visit, a cui arriveranno ciascuno con quattro concorrenti: di questi, uno dovrà abbandonare all’ultimo miglio il sogno di poter arrivare sul palco dei Live Show, attesi da giovedì 24 ottobre sempre su Sky e in streaming su NOW.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Energia, indagine Altroconsumo promuove Octopus, Sorgenia, Alperia e Dolomiti

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(Adnkronos) – Anche quest’anno Altroconsumo ha effettuato la consueta indagine sui provider di luce e gas: tra i 19 fornitori presi in esame, Octopus Energy, Sorgenia, Alperia e Dolomiti Energia sono risutlati i migliori per “qualità globale” ottenenendo un punteggio ottimo, ovvero con almeno 75 punti su 100.Per stilare la classifica sono state analizzate la documentazione contrattuale e le informative precontrattuali, la soddisfazione degli utenti rispetto al servizio clienti, la trasparenza delle bollette e la presenza e gestione di eventuali problemi.

Per scegliere correttamente un fornitore di luce e gas è importante infatti valutare la convenienza, ma anche la qualità del servizio: con questa indagine Altroconsumo mira dunque a mettere a disposizione dei consumatori uno strumento utile per compiere una scelta consapevole, soprattutto in una fase in cui il mercato tutelato è terminato e molti cittadini devono ancora prendere dimestichezza con il mercato libero. In generale, la classifica registra una qualità complessivamente buona dei servizi offerti: la maggioranza degli operatori, 12 su 19, hanno “Qualità globale” buona (con punteggio tra 65 e 74), i quattro vincitori hanno ricevuto un voto ottimo e infine tre hanno ottenuto una valutazione “media”, ovvero Iren, Enel e Wekiwi.Anche se non ci sono provider di "Qualità globale" bassa, le differenze tra i punteggi possono essere anche significative.

Peraltro – a giudizio degli esperti di Altroconsumo – le condizioni contrattuali sono fatte piuttosto bene.Ragionamento analogo vale per la soddisfazione sulla trasparenza delle bollette, giudicate dal campione di consumatori coinvolto nell’indagine di soddisfazione.

Le note dolenti, invece, sono il “servizio clienti” e la “presenza e gestione degli eventuali problemi”. Non è un caso – si sottolinea – che le maggiori variazioni nei punteggi ottenuti tra un operatore e l’altro si registrino nella soddisfazione per l’assistenza ricevuta dal Customer Care.In parecchi casi il giudizio è solo medio; e questo vale nel caso del servizio tradizionale, via telefono, ma soprattutto nel caso dei canali digitali (email, app, sito del fornitore), che evidentemente vanno migliorati.

Per quanto riguarda invece la 'Presenza e gestione dei problemi', una nuova valutazione introdotta quest’anno per valutare l’affidabilità di un fornitore, emerge come il 18% degli utenti che negli ultimi 12 mesi ha avuto problemi, percentuale non irrilevante, ha segnalato una soddisfazione molto bassa in merito alla loro gestione, con l’eccezione di Alperia e Octopus, che hanno ricevuto voti ottimi. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Fiere, l’universo della rimozione stradale protagonista del T3 a Piacenza Expo

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(Adnkronos) – I cambiamenti per il mondo della rimozione stradale con l’avvento dell’elettrico ma anche le nuove criticità che si trovano ad affrontare gli operatori e le richieste della filiera alle istituzioni.Sono alcuni dei temi che saranno affrontati durante la 1ª edizione del T3-Truck Tyre Trailer (acronimo di Camion, Pneumatici e Rimorchi) – l’innovativa fiera italiana dedicata alle tecnologie, ai mezzi e veicoli per il trasporto stradale, pesante e leggero, agli allestimenti, ai rimorchi e ai semirimorchi, agli pneumatici e alla componentistica, i prodotti e i servizi per la filiera dei mezzi di trasporto – in programma dal 17 al 19 ottobre 2024 nei padiglioni di Piacenza Expo.  Un dibattito che vedrà protagoniste le principali realtà associative del settore, come Ancsa (Associazione Nazionale Centri Soccorso Autoveicoli) e Adq (Associazione Nazionale Autodemolitori di Qualità).

Ma la kermesse, organizzata da Mediapoint & Exhibitions, sarà anche una vetrina privilegiata per presentare tutte le novità del comparto. “Un’occasione importante per interagire con i potenziali clienti e far toccare con mano le proposte dell’azienda”; “Un’ottima opportunità per noi allestitori di mezzi per soccorso stradale per presentarsi e confrontarsi con la concorrenza”, i commenti espressi da alcuni dei maggiori player del settore degli allestimenti dei mezzi per il soccorso stradale, come CO.ME.AR., Omars o Syncro System o della vendita e riparazione di veicoli industriali come Ara/Iveco, che saranno presenti alla fiera.  La grande rivoluzione dell’elettrico ha coinvolto (e secondo alcuni, sconvolto) tutti i settori dell’automotive.Rimozione stradale compresa.

E il T3 di Piacenza punta a essere il luogo dove aprire il dibattito su tutti quei temi che aspettano una risposta dalle istituzioni.Come spiega la presidente di Ancsa Eleonora Testani: “La nostra Associazione ha reiteratamente segnalato la esistenza di gravi criticità e la necessità di un ripensamento della gestione dell’intero comparto del soccorso stradale per adeguarlo alla nuove esigenze connesse alla mobilità elettrica”, spiega la presidente, “Da tempo abbiamo attivato un canale di contatto con i Vigili del Fuoco e con il CEI al fine di colmare il vuoto di norme tecniche per garantire la sicurezza degli operatori del soccorso stradale, delle forze dell’ordine e degli utenti, al fine di prevenire rischi e di evitare responsabilità civili e penali.

Conseguentemente sono stati presentati al Ministero delle Infrastrutture suggerimenti e proposte urgenti data la necessità di ripensare il soccorso stradale dei veicoli elettrici e ibridi.Ciononostante, il disegno di legge presentato alla Camera dei Deputati n. 1435 sul riordino del codice della strada non ha previsto alcuna modifica normativa riguardo al soccorso stradale dei veicoli elettrici”, conclude Testani. Sul fatto che ci sia necessità di interventi immediati concorda anche Ruggiero Delvecchio, presidente di Adq: “L’espansione del mercato dei veicoli elettrici, sia puri che ibridi, introduce una serie di riflessioni non aggirabili né rimandabili sulle problematiche relative alla gestione in sicurezza di tali veicoli, soprattutto in caso di incidente per quanto concerne le persone coinvolte e gli stessi soccorritori.

Un aspetto, questo, poco seguito dai media, eppure di grande rilevanza stante i rischi cui potrebbero esporsi gli operatori e i soccorritori stradali allorquando dovessero approcciare, senza le dovute cautele ed informazioni, veicoli elettrici o elettrificati, danneggiati pesantemente o incendiati.Per fornire i giusti strumenti conoscitivi agli operatori coinvolti, ADQ ha organizzato una serie di seminari in tutta Italia, continui corsi di formazioni per non arrivare impreparati alla Rivoluzione del veicolo elettrificato”, spiega Delvecchio. Ma il T3 è anche una vetrina dedicata alla presentazione delle novità della filiera degli allestimenti in ambito di soccorso stradale. “L’evento che mancava”, come testimoniano alcuni degli espositori che saranno presenti nei padiglioni di Piacenza Expo. "L’idea del T3 è molto interessante perché in Italia non esisteva una fiera espressamente dedicata al nostro settore”, commenta Silvio Molinari, sales manager di CO.ME.AR, “Se ne sentiva il bisogno.

Solo quest’anno abbiamo partecipato a sette fiere in giro per l’Europa, ma mancava un evento italiano.In Italia, il nostro comparto era sempre stato considerato una ‘sotto categoria”.

Ora finalmente Mediapoint & Exhibitions ha pensato a un evento dedicato a noi.Prenoteremo uno spazio anche per la seconda edizione della fiera.

Siamo, infatti, convinti che molte realtà anche minori della nostra ci seguiranno”.Al T3 l’azienda porterà tre veicoli: un pick-up medio-leggero da soccorso stradale di ultima generazione, mutuato dall’esperienza Usa, per il soccorso in ogni situazione ambientale; un carro Iveco Daily da 70 quintali e un Euro Cargo da 12 tonnellate.  Concorda Andrea Giraudo, Sales Manager di OMARS spa: “Riteniamo che la fiera legata al mondo dei mezzi di trasporto sia un’ottima opportunità per noi allestitori di mezzi per soccorso stradale per presentarsi e confrontarsi con la concorrenza e, soprattutto, con i clienti che rimangono il target finale in quanto utilizzatori del bene sul territorio”. “Facendo parte del comparto allestitori per mezzi da soccorso stradale e da trasporto”, continua il manager, “la fiera diventa per noi una vetrina a livello nazionale per presentare la nostra gamma prodotto e per incontrare realtà nuove e consolidate nel mondo dei soccorritori.

Era da tempo che si sentiva la necessità di avere una fiera con spazi dedicati per avere la possibilità di incontrare i clienti creando confronto e dialogo sulle loro esigenze e sulle nostre proposte.Il T3 nella sua prima edizione si propone lo scopo di diventare il punto di incontro con i dovuti spazi al coperto ed in posizione geograficamente raggiungibile.

Ed effettivamente il T3 potrebbe diventare il punto di incontro italiano per presentare i prodotti e coinvolgere il comparto del soccorso stradale con meet-up dedicati”. Nei padiglioni di Piacenza Expo, Omars presenterà un forcone per il soccorso stradale di mezzi pesanti quali camion e autobus e una jeep 4×4 allestita per il recupero e depannage di autoveicoli e motocicli. “Il forcone OMArS 120T, è uno dei nostri prodotti di alta gamma che si propone a tutti i soccorritori che operano nel difficile campo del soccorso di mezzi pesanti.Il forcone è riconosciuto come lo ‘strumento’ che permette di risolvere le condizioni anche più critiche, pur rimanendo un prodotto versatile nel suo utilizzo”, spiega Giraudo, “La seconda, la jeep OMArS 3FN, è uno degli allestimenti più desiderati nel mondo moderno del soccorso stradale, perché permette di recuperare vetture e motocicli nelle più disparate condizioni.

Dalla semplice rimozione di un veicolo in panne, al recupero più difficoltoso di un mezzo incidentato fuori dalla carreggiata”.  Entusiasmo per la kermesse organizzata da Mediapoint & Exhibitions è stata espressa anche da Luca Comunello, presidente di Syncro System, azienda di Cassola (VI) specializzata nell’allestimento di officine su furgoni, destinate anche al soccorso rapido dei mezzi da trasporto. “La fiera - dice Comunello – è l’occasione per mostrare alle parti interessate i grandi vantaggi e risparmi che il sistema Syncro permette di ottenere.Syncro propone un sistema modulare e componibile di prodotti, che possono essere liberamente combinati fra di loro per venire incontro alle esigenze specifiche del cliente.

E al T3 esporremo alcuni esempi dimostrativi delle nostre soluzioni.I clienti potranno interagire col personale Syncro che, grazie all’esperienza accumulata in quasi trent’anni di attività, sarà felice di offrire la propria consulenza”. Stesso entusiasmo per i vertici di Ara1965 SpA, società piacentina specializzata nella vendita e la riparazione di veicoli industriali Iveco e Piaggio commerciali. “La nostra partecipazione alla prima edizione della fiera T3 è sicuramente un’occasione fondamentale per celebrare al contempo la nascita di questo importante evento e il consolidamento ormai assodato delle nostre attività nel territorio della provincia”, dichiara l’azienda. “Ci siamo trovati di fronte a un’imperdibile possibilità di incontrare i nostri partner commerciali del territorio, in una sede ideale di condivisione delle rispettive expertise, dove poter analizzare gli sviluppi futuri del settore di riferimento, sempre in grande fermento e sviluppo”.

Negli spazi fieristici del T3 la società presenterà il nuovo modello dell’S-Way 2024, il veicolo pesante di riferimento per il marchio Iveco, il Daily, blockbuster della casa produttrice.Ma Ara aprirà anche una porta sulla riconversione energetica "con la presenza del veicolo commerciale integralmente elettrico nato dalla collaborazione tra Iveco e Hyundai, il eMoovy”, fa sapere la società, che conclude: “Sarà anche possibile visionare e approfondire nel dettaglio le caratteristiche di un nostro veicolo allestito come carro-officina mobile, strumento fondamentale per gli interventi manutentivi a chiamata sui veicoli industriali in difficoltà nelle strade del territorio” —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Artigiano in Fiera, nuova edizione dal 30 novembre

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(Adnkronos) – Torna dal 30 novembre all'8 dicembre 2024 a Fieramilano Rho l'appuntamento con 'Artigiano in Fiera' e in vista dell'evento dedicato all’artigianato e alle micro e piccole imprese è stata presentata la campagna delle nuova edizione.Realizzata per il terzo anno consecutivo in collaborazione con Ied – Istituto Europeo di Design, la campagna è già online su digital e sui canali social della kermesse e dalle prossime settimane, e fino all’8 dicembre, sulla stampa periodica, quotidiana nazionale e locale, su radio, tv e affissioni locali. Intrecciandosi con il tema scelto per l’edizione 2024 – 'Essere Artigiano è una scelta di vita' – la creatività vincitrice è frutto di un contest tra 15 giovani talenti di diversi corsi triennali e master di Ied Milano.

L’illustrazione scelta, dal titolo 'Creazione Congiunta', è firmata dalla giovane graphic designer guatemalteca Mariana Porras, 23 anni, a Milano da circa 4 anni, e rappresenta diverse generazioni di artigiani riuniti in un laboratorio e accomunati dal valore della passione condivisa e trasmessa, della dedizione e della maestria al servizio della qualità. "Da sempre investiamo nelle nuove generazioni.Per questo anche per l’edizione 2024 continuiamo il percorso di collaborazione con Ied, sicuri di poter contare sui giovani talenti del design – ha commentato Antonio Intiglietta, presidente di Ge.Fi.

Gestione Fiere Spa – L’artigianato come scelta di vita è il tema che abbiamo scelto quest’anno per ribadire il valore del lavoro artigianale vissuto come scelta creativa e consapevole, in un approccio integrato che unisce il rispetto per l'ambiente e le tradizioni locali, un forte senso di comunità, innovazione e progresso tecnologico.Il manifesto scelto incarna l’universo valoriale di Artigiano in Fiera, oggi più che mai impegnato nella sfida di valorizzare una nuova figura di artigiano".

Artigiano in Fiera si svolgerà all’interno di 8 padiglioni che ospiteranno circa 2.800 artigiani da 90 paesi oltre a 27 ristoranti e 20 Luoghi del Gusto. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Pnrr, raggiunti i primi obiettivi europei con oltre quattromila PA in cloud

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(Adnkronos) – La Pubblica Amministrazione digitale corre con il cloud qualificato.Infatti oltre quattromila enti, fra PA Centrali, Comuni, Scuole, ASL e Aziende Ospedaliere, hanno già migrato dati, servizi e sistemi informativi verso infrastrutture cloud ad alta affidabilità, permettendo all’Italia di superare gli obiettivi europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) previsti al 30 settembre 2024 per le Misure 1.1 “Infrastrutture digitali” e la Misura 1.2 “Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud”. Un traguardo che – si sottolinea in una nota – "rafforza la qualità e la sicurezza di oltre 25 mila servizi pubblici digitali a disposizione di cittadini e imprese, raggiunto grazie agli Avvisi promossi dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri e alla stretta collaborazione con le amministrazioni sul territorio e di attori chiave, quali il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), la Conferenza delle Regioni e Province autonome, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e il Polo Strategico Nazionale (PSN)".  Le Pubbliche Amministrazioni Centrali, tra cui Ministeri, Agenzie e Prefetture, Autorità indipendenti, Enti di ricerca, ottimizzano i processi interni attraverso servizi come la gestione documentale e il protocollo relativo alle comunicazioni ufficiali.

Allo stesso tempo, molti di questi enti migliorano i portali istituzionali, con un impatto diretto e positivo sull’esperienza dei cittadini e delle imprese che ne fanno uso.Le ASL e le Aziende Ospedaliere potenziano i servizi dedicati all’assistenza sanitaria quali ad esempio, gestione del pronto soccorso, fascicolo sanitario, individuazione del rischio clinico, gestione delle malattie infettive e croniche, aumentando l'efficacia dei propri protocolli interni. Sia le amministrazioni centrali che le strutture ospedaliere hanno migrato i propri dati e servizi, a partire da quelli critici e strategici, verso l’infrastruttura ad alta affidabilità di PSN.Comuni e Scuole ottimizzano, grazie alle piattaforme cloud qualificate di ACN, la gestione di dati e servizi, offrendo ai cittadini garanzia di sicurezza e affidabilità dei propri sistemi informatici. I Comuni ampliano i propri strumenti digitali per una gestione più efficiente e rapida dei bilanci annuali e pluriennali.

Migliorano l’archiviazione di atti e registri dello stato civile, come le attività in materia di cittadinanza, divorzi, separazioni e testamento biologico nonché il rilascio di certificati, rispettando elevati standard di privacy e sicurezza.I Comuni possono condividere con maggiore precisione e rapidità le statistiche demografiche verso enti come l’Istat e potenziare nel complesso l’offerta di servizi pubblici per i cittadini. Per quanto riguarda il mondo della scuola, aumenta la qualità e la rapidità con cui sono salvate le informazioni relative alle presenze, agli esami e all’andamento didattico degli studenti, i libri di testo e le votazioni finali.

Inoltre, le Scuole ampliano gli strumenti digitali per la propria gestione economica, del personale e dell’inventario, a vantaggio della pianificazione didattica.  “Il Governo procede senza sosta nel raggiungimento degli obiettivi europei del PNRR.Il passaggio al cloud è essenziale per garantire la sicurezza dei dati della nostra Pubblica Amministrazione e un accesso ai servizi pubblici più semplice e veloce.

Grazie al lavoro portato avanti con Polo Strategico Nazionale e agli avvisi di PA Digitale 2026, stiamo centrando risultati che solo due anni fa sembravano impossibili.La migrazione al Polo Strategico Nazionale di servizi critici e strategici da parte di oltre 100 amministrazioni centrali e strutture sanitarie, insieme al trasferimento di più di 4.000 PA locali verso ambienti cloud certificati, testimonia il grande impegno del Dipartimento per la trasformazione digitale nel rafforzare le infrastrutture chiave del Paese”, dichiara il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione Alessio Butti. “Siamo orgogliosi di essere parte integrante del complesso lavoro di squadra che ha portato al raggiungimento degli obiettivi PNRR, grazie alla guida del Dipartimento per la trasformazione digitale ed al coinvolgimento di tutto l’ecosistema.

Come Polo Strategico Nazionale, ora che il target intermedio PNRR è stato conseguito, con oltre 100 PA (Pa centrali, ASL e AO) migrate sulla nostra infrastruttura, procediamo spediti verso il prossimo obiettivo del PNRR del 2026, per un Paese con una Pubblica amministrazione sempre più efficiente, sicura e innovativa” commenta Emanuele Iannetti, Amministratore Delegato di Polo Strategico Nazionale. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Giochi, studio Cgia-As.tro: in 2023 apparecchi in crisi ma 6,3 mld a erario

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(Adnkronos) –
Un settore in lenta ripresa nel secondo anno di ritorno alla normalità, dopo il drammatico biennio pandemico 2020-2021.Pesantemente ridimensionato il comparto degli apparecchi che tuttavia fornisce ancora il contributo più rilevante in termini di gettito erariale. È il quadro che emerge dal 'Percorso di Studio sul settore dei giochi in Italia' condotto dalla Cgia di Mestre, presentato oggi a Roma in collaborazione con l’associazione As.tro.

L'indagine, focalizzata in particolare sugli apparecchi da gioco (le cosiddette AWP e le videolottery), parte dalla stima del numero di addetti del comparto, realizzata sulla base di informazioni fornite dagli archivi camerali e dalla banca dati del Ries, il registro degli operatori di gioco dell’Agenzia Dogane e Monopoli, al quale i soggetti che operano nel settore degli apparecchi sono tenuti a registrarsi. Nel 2023, rispetto al 2019, vi sono stati 7.578 occupati in meno.In calo anche le imprese della filiera AWP/VLT, se ne contano 8.851 in meno.

Si tratta di riduzioni superiori al 14% che riflettono quelle dei margini del comparto.Si stima che, a fine 2023, le imprese della filiera AWP/VLT fossero 51.612 di cui 41.075 esercizi generalisti e 10.537 dediti prevalentemente al gioco lecito e produttori.

Il numero degli occupati, intesi come unità di lavoro sostenute dal sistema AWP/VLT, si stima attorno alle 44.000 unità. L’analisi dei principali parametri economici del settore, al secondo anno di ritorno alla normalità, sembra confermare che il comparto degli apparecchi da gioco con vincita in denaro si stia attestando su una minore dimensione rispetto al periodo pre-pandemico.Nel 2023, la raccolta complessiva delle AWP/VLT è stata pari a 33,7 miliardi di euro, confermando il mancato recupero di 12,7 miliardi rispetto al 2019.

Anzi, nel 2023 rispetto al 2022, si è avuto un leggerissimo ulteriore calo pari a 8 milioni di euro.Pertanto, rispetto al 2019, la raccolta è diminuita di oltre il 27% stabilizzandosi su livelli decisamente inferiori a quelli pre-pandemia. Limitandosi alle sole AWP, emerge uno scenario peggiore: nel 2023 rispetto al 2022 la raccolta è calata ulteriormente del 2,6% corrispondenti a 446 milioni di euro.

L’unica nota relativamente positiva riguarda la raccolta delle VLT che è aumentata del 2,7% rispetto al 2022, attestandosi a 16,7 miliardi di euro.Si tratta di una crescita non sufficiente a colmare il divario che si è creato nel corso del 2020-2021.

Nel 2023 la raccolta delle VLT è stata inferiore del 29% rispetto al 2019, ma con una lievissima tendenza alla crescita.Confrontando poi l’andamento dei principali parametri economici del comparto AWP/VLT con quelli dei rimanenti comparti del gioco lecito risulta evidente che lo stesso si muova in controtendenza.

L’intero settore -già nel 2021- aveva recuperato il divario pandemico e ha continuato a crescere nel biennio 2022-2023: la raccolta complessiva del gioco lecito è cresciuta di oltre un terzo rispetto al periodo pre-Covid raggiungendo 147,6 miliardi di euro, le vincite sono aumentate in maniera più che proporzionale (+39,5%); rilevante è stato il contributo al gettito pari a oltre 11,6 miliardi di euro, mentre il fatturato è salito del 12% (a fronte di un’inflazione che nello stesso periodo ha segnato un +16%).All’interno di questo quadro, si riscontrano tuttavia differenti andamenti tra le varie offerte di gioco. Dal punto di vista fiscale l'analisi evidenzia come il comparto AWP/VLT fornisce un contributo ancora molto importante per l’erario pari a 5,5 miliardi di euro corrispondenti a oltre il 47% del gettito dell’intero settore del gioco lecito.

Inoltre, le aziende contribuiscono con ulteriori forme di prelievo che vanno ad accrescere il già rilevante apporto nelle casse dello Stato.Si tratta di una lunga lista di imposizioni (IRPEF/IRES, addizionali, IRAP, TARI, diritto camerale, contributi previdenziali, etc) che ammontano a circa 830 milioni di euro portando il contributo complessivo a 6,3 miliardi di euro. Negli anni post pandemia, nonostante la riapertura del canale fisico e la fine delle limitazioni alla circolazione, la crescita del gioco on line ha ripreso il proprio ritmo: dopo un relativo rallentamento del 2022 (+4%), nel 2023 la spesa è cresciuta del 13%.

I Concessionari autorizzati ad operare nel settore del Gioco online attualmente sono 81, di cui 54 italiani e 27 esteri.Da una prima analisi si stima che i proventi del Gioco on line dei 54 Concessionari italiani rappresentino un ammontare di risorse in grado di sostenere almeno 1.800 – 1.900 lavoratori. Quanto alla riforma del gioco on line si sottolinea come le novità introdotte con il D.Lgs 41/2024 "sono destinate ad impattare sulla struttura della filiera, andando nella direzione di un suo ridimensionamento".

Pur non essendo previsto un limite massimo di concessioni rilasciabili con il nuovo bando, è evidente -si legge nel Report- che l’elevata una tantum (7 milioni di euro) ne limiterà il numero.Si deve considerare che l’80% della raccolta e l’85% della spesa sono riconducibili a sole 18 concessioni, in grado di realizzare volumi di spesa (raccolta meno vincite) superiori a 50 milioni di euro.

Numerosità che arriva a 30 se si considerano le concessioni con volumi di spesa a partire da 20 milioni annui.Le rimanenti 56 concessioni si collocano al di sotto di questa soglia e insieme realizzano il 5,5% della spesa e il 6,3% della raccolta: per i titolari di queste concessioni l’importo dell’una tantum con molta probabilità sarà troppo elevato per rinnovare la concessione e quindi se ne ipotizza l’uscita dal mercato. Un’ulteriore riduzione della filiera si avrà anche a seguito della regolamentazione dei Punti di vendita ricarica che molto probabilmente saranno destinati a dimezzare passando da 60-50 mila a 30 mila.

Sono, infine, destinati a sparire i gestori indipendenti di siti web per conto dei concessionari (skin): nella nuova formulazione legislativa solo i concessionari sono autorizzati alla gestione del sito quale unico canale di accesso all’offerta di gioco. Se poi si confronta la raccolta del gioco online del 2022 rispetto a quella del 2019, si vede che è aumentata di 36,6 miliardi di euro.Si è avuta una crescita con un ritmo maggiore proprio nel biennio 2020-2021 in cui il gioco fisico subiva prolungate chiusure.

Tutte le tipologie di gioco online sono cresciute.Tuttavia la crescita dell’intero comparto online può essere spiegata per il 95% da 3 delle 11 tipologie di gioco che lo compongono.

Tra queste tre, quella dello Slot online ne esprime la quota maggiore (53%) e la stima è che complessivamente la maggior crescita sia pari a 10,6 miliardi di euro che potrebbero derivare da uno spostamento dal gioco fisico delle AWP/VLT.Si può quindi ipotizzare che le Slot online abbiano svolto una funzione di sostituzione delle AWP/VLT ipotizzando che molti giocatori, in considerazione dell’impossibilità di giocare durante il periodo pandemico (2020-2021), si siano spostati nel canale virtuale. Lo studio si sofferma infine anche sulla differenza tra gioco legale – che risponde a regole precise, assicura determinate percentuali di vincite ed è una risorsa preziosa per l'erario – e quello illegale, che sfugge a qualsiasi forma di tassazione e non ha regole che tutelino i giocatori.

Sulla quantificazione di quest'ultimo non vi sono dati puntuali; nel 2024, tuttavia, l'Agenzia Dogane e Monopoli ha dichiarato che le stime sulla raccolta del gioco illegale più attendibili attestano la cifra 'di 20-25 miliardi di euro'.Altro nodo per il settore rimane legato alle leggi regionali e delibere degli enti locali che negli ultimi anni hanno puntato a contenere il comparto del gioco lecito con disposizioni come il "distanziometro" e i limiti orari.

Le diverse norme locali hanno disciplinato la materia con un diverso grado di severità, in alcuni casi con una forte riduzione delle attività sul territorio. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nadal si ritira, Sinner: “Fortunato a conoscerlo, mi ha insegnato l’umiltà”

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(Adnkronos) – “Penso che sia una notizia dura per tutto il mondo del tennis, e non solo".Così Jannik Sinner ha commentato l'addio al tennis di Rafa Nadal, ritiratosi dai campi a 38 anni: "Quello che posso dire è che sono stato molto fortunato a conoscerlo anche dal punto di vista umano, ed è una persona incredibile”. “Sul giocatore non c’è bisogno di aggiungere nulla, sappiamo tutti quanto sia stato grande.

Ha insegnato a tutti noi giovani come gestire le situazioni in campo, quelle facili e quelle difficili, e in tutto questo ci ha regalato incredibili emozioni col suo gioco", ha continuato il numero 1 azzurro, "ci ha insegnato anche a rimanere umili, a non cambiare quando raggiungi il successo, a scegliere le persone giuste intorno a sé e ad avere una grande famiglia a fianco.Come ha detto lui stesso, tutto ha inizio e anche una fine.

Solo lui sa come si sente, sarà certamente dura ma è così”. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Castellammare di Stabia celebra il bimillenario della nascita di Plinio il Vecchio

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A breve nel Teatro Supercinema di Castellammare di Stabia andrà in scena un suggestivo spettacolo per celebrare il bimillenario della nascita di Plinio il Vecchio, il grande scrittore naturalista e uomo politico romano, morto sulla spiaggia dell’antica Stabia durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.

Plinio Il Vecchio Castellammare di Stabia LOCANDINALo spettacolo, organizzato dall’Archeoclub aps Stabiae con il patrocinio della Fondazione Alessandro Volta di Como, è un evento a cui gli amanti del teatro e della cultura non possono mancare.In scena per ricordare l’ultimo viaggio di Plinio il Vecchio, ci sarà il famoso attore
partenopeo Rino di Martino con la sua compagnia.

Le ultime ore di vita del grande personaggio, il cui nome è indissolubilmente legato alla città di Castellammare di Stabia, saranno rievocate a pochi passi dalla spiaggia dove perse la vita.Il 24 ottobre al Teatro Supercinema di Castellammare “GAIUS PLINIUS SECUNDUS L’ultimo viaggio di Plinio il Vecchio” di Diego Sammaripa e Noemi Giulia Fabiano.

 

Uno spettacolo da non perdere al costo di soli 10 euro.

Roma, il Carnevale romano di Orfeo Tamburi torna alla luce

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(Adnkronos) – L’ 11,12 e 13 ottobre, in occasione del Tevere Day dopo più di 40 anni, sarà possibile visitare il Murale di Orfeo Tamburi “Carnevale Romano” situato all’interno del palazzo dell’Anagrafe.L’opera, che si trova nel seminterrato dell’immobile, all’interno di un ambiente nato come “sala di rappresentanza”, è stata realizzata ad affresco su un supporto murario di foratini che, sollevato da terra e incorniciato da una fascia di ottone, corre con un insolito sviluppo curvilineo su tre pareti della sala, per un totale di 46, 50 mq di superficie.

L’artista racconta gli eventi legati al carnevale senza soluzione di continuità, da sinistra verso destra, in un crescendo di colori e immagini che coinvolgono lo spettatore nella vivace atmosfera della festa.  “Era doveroso aprire al pubblico questa sala che contiene la più bella rappresentazione di una delle tradizioni di Roma che non c’è più, il Carnevale Romano affrescato da Orfeo Tamburi – spiega Giulia Silvia Ghia Assessore alla Cultura, Scuola, Sport, Politiche Giovanili del I Municipio di Roma -.Un affresco clandestino dato che Tamburi non ricevette alcuna commissione e alcun pagamento.

Da mensa, a sala di rappresentanza, a tipografia, la stanza non era destinata ad essere aperta a tutti.Rimasta abbandonata per diverso tempo restaurata e mantenuta dalla sovrintendenza capitolina che ne detiene l’alta sorveglianza, abbiamo lavorato per poterla straordinariamente aprire in questa occasione del Tevere Day.

Contiamo in tempi successivi di poter garantire un’apertura su prenotazione a chi vorrà visitarla”. La realizzazione della decorazione della sala della mensa del Palazzo del Governatorato era stata commissionata alla pittrice Liana Ferri, la quale cedette l’incarico all'artista marchigiano Orfeo Tamburi.Il Carnevale Romano, una delle celebrazioni più antiche e spettacolari della tradizione popolare di Roma, era un evento di grande portata che si teneva nel periodo precedente la Quaresima.

Famoso per la sua teatralità, il carnevale univa intrattenimento, satira e coinvolgimento popolare.Al centro delle festività vi erano sfilate di carri allegorici, danze, spettacoli e, soprattutto, la corsa dei cavalli berberi, uno degli eventi più attesi.

Si svolgeva lungo la Via del Corso, strada principale di Roma che prende proprio il nome da questa tradizione.I cavalli erano di origine nordafricana, chiamati "berberi" per via delle loro origini nelle regioni abitate dai Berberi ed erano noti per la loro velocità e resistenza.

Durante la corsa, i cavalli correvano senza fantino per circa 2 chilometri, partendo da Piazza del Popolo e arrivando fino a Piazza Venezia.Il pubblico si accalcava lungo le strade per assistere alla gara, che era considerata uno dei momenti più spettacolari del Carnevale.

I cavalli, lasciati liberi, correvano spinti dall'istinto, e la corsa era caotica e pericolosa, sia per gli animali che per le persone, contribuendo all'atmosfera di eccitazione e anarchia tipica del Carnevale.  Questa corsa risale almeno al XVI secolo e divenne parte integrante del Carnevale romano sotto il papato di Paolo II.All'epoca, il carnevale era una festa del popolo ma anche delle élite romane, e la corsa simboleggiava il contrasto tra ordine e disordine, in pieno spirito carnevalesco.

La competizione terminava con la proclamazione del cavallo vincitore, mentre i festeggiamenti continuavano con sfilate, maschere e fuochi d'artificio.Tuttavia, a causa dei pericoli e delle crescenti preoccupazioni per il benessere degli animali, la corsa fu progressivamente abbandonata, fino alla sua definitiva soppressione nel 1883. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nobel per Letteratura, premio alla scrittrice sudcoreana Han Kang

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(Adnkronos) – Il premio Nobel per la Letteratura 2024 è stato assegnato alla scrittrice sudcoreana Han Kang, "per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana".Ad annunciarlo è stato il Comitato Nobel.  Han Kang, 53 anni, è considerata un'autrice estremamente coraggiosa, che ha deciso di fare dell'esplorazione della violenza, individuale e collettiva, il soggetto della propria arte.   Nata a Gwangju il 27 novembre 1970, figlia dello scrittore Han Seungwon, ha vinto il Yi Sang Literary Award come il padre.

In Italia i suoi romanzi sono pubblicati da Adelphi.Tra i suoi libri "La vegetariana", vincitore del Man International Booker Prize nel 2016, "Atti umani" (2017), "Convalescenza" (2019) e "L'ora di greco" (2023).

Tra gli altri riconoscimenti ricevuti, spicca il Premio Malaparte che è stato consegnato a Kang il 1° ottobre 2017 a Capri, dove aveva presentato "Atti umani", allora in uscita in traduzione italiana, con la giuria presieduta da Raffaele La Capria.Ispirato a un episodio di rivolta urbana realmente avvenuto nella Corea del Sud nel maggio 1980, "Atti umani" è un lungo dialogo tra i vivi e i morti su una carneficina mai veramente narrata in Occidente.  La scrittrice sudcoreana è salita alla ribalta mondiale nel 2016 quando, contro ogni pronostico, vinse il Man Booker International Prize, prestigioso premio riservato ai romanzi pubblicati in lingua inglese, battendo in finale "La storia della bambina perduta" di Elena Ferrante e "La stranezza che ho nella testa" del premio Nobel turco Orhan Pamuk. "La vegetariana" racconta la storia di una donna che, a causa della sua scelta alimentare, si imbatte in conseguenze disastrose: la storia della protagonista, Yeong-hye, viene sempre descritta attraverso le percezioni di un'altra persona: prima il marito, poi il cognato e infine la sorella. È come se Yeong-hye stessa fosse privata del diritto di avere una propria identità, e la sua esistenza fosse giustificata solo in quanto funzionale alle esigenze di un'altra persona.

La decisione di non mangiare più carne è l'atto di ribellione, è la necessità di Yeong-hye di riaffermare la propria esistenza in quanto individuo a sé.Al tempo stesso però, è anche negazione di quel corpo che è memoria e testimone di una violenza fisica e psicologica.

Il disgusto per la carne della protagonista, reso palpabile dalla natura grafica dei suoi sogni, si identifica con la rinnegazione di quel corpo stesso e con la ricerca di una rinascita, di una liberazione dal trauma. Dopo gli studi all'Università Yonsei di Seul in letteratura coreana, Han Kang esordisce con una raccolta poetica nel 1993, "Winter in Seoul" (1993).L'anno successivo esce il suo primo romanzo, "Red Anchor", al quale ne seguiranno altri sei.

Dal 2013 insegna scrittura creativa al Seoul Institute of the Arts.  Tra le curiosità, da segnalare che Kang il 25 maggio 2019 ha consegnato un suo manoscritto inedito intitolato Dear Son, My Beloved alla Biblioteca del futuro, un progetto artistico culturale ideato da Katie Paterson.Così come le altre opere di questa biblioteca anche il libro di Kang verrà pubblicato e reso disponibile solo nel 2114, cento anni dopo l'avvio dell'iniziativa. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ibarra (Engineering): “Pronti a supportare Piano Mattei e crescita Africa”

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(Adnkronos) – “È stato un onore rappresentare l’industria It e digitale italiana e portare le nostre progettualità in ambito AI e a supporto del Piano Mattei a un evento così rilevante, in cui il Ministro Urso e l’organizzazione del G7 Industria e Innovazione Tecnologica hanno creato un tavolo di confronto internazionale per il progresso economico e sociale dei Paesi africani”.Così, a conclusione del suo intervento nella riunione ministeriale del G7 Industria in corso a Roma, Maximo Ibarra, ceo di Engineering, unica azienda italiana invitata all’evento “a conferma del costante impegno del Gruppo nella ricerca e nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale”.  Engineering – spiega il ceo – “è impegnata da quarant’anni nella ricerca e sviluppo dell’Intelligenza Artificiale” e per questa ragione, “in linea con i principi dell’AI Hub di cui facciamo parte, abbiamo presentato progetti in ambito sanitario e idrico, che grazie all’uso del digitale e dell’Intelligenza Artificiale contribuiranno alla realizzazione del Piano Mattei, creando impatti positivi sul tessuto economico e sociale dei Paesi africani, in un’ottica di ‘growing together’ e benefici reciproci”.

Tre gli obiettivi condivisi: aumentare l’efficienza sanitaria grazie a soluzioni di telemedicina e diagnostica avanzata; migliorare la gestione delle risorse idriche con tecnologie IoT e digital twin; supportare la formazione delle giovani generazioni per renderle protagoniste della trasformazione digitale. “Grazie all’esperienza maturata con la nostra Academy, accompagneremo ciascun intervento con percorsi formativi solidi e mirati.Solo attraverso la diffusione della conoscenza, i benefici generati avranno un impatto duraturo e significativo, così da garantire all’Africa una nuova stagione di crescita e integrazione nel contesto globale”, conclude Ibarra. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, ex ambasciatore a Kiev: “Su armi cala consenso in Italia. Fine guerra? Decide solo Putin”

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(Adnkronos) – Volodymyr Zelensky ‘apre’ alla fine della guerra in Ucraina nel 2025, ma è solo Vladimir Putin che deciderà quando chiudere il conflitto.Nel giorno dell’arrivo a Roma del presidente ucraino, l’ex ambasciatore italiano a Kiev, Pier Francesco Zazo, commenta le parole di Zelensky, secondo cui il prossimo anno potrebbe essere quello per “un’azione decisiva” per la fine della guerra. “Lo decide Putin se avviare i negoziati, non l’Ucraina – dice all’Adnkronos – perché tuttora il presidente russo è convinto di potere vincere.

Quando arriverà alla conclusione che l’Occidente continuerà a sostenere Kiev, allora deciderà di sedersi al tavolo per chiudere la guerra”. Intanto, il presidente ucraino presenterà in queste ore, tra Roma, Londra, Parigi e Berlino il suo piano per la vittoria, che “è un piano di pace non di guerra, ancorché il termine vittoria si presti effettivamente a qualche equivoco”, spiega l’ex ambasciatore, rientrato in Italia in estate, dopo aver vissuto a Kiev tutte le fasi del conflitto. “L’obiettivo che gli ucraini si prefiggono è infatti quello di ottenere il ritiro delle truppe russe dai territori occupati ed il raggiungimento di una pace giusta e duratura – sottolinea Zazo – Gli ucraini chiedono innanzitutto un rafforzamento degli aiuti militari e finanziari da parte degli alleati, compresa l’autorizzazione all’utilizzo delle armi a lungo raggio per poter colpire gli obiettivi militari in profondità interritorio russo da dove partono gli attacchi missilistici indiscriminati e i bombardamenti aerei alle infrastrutture energetiche e civili ucraine”. Quello che Kiev chiede, sostiene l’ex ambasciatore, “è di poter combattere ad armi pari con i russi”, oltre a “ottenere rassicurazioni sull’adesione, possibilmente in tempi rapidi, alla Nato e alla Ue”. “Nel giudizio ucraino – ricorda – solo allora vi saranno le condizioni favorevoli per il raggiungimento della pace poiché Putin rispetta solo il linguaggio della forza e sarà disponibile ad avviare negoziati soltanto quando sarà finalmente convinto che non potrà più vincere”. Zazo, che oltre che a Kiev, nel corso della sua carriera è stato anche a Mosca, commenta poi la ‘freddezza’ con cui a Washington sarebbe stato accolto il Piano per la vittoria. “Nei due anni e mezzo di guerra, Joe Biden è stato sempre cauto – osserva – assicurando il necessario sostegno militare e finanziario americano a Kiev, ma evitando al contempo il rischio di un'escalation militare e di un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti e della Nato nel conflitto.Il piano Zelensky viene ritenuto eccessivamente ottimista e sembra essere stato accolto con un certo scetticismo da Washington, come del resto confermato dal fatto che gli Stati Uniti non hanno finora dato il via libera all’utilizzo dei missili a lungo raggio per colpire le basi russe” .  “Da parte americana, al li da là delle minacce russe di un’escalation nucleare – è la spiegazione dell’ex ambasciatore – si nutrono dubbi che la rimozione delle restrizioni all’utilizzo di armi a lungo raggio possa imprimere una svolta favorevole al conflitto come invece sostenuto dagli ucraini”.  Che in Italia si stia riducendo il consenso all’invio di armi in Ucraina “è un dato di fatto”, quello che si aspetta Kiev è un sostegno all’ingresso nell’Ue e un ruolo di primo piano delle nostre aziende nella ricostruzione, dice ancora l’ex ambasciatore italiano a Kiev. “E’ un dato di fatto che in Italia il sostegno per Kiev si sta progressivamente affievolendo sia a livello di opinione pubblica che di Governo – riconosce Zazo, parlando con l’Adnkronos – La riduzione della solidarietà all’Ucraina riguarda principalmente la questione degli aiuti militari.

Vi è un ampio fronte trasversale nei vari partiti, sia in seno al Governo che all’opposizione, contrari al prosieguo delle forniture militari e ne abbiamo avuto una conferma durate la recente votazione al Parlamento europeo.Il Governo ne ha dovuto tenere conto dichiarando di essere contrario all’utilizzo delle proprie armi sul territorio russo, discostandosi cosi dalla posizione assunta dalla maggioranza degli altri Paesi membri della Nato e dell’Ue”.  Consapevole di questo contesto, Zelensky comunque “coglierà l’occasione per chiedere il sostegno italiano ai suoi piani di pace e della vittoria nonché un ulteriore rafforzamento degli aiuti in questa fase cruciale del conflitto”, sottolinea Zazo, secondo cui “la sua visita conferma l’eccellente stato dei rapporti bilaterali”.

In particolare, ricorda, “gli ucraini sono grati all’Italia per aver posto l’Ucraina al centro della programma della presidenza del G7 con il conseguimento di importanti risultati, tra i quali il raggiungimento dell’intesa per il prestito di 50 miliardi di dollari a valere sui profitti generati dagli interessi sui fondi russi congelati”.All’Italia, sostiene ancora l’ex ambasciatore, “viene poi riconosciuto il merito di essere stato il primo grande paese europeo a riconoscere le aspirazioni europee: pertanto l’auspicio di Kiev è che il nostro Paese possa dare il suo sostegno ad una rapida integrazione dell’Ucraina nell’Ue”.

E infine, chiosa, “Kiev annette grande importanza alla prossima conferenza sulla ricostruzione ucraina che si terrà nel 2025 in Italia, con l’auspicio che le aziende del nostro Paese possano svolgere un ruolo di primo piano nella futura ricostruzione del Paese”. Volodymyr Zelensky, stretto tra le pressioni dell’Occidente e della sua popolazione stremata, potrebbe adottare “un atteggiamento più flessibile” per arrivare alla conclusione della guerra, anche accettando la perdita di territori, ma in cambio di garanzie di sicurezza che per Kiev potrebbero arrivare solo dall’ingresso della Nato.Un percorso irto di ostacoli, a partire dall’opposizione di Mosca, che “ha fatto la guerra all’Ucraina” proprio per bloccare quella prospettiva.

E’ l’analisi che fa degli ultimi ‘movimenti’ l’ex ambasciatore dopo il rinvio del vertice di Ramstein di sabato da cui il presidente ucraino si aspettava un’accelerazione sull’invio di armi e sul percorso di adesione alla Nato. “Gli alleati occidentali – dice all’Adnkronos – sono concordi che occorre fare tutto il possibile per accelerare gli aiuti militari per venire incontro agli ucraini che sono in crescente difficoltà nel Donbass dove i russi stanno avanzando inesorabilmente.”.La questione dell’eventuale ingresso di Kiev nella Nato è invece “ben più delicata: gli ucraini insistono per una rapida adesione all’Alleanza atlantica, considerata da loro l’unica credibile garanzia di sicurezza per scongiurare il rischio di future aggressioni da parte della Russia”.

Secondo l’ex ambasciatore, “l’ingresso dell’Ucraina nella Nato in cambio della perdita dei territori occupati dai russi, seguendo il modello adottato in passato per la Germania Ovest, potrebbe essere effettivamente una strada per risolvere il conflitto, cosa che sosteneva anche Kissinger, ma vi sono grossi ostacoli che si frappongono a tale soluzione”.  “E’ probabile – ragiona Zazo – che pur di porre finalmente fine alla guerra e dinanzi alle pressioni degli alleati occidentali Zelensky sia pronto ad adottare un atteggiamento più flessibile accettando, sia pure a malincuore, la dolorosa perdita dei territori occupati dove risiedono circa tre milioni di persone, ottenendo però in cambio il risultato straordinario della garanzia del mantenimento dell’indipendenza dell’Ucraina grazie all’ombrello protettivo della Nato.Inoltre il popolo ucraino è ormai stremato dalla guerra anche se tuttora motivato a difendere ad ogni costo la sua libertà”.  Ma, ricorda l’ex ambasciatore, “l’iter di accoglimento dell’Ucraina nella Nato richiederebbe il voto unanime di tutti gli Stati membri ed in particolare la loro accettazione dell’applicazione dell’art 5 che prevede l’obbligo di un sostegno al Paese membro aggredito, ivi compreso di tipo militare”.

Dunque “un percorso non facile”, nota Zazo, ricordando che “il principale ostacolo all’ipotesi di un’adesione di Kiev all’Alleanza Atlantica è rappresentato dalla Russia che, a differenza dell’Ucraina non ha mai presentato un piano di pace”.  “Il Cremlino si è limitato finora ad offrire solo una resa incondizionata, senza peraltro specificare gli obiettivi dell’operazione militare speciale ed apparendo al momento contrario a qualsivoglia ipotesi di compromesso – sottolinea – Soprattutto Putin ha sempre dichiarato di volere un’Ucraina neutrale e smilitarizzata.Una delle principali motivazioni addotte dal Cremlino per giustificare l'aggressione era stata poi proprio quella di evitare un’imminente adesione di Kiev alla Nato.

Presumibilmente la Russia, che ha già dovuto subire l’allargamento della Nato alla Svezia e Finlandia, si opporrà strenuamente all’ipotesi di un ingresso dell’Ucraina Nato”. Secondo l’ex ambasciatore, allora “un’alternativa per porre fine al conflitto, ma meno rassicurante per Kiev, potrebbe essere quello di aiutare l’Ucraina a dotarsi di una forte capacità di deterrenza militare e di una industria locale della difesa per scoraggiare eventuali future aggressioni, replicando così il modello già utilizzato per Israele e Corea del Sud che non sono membri della Nato”.  Le parole di Viktor Orban, secondo cui l’Ucraina starebbe perdendo la guerra e sarebbe ora di “cambiare strategia”, sono “strumentali” a un congelamento del conflitto e della perdita dei territori occupati dai russi.L’ex ambasciatore italiano a Kiev, Pier Francesco Zazo, legge così le dichiarazione fatte ieri al Parlamento europeo dal premier ungherese, che fino a fine anno è presidente di turno della Ue.  “E’ indubbio che Kiev si trova in difficoltà – sostiene Zazo, parlando con l’Adnkronos – ma è prematuro sostenere che stia perdendo, dato che l’Ucraina non ha ancora perso il controllo di nessuna delle sue grande città”.

Orban, ricorda, “oltre ad essere vicino a Putin, ha sempre intralciato le varie proposte dell'Ue di aiuti militari e finanziari a favore dell’Ucraina ricorrendo all’esercizio sistematico del diritto di veto e cercando inoltre di bloccare l’avvio dei negoziati di adesione di Kiev all’Ue”.Dunque, denuncia l’ex ambasciatore, “le sue affermazioni appaiono strumentali e presumibilmente volte ad incoraggiare la soluzione, inaccettabile per Kiev, di un congelamento del conflitto e perdita definitiva dei territori ucraini occupati dai russi”.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bonus Natale 100 euro, chi può fare domanda e come

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(Adnkronos) – Arrivano in una circolare dell'Agenzia delle Entrate le indicazioni per il 'Bonus Natale' da 100 euro.Chi può presentare la domanda e a quali condizioni?

Ecco tutte le info sull'indennità in arrivo. L'Agenzia sottolinea che "ai fini del riconoscimento del bonus in esame, è necessario essere titolare di un reddito di lavoro dipendente nel corso dell’anno 2024".Non conta tuttavia, la tipologia contrattuale del rapporto di lavoro dipendente (ad esempio lavoro a tempo determinato o indeterminato).

La richiesta può essere presentata anche da chi conduce un "lavoro a domicilio quando è considerato lavoro dipendente". L'Agenzia delle Entrate ricorda che il bonus "è erogato ai lavoratori dipendenti per i quali sussistano, congiuntamente, le seguenti condizioni" e cioè che "abbiano, nell’anno d’imposta 2024, un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro"; "abbiano il coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, e almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato, entrambi (coniuge e figlio) fiscalmente a carico" oppure, "in alternativa, abbiano almeno un figlio, fiscalmente a carico, in presenza di un nucleo familiare cosiddetto monogenitoriale".In risposta alle osservazioni pervenute in queste settimane, l'Agenzia precisa che le parole “coniuge”, “coniugi” o termini equivalenti si intendono riferiti anche a ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso.

Nei casi di presenza di un unico genitore, "si osserva, inoltre, che la situazione di convivenza more uxorio non preclude, ferma restando la sussistenza degli altri requisiti, la spettanza del bonus". Diversamente, il bonus nei casi "cui il figlio fiscalmente a carico abbia due genitori, che lo abbiano riconosciuto" non spetta "al lavoratore dipendente che vive con il figlio a carico e convive con l’altro genitore in un rapporto affettivo stabile dichiarato all’anagrafe comunale; al lavoratore dipendente che vive con il figlio a carico e convive con l’altro genitore senza alcuna formalizzazione all’anagrafe comunale; – al lavoratore dipendente che vive insieme al figlio a carico da solo o con una terza persona (in un rapporto affettivo dichiarato o meno all’anagrafe comunale) ed è separato dall’altro genitore".Ultima condizione quella di avere "capienza fiscale": insomma chi fa richiesta deve avere un'imposta lorda sui redditi di lavoro dipendente di importo superiore a quello della detrazione per lavoro dipendente. Il lavoratore deve presentare al datore di lavoro una attestazione scritta di avere diritto, "indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli fiscalmente a carico, o dei soli figli in caso di nucleo familiare" monogenitoriale.

L'Agenzia precisa "che, se nel corso dell’anno 2024 il lavoratore ha svolto più attività di lavoro dipendente con datori di lavoro diversi, lo stesso deve presentare all’ultimo datore di lavoro, ossia a colui che materialmente eroga il bonus con la tredicesima mensilità, oltre alla dichiarazione sostitutiva, le certificazioni uniche riferite ai precedenti rapporti di lavoro, al fine del corretto calcolo" della spettanza. "Fermo restando il limite massimo di 100 euro, qualora il lavoratore abbia più contratti di lavoro dipendente di part-time in essere, l’indennità è erogata dal sostituto d’imposta individuato dal lavoratore".  Il lavoratore dovrà indicare nella dichiarazione sostitutiva anche tutti i dati necessari per la determinazione del bonus, quali i redditi di lavoro dipendente e i giorni di lavoro prestati presso gli altri datori di lavoro.Quanto al datore di lavoro, dopo l'erogazione del bonus può recuperare somme sotto forma di credito da utilizzare in compensazione, a partire dal giorno successivo all’erogazione in busta paga dell’indennità.  Se poi – in seguito a controlli – dovesse risultare che il lavoratore non aveva diritto all'indennità tocca al datore provvedere al recupero del relativo importo: se questo non è possibile – magari per interruzione del rapporto con il dipendente – spetta al lavoratore restituire nella dichiarazione dei redditi l’ammontare del beneficio.

Un ultimo caso è quello di chi pur avendo diritto al bonus non abbia presentato la richiesta: in questo caso il dipendente può beneficiare dell’indennità nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno d’imposta 2024, da presentarsi nell’anno 2025. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Farmaci: maculopatie, Aifa approva rimborsabilità nuovo trattamento

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(Adnkronos) – Oggi, Giornata mondiale della vista, l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco ha approvato la rimborsabilità di aflibercept 8 mg (114,3 mg/soluzione iniettabile), un trattamento innovativo per 2 importanti malattie oculari: la degenerazione maculare neovascolare legata all’età (nAmd) e l’edema maculare diabetico (Dme).Lo annuncia Bayer in una nota dove specifica che aflibercept 8 mg ha già ottenuto il via libera da parte dell’Agenzia americana (Fda) negli Stati Uniti nell’agosto 2023 e da quella europea (Ema), lo scorso gennaio.  Il trattamento è l'unico approvato nell'Ue con intervalli di somministrazione prolungati fino a 5 mesi nella nAmd e nella Dme, con conseguente riduzione del numero di iniezioni per i pazienti.

Inoltre, l’iniziale fase di loading prevede, sempre per la prima volta, solo 3 iniezioni mensili sia per i pazienti affetti da nAmd, sia per i pazienti con Dme – oggi le dosi iniziali mensili sono 5 – con ulteriore diminuzione del burden, quindi dell’impatto, nella gestione della patologia.Il trattamento migliora così la qualità di vita dei pazienti, ma anche dei caregiver.  La nAmd è una patologia dell'occhio che progredisce rapidamente e che, se non trattata, può portare alla perdita della vista in pochi mesi.

La Dme è una complicanza oculare delle persone con diabete.La patologia si verifica quando elevati livelli di zucchero nel sangue danneggiano i vasi sanguigni dell'occhio, che rilasciano liquido nella macula.

Questo può portare alla perdita della vista e, in alcuni casi, alla cecità.  
L’efficacia e la sicurezza di aflibercept 8 mg è stata dimostrata negli studi clinici registrativi Pulsar e Photon.I dati confermando che il trattamento può essere somministrato ogni 12 o 16 settimane, senza compromettere i risultati visivi.

Questi studi hanno mostrato tassi di successo davvero notevoli: il 79% dei pazienti con nAmd e l’89% di quelli con Dme mantengono un intervallo tra le somministrazioni pari ad almeno 16 settimane fino a 2 anni di trattamento.Queste evidenze sono state ulteriormente confermate da analisi ‘post hoc’ degli studi registrativi presentate durante al Congresso Euretina 2024, svoltosi recentemente a Barcellona. "Negli studi clinici – afferma Paolo Lanzetta, direttore della clinica Oculistica dell’Università di Udine e primo autore dello studio registrativo Pulsar su Lancet – aflibercept 8 mg ha dimostrato benefici significativi e clinicamente rilevanti, permettendo ai pazienti di ottenere un controllo duraturo della malattia.

Ciò significa che il farmaco è in grado di offrire guadagni visivi con intervalli di trattamento prolungati e un controllo dei fluidi rapido e mantenuto nel tempo, con un profilo di sicurezza paragonabile al farmaco di confronto aflibercept 2 mg”.  Aggiunge Francesco Bandello, ordinario di Oftalmologia all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: “Questa innovazione rappresenta un passo avanti significativo nella gestione delle retinopatie, con l'opportunità di ridurre le iniezioni e le visite, migliorando così la qualità della vita dei pazienti e di chi li assiste.I clinici, per la prima volta, possono estendere gli intervalli tra le iniezioni fino a 5 mesi in entrambe le patologie.

La non aderenza ai trattamenti poi, rimane un problema importante per le persone affette da malattie della retina, perché ne limita l’efficacia.Aflibercept 8 mg può contribuire a migliorare il rispetto delle terapie e, di conseguenza, i benefici per i pazienti”.

Ridurre il numero delle iniezioni, mantenendo l’efficacia della cura, può avere un impatto positivo anche sull’organizzazione sanitaria, permettendo di soddisfare in modo più efficace le esigenze assistenziali.  A settembre, aflibercept 8 mg ha ricevuto un ulteriore riconoscimento: l’Ema ha approvato una nuova siringa pre-riempita, OcuClick*, che rende la somministrazione ancora più semplice ed efficace. "Questa innovativa siringa rappresenta un grande progresso per le iniezioni intravitreali, rendendo il trattamento più rapido e accurato – sottolinea Massimo Nicolò, responsabile del centro Retina e maculopatie dell’Università di Genova, policlinico San Martino – Questo metodo di applicazione semplice, facile e preciso sarà di grande beneficio per gli oftalmologi e per i pazienti.OcuClick* è, infatti, in grado di offrire al medico un eccellente controllo e precisione nella somministrazione di aflibercept 8 mg”.

Aflibercept 8 mg – conclude la nota – è stato sviluppato da Bayer insieme a Regeneron, che detiene i diritti esclusivi per aflibercept 2 mg e aflibercep 8 mg negli Stati Uniti.Bayer ha in licenza i diritti esclusivi di commercializzazione al di fuori degli Stati Uniti. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Conti correnti spiati, Meloni ironizza: “Il nostro dossieraggio quotidiano”

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(Adnkronos) – Una inchiesta è stata avviata dalla Procura della Repubblica di Bari nei confronti di un dipendente di Banca Intesa Sanpaolo, ormai licenziato da agosto, che avrebbe effettuato per circa due anni accessi abusivi ai conti correnti, tra gli altri, della premier Giorgia Meloni, della sorella Arianna e dell'ex compagno, Andrea Giambruno. "Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano", ha ironizzato sui social la presidente del Consiglio. Secondo quanto scrive il quotidiano 'Il Domani', sarebbero stati violati anche i conti di altri politici, tra cui il presidente del Senato Ignazio La Russa, il ministro della Difesa Guido Crosetto, i ministri Raffaele Fitto e Daniela Santanchè, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, del governatore del Veneto Luca Zaia, nonché del procuratore della Direzione nazionale antimafia Giovanni Melillo e del procuratore di Trani Renato Nitti.  "Il funzionario rischia ora guai grossi" dal momento che avrebbe violato "norme sulla privacy e la segretezza di dati ipersensibili".Per prima cosa è stato licenziato in tronco: "Una contromisura, quella dell'istituto di credito – prosegue il quotidiano – disposta l'8 agosto scorso dopo l'apertura di un apposito procedimento disciplinare".

Quindi è stato aperto un fascicolo di inchiesta della magistratura del capoluogo pugliese. "Tra gli 'spiati' d'eccellenza ci sono infatti non solo politici di primo rango ma pure imprenditori, militari, sportivi".  Al momento, gli inquirenti "dicono di non conoscere i motivi sottesi all'attività del funzionario". "La mole di accessi sarebbe enorme", secondo il quotidiano ammonterebbero a "quasi settemila.Realizzati tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile del 2024", per un totale di "oltre tremilacinquecento clienti 'portafogliati' di 670 filiali di Intesa Sanpaolo, sparse in tutta Italia".  I sospetti sono nati "grazie al lavoro della sicurezza della banca" e a "una denuncia parallela fatta da un correntista di una filiale del gruppo Intesa San Paolo di Bitonto, in provincia di Bari che sarebbe stato "informato dell'elevato numero di accessi informatici che erano stati effettuati da qualcuno sul proprio corrente.

Ad avvisarlo sarebbe stato direttamente il direttore della filiale.Da qui gli accertamenti della procura di Bari , coadiuvata dai carabinieri presso la sede legale di Intesa San Paolo spa".  Meloni, 'dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano'** Roma, 10 ott. (Adnkronos)  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Juve Stabia e Napoli si sfidano a Castel Volturno: un test importante per entrambe

La sosta del campionato non è sinonimo di relax per la Juve Stabia. Sotto la guida di Guido Pagliuca, le Vespe stanno lavorando alacremente per arrivare pronti alla ripresa. E quale modo migliore per testare la propria preparazione se non sfidando una corazzata come il Napoli?

Oggi, al centro sportivo di Castel Volturno, le due squadre si affronteranno dalle ore 15:00 in un allenamento congiunto.

Pagliuca ha imposto ritmi serrati, con doppie sedute quotidiane e un’attenzione particolare alla condizione fisica dei suoi ragazzi, in particolare di Bellich, Andreoni e Morachioli, alle prese con fastidiosi infortuni.

L’obiettivo è chiaro: mantenere alta la concentrazione e la forma fisica, provando nuove soluzioni tattiche e verificando l’efficacia del lavoro svolto fino a questo momento.

Il Napoli, con la sua esperienza in Serie A, rappresenta un banco di prova importante.

L’allenamento, che sarà svolto a porte chiuse, sarà un vero e proprio test di resistenza e intensità.

L’incontro con il Napoli, già affrontato in amichevole due anni fa sotto la gestione Colucci, si presenta quindi come un’opportunità unica per misurare il livello di preparazione della squadra e per confrontarsi con avversari di alto livello. Sarà un banco di prova importante per capire a che punto è la Juve Stabia e quali margini di miglioramento ci sono ancora

Entrambe le squadre daranno il massimo per mettersi alla prova.

Pagliuca sicuramente raccoglierà preziosi dati per affinare le strategie della sua squadra in vista dei prossimi impegni.

Morata rivela: “Ho lottato con depressione e attacchi di panico”

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(Adnkronos) –
Alvaro Morata ha sofferto di depressione e attacchi di panico.A raccontarlo è stato proprio il centravanti del Milan, nel corso di una lunga intervista alla radio spagnola Copa: "Quando attraversi momenti davvero difficili, come la depressione o gli attacchi di panico, non importa quale lavoro fai o in quale situazione ti trovi nella vita, hai una persona dentro contro cui devi lottare ogni giorno e ogni notte.

Alla fine per me la cosa migliore era andarmene via dalla Spagna, perché era una situazione che non potevo più sopportare".  Alla base della decisione dell'attaccante spagnolo di lasciare l'Atletico Madrid la scorsa estate sembrano esserci proprio le tante critiche ricevute, specialmente in patria, quando vestiva la maglia della nazionale: "Ho passato un periodo molto brutto e pensavo che non sarei stato più in grado di giocare", ha continuato Morata, "siamo quello che si vede in tv e sui social media, ma è un mondo che spesso non è reale.Devi dare una certa immagine di te perché è il tuo lavoro.

E sì, ho passato un periodo molto, molto, molto brutto e a un certo punto sono esploso.C'è stato un momento in cui non riuscivo ad allacciarmi le scarpe.

Stavo correndo a casa perché mi si chiudeva la gola e ho iniziato a vedere sfocato". Gli ultimi mesi in particolare sono stati i più difficili: "Tre mesi prima degli Europei non ero sicuro che sarei riuscito a giocare di nuovo una partita.Non so cosa mi sia preso, non so cosa non andasse in me. È molto complicato e delicato, perché ti rendi conto che ciò che ami di più al mondo è ciò che odi di più.

Era imbarazzante stare con i miei figli e uscire per strada.Ogni volta che andavo con loro succedeva qualcosa con le persone, a volte senza cattiveria".

E così è arrivata la decisione di lasciare la Spagna: "All'inizio pensavo di rimanere perché lo volevo davvero, ma dopo un'intervista in cui ho detto quello che pensavo sono uscite notizie sproporzionate.Questo non mi succede in Italia". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Siu, a Bari più di mille urologi al congresso nazionale

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(Adnkronos) – Oltre mille urologi sono attesi a Bari per il congresso nazionale della Società italiana di urologia (Siu) evento di riferimento per la comunità urologica italiana e internazionale, che si svolgerà da domani al 13 ottobre alla Fiera del Levante. “Siamo entusiasti di ospitare questo congresso a Bari, un’importante occasione per riunire esperti del settore e favorire un dialogo costruttivo su temi fondamentali per la salute dei pazienti – afferma Giuseppe Carrieri, presidente nazionale Siu – La partecipazione di urologi di calibro internazionale arricchirà ulteriormente le nostre discussioni, permettendo di apprendere da esperienze e best practices di tutto il mondo".  La Siu rappresenta oltre 3mila urologi che operano nelle strutture del Servizio sanitario nazionale, nei reparti e negli ambulatori di Urologia, in una rete di oltre 300 centri Siu ospedalieri e universitari, costituendo un patrimonio culturale, scientifico e organizzativo a tutela della salute urologica dei cittadini italiani.Il Congresso nazionale ha l’obiettivo di affrontare le più recenti innovazioni nel campo dell’urologia, dal trattamento dei tumori a quello delle problematiche funzionali, dall’approccio alla calcolosi urinaria fino ai trapianti.

Per questo, relatori di prestigio, anche di livello internazionale, porteranno il loro contributo su argomenti innovativi e pratiche cliniche avanzate in ambito urologico.Sono inoltre previste – spiega una nota – sessioni dedicate a giovani urologi, con l’obiettivo di formare la nuova generazione di specialisti e stimolare l’interesse verso ricerche innovative.

Da sempre la Siu, attenta alla formazione e alla ricerca clinica, mira a presentare ai propri soci lo stato dell’arte della disciplina, enfatizzando l’importanza dei trattamenti mini e micro-invasivi, che si prestano bene al modello del Day Service, sempre più gradito dai pazienti. “Il congresso avrà come tema centrale le principali sfide e opportunità della professione – sottolinea Luigi Cormio, presidente del congresso nazionale Siu – e affronterà argomenti di grande rilevanza come le ultime tecnologie in diagnosi e trattamento, le patologie emergenti e le nuove frontiere della ricerca scientifica.Attraverso sessioni plenarie, workshop pratici e presentazioni di studi clinici, i partecipanti avranno l’opportunità di approfondire le conoscenze e condividere esperienze in un ambiente di collaborazione e scambio”.

In un contesto in cui la professione medica deve affrontare sfide significative, quali la carenza di personale e le problematiche legate alla sostenibilità finanziaria delle cure, il congresso Siu offre anche uno spazio di riflessione sulle opportunità e le particolarità che gli urologi si trovano a vivere.Nella serata inaugurale, è confermato il talk, moderato dal giornalista Francesco Specchia, dov’è previsto l’intervento di Giovanna Iannantuoni, presidente della Conferenza dei Rettori italiani, che si terrà alle ore 18 di domani, nella splendida cornice del Teatro Petruzzelli di Bari, con la partecipazione dell’artista Max Giusti. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Dermatite atopica, esperta: “Jak inibitori agiscono su infiammazione e prurito”

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(Adnkronos) – “La dermatite atopica rappresenta una sfida diagnostica, sia per l'eterogeneità clinica della malattia, sia per la sua complessità – una grande varietà di malattie cutanee condivide, infatti, segni e sintomi della dermatite atopica – ma anche per l'inadeguata risposta alle terapie tradizionali”.Così Ersilia Tolino, dirigente dell'Uoc di Dermatologia e responsabile ambulatorio Dermatite atopica e malattie infiammatorie croniche cutanee dell'ospedale Fiorini di Terracina (Latina), all’Adnkronos illustra le novità “nello scenario terapeutico”, come “i farmaci biologici di più recente introduzione, i jak inibitori: piccole molecole che vanno a bloccare l'enzima janus chinasi, intervenendo sia sulle infiammazioni che sul prurito”.  Questi farmaci “hanno il vantaggio della somministrazione orale e della rapidità sia in termini di efficacia” clinica “che sul sintomo del prurito – sottolinea Tolino – che sappiamo essere” un sintomo “fondamentale nella dermatite atopica, perché determina disturbi del sonno, con un impatto importante sulla vita sociale e sulla produttività lavorativa”.

In base alla “nostra esperienza, la strategia di intervento sulla dermatite atopica deve essere mirata e precoce – aggiunge – Il percorso di cura deve essere quanto più personalizzato, sulle caratteristiche del paziente, con accesso tempestivo alle terapie: questo, infatti può rivoluzionare la gestione della malattia consentendo dei risultati che fino a poco tempo fa sembravano irraggiungibili”. La dermatite atopica “è la più frequente malattia infiammatoria cronica cutanea in età pediatrica – ricorda Tolino – Ha una prevalenza circa del 20%, ma dati recenti mettono in luce che sia anche frequente in età adolescenziale e adulta, con una prevalenza che si attesta intorno al 10% circa.La diagnosi si basa sull'anamnesi e sull'esame clinico, sulla familiarità per malattie atopiche, sul prurito o sulla presenza di lesioni tipiche: chiazze eritematose che possono evolvere verso placche eritemato-papulo-vescicolari, che sono siti poi di lesioni di grattamento, escoriazioni e croste, con tendenza quindi – conclude – alla sovrainfezione batterica”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)