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Regionali, al via speciale Adnkronos su elezioni amministrative 2024

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(Adnkronos) – Uno spazio di approfondimento sulle elezioni amministrative di ottobre e novembre, per aiutare i cittadini a informarsi e orientarsi in vista del voto in Liguria, Emilia-Romagna e Umbria. È lo speciale “Regioni al voto” che l’Adnkronos lancia domani sul proprio sito web, Adnkronos.com, in cui sarà possibile trovare notizie, interviste, approfondimenti, analisi e commenti esclusivi dei protagonisti.Per raccontare meglio le opinioni, le attese e le aspettative dei cittadini chiamati al voto, su ognuna delle tre regioni, Adnkronos condurrà una ricerca, con l’ausilio della piattaforma Social Data, per sondare il sentiment sui principali temi della campagna elettorale e della politica regionale.

Domani si partirà con la Liguria. “I prossimi appuntamenti elettorali rappresentano un importante banco di prova per tutte le forze politiche” – spiega Davide Desario, direttore di Adnkronos -. “In una fase delicata e alla vigilia della nuova Finanziaria, un test elettorale in tre regioni, a diverso titolo con una propria rilevanza e un proprio peso, rappresenta un momento cruciale da seguire e approfondire.Per questo, Adnkronos, dopo aver seguito le elezioni europee e francesi, è di nuovo pronta a raccontare minuto per minuto questa nuova tornata elettorale, in modo completo, autorevole e multicanale". Lo speciale "Regioni al voto" sarà visibile in home page su Adnkronos.com a partire da domani.

I contenuti saranno diffusi e valorizzati su tutto il network web, social, radio e video del Gruppo Adnkronos. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Giornata della vista, Nucci (Tor Vergata): “Glaucoma principale causa cecità”

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(Adnkronos) – “Il glaucoma è una delle principali cause di cecità e ipovisione.Stime recenti indicano come, globalmente, vi siano più di 68 milioni di pazienti affetti, di cui 3.61 milioni ciechi e 4.14 milioni con gravi minorazioni visive dovute alla patologia”.

Lo ha detto Carlo Nucci, ordinario di Malattie dell’apparato visivo e prorettore vicario dell’università di Roma Tor Vergata, intervenendo nell’ambito del convegno per la Giornata mondiale della vista, a cura di Iapb Italia Ets in collaborazione con l'Unione italiana ciechi e ipovedenti, che si è tenuto oggi al ministero della Salute.Il convegno – si legge in una nota – è stato un momento importante perché esperti, in presenza delle istituzioni, si sono affrontati temi ormai imprescindibili per l’oculistica quali l’uso e i benefici delle tecnologie avanzate, applicazioni cliniche di teleoftalmologia, teleriabilitazione visiva, ruolo dell'intelligenza artificiale nella ricerca clinica oftalmologica e nuove tecnologie nel glaucoma. Malattia subdola, perché spesso silente finché non è troppo tardi e per cui è fondamentale l’azione di prevenzione e diagnosi precoce, “il glaucoma – spiega Nucci – è una neuropatia ottica progressiva in cui la pressione intraoculare elevata è il principale fattore di rischio e che determina una progressiva morte delle cellule della retina e delle fibre assonali che costituiscono il nervo ottico” potendo arrivare a interessare anche le aree centrali del sistema nervoso centrale. “La malattia ha un forte impatto sulla qualità della vita del paziente – sottolinea il professore – perché riduce progressivamente il campo visivo e limita le attività quotidiane, ma ha anche un forte impatto economico sul Servizio sanitario nazionale.

In Italia l’incidenza dello 0,3% della malattia è in linea con il resto del mondo, ma il dato più significativo è che nel 2020 si stima ancora che i soggetti ciechi, per questa patologia, superino i 3,5 milioni e gli ipovedenti superino i 4 milioni.Negli ultimi anni c’è stata una diminuzione dei pazienti ciechi per glaucoma, ma un drastico aumento dei pazienti con grave ipovisione”. Nel suo intervento Nucci ha illustrato anche le più recenti innovazioni tecnologiche nell’abito della diagnosi e del trattamento della malattia.

In particolare ha presentato evidenze cliniche a supporto dell’utilizzo di Oct, tomografia ottica computerizzata, di ultima generazione per la diagnosi precoce delle alterazioni morfologiche indotte dalla malattia, sottolineando le prospettive che tali studi aprono per l’applicazione dell’intelligenza artificiale nella diagnosi del glaucoma. In Italia oltre 3 milioni di persone soffrono o sono a rischio di malattie che possono portare a ipovisione e cecità come glaucoma, retinopatia diabetica e degenerazione maculare legata all’età. “Nell’arco di dieci anni – sottolinea Mario Barbuto, presidente Iapb Italia Ets – gli utenti del sito iapb.it sono cresciuti di 3 volte: da 600mila a 2,1 milioni.Questo è sì segno di un’aumentata consapevolezza, ma anche il sintomo che le domande di salute visiva non trovano risposta nella Sanità pubblica e che le persone sono spinte a cercare da sole e altrove le risposte”. Nella Giornata mondiale della vista, grazie a Iapb Italia Ets e all’Unione italiana ciechi e ipovedenti, sono previsti eventi in oltre 100 città, in 102 su 107 provincie italiane, con distribuzione di materiale informativo e controlli oculistici gratuiti.

Informazioni su giornatamondialedellavista.it —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Kate Middleton, prima uscita pubblica a sorpresa con William dopo la chemio

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(Adnkronos) –
Kate Middleton a sorpresa accompagna il principe William a Southport nella prima uscita pubblica dopo la conclusione della chemioterapia.La principessa, in cura per un cancro che ha richiesto anche un'operazione a inizio 2024, ha accompagnato il marito nell'incontro privato con le famiglie delle 3 bambine uccise a luglio in un'attacco con coltello. Fonti vicine alla famiglia reale spiegano che la principessa ha deciso di accompagnare William per mostrare "supporto, empatia e partecipazione nei confronti della comunità locale".

La coppia si è intrattenuta anche con membri dei servizi d'emergenza che sono intervenuti sul luogo della tragedia.La visita avrebbe dovuto svolgersi secondo un programma all'insegna del 'low profile' prima che Kate decidesse di partecipare.

La principessa, dopo la conclusione della chemioterapia, è tornata gradualmente a lavorare, partecipando anche a riunioni e meeting.  —internazionale/royalfamilynewswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ghali, il racconto della malattia della mamma: “Ho avuto tanta paura”

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(Adnkronos) –
Ghali ha annunciato il nuovo singolo 'Niente Panico', fuori a mezzanotte.Per Ghali questo brano è simbolo di dolore, di forza e soprattutto di rinascita.

Alla mamma Amel, un mese fa, è stato diagnosticato il cancro per la terza volta.E per fortuna, racconta il cantante, per la terza volta ha avuto la forza di combatterlo.  Ghali si è messo a nudo e ha raccontato uno dei periodi più complessi della sua vita.

Non è stato affatto facile stare accanto alla mamma in ospedale e non poter far nulla per combattere questo mostro che la stava divorando.Ha potuto solo stringerle forte la mano prima dell'operazione.

E pregare per lei.  Niente aveva più senso, nemmeno fare musica: "Ho pensato più volte di smettere di fare musica e lo gridavo spesso in faccia a mia madre.Quei giorni mi sentivo solo", si legge a corredo della foto condivisa dal cantante sul suo profilo Instagram.   "In quei giorni ho avuto tanta paura, ma grazie a Dio l’operazione è andata bene", scrive Ghali.

Il nuovo singolo, Niente panico, è nato proprio in quei giorni difficili, è come se quelle note avessero acceso una speranza in lui. "Mi emoziono e faccio sempre fatica a trattenere le mie lacrime quando ascolto questo brano, ma quella volta è stato particolarmente intenso", continua il 31enne. "Quel giorno ho capito di aver scritto una cura, e per questo è la canzone più importante della mia vita.Dedico questa canzone a chiunque stia passando un momento difficile, per qualunque ragione, che sia lavoro, una malattia, un esame all’università, una guerra o un amore finito, perchè qualunque problema di salute mentale merita rispetto e comprensione.

Dedico questa canzone a chiunque stia passando un momento in balia della paura", ha chiosato Ghali. L'artista milanese ha colto l'occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale per condividere un importante messaggio: va bene cadere, ma l'importante è rialzarsi.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Piacenza, investita da autobus all’uscita da scuola: muore 14enne

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(Adnkronos) – Tragedia oggi a Piacenza, dove una ragazzina di 14 anni è morta schiacciata da un autobus all’uscita da scuola.L’adolescente – che frequentava il primo anno della scuola alberghiera presso il campus Ranieri Marcora di Piacenza – è deceduta sul colpo.

Ancora sconosciuta la dinamica precisa di quanto accaduto.  Stando alle prime informazioni disponibili, la ragazzina era appena uscita dall’istituto al termine delle lezioni e si stava recando presso il piazzale antistante l’edificio scolastico.Nel tentativo di inseguire l’autobus su cui doveva salire, sarebbe rimasta schiacciata dal mezzo che, nel frattempo, aveva caricato altri passeggeri e stava ripartendo.

Accortosi dell’episodio, l’autista avrebbe subito fermato l’autobus, chiamando i soccorsi. La prima a intervenire è stata un'infermiera dell'ospedale di Piacenza che stava aspettando il proprio figlio e che ha capito immediatamente la gravità della situazione.Sul posto si sono precipitati i sanitari con l’auto medica del 118, un’ambulanza della Croce Rossa di Piacenza e l’elisoccorso decollato da Brescia.

Purtroppo però non c'era più nulla da fare. “Ci stringiamo vicino ai genitori e – più che essere a loro vicino e porgere le nostre condoglianze – veramente altro non possiamo fare.Non andiamo via finché la ragazza è qui perché non la vogliamo lasciare da sola.

Questa è una tragedia che colpisce al cuore il sottoscritto e tutto il nostro istituto”, queste le parole a caldo del dirigente scolastico Alberto Mariani. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Salone Csr a processo all’università Bocconi, ‘bene confronto ma coinvolga più voci critiche’

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(Adnkronos) –
Un processo in piena regola, non nelle aule di un tribunale ma nel cuore del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, per mettere in evidenza le criticità rispetto al ruolo che il Salone ha avuto in questi anni nella crescita della cultura della sostenibilità. È quello che è andato in scena oggi, all’università Bocconi di Milano, nel corso della manifestazione, tra le più importanti in Italia sulla sostenibilità, giunta quest’anno alla dodicesima edizione nazionale.  Come nei veri processi, sui banchi c’erano un giudice, il pm, l’avvocato della difesa e la giuria.Sotto accusa il Salone stesso, che provocatoriamente, ma in linea con il tema scelto quest’anno di 'Sfidare le contraddizioni', ha voluto mettersi in discussione e aprirsi al confronto con l’obiettivo di un miglioramento costante.

I capi d’accusa, formulati dal giornalista Luca Ferraiuolo nelle vesti di pubblico ministero, sono stati tre.Il primo è quello di essere un evento 'washing' in cui imprese e organizzazioni fanno mostra solo del lato migliore del loro profilo sostenibile, senza essere chiamate a un vero contradditorio.

La seconda accusa è quella di essere un evento chiuso al confronto, anche solo dialettico, con posizioni critiche di attori sociali esterni al mondo delle imprese, riducendo così il ruolo più ampio di 'palestra culturale' che si era proposto di ricoprire.  In sostanza, il Salone è diventato una 'bolla' autoreferenziale, dove la realtà è rappresentata solo parzialmente e in modo acritico, attraverso i progetti positivi delle imprese, senza alcun dibattito vero.Mentre fuori dal Salone, le criticità che minacciano un futuro sostenibile sono diventate emergenze: dal cambiamento climatico ai conflitti salute–lavoro o salute– ambiente.

Infine, il Salone della Csr e dell’innovazione sociale è stato accusato di non aver misurato e valutato gli impatti culturali generati dalla sua attività. Sono intervenuti come testimoni di accusa Gianfranco Daneluzzo, filantropy advisor di Terzo Distretto e Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes Italia, che, da conoscitori del Salone fin dalle sue origini, hanno confermato le argomentazioni del pm.Di fronte al giudice, impersonato da Elio Borgonovi, docente emeritus dell’università Bocconi, la difesa, impersonata da Roberto Randazzo, partner di Legance, ha proposto le sue argomentazioni.

Il Salone, nell’arco degli ultimi 12 anni, ha raccontato ad una platea sempre più estesa che cosa significhi la sostenibilità, proprio grazie alle best practice che le aziende per prime, soprattutto quelle di grandi dimensioni, hanno realizzato in termini di corporate social responsibility.Aver creato confronto, networking, condivisione sono meriti incontestabili del Salone, che ha favorito così anche la contaminazione virtuosa fra le organizzazioni grandi e piccole, e la possibilità di costruire partnership efficaci su progetti di sostenibilità.  Roberto Randazzo ha anche ricordato l’importanza del Giro d’Italia della Csr, evento in dieci tappe collegato al Salone nazionale, che negli anni ha stimolato nei territori il dibattito sulla sostenibilità.

I testimoni della difesa, Alfio Fontana, Csr manager di Humana People to People e Marianna Palella, ceo di Citrus, hanno ricordato le molte partnership e i tanti accordi importanti che le rispettive organizzazioni hanno attivato proprio nell’ambito del Salone e hanno sottolineato il suo valore come facilitatore di relazioni.La giuria composta da Michela Paparella, ceo di Kulta – Scuola Channel; Luca Pereno, amministratore di (Ri)generiamo Leroy Merlin; Valerio Pedroni, presidente della commissione Economia civile del Comune di Milano e Lucia Speranza, che fa parte del network Csrnative, insieme al giudice Borgonovi ha emesso una sentenza di assoluzione per due capi di accusa, e di colpevolezza con attenuanti per il terzo, accompagnata da raccomandazioni per il futuro.  Il Salone della Csr e dell’innovazione sociale è stato assolto dall’accusa di essere un evento 'washing'.

Al contrario, è stato riconosciuto il suo importante ruolo abilitante nella condivisione e contaminazione di esperienze e pratiche virtuose fra le organizzazioni.Rispetto al secondo capo d’accusa, relativo alla ridotta presenza di un dibattito critico, il Salone è stato giudicato colpevole con attenuanti specifiche, con la raccomandazione di organizzare più momenti di dialogo con chi abbia una visione diversa della sostenibilità, facendo partecipare anche soggetti esterni e voci critiche, pur mantenendo lo stile di evento che promuove un confronto costruttivo e non ideologico.

Per la terza accusa, quella di non aver misurato il proprio impatto culturale, il Salone è stato dichiarato non colpevole, ma dovrà impegnarsi a definire nuovi strumenti utili a misurare e valutare gli impatti culturali prodotti, anche organizzando gruppi di ricerca mirati.La dodicesima edizione del Salone della Csr e dell’innovazione sociale continua fino a domani, venerdì 11 ottobre, giornata conclusiva.

Sul sito del Salone è possibile consultare il programma completo degli eventi, aperti al pubblico e visibili anche in streaming, che si svolgono in contemporanea in quattro 'piazze' e due aule seminari all’università Bocconi in Via Roentgen 1 (edificio Grafton).  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Napoli Juve Stabia: termina col risultato di 6-5 l’allenamento congiunto

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Juve Stabia, disputato nel pomeriggio l’allenamento congiunto con il Napoli a Castel Volturno: 6-5 per i partenopei il risultato finale.Da evidenziare le doppiette di Lukaku, Neres e Simeone per il Napoli mentre per la Juve Stabia sono andati in gol Piovanello, Piscopo, Meli e due volte Adorante che conferma il suo ottimo momento di forma già mostrato nella bella vittoria delle Vespe a Genova contro la Sampdoria.

Il comunicato ufficiale della Juve Stabia sull’allenamento congiunto col Napoli disputato nel pomeriggio in due tempi da 45 minuti.

“La S.S.Juve Stabia 1907 comunica che al centro sportivo “SSC Napoli Konami Training Center” di Castel Volturno nella giornata di oggi, giovedì 10 ottobre alle ore 15:00, si è disputato l’allenamento congiunto Napoli-Juve Stabia.

 

L’allenamento si è svolto in due tempi da 45’, dove sia mister Pagliuca che mister Conte hanno schierato tutti i giocatori a loro disposizione.

Da segnalare le doppiette di Lukaku, Neres e Simeone oltre che ai gol di Piovanello, Piscopo, Meli e la doppietta di Adorante”.

Ztl Roma, diesel Euro 4 e Euro 5: via libera a circolazione

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(Adnkronos) – Via libera ai diesel euro 4 nella Ztl fascia verde di Roma: nessuno stop dal primo novembre. "Durante la Giunta regionale di oggi abbiamo approvato con delibera la proposta di rimodulazione da parte di Roma Capitale degli interventi in materia di limitazioni al traffico veicolare con decorrenza dal 1° novembre 2024.Viene dunque confermata la proroga per l'ingresso nella Ztl fascia verde di Roma per le auto e veicoli commerciali diesel euro 4 e rimandato il divieto per i diesel euro 5", dichiara l'assessore all’Ambiente, alla Transizione Energetica, al Turismo e Sport, Elena Palazzo. "Ma le azioni della Regione Lazio per garantire una buona qualità dell'aria, e non incorrere in nuove sanzioni da parte dell’Ue, non si fermeranno qui.

Abbiamo una visione precisa su come incidere in maniera significativa, convinti come siamo che il nostro ruolo non sia solo quello di dettare regole in sinergia con le altre istituzioni ma anche di offrire un aiuto concreto alla cittadinanza sui cui non deve gravare il peso economico di questa fase di passaggio", aggiunge. "Al risultato di oggi – spiega l’assessore – siamo arrivati grazie a un attento lavoro di analisi dei dati sulla qualità dell’aria raccolti da Arpa Lazio che ci permette di dire che le misure compensative indicate da Roma consentono, al momento, di rimandare ancora per un anno i divieti, escludendo la necessità di avviare il sistema di accessi in deroga e del Move-in.Non ci sarà quindi il paventato blocco della circolazione.

Resta tuttavia per noi prioritario garantire la tutela della salute della cittadinanza.Abbiamo già dato mandato ad Arpa di rimodulare il Piano di Risanamento, fermo al 2022.

Entro la fine del 2024, l’Agenzia ci consegnerà il nuovo report sulla qualità dell’aria che sarà alla base dei prossimi interventi.Nel frattempo, stiamo lavorando su più fronti: con uno stanziamento di 3 milioni di euro abbiamo dato il via al bando caldaie, rivolto ai comuni della Valle del Sacco e all’agglomerato di Roma per la sostituzione degli impianti di vecchia generazione, e al bando per l’installazione di colonnine di ricarica elettrica per le auto diretto ai Comuni del Lazio, esclusa Roma Capitale, con uno stanziamento di 1 milione di euro". "Ricordo, inoltre, che siamo in attesa del via libera da parte del Mase per il riconoscimento di ben 25 milioni volti a ulteriori azioni per migliorare la qualità dell’aria a partire dal 2025.

Parliamo di incentivi per sostituzione di veicoli commerciali inquinanti, che permetteranno finalmente a molte aziende di tutta la regione di rinnovare le loro auto; di nuovi contributi per la sostituzione delle caldaie più vecchie, responsabili del 50% delle polveri sottili immesse nell’atmosfera, e per la realizzazione di nuove piste ciclabili", conclude l’assessore Palazzo. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Roma, Bonaccorsi (Municipio I): “L’arte per contrastare il turismo mordi e fuggi”

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(Adnkronos) – “Si parla molto di spopolamento del centro storico.Iniziative come questa sono fatte per resistere”.

Così Lorenza Bonaccorsi, presidente del I Municipio, intervenuta alla conferenza stampa di presentazione del murale Carnevale Romano di Orfeo Tamburi.L’ 11,12 e13 ottobre, in occasione del Tevere Day dopo più di 40 anni, sarà possibile visitare il Murale situato all’interno del palazzo dell’Anagrafe.

L’opera si trova nel seminterrato dell’immobile, all’interno di un ambiente nato come sala di rappresentanza.  “Questa – continua Bonaccorsi – è un'affermazione di un principio: riportare qualità e bellezza in luoghi che invece sono considerati tendenzialmente ostili, in un territorio che viene fagocitato soltanto in una concezione forse un po' troppo esasperata di mordi e fuggi dal turismo.Queste iniziative sono momenti di riflessione, pensiamo che siano piccoli momenti ma sono invece dei mattoncini per resistere prima e poi costruire”. “Credo sia doveroso che in un palazzo come questo si ridiano aria, luce e storia ad un artista importante come Orfeo Tamburi.

Questo palazzo fa parte della storia della nostra urbanistica e architettura e all’interno cela opere ricche di interesse. È chiaro che noi dobbiamo lavorare sempre di più su tante questioni infrastrutturali, dalla qualità della vita ai servizi.Abbiamo voluto inserire l'iniziativa di oggi all'interno del Tevere Day che dà una visione più ampia di vivibilità e di sostenibilità”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Israele, protesta formale dell’Italia: “Attacco a basi Unifil non ammissibile”

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(Adnkronos) –
Protesta formale dell'Italia con Israele dopo che il quartier generale e due basi italiane dell'Unifil nel sud del Libano sono state raggiunte da colpi di armi da fuoco da parte dell’esercito di Tev Aviv.  Il Governo italiano -riferisce una nota di Palazzo Chigi- ha formalmente protestato con le Autorità israeliane e ha ribadito con fermezza che quanto sta accadendo nei pressi della base del contingente Unifil non è ammissibile.Anche per questo, il Governo, attraverso il ministro della Difesa Guido Crosetto, ha convocato l’ambasciatore d’Israele in Italia.  Da parte sua il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio telefonico con il comandante del Settore Ovest della missione Unifil, generale Messina, dal quale ha ricevuto un aggiornamento sulla missione e sulla situazione del nostro contingente.

Il premier – che segue in maniera attenta gli sviluppi, in costante contatto con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e della Difesa – ha espresso la forte vicinanza, sua personale e del Governo, ai nostri militari attualmente impegnati in Libano nell’ambito della missione Onu e di quella bilaterale Mibil.  Meloni, riferisce una nota di Palazzo Chigi, ha ricordato che gli italiani continuano a prestare un’opera preziosa per la stabilizzazione dell’area, in aderenza al mandato delle Nazioni unite.Il Governo, nel confermare il ruolo fondamentale di Unifil nel Sud del Libano, continua a lavorare per la cessazione delle ostilità e alla de escalation della regione.  
Francia e Italia riuniranno i Paesi europei che contribuiscono a Unifil a seguito di quanto avvenuto.

Lo ha riferito il sito di Le Monde, citando il ministero delle Forze Armate francesi.L'incontro, si legge sul sito, si svolgerà in videoconferenza e si terrà la prossima settimana in una data ancora da definire.

Spagna e Irlanda sono gli altri contributori europei dell'Unifil. Anche il governo spagnolo ha condannato "con fermezza" l'attacco.Il ministero degli Esteri di Madrid ha avvertito che queste azioni costituiscono una "violazione gravissima" del diritto internazionale umanitario. "Gli attacchi contro le operazioni di mantenimento della pace costituiscono una violazione gravissima del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza" che stabilisce il mandato dell'Unifil, ha sottolineato il governo spagnolo, che ha chiesto "alle parti", cioè a Israele e a Hezbollah, di "garantire la sicurezza" delle truppe della missione Onu. Sulla stessa linea si è espresso il ministro degli Esteri, Jose Manuel Albares, in un messaggio sui social. "Israele ha l'obbligo di proteggere le forze di mantenimento della pace delle Nazioni Unite", ha dichiarato Albares, confermando che "i soldati spagnoli stanno bene".

La Spagna ha più di 650 soldati impegnati nella missione Unifil.    —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Prezzo benzina e diesel, chi guadagna e chi perde dalla rimodulazione delle accise

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(Adnkronos) –
Rimodulazione delle accise uguale aumento del prezzo e della spesa per i carburanti?Il dilemma è emerso dopo le indiscrezioni su un possibile incremento delle accise sul gasolio, con l'ipotesi di portarlo ai livelli della benzina.

L'ipotesi è stata smentita dallo stesso ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che ha parlato solo di un "allineamento", con una rimodulazione che "significa che probabilmente ci sarà una diminuzione delle accise sulla benzina e un aumento di quelle sul gasolio", anche alla luce dell'impegno per il governo di "ridurre i sussidi ambientali dannosi".  
Insomma, non ci sarà una accisa più bassa dell'altra: l'imposizione fiscale sui due tipi di carburanti sarà la stessa, verosimilmente a un livello posto a metà strada fra i valori attuali.Oggi sul gasolio gravano accise per 61,7 centesimi al litro, mentre quelle sulla benzina salgono a 72,8 centesimi.

Una differenza di 11 centesimi che fa ipotizzare un riallimento a metà strada: quindi un aumento di 5,5 centesimi per il gasolio e una pari riduzione per la benzina.  
Il beneficio sembrerebbe evidente per chi possiede un'auto alimentata a benzina: è un numero sempre più alto, a giudicare dai dati delle immatricolazioni con i diesel in netto calo.A confermarlo è l'andamento dei consumi 2023 rispetto al 2019: lo scorso anno i consumi di benzina hanno mostrato un aumento dell’11,5% sul periodo pre-pandemia mentre per il gasolio si è registrato un calo del 2,1%.  Solo che, nonostante questo trend, i consumi di gasolio sono stati lo scorso anno ben superiori a quelli della benzina (rispettivamente 28 e 11 miliardi di litri).

Ciò significa che alzare le accise sul gasolio si tradurrebbe in una spesa complessivamente maggiore di 1,55 miliardi di euro mentre dal taglio sulla benzina si avrebbero benefici per 600 milioni.  Ma il 'danno' per gli automobilisti sarebbe doppio: infatti non solo i possessori di auto diesel si troverebbero una spesa per carburanti più alta, ma ci sarebbe una ricaduta sui prezzi dei beni.Già perché i veicoli commerciali usati per muovere le merci viaggiano praticamente tutti a gasolio e in caso di aggravio gli autotrasportatori non potrebbero che riversare la spesa supplementare sui clienti. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bignami (Siaarti): “Da Ia a smart-watch, terapie intensive sempre più hi-tech”

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(Adnkronos) – "Dall’Intelligenza artificiale all’utilizzo di smart-watch, dalla telemedicina ai dispositivi indossabili.Le nostre terapie intensive sono sempre più hi-tech.

Le nuove tecnologie in anestesia, rianimazione, terapia intensiva, emergenza, urgenza, terapia del dolore e iperbarica ci aiutano in moltissimi modi.Sicuramente ci consentono un monitoraggio sempre più stretto dei pazienti e un migliore trattamento nel post ricovero ospedaliero".

Lo afferma all’Adnkronos Salute Elena Bignami, professore ordinario di Anestesiologia e Terapia Intensiva e del Dolore presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università di Parma e presidente eletto di Siaarti per il triennio 2025-2, in occasione del 78esimo congresso nazionale della Società italiana di anestesia, rianimazione, terapia intensiva e terapia del dolore, in corso a Napoli. "Non solo l'intelligenza artificiale, ormai a noi nota già in Radiologia per la diagnostica per immagini – spiega Bignami – un grande aiuto arriva dagli smart-watch che possono essere un alert.Quotidianamente in anestesia, per esempio, le tecniche di intelligenza artificiale ci aiutano nella fase organizzativa della programmazione delle sale operatorie, evitando di avere problemi ad esempio rimandando gli interventi, o non essere adeguati nella tempistica.

Inoltre, ci permettono di stratificare il rischio del nostro paziente, così come in terapia intensiva, e andare sempre di più verso la medicina personalizzata.Noi identifichiamo precocemente un paziente con una specifica diagnosi e riusciamo a proporre il trattamento giusto per quel paziente in quel momento". "Un'altra cosa molto interessante nella fase perioperatoria", periodo che va dall'ingresso del paziente in sala operatoria fino al suo trasferimento in sala risveglio, "è la possibilità di unire l'intelligenza artificiale, per esempio, ai dispositivi indossabili che sono una nuova tecnologia.

E quindi questo ci permette di scindere quel binomio difficile tra logistica e funzione.Non tutti i pazienti da terapia intensiva sono così gravi ma al tempo stesso non tutti i pazienti sono così tranquilli da non poter avere un monitoraggio.

E quindi questi dispositivi indossabili, i cui i risultati vengono registrati con l'intelligenza artificiale, ci permettono uno stretto monitoraggio.Un'altra applicazione molto importante è la telemedicina che, insieme all'Ia, in terapia del dolore è fondamentale".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Schlein sul palco con JAx, la tentazione del politico di fare show: i precedenti

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(Adnkronos) –
Elly Schlein che, a sopresa, è salita sul palco insieme agli Articolo31 per 'rappare' una canzone con celebre gruppo guidato da JAx, è solo l'ultima della lista.Ogni mattina, un politico sa che deve svegliarsi e mettersi a caccia del consenso.

Sin dai tempi della Prima Repubblica non c'è stato leader che non si sia messo in gioco pur di cercare l'empatia con i suoi elettori.Spesso su palcoscenici inediti, ben distanti dai 'Palazzi' o dalle 'stanze del potere'. "Un politico non deve mai perdere contatto con il suo socio di riferimento", ammoniva a suo tempo Giulio Andreotti. "Con Ax ci siamo conosciuti, mi aveva meso un like a un intervento con la Meloni in cui difendevo il salario minimo, lo ha colpito.

Io gli ho risposto citando i primi pezzi dell'album", ha detto la segretaria dem a 'L'aria che tira' parlando della sua esibizione. "Quando mi è arrivato questo invito non ho potuto rifiutare.Non ho mai cantato in vita mia, ieri poi aveva finito tardi in Parlamento con un intervento duro, non ho provato, mi sono buttata", ha spiegato.  
Schlein non ha mai fatto mistero del suo lato pop.

Con una certa propensione a rompere gli schemi.La sua prima intervista politica, da leader del Pd, l'ha concessa a 'Vogue'.

Non proprio il Manifesto.Poi ha suonato al piano, ospite in Tv da Alessandro Cattelan, 'Imagine' di John Lennon.

Ma il più l'ha fatto ad una festa dell'Unità a Castiglione del lago, non contenta del classico comizio ha imbracciato la chitarra e ha messo in piedi una mini performance in cui ha suonato 'Before you accuse me' di Eric Clapton e 'Zombie' dei The Cranberries.  Ma la leader dem, appunto, è in fondo a una lista di politici-pop che non hanno esistato a mostrare in pubblico il loro lato più inedito per conquistare le simpatie degli elettori.La foto di Aldo Moro elegantissimo, in giacca e cravatta, sulla spiaggia di Terracina con la figlia appare ormai sempre più sbiadita.

Correva l'anno 1973 e da allora i politici ne hanno fatte davvero di tutti i colori.Tra i primi ad abbattere (metaforicamente) i muri del 'Palazzo' è Giulio Andreotti.

Indimenticabile il suo cameo nel film 'Il tassinaro', nell'83, quando sale a bordo del taxi guidato da Alberto Sordi.Andreotti interpreta se stesso, ed è uno dei primi casi del genere.   I leader che cercano di andare oltre i classici schemi della comunicazione politica sono diversi soprattuto a sinistra.

Così nessuno si stupisce quando nel 1984 le porte del salotto di 'Pronto Raffaella', il seguitissimo programma di Raffaella Carrà sulla Rai, si aprono per ospitare Nilde Iotti.Che, tra l'altro, coglie l'occasione per sponsorizzare la sua proposta di riduzione del numero dei parlamentari.  Restando dalle stesse parti, un notevole campione della politica-pop resta Massimo D'Alema.

Nel '97 il risotto preparato davanti alle telecamere di Bruno Vespa a Porta a Porta resta negli annali.Per la cronaca, merito o no del risotto, dopo circa un anno D'Alema diventa presidente del Consiglio.

Ma il 'lider Maximo' fa ancora più notizia quando, da premier in carica, si presenta in prima serata su Raiuno ospite di Gianni Morandi a 'C'era un ragazzo'.Infinite le polemiche, con accese riunioni della Vigilanza Rai dedicate all'evento.

Ma la puntata con D'Alema fa segnare il record di ascolti del programma: quasi 10milioni di spettatori e il 37% di share.Numeri bulgari.  Ancora in casa Ds, nel 2005 Piero Fassino si commuove incontrando la sua vecchia tata a 'C'è posta per te', su Canale 5.

Anche qui, in 'prime time' e non certo ad una Tribuna politica, gli spettatori vedono l'allora segretario della Quercia in lacrime abbracciare tata Elsa che lo chiama 'Pierino'.Il format funziona, finalmente il pubblico può conoscere il lato più umano del politico e sentirlo meno distante.

Devono averlo pensato anche Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli che nel 2006, a qualche mese dal voto, si prestano per l'intervista doppia delle 'Iene'. "E' più semplice fare politica se si ha un bell'aspetto?", è una delle prime domande cui sono inchiodati i due (allora) avversari in campagna elettorale.P   C'è poi l'infinita serie di uomini (e donne) politici intervistati in Tv ma all'interno di programmi di intrattenimento.

Tra i più gettonati c'è il salotto di Barbara D'urso su Canale 5, davanti alla quale sfilano praticamente tutti: da Salvini a Di Maio, da Conte a Renzi fino alla Meloni e a Berlusconi.Del Cavaliere è il record di permanenza nel salotto: 1 ora e 20. "Ma io sono una di casa", si giustifica la D'Urso di fronte alle enormi polemiche politiche scoppiate per lo spazio concesso al leader di FI.  Il campione del genere, però, resta Marco Pannella.

Sempre dalla D'Urso, era il 2010, il leader radicale esordisce con un perentorio "comincio io".E prima di salutare, ad una sfiancata conduttrice che per tutta l'intervista ha lottato per strappare la parola al suo interlocutore, Pannella chiede insistente: "Ti vuoi iscrivere anche tu ai Radicali?

Ne abbiamo bisogno.Ti iscrivi o no?”. Ma la politica-pop fa decisamente un salto di qualità con Matteo Renzi.

Che già da sindaco di Firenze dimostra di che stoffa è fatto.Ospite di Maria De Filippi ad 'Amici' si presenta in jeans e indossando un chiodo: "Come Fonzie", osservano i cronisti.

Ai ragazzi in gara al talent show dispensa consigli: "Non so se perderete o vincere ma non perdete la faccia, che è la cosa più importante".E infine, 'last' ma assolutamente non 'least', Silvio Berlusconi.

Tra telefonate alle aste Tv e passeggiate in bandana, è impossibile elencare i fuori programma, le invasioni di campo, le apparizioni a sopresa e le scelte clamorose fatte dal Cavaliere che, più che politico a caccia del pop, è stato il politico-pop per eccellenza.   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Export, Manageritalia: “Concreta opportunità di crescita per pmi italiane e lombarde”

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(Adnkronos) – Come favorire le sviluppo nei mercati esteri?Perché le pmi, nonostante il made in italy apprezzato in tutto il mondo non riescono a competere sui mercati globali?

Forse mancanza di managerialità o di modelli di business capaci di guardare oltre confine?Sono queste alcune delle tematiche e delle domande affrontate da 'Export strategy: blue ocean o red ocean? – la digitalizzazione come fattore critico di successo', l’incontro organizzato oggi, da Manageritalia Executive Professional, presso gli spazi di Manageritalia in occasione della seconda edizione della Milano Digital Week 2024. “Nel 2023 – illustra Guido Guidesi, assessore alle attività produttive della Regione Lombardia – abbiamo avuto il record storico di fatturato di export in Lombardia ma le imprese che utilizzano questo fattore di sviluppo sono troppo poche.

Dobbiamo fare in modo di far partecipare altre imprese per questo abbiamo cambiato metodo rispetto al passato e stiamo mettendo a disposizione delle imprese che vogliono puntare anche all’estero la filiera delle aziende che già operano a livello internazionale.” "Le imprese italiane, specialmente le pmi, devono essere supportate con interventi pubblici di reale sostegno allo sviluppo; interventi mirati che riescano ad avviare processi di crescita in grado di competere nei mercati internazionali.in un contesto virtuoso di collaborazione tra amministrazione pubblica e imprese private, fondamentale è il ruolo dei manager, indispensabili figure professionali che fanno la differenza nella gestione dei processi di innovazione e di formazione", così commenta Rita Palumbo, vicepresidente Manageritalia Executive Professional “Se la tradizione delle imprese italiane – spiega Carlo Romanelli, Presidente Manageritalia Executive Professional – sta nell’ingegno, nella creatività, nel ben fatto, nella capacità storica di partire dal piccolo dei territori per arrivare ai grandi mercati con una caratterizzazione spesso riconosciuta come unica al mondo e sintetizzabile nella stupefacente qualità del “saper fare”, l’innovazione per consolidare ed accrescere la competitività non potrà che far leva sulla digitalizzazione non solo nella logica di processi, ma anche nella capacità di farsi conoscere e riconoscere.

Se alle imprese spetta il “saper fare”, alle istituzioni e alle associazioni di rappresentanza spetta il “fare sapere”, ora più che mai necessario; l’evento che promuoviamo come Manageritalia Executive Professional percorre questo solco che abbiamo intrapreso, e nel quale continueremo a muoverci”. Nel mese di luglio, secondo i dati Istat, l’export registra una crescita su base annua del 6,8% in valore e del 4,3% in volume.L’import segna un incremento tendenziale del 6,3% in valore, maggiore per l’area Ue (+7,9%) rispetto all’area extra Ue (+4,4%); in volume, cresce del 3,8%.

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+21,4%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+15,7%), sostanze e prodotti chimici (+15,3%), macchinari (+5,3%).Si riducono su base annua le esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-14,4%), autoveicoli (-7,5%), articoli in pelle, escluso abbigliamento e simili (-2,1%).

Il saldo commerciale a luglio 2024 è pari a +6.743 milioni di euro (era +6.109 milioni a luglio 2023).  In media il 50% delle imprese esportatrici e rappresentato da realtà manifatturiere e il 37% da imprese commerciali e dei servizi.Nel 2023 l’export della Lombardia ha raggiunto un record di 163 miliardi di euro, con un aumento dello 0,6% rispetto al 2022.

I settori trainanti sono stati meccanica (+6,4%), automotive (+13,4%), alimentare (+7,1%), moda (+3,1%), apparecchi elettrici (+2,3%) e farmaceutica (+2,2%).Nel secondo trimestre del 2024, le esportazioni della Lombardia hanno registrato un leggero incremento del +0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre su base annua si è osservata una flessione del -3,5% nel periodo gennaio-giugno 2024. Le imprese italiane esportatrici sono oltre 121 mila (2,6% sul totale delle imprese), di cui quasi la metà (45%) sono pmi.

Dallo studio emerge che la propensione all’esportazione è direttamente legata alla dimensione di impresa: solo il 18% delle piccole imprese esporta più della metà del proprio fatturato, a fronte di quasi il 33% per le medie e quasi il 40% per le grandi.Maggiori percentuali di fatturato all’export contribuiscono a una più elevata redditività delle imprese. (Fonte: Rapporto Sace -Teha, sett. 2024) Oggi per conquistare i mercati globali non è più sufficiente il paradigma “dell’alta qualità-giusto prezzo" o trincerarsi dietro l’ombrello del “Made in Italy”.

Occorre saper scegliere come navigare nei red oceans (mercati saturi) così come nei blue oceans (mercati in crescita).Per esportare con successo occorre avere un'autorevole e coerente identità, un rigoroso modello di business che valorizzi gli asset intangibili e utilizzi strategie digitali per conquistare e soddisfare il cliente globale.

Internazionalizzare l’impresa è un processo strategico che implica il coinvolgimento di competenze manageriali specializzate e necessità di progettualità e supporto da parte delle istituzioni e delle associazione di categoria. L’incontro odierno è stato voluto da voluto Manageritalia Executive Professional, per diffondere una nuova cultura manageriale e della comunicazione volta a favorire un approccio internazionale ai mercato da parte delle PMI italiane e ha messo a confronto manager, imprese, istituzioni territoriali, mondo accademico e del lavoro tra cui Carlo Romanelli, presidente Manageritalia Executive Professional; Guido Guidesi, assessore alle Attività produttive della Regione Lombardia; Marina Benedetti, senior economist Sace; Irene Celauro e Massimiliano Boccardo, ufficio formazione alle imprese Ice ITA Agenzia; Antonio Romeo, direttore Dintec-UnionCamere; Claudio Rorato, direttore osservatorio innovazione digitale delle pmi del Politecnico di Milano; Stefano Potortì, imprenditore italo-britannico e Tequoia.tech; Luca Barabino, ceo e founder di Barabino&Partners moderati da Rita Palumbo, vicepresidente Manageritalia Executive Professional. Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato) rappresenta dal 1945 a livello contrattuale i dirigenti del terziario privato e dal 2003 associa anche quadri ed executive professional.Offre ai manager rappresentanza istituzionale e contrattuale, valorizzazione e tutela verso la politica, le istituzioni e la società, servizi per la professione e la famiglia, network professionale e culturale.

Promuove e valorizza il ruolo e il contributo del management allo sviluppo economico e sociale. Oggi Manageritalia associa oltre 43.000 manager.La Federazione è presente sul territorio nazionale con 13 Associazioni e una dedicata agli Executive Professional, che offrono un completo sistema di servizi: formazione, consulenze professionali, sistemi assicurativi e di previdenza integrativa, assistenza sanitaria ai manager e alla famiglia, iniziative per la cultura e il tempo libero.

Manageritalia Executive Professional è l’associazione di Manageritalia dedicata alle figure manageriali e alle alte professionalità che operano con contratti libero professionali a stretto contatto con i vertici di aziende e organizzazioni.Offre rappresentanza e servizi autonomamente e in stretta sinergia con quanto sviluppato in oltre settant’anni da Manageritalia per i manager. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Conti spiati, Genchi: “Sistemi audit carenti’

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(Adnkronos) – "A parte quello che si è letto sui giornali non conosco i dettagli delle indagini.Le uniche certezze che ho derivano dalle mie esperienze professionali, che in questi casi mi impongono di osservare la massima prudenza, prima di esprimere valutazioni e decretare sentenze, vuoi di assoluzione o di condanna.

Sicuramente, però, la vicenda deve far riflettere su quelle che sono le effettive criticità dei sistemi informatici, se non altro per la sempre maggiore frequenza e gravità con cui questi episodi si ripetono negli ultimi periodi.Adesso, addirittura, persino in danno della presidente del consiglio dei ministri, del presidente del senato, di importanti ministri, del procuratore nazionale antimafia e di altre alte cariche dello Stato, secondo quanto si legge dai giornali".

A parlare con l'Adnkronos è l'avvocato Gioacchino Genchi, l’ex funzionario di Polizia palermitano, considerato uno dei più esperti periti informatici in campo internazionale, commentando l'inchiesta della procura di Bari su un ex dipendente di Intesa Sanpaolo che avrebbe effettuato oltre 6mila accessi a conti correnti, “tutti abusivi”.Come scrive il quotidiano Domani, che spiega come nel mirino ci siano militari e vip e soprattutto politici a partire dalla premier Giorgia Meloni, sua sorella Arianna, capo della segreteria politica di FdI e anche l’ex compagno, il giornalista Andrea Giambruno, i ministri Santanchè e Crosetto, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il procuratore della Dna Giovanni Melillo. Cosa può avere spinto il dipendente 'infedele' della banca a scavare nei conto correnti bancari di vip e politici?

Mera curiosità o altro?Per Gioacchino Genchi "allo stato si dispone di pochi elementi per ipotizzare moventi o scenari più complessi dalla semplice mera curiosità del dipendente della banca". "Purtroppo, è un fatto ontologico che tutto ciò che è nascosto susciti sempre la curiosità di qualcuno", spiega l'esperto informatico Genchi. "Il problema reale, quindi, non è capire quali siano le ragioni che possano spingere l’addetto ad un sistema informatico ad accedervi abusivamente per carpire delle informazioni, ma come si può fare concretamente a evitarlo".  "In questo, purtroppo, le vicende più recenti, fino al caso Striano, hanno visto rispondere il legislatore con i soliti interventi di emergenza che oltre ad inasprire le pene per i reati di accesso abusivo ai sistemi informatici, fino quasi ad equipararli ai reati di mafia e terrorismo, hanno ulteriormente complicato le fattispecie normative, prevedendo condotte generiche che, ricomprendono nelle medesime fattispecie il tutto e il nulla, finiranno solo per creare problemi ai giudici nelle concrete applicazioni.

Non è aumentando le pene a dismisura che si contrasta il rischio di accesso illegale ai sistemi informatici, specie quelli di natura istituzionali, ma creando degli adeguati sistemi di prevenzione del rischio di intrusioni illecite nelle banche dati.In questo i sistemi di audit sono piuttosto carenti, come anche le più recenti indagini della procura distrettuale di Napoli hanno dimostrato".  Per Gioacchino Genchi "lo Stato e le aziende investono poco nella prevenzione e spesso le policy di sicurezza sono inadeguate e in molti casi anche obsolete.

Non è un caso che le aziende più serie che realmente tengono alla sicurezza dei propri sistemi informatici prevedono degli investimenti per la sicurezza informatica uguali se non superiori a quelli destinati alla realizzazione e al mantenimento dei sistemi stessi".Quindi cosa si può fare concretamente per ottimizzare i sistemi informatici e impedire questi accessi informatici? "In primo luogo – dice Gioacchino Genchi – il controllo degli accessi e le procedure di audit dovrebbero essere affidate a soggetti ed enti governativi (per le banche dati istituzionali) diversi dai responsabili dei sistemi informatici.

E’ un assurdo affidare a Winnie The Pooh la sorveglianza del deposito del miele". "Per il resto, considerato quanto fumosa si è rivelata nel tempo l’attività del Garante della Privacy, la creazione di una Autorità di controllo statale delle banche dati, pubbliche e private, ritengo sia la soluzione migliore, ben oltre l’assurdo inasprimento delle pene anche per condotte banali e la superfetazione normativa di fattispecie di condotte generiche, che sul piano concreto, come ho detto, creeranno solo problemi nella concreta attuazione giudiziaria", dice ancora Gioacchino Genchi.  L'avvocato è anche il difensore del giovane hacker originario di Gela (Caltanissetta) che avrebbe esfiltrato dati e informazioni da mail dei gip, dai sistemi informatici della Guardia di Finanza, da numerose procure e aziende come Tim e Telespazio.Il tutto grazie alla violazione delle credenziali di accesso di singoli addetti e funzionari. "Come la vicenda Miano ha dimostrato, i dispositivi di protezione hardware e software che avrebbero dovuto prevenire i rischi di intrusione dei sistemi informatici del ministero della Giustizia, della Guardia di Finanza, della TIM e di altre aziende che operano nel settore pubblico, avevano la stessa tenuta che ha dell’acqua un colabrodo da cucina – dice Genchi – Se lei pensa che per oltre tre anni un ragazzo di appena 20 anni è riuscito ad accedere indisturbato alla webmail del ministero della Giustizia che gestisce gli account email istituzionali di tutti i magistrati italiani e le pec più importanti degli uffici giudiziari, destinate alla ricezione delle notizie di reato, alla trasmissione al gip delle richieste di applicazione delle misure cautelare, alle richieste di intercettazione, ai decreti di proroga e altro, c’è da restare basiti". "Il gip di Napoli ha sostenuto che le condotte del giovane Carmelo Miano hanno suscitato 'grave allarme sociale' e solo per questo deve restare in carcere, senza considerare concretamente che il vero 'allarme sociale' è come questo sia potuto accadere e come sistemi informativi così importanti siano stati lasciati alla berlina del primo giovane hacker che si è avventurato a violarli, preoccupato di saperne di più su un proprio procedimento penale e senza altri scopi", dice.

Per Genchi la contestazione del "danneggiamento informatico formulata a Miano è assurda".  E spiega: "Il sistema informatico del ministero della Giustizia era già disastrato di suo e solo grazie alla mancata adozione di adeguate protezioni il giovane gelese è riuscito ad accedervi e a rimanervi indisturbato per oltre tre anni.Non si può contestare il “furto con scasso” al ladro che rubi l’argenteria di un appartamento lasciato con la porta aperta, come non si può contestare l’omicidio volontario al killer che spari ad un uomo già morto". (di Elvira Terranova)  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Latronico (Siaarti): “Terapie intensive si aprano ai familiari dei pazienti”

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(Adnkronos) – "Da anni le terapie intensive stanno cambiando il loro volto, nel mondo come in Italia.I pazienti sono minimamente sedati oppure tenuti totalmente svegli.

E questo perché abbiamo scoperto che farmaci potenti come i sedativi possono avere rilevanti effetti collaterali.Ma il paziente va anche tenuto attivo, dal punto di vista fisico e intellettivo.

E in questo la famiglia può avere un ruolo proattivo.Per tale motivo, è necessario aprire le terapie intensive ai familiari per una migliore presa in carico del paziente che, non dimentichiamo, va incontro a delirium e debolezza muscolare profonda anche dopo pochi giorni di ricovero".

Così all’Adnkronos Salute Nicola Latronico, direttore Dipartimento Emergenza-Urgenza Spedali Civili di Brescia e professore di Anestesia e Terapia intensiva dell’Università degli studi di Brescia, in occasione del 78esimo congresso della Società italiana di anestesia, rianimazione, terapia intensiva, terapia del dolore (Siaarti) in corso a Napoli. "Oltre a medici e infermieri – spiega Latronico, che è anche coordinatore nazionale dell’Area Terapia intensiva di Siaarti – le famiglie possono aiutare il paziente nel suo percorso di cura, a ricostruirne il vissuto, a ridurre alcune complicanze importanti, una delle quali è il delirium.Una condizione terribile, che ha un'incidenza che va dal 30 al 70% dei pazienti ventilati artificialmente.

Il paziente vive in un mondo parallelo ed è inattento a tutto ciò che gli accade intorno.Fortunatamente, il delirium è una fase transitoria, sebbene possa avere effetti collaterali a lungo termine, tra cui l’aumentato rischio di demenza.

Anche per questo motivo è importante la presenza di un familiare al suo fianco".  Un altro problema che affligge il 25% dei pazienti in terapia intensiva "è la perdita di massa muscolare con conseguente debolezza profonda – sottolinea Latronico – A differenza del delirium, che è collegato alla gravità della malattia, la debolezza muscolare è invece legata anche alla immobilità del paziente.Da qui, la necessità di mobilizzare i pazienti il prima possibile ma per questo bisogna tenerli svegli, quindi non vanno sedati.

Non solo.La mobilizzazione riduce anche l’incidenza di delirium e migliora lo stato cognitivo delle persone anche a distanza di tempo.

Quindi meno farmaci sedativi, più fisioterapisti" nelle terapie intensive "già aperte alle famiglie dei pazienti – conclude Latronico – Da alcuni anni è in atto un cambiamento culturale in tutto il mondo, sebbene non diffuso e applicato in modo omogeneo.Nel nostro Paese il processo è in corso ma non sempre soddisfacente”.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Anestesisti, a Napoli il congresso Siaarti tra innovazione e sfide future

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(Adnkronos) – Si apre oggi a Napoli, presso la Mostra d'Oltremare, il 78esimo Congresso nazionale Icare della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti), un evento che rappresenta il più importante appuntamento annuale per gli anestesisti e rianimatori italiani, che fino a sabato 12 ottobre discuteranno delle sfide future della disciplina e delle innovazioni cliniche e scientifiche. Icare 2024 ha già attratto oltre 3.000 partecipanti – tra medici, ricercatori, operatori sanitari, veterinari ed espositori – diventando un'occasione imperdibile per il confronto tra eccellenze cliniche e scientifiche, italiane e internazionali. "Icare 2024 è pensato come un momento di incontro cruciale per confrontarsi sulle nuove sfide che affrontano gli anestesisti e i rianimatori in Italia e nel mondo.E' un'opportunità unica di aggiornamento e crescita professionale per tutti i partecipanti", dichiara il presidente Siaarti Antonino Giarratano.

Quest'anno, il congresso sarà caratterizzato da oltre 130 sessioni scientifiche distribuite in 7 sale e vedrà la presenza di 72 espositori su una superficie espositiva di 867 metri quadrati.Un aspetto di grande rilievo sarà la simulazione clinica ad alta fedeltà, con un'area di 60 metri quadrati dedicata alla formazione dei partecipanti attraverso scenari realistici per gestire situazioni critiche.  L'appuntamento ha anche un significato particolare poiché si celebra il 90esimo anniversario di Siaarti, una società che ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle tecniche anestesiologiche, della rianimazione e della terapia intensiva in Italia. "Festeggiamo 90 anni di una storia illustre, fatta di innovazione e di eccellenza nel campo della formazione e della ricerca scientifica – spiega Giarratano – Vogliamo guardare al futuro continuando a migliorare la qualità delle cure per i nostri pazienti, garantendo al contempo una formazione continua e di alto livello per i nostri specialisti". Siaarti "oggi è un riferimento non solo nel campo dell'anestesiologia, della rianimazione, della terapia intensiva e del dolore – sottolinea Giarratano – ma anche per tutte quelle istituzioni con le quali la nostra Società si confronta continuamente e con l'autorevolezza che le deriva dalla produzione di buone pratiche cliniche e linee guida.

Le stesse istituzioni che ci onorano anche oggi, qui a Napoli, della loro presenza".Hanno infatti annunciato che porteranno i propri saluti alla cerimonia inaugurale del congresso il direttore generale di Agenas, Domenico Mantoan, e il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Rocco Domenico Bellantone.

Parteciperanno alla cerimonia anche l'assessore alla Salute e al Verde del Comune di Napoli, Vincenzo Santagada, e il direttore Dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, Anna Teresa Palamara. Durante il congresso verranno trattati temi innovativi come l'intelligenza artificiale, i dispositivi indossabili e la telemedicina, che stanno trasformando la pratica clinica e favorendo una maggiore integrazione tra ospedale e territorio. "L'innovazione tecnologica sta rivoluzionando il nostro lavoro e Icare 2024 sarà l'occasione per analizzare come queste tecnologie possano essere applicate concretamente nella pratica clinica quotidiana – afferma Elena Bignami, vicepresidente Siaarti e futura presidente per il triennio 2025-2027 – L'introduzione di nuove tecnologie, come la telemedicina, ci permette di migliorare la gestione dei pazienti non solo in ospedale, ma anche sul territorio e a casa.L'unione tra ospedale e territorio è cruciale per garantire continuità delle cure".  Il Village delle Regioni sarà uno spazio di discussione sui sistemi sanitari regionali italiani, con l'obiettivo di uniformare la qualità delle cure a livello nazionale e favorire una maggiore collaborazione tra le diverse realtà ospedaliere. "Il congresso Icare – conclude Giarratano – non è solo una piattaforma di aggiornamento professionale, ma anche un luogo di riflessione per tracciare la strada verso le sfide future".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nobel Letteratura, da Selma Lagerlöf nel 1909 a Han Kang nel 2024: solo 18 le donne premiate

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(Adnkronos) – Da Selma Lagerlöf nel 1909 a Han Kang nel 2024, il Premio Nobel per la Letteratura è stato assegnato solo a 18 donne nella sua storia: poetesse, scrittrici e narratrici hanno conseguito l'onorificenza istituita dal testamento di Alfred Nobel nel 1896 e assegnata a partire dal 1901.   Queste le donne finora insignite del prestigioso riconoscimento:   Selma Lagerlöf (Svezia) nel 1909 "per l'elevato idealismo, la vivida immaginazione e la percezione spirituale che caratterizzano le sue opere".  Grazia Deledda (Italia) nel 1926 "per la sua ispirazione idealistica, scritta con raffigurazioni di plastica chiarezza della vita della sua isola nativa, con profonda comprensione degli umani problemi".  Sigrid Undset (Norvegia) nel 1928 "principalmente per le sue potenti descrizioni della vita del Nord durante il Medioevo".   Pearl S.Buck (Usa) nel 1938 "per le sue ricche ed epiche descrizioni della vita contadina in Cina e per i suoi lavori autobiografici".  Gabriela Mistral (Cile) nel 1945 "per la sua lirica, ispirata da forti emozioni, che ha fatto del suo nome un simbolo delle aspirazioni idealistiche dell’intero mondo latino americano".  Nelly Sachs (Germania/Svezia) nel 1966 "per la sua scrittura lirica e drammatica eccezionale, che interpreta il destino d’Israele con resistenza commovente".  Nadine Gordimer (Sudafrica) nel 1991 perché "con la sua scrittura epica magnifica è stata di notevole beneficio all’umanità". 
Toni Morrison (Usa) nel 1993 perché "in racconti caratterizzati da forza visionaria e rilevanza poetica dà vita ad un aspetto essenziale della realtà americana".  Wislawa Szymborska (Polonia) nel 1996 "per la poesia che con ironica precisione permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti di realtà umana".  Elfriede Jelinek (Austria) nel 2004 "per il flusso melodico di voci e controvoci in romanzi e testi teatrali, che con estremo gusto linguistico rivelano l’assurdità dei cliché sociali e il loro potere".  Doris Lessing (Regno Unito) nel 2007 perchhè "cantrice dell'esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa"  Herta Müller (Germania) nel 2009 perché "con la concentrazione della poesia e la franchezza della prosa, dipinge il panorama dello spodestato".   Alice Munro (Canada) nel 2013 perché "maestra del racconto breve contemporaneo". 
Svetlana Alexievich (Bielorussia) nel 2015 "per la sua opera polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio nel nostro tempo". 
Olga Tokarczuk (Polonia) nel 2018 (assegnato nel 2019) "per un'immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta l'attraversamento dei confini come forma di vita".  Louise Glück (Usa) nel 2020 "per la sua inconfondibile voce poetica che con l'austera bellezza rende universale l'esistenza individuale".  Annie Ernaux (Francia) nel 2022 "per il coraggio e l'acutezza clinica con cui svela le radici, gli allontanamenti ei vincoli collettivi della memoria personale".  Han Kang (Sud Corea) nel 2024 "per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana".  —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Philip Morris lancia in Italia Iqos Iluma i Prime

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(Adnkronos) –
Philip Morris Italia, affiliata italiana del gruppo Philip Morris International, ha annunciato oggi il lancio in Italia di Iqos Iluma i Prime.Il nuovo prodotto – spiega una nota – rappresenta il dispositivo di punta della nuova serie Iqos Iluma i, l'ultima della gamma di prodotti senza combustione dedicato agli adulti. "Philip Morris International – evidenzia la nota – ha investito oltre 12,5 miliardi di dollari in sviluppo, validazione scientifica, produzione, commercializzazione e continua innovazione dei suoi prodotti senza combustione, che oggi sono disponibili in oltre 90 mercati nel mondo". “Iqos Iluma i Prime è il dispositivo Iqos più avanzato di sempre: interattivo, innovativo e inconfondibile.

La presentazione di questo nuovo dispositivo altamente tecnologico, frutto di ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, conferma il nostro impegno verso un futuro senza fumo.Da più di dieci anni, in Philip Morris, ci impegniamo per offrire alternative migliori – fondate su scienza e tecnologia – a uomini e donne adulti che altrimenti continuerebbero a fumare”, ha dichiarato Stefano Volpetti, presidente Smoke-Free Inhalable Products e Chief Consumer Officer di Philip Morris International. Il nuovo prodotto è dotato di nuove funzionalità avanzate, come il nuovo touch screen che consente di visualizzare rapidamente le informazioni sull’esperienza di utilizzo e la modalità Pausa1 per interrompere l’esperienza e riprenderla con lo stesso amrtcore stick.

Le nuove funzionalità si uniscono all’affidabilità della tecnologia di riscaldamento smartcore induction systemtm, l’innovativo sistema a induzione che scalda dall’interno stick di tabacco appositamente progettati. “Basandoci sull’ascolto delle esigenze e dei bisogni dei consumatori abbiamo sviluppato negli anni sette generazioni di Iqos sempre più tecnologiche e innovative – ha dichiarato Gianluca Iannelli, Head of Smoke-Free Products Category di Philip Morris Italia – Vogliamo realizzare una trasformazione epocale del nostro business e vogliamo farlo nel modo più sostenibile e responsabile possibile.Questo approccio sta dando i suoi frutti: in Italia, sono oltre 2 milioni i fumatori che sono passati ai nostri prodotti senza combustione e hanno abbandonato le sigarette”. L’annuncio del nuovo dispositivo, il più avanzato del portafoglio di prodotti senza combustione di Philip Morris Italia, è avvenuto in concomitanza con il decimo anniversario dal primo lancio di Iqos, avvenuto nel 2014 in anteprima mondiale in Italia e Giappone.

Come per le precedenti versioni, il nuovo Iqos Iluma i Prime riscalda appositi stick di tabacco progettati e realizzati in Italia, nello stabilimento di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna. “Nel 2014 ponevamo le fondamenta della nostra visione di un futuro senza fumo in Italia con il lancio del primo Iqos, il dispositivo che avrebbe guidato la trasformazione di un intero settore.Lo stesso anno, a Bologna, posavamo la prima pietra del più grande polo produttivo al mondo totalmente dedicato ai prodotti senza combustione”, ha affermato Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, sottolineando la centralità dell’Italia nella visione del gruppo a livello mondiale. "Oggi, dopo 10 anni esatti, siamo orgogliosi di aver dato vita ad una filiera integrata, tutta italiana, che va dalla pianta di tabacco ai servizi digitali di assistenza post vendita passando per la manifattura 5.0", aggiunge Hannappel. Dal 2014, con la costruzione del polo produttivo di Crespellano, frutto di un investimento di oltre 1,5 miliardi di euro, l’azienda – ricorda la nota di Philip Morris Italia – "ha sviluppato una filiera integrata del Made in Italy che parte dall’agricoltura 4.0 e coinvolge la manifattura d’eccellenza collegata ai prodotti senza combustione, passando per ricerca e sviluppo, formazione, servizi avanzati al consumatore e gestione del prodotto a fine vita.

Un modello internazionale di successo che coinvolge circa 8.000 imprese italiane di fornitura e servizi, genera occupazione per circa 41.000 persone su tutto il territorio nazionale e contribuisce ogni anno all’economia italiana per oltre 10 miliardi di euro, pari allo 0,5% del Pil nazionale. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bper, Papa: “Piano industriale tappa cruciale, abbiamo avuto crescita rilevante”

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(Adnkronos) – La giornata di oggi "segna una tappa cruciale nel percorso della banca.Negli ultimi anni abbiamo avuto crescita rilevante che ci posiziona tra le principali banche italiane, siamo la terza banca in Italia per numero di clienti (5 milioni) e abbiamo un totale di 300 miliardi di euro di asset clienti".

Lo ha affermato oggi Gianni Franco Papa, ad di Bper, durante la presentazione del piano industriale 2024-2027.  "Il nostro piano è semplice – ha sottolineato l'ad -, e si basa su 3 pilastri: liberare pieno valore clienti attraverso prodotti personalizzati sui bisogni del segmento retail e private; catturare le latenti economie di scala aumentando la produttività grazie ai processi offerti dall’automazione e dall'Ia e, infine, far leva sullo stato patrimoniale". "Sono obiettivi ambiziosi, ma realistici" ha chiosato Papa. Sulla tassazione degli extraprofitti "mi allineo a quanto è stato proposto dal comitato esecutivo dell’Abi.Riteniamo che i versamenti devono avere natura predeterminata e temporanea, con effetti esclusivamente finanziari, senza effetti retroattivi e salvaguardando i bilanci delle banche.

Bisogna poi definire che cosa si intende per extraprofitti" ha affermato Papa, che poi ha aggiunto: "Le operazioni di M&A devono creare valore per la banca e gli azionisti.Il piano è stand alone e puntiamo su questo.

Il piano è organico e rimaniamo così come siamo, siamo la terza banca in Italia".Inoltre, secondo Papa, “è giusto che lo faccia Unicredit e spero che riesca a farlo.

Ritengo che l’Europa abbia bisogno di banche grandi perché, in questa situazione di polarizzazione tra Stati Uniti e Cina, o l’Europa inizia a muoversi o siamo finiti” rispondendo alle domande dei cronisti in merito all'acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit. Ed ancora: "Abbiamo preso un impegno sui dividendi di aumentare il pagamento, portando il payout al 75%, quest’anno abbiamo pagato il 30%, potandoci a livello delle altre banche.La possibilità di buyback non è prevista dal piano e pertanto per i prossimi 3 anni è da escludere".

Infine: "Se i livelli della banca saranno quelli giusti valuteremo le azioni da fare, ma qualunque M&A deve portare valore a banca e a suoi azionisti.Abbiamo una grande opportunità di crescita e sviluppo con la clientela esistente.

Abbiamo bisogno di tempo per pianificare questo nuovo progetto di sviluppo che prevediamo con il piano e poi vediamo se ci saranno le condizioni future".  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)