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A Napoli rinasce il Giardino Romantico di Palazzo Reale

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Lo storico Giardino Romantico del Palazzo Reale di Napoli, grazie a un complesso restauro, sta tornando ad acquisire leggibilità del disegno e dei valori della composizione otto-novecentesca, testimonianza di conoscenze scientifiche, tecniche e botaniche che hanno reso i giardini della reggia laboratori di sperimentazione attraverso i secoli.

I lavori, iniziati nel settembre del 2024, data in cui il giardino è stato chiuso alla fruizione pubblica, hanno interessato la risistemazione delle componenti vegetale, impiantistica e architettonica per restituire la sua complessa e stratificata immagine storica. Un cantiere ormai concluso, che ai tempi dei lavori aggiunge anche quelli della natura. Infatti, per la realizzazione dei tappeti erbosi e per la messa a dimora delle piante è stato necessario sospendere le attività nei mesi più caldi della stagione estiva, per poi riprendere a metà settembre.

Oggi, grazie all’iniziativa “Aspettando Primavera”, i visitatori hanno potuto eccezionalmente osservare lo stato di avanzamento dei lavori, accompagnati in visite guidate dal direttore dei lavori, l’architetto paesaggista Marco Ferrari, che ha raccontato il restauro filologico attraverso la risistemazione delle componenti architettoniche, impiantistiche e vegetali, illustrando gli interventi effettuati.

“L’intervento è stato analizzato e progettato dopo due anni di studi, ricerche e indagini, con la finalità di arricchire il patrimonio vegetale e recuperare la valenza del collezionismo botanico – racconta l’architetto Marco Ferrari – Oltre a pavimentazioni e impianti, i lavori hanno interessato gli esemplari arborei esistenti, sia con potature finalizzate a riequilibrare portamento e dimensione delle piante, sia con alcuni abbattimenti utili alla messa in sicurezza dei luoghi a seguito di indagini diagnostiche e fitostatiche”.

L’antica ricomposizione della collezione botanica è avvenuta tramite la messa a dimora di nuovi alberi, arbusti e piante erbacee, attraverso una selezione dagli elenchi redatti da Friedrich Dehnhardt, «giardiniere botanico» di Ferdinando II di Borbone, che progettò il giardino negli anni Quaranta dell’Ottocento, pur nell’adattamento ai mutati scenari ambientali.

Oltre al “salvataggio” del centenario Pinus canariensis al quale sono state liberate le radici e alla messa a dimora di nuovi esemplari arborei, è stata condotta un’importante azione di consolidamento di un tratto del paramento lapideo neobarocco del viale rettilineo novecentesco, che stava cedendo sotto la pressione delle radici di uno degli storici Ficus magnolioides presenti nel giardino: due monumenti da salvare, uno arboreo e l’altro architettonico, che coesistono da oltre cento anni e a cui era necessario garantire una duratura convivenza.

Complessa ma decisiva la soluzione di equilibrio, grazie alla creazione nel viale di un nuovo spazio per le radici aeree dell’albero, che gli garantirà stabilità senza arrecare danno al muro in pietra vesuviana e travertino di Trani progettato dall’ingegnere e architetto Camillo Guerra nella prima metà del Novecento.

“Gli interventi per oltre 900mila euro rientrano nell’ambito del Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali, finanziato dal Ministero della Cultura – sottolinea la direttrice delegata del Palazzo Reale di Napoli Tiziana D’Angelo – Oggi abbiamo voluto aprire le porte del cantiere affinché i visitatori potessero constatare la complessità del restauro di circa un ettaro e mezzo, che rappresenta un vero gioiello, polmone verde al centro della città, ma anche soprattutto luogo della cultura da preservare e rispettare”.

Per garantire una maggiore accessibilità e fruizione del complesso museale, le attività hanno interessato i viali del giardino con l’asportazione della pavimentazione in asfalto del viale neobarocco perpendicolare all’accesso alla Biblioteca Nazionale e il rifacimento delle superfici in cocciopesto di tufo, con particolare attenzione al drenaggio delle acque meteoriche che rispondano alle sfide del cambiamento climatico.

L’architetto Almerinda Padricelli, responsabile del progetto, rimarca “l’importanza del recupero non solo del verde, ma anche della parte infrastrutturale e impiantistica, per offrire ai visitatori la fruizione in sicurezza di un luogo che mette in connessione, oltre agli spazi museali del Palazzo Reale, anche quelli della Biblioteca Nazionale e del Teatro San Carlo presenti nel complesso monumentale”.

Il rifacimento delle pavimentazioni, infatti, ha costituito l’occasione per intervenire nell’adeguamento dei sottostanti impianti idrico-sanitario, antincendio, di irrigazione e di illuminazione, così da garantire una manutenzione costante nel tempo del giardino attraverso l’ottimizzazione e la gestione sostenibile delle risorse. Mentre i lavori del giardino sono ormai in fase di ultimazione è stato recentemente avviato un ulteriore cantiere, relativo al restauro della cancellata monumentale, che circonda il giardino lungo via San Carlo. Sui teli di cantiere è riportata la scritta “AverCura”, nessun logo, nessuna immagine, ma solo un’esortazione al rispetto e alla cura dei nostri beni culturali.

Il Giardino Romantico ha un’estensione di 14.400 mq; 2.750 mq di superfici sono state pavimentate con cocciopesto di tufo; 3.150 mq di superfici sono piantate a prato. Fino ad oggi sono stati impiegati 350 giorni di lavoro. Sono state messe a dimora oltre 4.000 piante di cui 20 esemplari arborei e palmizi, 1.300 arbusti e 3.000 erbacee.

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, Abate: “Contro il Monza serve fame e coraggio. Arbitri? Li aiuteremo, ma pretendiamo uniformità”

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I riflettori della sala stampa del “Romeo Menti” si sono accesi questo pomeriggio, alle 14:30, per ospitare l’analisi pre-gara del tecnico delle Vespe, Ignazio Abate. Alla vigilia dell’attesissimo scontro casalingo contro il Monza, l’allenatore gialloblù ha tracciato la rotta, toccando temi caldi: dalla gestione arbitrale all’infermeria, fino alle questioni societarie.

Focus sulla direzione di gara e Fair Play

Abate ha esordito raccogliendo l’assist del collega Paolo Bianco riguardo alla necessità di un clima più sereno intorno agli ufficiali di gara. “Sottoscrivo il pensiero del collega, dobbiamo essere noi i primi a facilitare il compito degli arbitri”, ha affermato Abate, pur non nascondendo qualche perplessità sulla gestione recente. “A Genova ho detto la mia: ciò che lascia perplessi è la disomogeneità di giudizio tra una partita e l’altra e l’incidenza variabile del VAR. Tuttavia, domani avremo un fischietto di livello assoluto a cui garantiremo massima collaborazione. Niente scuse: la nostra priorità resta alzare l’asticella del gioco e dell’agonismo”.

L’avversario e la mentalità

Massimo rispetto per il Monza, definito da Abate una corazzata che sta ritrovando la bussola dopo la discesa dalla massima serie. “Riorganizzarsi dopo una retrocessione è un’impresa ardua, complimenti a Bianco per il lavoro svolto. Sono forti, ma domani servirà una prestazione totale. Dobbiamo trasformare il Menti in una trappola: chi viene qui deve sapere che non avrà vita facile. Voglio una squadra che scenda in campo con quel pizzico di sana arroganza necessaria per puntare al bottino pieno. Domani sicuramente non avremo tante opportunità per segnare per cui dovremo essere molto cinici e precisi in attacco. Quando parlo di attacco non parlo solo degli attaccanti ma di tutta la fase offensiva”.

Rimpianti liguri e infermeria

Tornando sul match di Marassi, il tecnico ha sottolineato la crescita mentale del gruppo. “I ragazzi avevano l’amaro in bocca. Abbiamo retto l’urto in uno stadio infuocato, concedendo le briciole. Anche in inferiorità numerica, a differenza delle gare con Catanzaro e Modena, siamo rimasti vivi e pericolosi. Questo è il segnale che cerco”. Sul fronte formazione, le notizie non sono tutte rosee: “Dobbiamo sistemare la difesa. Purtroppo Varnier è out e Bellich accusa fastidi al ginocchio, ma la rosa è profonda e chi verrà chiamato in causa non farà rimpiangere gli assenti”.

Il fattore campo e il dualismo sintetico-erba

Abate ha poi offerto una chiave di lettura interessante sulle difficoltà esterne. “Ho l’impressione che lontano da casa ci manchi quella ferocia iniziale per azzannare la partita. È un aspetto su cui lavorare, così come l’adattamento ai terreni di gioco. Se gli avversari faticano sul nostro sintetico, va detto che per noi passare dall’allenamento settimanale sull’artificiale all’erba naturale in trasferta comporta un fisiologico periodo di assestamento nei primi minuti”.

Sguardo al futuro e questioni extra-campo

In chiusura, un accenno al calendario e alle vicende del club. “Il gruppo non ha mai tradito le aspettative, anche quando la montagna sembrava inscalabile. Questo torneo è una battaglia continua. Procediamo un passo alla volta fino alla sosta, senza guardare troppo in là, nemmeno al recupero di giovedì contro un Bari rinnovato dalla nuova guida tecnica”. Sulle scadenze societarie di lunedì, Abate è categorico: “Sappiamo che è una data cruciale, ma noi dobbiamo isolarci. L’unica cosa che conta è il rettangolo verde”.

Domani il pubblico delle grandi occasioni spingerà le Vespe, ma per Abate l’equazione è inversa: “Saranno i miei uomini, con la loro foga, a dover infiammare gli spalti”.

Juve Stabia, Elefante all’International Sport Film Festival: Cinema e Sport binomio forte per il territorio

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Un ponte ideale che unisce il grande schermo al rettangolo verde, due mondi apparentemente distanti che trovano un punto d’incontro nella passione, nella disciplina e nella capacità di raccontare storie. È questo il messaggio lanciato da Ferdinando Elefante, Direttore Generale della S.S. Juve Stabia, ospite d’eccezione all’International Sport Film Festival.

L’evento non è stato solo una passerella, ma un’occasione per ribadire il ruolo centrale che la società calcistica intende ricoprire nel tessuto sociale della città.

Cinema e Sport: Una “Macchina Devastante” per il Territorio

Per il DG delle Vespe, la presenza al festival non era un atto formale, ma una dichiarazione d’intenti. Elefante ha sottolineato come la sinergia tra queste due discipline sia vitale per la crescita culturale di Castellammare e dell’intero comprensorio.

“Non potevamo non partecipare a questa kermesse che dà lustro alla città e a tutto il territorio,” ha esordito Elefante. “Cinema e sport sono un connubio che deve per forza andare a braccetto. La cultura è fondamentale: cinema è cultura, sport è cultura. Insieme possono essere veramente una macchina devastante anche per i giovani, per questo splendido territorio e non solo.”

Il Cuore del Tifoso: Il Mito di “Fuga per la Vittoria”

Smessi per un attimo i panni del dirigente, Elefante ha mostrato il suo lato più appassionato e nostalgico. Alla domanda su quale fosse il suo film del cuore, la risposta è andata dritta a un cult intramontabile, capace di unire storia e leggenda calcistica.

“Al di là di qualche cartone come Superboys o Holly e Benji, il film a me caro, vista anche l’età che avanza, è Fuga per la vittoria.”

Un legame che profuma di rito, quasi come una tradizione natalizia. Elefante ha raccontato come quella pellicola risvegli in lui ricordi d’infanzia e sogni personali: “Quando c’è questo film in TV, zitti tutti, me lo devo rivedere. Quella rovesciata di Pelé o la parata – visto che facevo un po’ il portiere da piccolo – mi hanno segnato molto, anche per quello che poi sto facendo nel mondo dello sport.”

Orgoglio Gialloblù: “Non Siamo un Capoluogo, ma Combattiamo ad Armi Pari”

L’intervista è stata l’occasione per fare il punto sulla stagione della Juve Stabia. Nonostante le difficoltà di un campionato cadetto estremamente competitivo, traspare la fierezza di rappresentare una realtà che sta tenendo testa a colossi del calcio italiano.

“Ci stiamo battendo su tutti i campi. Siamo una bella città, una grande città, ma ribadisco: non siamo né un capoluogo né una provincia. Siamo una città che non ha nulla da invidiare a capoluoghi di provincia importanti. Penso che stiamo assolutamente rispettando il nostro obiettivo.”

La Sconfitta di Genova e la Promessa Finale

Il DG non ha nascosto l’amarezza per la recente trasferta di Genova (contro la Sampdoria), definita una sconfitta immeritata, ma ha trasformato l’analisi del momento “duro” in un messaggio di battaglia.

“È dura, perché è dietro l’angolo il rischio delle sconfitte, come l’ultima arrivata in malo modo, perché non meritavamo di perdere a Genova. Però il calcio è questo. La Juve Stabia si sta facendo rispettare e continuerà questo percorso lungo e travagliato.”

La chiosa finale è un manifesto programmatico per il futuro, rivolto ai tifosi e agli avversari: “A noi le sfide non fanno paura.”

Feola: “Lo Stabia è una squadra giovane che corre e lotta. I ragazzi seguono Abate con entusiasmo”

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Vincenzo Feola, ex calciatore e ora allenatore, ha condiviso le sue intense riflessioni sul passato e sul presente della Juve Stabia, dopo aver avuto l’opportunità di osservare da vicino il lavoro della squadra.
Analisi della Squadra Attuale e Ruolo di Abate
Feola, che ha visitato il centro sportivo stabiese per una settimana al fine di studiare e aggiornarsi sulle metodologie di allenamento, ha espresso un giudizio positivo sulla squadra attuale. Ha visto un “grande entusiasmo” e ha descritto la Juve Stabia come una squadra giovane che “corre e lotta” e “segue l’allenatore”. È convinto che la squadra “toglierà grandi soddisfazioni” quest’anno, pur mantenendo l’obiettivo primario della salvezza e del mantenimento della categoria.
Riguardo al tecnico Ignazio Abate, Feola ha espresso grande apprezzamento per la sua metodologia e filosofia di gioco, una che ha intrapreso anche lui stesso da un paio d’anni. Feola descrive Abate come un allenatore “propositivo,” “umile” e con un’incredibile passione. Il tecnico ha una grande “empatia con il giocatore” e, anche quando si arrabbia in campo, lo fa in un modo “propositivo” e “molto educato”.
Feola ha notato che i giocatori attuali, essendo giovani, frequentano molto la città e sono integrati nella comunità, un aspetto che ritiene fondamentale per farli rendere di più.
La Memoria del Campo e il Rammarico Storico
Ricordando la sua carriera, Feola ha espresso il suo forte legame con Castellammare, definita una “seconda casa”, e ha definito i suoi cinque anni con le Vespe come “bellissimi”. Ha riconosciuto di non essere un calciatore di grande tecnica, ma di aver compensato con la “passione,” la “determinazione,” l’attaccamento e il desiderio di dare sempre il massimo per quella maglia. Ha persino raccontato di come, durante il secondo tempo, era solito abbassare i calzettoni e togliersi i parastinchi come un “interruttore” per attivare la riserva di energia e continuare.
Il rammarico più grande della sua carriera resta la mancata promozione in Serie B del suo anno, definita la sua “grande sconfitta” calcistica. Secondo Feola, quella Juve Stabia era “sulla carta” la squadra più forte e avrebbe dovuto vincere il campionato direttamente. Ha identificato il pareggio con l’Avellino come l’episodio che li “condannò”, e ha espresso il dolore di non aver potuto dare quella soddisfazione al popolo stabiese che li seguiva in massa.
Guardando ai compagni di squadra di quell’epoca, ha menzionato Mister Enzo Ferrari come uno dei migliori allenatori che ha avuto, e ha indicato Fresta, Buoncammino e Bonfiglio come giocatori con un “potenziale impressionante” che avrebbero meritato di giocare in Serie A.
Aneddoti e Visione del Calcio
Feola ha confrontato il calcio moderno con quello dei suoi tempi, definendo le attuali metodologie e filosofie di gioco come “un altro mondo”. Ha ironizzato sul fatto che gli allenamenti che facevano un tempo oggi sarebbero “impensabili” e che verrebbero i carabinieri ad arrestare.
Ha condiviso anche un aneddoto con l’ex presidente Fiore, il quale gli promise un premio speciale di due milioni di lire se avesse segnato con il piede destro (il suo piede debole). Feola segnò ad Ancona, e Fiore mantenne la promessa, dimostrandosi un presidente “unico”.
Infine, Feola ha criticato l’ex giocatore Biancolino, definendo “superficiale” e “saccente” il suo commento che sminuiva il derby Juve Stabia-Avellino. Sulla sua impulsività come giocatore, ha ammesso di essere stato talvolta troppo irruente, spiegando che si arrabbiava subito perché teneva talmente tanto alla causa da essere disposto a togliersi un braccio pur di portare la Juve Stabia in Serie B.

Juve Stabia: Società solida e futuro a Stelle e Strisce. Nessuna nube all’orizzonte

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In casa Juve Stabia si respira un clima di assoluta serenità. Le giornate di oggi, 28 novembre, e di lunedì prossimo, 1 dicembre, segnano passaggi burocratici importanti ma privi di criticità, programmati da settimane per garantire il futuro roseo del club.

L’Assemblea dei Soci, convocata anche dagli amministratori giudiziari Scarpa e Ferrara, ha all’ordine del giorno una semplice ricapitalizzazione e l’approvazione del Bilancio. Un atto formale che certifica la salute di una società pronta a fare un ulteriore salto di qualità.

Un assetto societario definito: Solmate unica proprietaria

La situazione proprietaria è chiara e limpida. Attualmente, la società americana Solmate (che ha acquisito la Brera Holdings) detiene il pacchetto di maggioranza con il 52%, mentre il socio di minoranza Langella possiede il restante 48%.

Tuttavia, il futuro è già scritto grazie a patti chiari e condivisi. Esiste già un accordo totale tra le parti affinché le quote di Langella passino interamente alla Solmate. La proprietà americana raggiungerà a breve la totalità delle azioni societarie, consolidando una governance unitaria e forte. Tra i soci e gli amministratori vige la massima concordia, lavorando tutti nella stessa direzione per il bene delle Vespe.

Gestione economica impeccabile: Stipendi pagati in anticipo

A dispetto di quanto riportato erroneamente da una testata giornalistica, che ha diffuso cifre senza alcun criterio logico creando un ingiustificato allarmismo, i conti della Juve Stabia non solo sono in ordine, ma godono di ottima salute.

È fondamentale chiarire la realtà dei fatti finanziari con gli Stipendi di Settembre già regolarmente pagati e quelli di Ottobre che saranno bonificati in anticipo già durante la prossima settimana. In tutto questo poi, possiamo anche anticipare che la scadenza federale del prossimo 16 dicembre sarà rispettata con largo anticipo con la società già pronta a chiudere tutti gli adempimenti previsti per quella data.

La cifra citata impropriamente da alcune fonti di stampa come “necessità imminente” è talmente sovrastimata e che, in realtà, tale cifra coprirebbe l’intero fabbisogno del club fino al 30 giugno 2026, e non solo per la scadenza imminente. Non è la prima volta in questo campionato che notiamo la diffusione di un allarmismo ingiustificato, anche per la scadenza del 16 ottobre 2025 erano state mosse dei dubbi sulla possibilità che la Juve Stabia riuscisse a rispettare la scadenze e potesse poi incappare in un punto di penalizzazione.

Focus solo sul campo

L’approvazione del Bilancio, prevista in queste assemblee, è un atto puramente formale, dato che il documento è stato già vagliato e approvato preventivamente da entrambe le parti societarie.

La gestione del club è addirittura migliorata, garantendo una solidità che permette alla componente sportiva di lavorare senza pensieri. I tifosi possono dormire sonni tranquilli: la società è presente, i conti sono al sicuro e l’unico pensiero per l’ambiente deve essere rivolto esclusivamente al rettangolo verde e al sostegno della squadra.

Peduzzi: “Il Monza è una corazzata. La differenza potrà farla la profondità della panchina”

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Stefano Peduzzi, direttore di Monza News e corrispondente per Radio Sportiva, ha condiviso le sue valutazioni sulla stagione del Monza, leader della classifica di Serie B, e ha offerto un’anteprima della partita contro la Juve Stabia.
La Metamorfosi del Monza: Da Contestazione a Squadra Imbattibile
Secondo Peduzzi, la stagione del Monza ricorda l’andamento del Sassuolo l’anno precedente: partito in sordina, ha poi ingranato la marcia. Nonostante fosse indicato come il grande favorito sin dall’estate, la scintilla per il cambiamento è scattata dopo una pesante sconfitta in trasferta in Campania, ad Avellino, intorno alla terza o quarta giornata. In quell’occasione, un gruppo di 100-150 tifosi contestò duramente la squadra, innescando un “orgoglio” nei giocatori e nell’allenatore, che decisero di “cambiare rotta”.
Il Monza dispone di una rosa fortissima, con giocatori nel giro della nazionale o che vi hanno già giocato, come Di Gregorio, Colpani, Izzo, Pessina, Alvarez e Dani Mota. Peduzzi ha sottolineato l’eccellente lavoro del direttore sportivo, Nicolas Burdisso, definendolo uno dei più competenti incontrati in 25 anni di carriera. Burdisso ha azzeccato ogni acquisto, sia tra i titolari che tra le riserve, e i “big” della squadra (come Pessina, Colpani e Ciurria) sono rimasti nonostante le voci di mercato estive.
Attualmente, il Monza è reduce da sette vittorie consecutive e otto risultati utili, dimostrando un ottimo stato fisico e morale. Il parco attaccanti a disposizione del tecnico Paolo Bianco è vastissimo, includendo Colpani, Caprari, Petagna, Maric, Ricky Alvarez, Augustin Alvarez, Dani Motta, Carvalho e Keità, giocatori che “probabilmente giocherebbero una bassa Serie A”.
Lo Stile di Paolo Bianco e le Influenze Tattiche
Riguardo all’allenatore Paolo Bianco, Peduzzi ha rivelato che la sua scelta fu suggerita ad Adriano Galliani da Max Allegri. Bianco ha assimilato molto da Allegri per quanto concerne l’organizzazione difensiva, e i due tecnici sono in frequente contatto. Tuttavia, nella gestione del gruppo, Bianco è definito “pazzo”, a differenza del più “quadrato” Allegri. Peduzzi, invece, non riscontra molte somiglianze tra l’idea di gioco di Bianco e la filosofia tattica di Roberto De Zerbi.
Il direttore di Monza News ha ricordato che Bianco ha attraversato un momento di grande incertezza, barcollando e rischiando l’esonero dopo le sconfitte con Avellino e Padova, prima che la dirigenza decidesse di proseguire con lui. Bianco gode di un ottimo rapporto con la società e, pur essendo un tecnico giovane, sta proseguendo bene il suo percorso.
Aspettative per la Trasferta a Castellammare
Guardando alla sfida contro la Juve Stabia, Peduzzi ha espresso grande rispetto per gli avversari, riconoscendo la competenza del direttore sportivo Lovisa e il “grandissimo lavoro” svolto dal tecnico Ignazio Abate, che ha fatto la “gavetta vera” dopo essere partito dal Milan. Abate è un allenatore debuttante in Serie B che sta replicando un’ottima stagione dopo i play-off dell’anno precedente.
La Juve Stabia è considerata una squadra compatta che non ha ancora perso in casa in questa stagione. Peduzzi si aspetta uno stadio pieno per l’arrivo della capolista, un fattore ambientale che il Monza “potrebbe soffrire”.
Dal punto di vista tattico, Peduzzi prevede un Monza “molto razionale” e rispettoso. Non si aspetta una partenza all’arrembaggio, ma una partita calma, simile a quella giocata a Palermo, lasciando spazio all’avversario per poi colpire, in particolare nel secondo tempo, sfruttando i cambi. Peduzzi ha evidenziato che la vera forza del Monza non è tanto nell’undici titolare, quanto nella potenzialità della rosa che permette sei o sette sostituzioni di giocatori importanti, capaci di risolvere la partita in qualsiasi momento.
Peduzzi ha infine condiviso un aneddoto riguardante l’attaccante Gianluca Caprari, che, pur essendo forse il giocatore più tecnico della squadra, non gioca spesso sotto Bianco e ha addirittura bloccato Peduzzi e il suo giornale sui social media. Caprari potrebbe partire dalla panchina anche nella sfida contro la Juve Stabia. Peduzzi ha confermato che, a causa dei suoi impegni tra Monza e dirette TV (Inter e Milan), non potrà essere presente a Castellammare.

Allestiti due punti accoglienza, in centro caduti calcinacci

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“Abbiamo allestito due punti di accoglienza per la popolazione. Molti hanno paura e non vogliono rientrare a casa”. A dirlo all’Adnkronos Ciro Aquino, sindaco di Montefredane, il comune della provincia di Avellino epicentro del terremoto di magnitudo 4 avvenuto stasera poco prima delle 22. Entrambi i punti di accoglienza sono stati attivati in collaborazione con la Protezione Civile Regionale e con la Misericordia.

“Da una prima ispezione con le torce è stata riscontrata la caduta di calcinacci da alcuni edifici del centro storico e si vedono crepe. Ho diramato – spiega il sindaco – l’ordinanza per la chiusura delle scuole nella giornata di lunedì, per poter eseguire le verifiche sugli edifici”.

Fonte AdnKronos

Terremoto oggi Avellino, ancora una scossa in provincia

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Una lieve scossa di terremoto di magnitudo 2.1 è stata registrata dall’Ingv nella notte di oggi in provincia di Avellino alle ore 2.45 e a una profondità di 13 km. I comuni più vicini all’epicentro sono stati quelli di Montefredane, Grottolella e Capriglia Irpina. Nella stessa zona ieri, alle 21.49, era stata registrata la scossa di magnitudo 4.

Tanta la paura, che ha spinto qualcuno a passare la nottata in auto, e controlli sul territorio dopo la forte scossa di magnitudo registrata ieri nell’Avellinese. “Nella zona di Arcella alcune persone, spaventate, hanno trascorso la notte in macchina”, afferma all’Adnkronos Ciro Aquino, sindaco di Montefredane, comune più vicino all’epicentro del sisma. “E’ subito intervenuta la protezione civile – continua -. Abbiamo aperto una struttura comunale per l’accoglienza ed è stata allestita una tenda”.

A Montefredane lesioni su alcune abitazioni

Sono intanto in corso verifiche su tutto il patrimonio pubblico dopo le scosse di terremoto che hanno avuto come epicentro il territorio di Montefredane. Lo rende noto il Comune spiegando che in alcune abitazioni private si sono registrate lesioni ai muri. Nelle prossime ore sarà disponibile un quadro complessivo e aggiornato della situazione.

“Stiamo monitorando con la massima attenzione l’evolversi della situazione – dichiara ancora il sindaco Aquino –. I tecnici comunali, insieme alla Protezione Civile, stanno effettuando sopralluoghi su edifici pubblici e privati per garantire la sicurezza di tutti. Comprendiamo la preoccupazione dei cittadini, ma invitiamo tutti a mantenere la calma e a seguire esclusivamente le comunicazioni ufficiali dell’Amministrazione”.

Nel frattempo, l’Amministrazione comunale ha predisposto alcune brandine a disposizione di coloro che, in caso di nuove scosse, preferissero non rientrare temporaneamente nelle proprie abitazioni. “Ringrazio la protezione civile, la Misericordia e tutti i volontari che si stanno impegnando con grande professionalità e spirito di servizio – aggiunge il sindaco Aquino – La nostra priorità è garantire la sicurezza e la serenità della comunità”. L’amministrazione comunale di Montefredane resta a disposizione per ogni necessità e invita i cittadini a mantenersi informati attraverso i canali ufficiali.

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Fonte AdnKronos

Terremoto oggi Napoli, scosse nella notte ai Campi Flegrei

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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 è stata registrata dall’Ingv nella notte di oggi ai Campi Flegrei, in provincia di Napoli. I comuni più vicini all’epicentro della scossa, delle ore 00.51 e localizzata a una profondità di 2 km, sono stati Pozzuoli, Quarto e Bacoli. Sono in seguito state registrate altre lievi scosse nella stessa zona.

“L’Osservatorio Vesuviano ha provveduto a comunicare a questa amministrazione che a partire dalle ore locali 00:51 del 26 ottobre 2025 è in corso uno sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei”. Lo comunica, con una nota sulla pagina Facebook del Comune di Pozzuoli, il sindaco Luigi Manzoni sottolineando che al momento dell’aggiornamento “sono stati rilevati in via preliminare 29 terremoti con magnitudo Md ≥ 0.0 (29 localizzati) e una magnitudo massima Md = 3.1 ± 0.3”. “L’Amministrazione comunale insieme alla protezione civile del comune di Pozzuoli segue da vicino l’evolversi dello sciame sismico in atto”, sottolinea.

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Fonte AdnKronos

Terremoto in Irpinia, scuole chiuse oggi ad Avellino e in altri Comuni

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Scuole chiuse oggi lunedì 27 ottobre ad Avellino e in altri Comuni, dopo la forte scossa di magnitudo 4 registrata sabato sera, per favorire verifiche e controlli negli edifici.

L’ordinanza dopo il terremoto di sabato

Un’ordinanza commissariale ha disposto ad Avellino per l’intera giornata di oggi la “sospensione delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, compresi gli asili nido” e il “divieto di accesso a tutti i plessi scolastici del territorio comunale fatta eccezione per il personale tecnico incaricato delle verifiche di agibilità e sicurezza, per il personale dell’ufficio tecnico comunale, per le forze dell’ordine e per il personale di Protezione civile nell’esercizio delle proprie funzioni e per i tecnici incaricati dagli istituti scolastici”.

Un’ordinanza sindacale per la chiusura delle “scuole di ogni ordine e grado” per la giornata di oggi, è stata emessa anche dal Comune di Montefredane, il più vicino all’epicentro del sisma, per effettuare “le verifiche tecniche”.

E per svolgere le “opportune verifiche strutturali” anche il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha firmato un’ordinanza disponendo per oggi “la chiusura: delle scuole pubbliche, private e paritarie di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido, del territorio comunale di Benevento; degli uffici comunali (con onere per i dirigenti di individuare i servizi essenziali per i quali sarà garantito il regolare funzionamento); della villa comunale e dei parchi cittadini; del cimitero comunale (ferme restando le attività di accoglienza dei funerali con sola presenza di familiari) e dei teatri cittadini”. Una decisione presa dopo le “scosse di terremoto, con epicentro in provincia di Avellino a Montefredane e avvertite anche nella città di Benevento”, si sottolinea in una nota del Comune.

Fonte AdnKronos

Consulta, illegittime disposizioni Campania su finanziamento agenzia protezione ambiente

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La Corte costituzionale, con la sentenza numero 174, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle disposizioni della Regione Campania che avevano consentito, nell’esercizio finanziario 2023, di disporre il trasferimento di risorse del Fondo sanitario regionale per sostenere in via generale e indistinta lo svolgimento delle funzioni assegnate alla locale Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPAC).

La Corte, nel richiamare le considerazioni già svolte nella sentenza numero 1 del 2024 e nella recente sentenza numero 150 del 2025, ha ribadito che l’articolo 20 del decreto legislativo numero 118 del 2011 richiede alle regioni di garantire, nell’ambito del bilancio, un’esatta perimetrazione delle entrate e delle uscite relative al finanziamento del loro servizio sanitario. Ha, quindi, rilevato che la disposizione di legge della Regione Campania oggetto di censura aveva consentito di assegnare risorse all’ARPAC in maniera indiscriminata, senza distinguere tra quelle sanitarie – e, al loro interno, quelle necessarie a garantire le prestazioni afferenti ai Livelli essenziali di assistenza (LEA) – e quelle destinate a prestazioni dell’Agenzia di natura non sanitaria, come tali non finanziabili attraverso il Fondo sanitario regionale.

Dunque, le disposizioni della Regione Campania censurate hanno violato l’articolo 20 del decreto legislativo numero 118 del 2011 e, per suo tramite, la competenza legislativa esclusiva attribuita allo Stato dall’articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici.

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, l’allenatore avversario: Paolo Bianco, da pilastro difensivo a guida tecnica del Monza

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Nel calcio esistono percorsi lineari e percorsi fatti di gavetta, sudore e studio costante. Quello di Paolo Bianco, nato a Foggia il 20 agosto 1977 e cresciuto ad Ordona, appartiene decisamente alla seconda categoria. Oggi, seduto sulla prestigiosa panchina del Monza, Bianco incarna la figura dell’uomo di campo capace di evolversi: da roccioso difensore centrale a tecnico moderno e preparato.

Una vita in difesa: Leader da nord a sud

Prima di indossare la giacca da allenatore, Bianco è stato un difensore che ha lasciato il segno. Cresciuto nel vivaio del Foggia, ne è diventato presto un pilastro, ma è stato il suo viaggio attraverso l’Italia a forgiarne il carattere.

La sua carriera da calciatore è una mappa dei palcoscenici più importanti del calcio italiano:

  • La Leadership a Treviso: Cinque anni con la fascia da capitano al braccio, dimostrando doti di guida che sarebbero poi tornate utili in panchina.

  • Il Miracolo Catania (2004-2006): Un protagonista assoluto della storica promozione in Serie A degli etnei.

  • La Conferma a Cagliari: Tre stagioni da titolare inamovibile nella massima serie (2006-2009).

  • La Favola Sassuolo: Dopo una parentesi all’Atalanta, è in Emilia che scrive l’ultimo grande capitolo. Sotto la guida di Eusebio Di Francesco, vince la Serie B nel 2013 e accompagna i neroverdi nel loro primo storico viaggio in A.

Quando appende gli scarpini al chiodo nel 2015, lo fa con 524 presenze e 13 gol all’attivo, salutato da una standing ovation che sapeva già di passaggio di consegne.

L’apprendistato e i maestri: De Zerbi e Allegri

Ritiratosi dal calcio giocato, Bianco non perde tempo. Le prime esperienze in Serie C con Siracusa (dove sfiora i playoff nonostante una pesante penalizzazione societaria) e Sicula Leonzio mostrano un tecnico con idee chiare. Ma è la decisione di fare un passo indietro per imparare dai migliori a segnare la svolta.

Dal 2019 al 2022, Bianco frequenta quella che potremmo definire “l’università del calcio”:

  1. Lo staff di De Zerbi: Torna a Sassuolo e segue il tecnico bresciano anche allo Shakhtar Donetsk, assorbendo i principi del calcio propositivo e internazionale.

  2. Alla corte di Allegri: Nel 2022 rientra in Italia per entrare nello staff della Juventus, lavorando a stretto contatto con Massimiliano Allegri e affinando la gestione dei campioni e la lettura tattica ai massimi livelli.

Nel mezzo, il sigillo di qualità: nel settembre 2020 ottiene la licenza UEFA Pro, il massimo riconoscimento per un allenatore in Europa.

Il ritorno in prima linea: Modena, Frosinone e il “Caso Brescia”

Forte di queste esperienze, Bianco torna capo allenatore nel 2023 con il Modena in Serie B. Un’esperienza formativa, conclusasi anzitempo nell’aprile 2024, che però non scalfisce la sua determinazione.

La vera prova del fuoco arriva nel febbraio 2025. Chiamato al Frosinone in una situazione disperata, Bianco compie una missione quasi impossibile. Conclude la stagione regolare a 43 punti e, attraverso le forche caudine dei play-out e le vicende extra-campo legate al “Caso Brescia”, riesce a garantire la salvezza ai ciociari. È la dimostrazione che il tecnico sa navigare anche nelle acque più tempestose.

Il presente: La sfida Monza

Oggi il Monza affida la sua panchina a un uomo che conosce ogni sfumatura del calcio italiano. L’obiettivo è chiaro: stabilizzare i brianzoli tra le grandi del campionato cadetto e, perché no, guardare verso l’alto.

Paolo Bianco non è più solo l’ex difensore roccioso; è un allenatore maturo, che unisce la grinta dei suoi anni a Foggia e Treviso con la sapienza tattica appresa in Champions League con De Zerbi e Allegri. Per il Monza, una scommessa che ha tutto il sapore della solidità.

Juve Stabia – Monza: Al “Menti” torna da avversario Demba Thiam, sarà una sfida nella sfida con Confente

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L’attesa sta per finire. La sfida in arrivo tra la Juve Stabia di Ignazio Abate e il Monza di Paolo Bianco promette scintille, e non solo per la posta in palio. Se a centrocampo e in attacco si giocherà per i tre punti, nelle aree di rigore dello Stadio Romeo Menti si consumerà una partita nella partita, un duello affascinante fatto di colpi di reni e personalità tra due dei migliori portieri della categoria: il grande ex Demba Thiam e l’attuale custode della porta gialloblù, Alessandro Confente.

Il ritorno dell’eroe della promozione

L’arrivo del Monza a Castellammare di Stabia ha un sapore dolceamaro per i tifosi delle Vespe. Segna infatti il ritorno di un giocatore che ha inciso il proprio nome nella storia recente del club: Demba Thiam.

Il portiere senegalese, naturalizzato italiano, non è un avversario qualunque. Protagonista assoluto del biennio 2023-2025, Thiam è stato uno degli artefici principali della straordinaria cavalcata che ha riportato la Juve Stabia in Serie B. Con i suoi 202 cm e un carisma straripante, ha saputo esaltare il pubblico del Menti grazie a una reattività felina e, soprattutto, a una micidiale abilità nel neutralizzare i calci di rigore.

Oggi difende i pali del Monza, club ambizioso che punta ai vertici, a riprova del valore che Thiam ha saputo costruire proprio in terra campana. Vederlo uscire dal tunnel degli spogliatoi con una maglia diversa sarà un momento di forte emozione, un tuffo nei ricordi per uno stadio che lo ha acclamato come un eroe.

Confente: l’eredità raccolta e la nuova sicurezza

Dall’altra parte del campo, pronto a rovinare la festa all’ex, c’è Alessandro Confente. Arrivato nel luglio 2025 dopo una lunga e formativa esperienza al Vicenza (con oltre cento presenze in C), Confente non ha tremato di fronte alla responsabilità di raccogliere un’eredità pesante come quella di Thiam.

L’estremo difensore classe 1998 si è imposto fin da subito come il nuovo pilastro della retroguardia di Abate. Meno appariscente forse, ma dotato di una solidità e un senso della posizione invidiabili, Confente ha già dimostrato nelle prime uscite stagionali di valere la categoria, mantenendo la porta inviolata in diverse occasioni e garantendo punti pesanti alle Vespe. Il pubblico stabiese ha imparato presto ad apprezzare la sua concretezza, eleggendolo a nuovo leader silenzioso della difesa.

Un duello ad “alta quota”

Quella di sabato sarà una “super sfida” anche dal punto di vista fisico. Entrambi classe 1998, entrambi colossi tra i pali (202 cm per Thiam, 194 cm per Confente), i due portieri rappresentano l’eccellenza nel loro ruolo.

Il match del Menti si trasforma così in un ideale passaggio di consegne. Da una parte c’è la gratitudine per il passato, incarnata da Thiam; dall’altra la fiducia nel presente e nel futuro, rappresentata da Confente. Sarà l’occasione per i tifosi di salutare con il giusto tributo il loro ex baluardo e, al fischio d’inizio, di spingere con tutto il fiato in gola il nuovo numero uno, pronto a dimostrare ancora una volta che la porta della Juve Stabia è in ottime mani.

Che vinca il migliore, ma una cosa è certa: lo spettacolo, tra i pali, è assicurato.

l’intelligenza artificiale ricompone i frammenti degli affreschi

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La tecnologia incontra la storia: grazie a un progetto europeo i frammenti degli affreschi di Pompei, ridotti in pezzi dal tempo e dai bombardamenti, stanno trovando nuova vita grazie a robot e algoritmi di intelligenza artificiale. Una sperimentazione che promette di rivoluzionare il lavoro degli archeologi.

Volg al termine il progetto di ricerca RePair, acronimo di Reconstructing the Past: Artificial Intelligence and Robotics Meet Cultural Heritage, finanziato dall’Unione Europea, che ha inteso sperimentare la realizzazione di una infrastruttura robotica, guidata dall’intelligenza artificiale e l’uso di algoritmi per la ricomposizione di affreschi di Pompei in frammenti, come in un puzzle. Il prototipo è stato validato con prime prove sperimentali sul campo presso il Parco Archeologico di Pompei, dimostrando che la robotica e l’intelligenza artificiale potranno in futuro facilitare il lavoro degli archeologi.

La ricerca ha avuto per oggetto due esempi iconici di grandi affreschi del patrimonio culturale mondiale che si trovano in stato frammentario e sono conservati nei depositi del Parco Archeologico di Pompei. Si tratta degli affreschi del soffitto di ambienti della Casa dei Pittori al Lavoro nell’Insula dei Casti Amanti, danneggiati nel corso della eruzione del 79 d.C. e poi ridotti in frantumi in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e degli affreschi della Schola Armaturarum, determinati dal crollo dell’edificio nel 2010 e in parte ancora non ricollocati.

Nel primo caso sul contesto già lavoravano a partire dal 2018 un gruppo di esperti di pitture murali dell’Università di Losanna, guidato dal professor Michel E. Fuchs, con un programma di studio e di ricomposizione manuale, con cui i ricercatori del progetto RePair hanno avuto confronto.

Partito a settembre 2021, il progetto è stato coordinato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia e ha coinvolto università e istituti di ricerca in Europa e in Italia, tra cui l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e il Parco Archeologico di Pompei sede d’eccezione e campo sperimentale di applicazione del progetto. Tra i partner stranieri la Ben-Gurion University of the Negev di Israele, l’Associacao do Instituto Superior Tecnico Para a Investigacao e Desenvolvimento del Portogallo, la Rheinische Friedrich Wilhelms Universitat di Bonn in Germania.

“Dopo quattro anni di lavoro si è concluso il progetto europeo RePair, una cooperazione internazionale che ha messo insieme mondi apparentemente lontani, le più avanzate tecniche di intelligenza artificiale e la robotica, con l’archeologia e la preservazione dei beni culturali, patrimonio dell’umanità – commenta Marcello Pelillo, Professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia e coordinatore di progetto – Ha rappresentato un primo, pionieristico passo verso un traguardo ambizioso: eliminare una delle attività più laboriose e frustranti della ricerca archeologica, consentendo così di convogliare energie e competenze preziose verso attività più propriamente scientifiche e creative”.

L’infrastruttura robotica è stata posizionata presso Casina Rustica, edificio demaniale all’interno del Parco Archeologico di Pompei, ristrutturato e rifunzionalizzato per ospitare le attrezzature tecnologiche necessarie. Mentre i team di robotica si sono occupati della progettazione e realizzazione del sistema, gli esperti in intelligenza artificiale e machine learning hanno elaborato e definito gli algoritmi per la ricomposizione degli affreschi.

Per potere studiare i reperti e preservarli ulteriormente, il gruppo di ricerca ha realizzato, in seguito alla digitalizzazione dei frammenti, delle repliche artificiali, in modo che il sistema robotico potesse manipolare pezzi non autentici nelle fasi di test.

“Dopo aver acquisito e digitalizzato le immagini dei singoli frammenti il sistema cerca di risolvere il “puzzle” e la soluzione trovata viene inviata alla piattaforma hardware che, utilizzando due bracci robotici dotati di ‘soft hand’, colloca automaticamente i frammenti nella posizione desiderata. Si tratta di un puzzle estremamente complesso, formato da centinaia o migliaia di frammenti spesso logorati o gravemente danneggiati, senza conoscere in anticipo quale dovrebbe essere il risultato finale – spiega il professor Pelillo – Manca, per così dire, l’immagine sulla scatola che possa guidare il lavoro. Inoltre, i pezzi recuperati rappresentano frequentemente solo una porzione dell’opera originaria, rendendo inevitabili ampie o numerose lacune nella ricostruzione. A complicare ulteriormente il processo, vi è la difficoltà di stabilirne l’effettiva provenienza, poiché non di rado i frammenti, pur appartenendo a opere differenti, risultano mescolati tra loro. Per affrontare questo formidabile problema abbiamo impiegato sofisticate tecniche di Intelligenza Artificiale e realizzato un’interfaccia che consente agli archeologi di dialogare con il sistema”.

“Il futuro dell’archeologia presuppone un uso eticamente corretto dell’intelligenza artificiale. È una grande sfida – sottolinea il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel – affrontare la ricomposizione di una immensa mole di frammenti, come ad esempio quelli danneggiati durante i bombardamenti di Pompei nel 1943, e che dovrebbe essere possibile grazie alla forma e alla decorazione singolare di ogni elemento. Ma nessun essere umano ci riuscirebbe da solo. È qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale, che ci aiuta ad affrontare la complessità dei materiali archeologici, e che in futuro avrà un ruolo centrale nell’archeologia, se pensiamo anche alle quantità di dati che emergono negli scavi di archeologia preventiva su cantieri in tutta Italia. Ci vogliono, tuttavia, competenze e valori condivisi per utilizzare l’intelligenza artificiale in modo scientificamente ed eticamente corretto e Pompei sta partecipando a questo sviluppo globale.” (di Paolo Martini)

Fonte AdnKronos

Juve Stabia e la sconfitta amara del Marassi: Le Vespe lontano dal Menti si confermano fragili

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La sconfitta subita a Marassi non è stata solo un incidente di percorso, ma l’ennesimo, e più lampante, campanello d’allarme che evidenzia i crescenti problemi in trasferta della Juve Stabia guidata da Ignazio Abate. Lontano dalle mura amiche del “Romeo Menti”, la squadra dimostra una preoccupante difficoltà a imporre il proprio gioco e a mantenere la necessaria solidità.

A rendere il quadro più fosco è l’ormai pessimo feeling con le decisioni arbitrali. La statistica inizia ad essere pesante e a far riflettere: quattro rigori contro e due espulsioni in poche giornate sono numeri che superano la semplice sfortuna. Limiti evidenti della squadra, certo, ma anche un qualcosa di difficile da spiegare, che alimenta il dibattito tra tifosi e addetti ai lavori.

Un calendario da brividi

A complicare ulteriormente la situazione per la compagine di Castellammare di Stabia è un calendario che si preannuncia durissimo. I prossimi appuntamenti portano nomi altisonanti per la categoria: si comincia con il Monza capolista, per poi affrontare Frosinone ed Empoli, senza dimenticare il recupero contro il Bari e la difficilissima trasferta di Cesena.

Si parte subito con il botto. Il Monza, guidato da Paolo Bianco, è una vera corazzata, con un bagaglio di calciatori di assoluto livello come Keita, Pessina e Colpani, e ha tutte le carte in regola per stravincere il torneo. Nel pomeriggio del Menti, le Vespe avranno bisogno di una prestazione “formato famiglia”: attenta in difesa e ordinata in mezzo al campo per provare a imbrigliare la forza brianzola.

L’errore e la questione attacco

A Genova, se è vero che la difesa ha retto bene per lunghi tratti, ancora una volta si è dovuto raccontare di un errore individuale, quello di Ruggero. Se la decisione di rigore con espulsione è apparsa troppo severa (c’era anche una trattenuta precedente di Vulikic sullo stesso Ruggero), il difensore, già ammonito, avrebbe dovuto evitare la trattenuta sul calciatore blucerchiato. Una disattenzione che è costata carissima.

Tuttavia, il tema che tiene maggiormente banco è la questione attaccanti. Candellone e Gabrielloni si impegnano con dedizione, lottano, ma non riescono proprio a trovare il guizzo vincente, faticando a trasformare il lavoro del centrocampo in concretezza offensiva. I tifosi non hanno dimenticato Andrea Adorante parlare del passato non è bello ma la situazione è eloquente. La sensazione è che la Juve Stabia non abbia ancora trovato un suo erede credibile in fase realizzativa. L’attacco spuntato è oggi il cruccio maggiore.

Monza, calendario difficile, problemi in trasferta, episodi arbitrali dubbi e un attacco in crisi: sono tanti, forse troppi, gli argomenti di discussione in casa gialloblé. Di certo, per la serie a Castellammare di Stabia, la parola noia è bandita.

Juve Stabia – Monza: al via la prevendita dei biglietti per la sfida del Menti

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L’atmosfera al “Romeo Menti” si preannuncia calda per il prossimo appuntamento di campionato. Domenica prossima, 30 novembre 2025, con fischio d’inizio fissato alle ore 15:00, la Juve Stabia ospiterà il Monza in un match che promette spettacolo. Per i tifosi gialloblù, l’opportunità di assicurarsi un posto sugli spalti scatta ufficialmente oggi.

Quando e dove acquistare i tagliandi

I circuiti di vendita aprono i battenti questo pomeriggio, mercoledì 26 novembre, alle ore 17:00. Sarà possibile acquistare i titoli d’ingresso fino all’orario di inizio della partita.

È fondamentale notare un dettaglio logistico importante: i botteghini dello stadio rimarranno chiusi. Per evitare disagi, i tifosi dovranno rivolgersi esclusivamente al circuito online www.etes.it oppure recarsi fisicamente presso i punti vendita autorizzati sparsi per la città e la provincia.

I prezzi settore per settore

Di seguito il listino prezzi dettagliato per assistere al match. A tutte le tariffe va aggiunto il costo di € 2,00 per i diritti di prevendita.

  • Curva Sud: Il cuore del tifo stabiese è accessibile a € 15,00. Previste riduzioni significative: le donne pagano € 10,00, mentre per gli Under 14 il costo è di soli € 5,00

  • Tribuna Varano: Intero a € 20,00. Ridotto donna a € 15,00 e ridotto Under 14 a € 8,00

  • Tribuna Quisisana: Biglietto intero fissato a € 25,00. Le donne accedono con € 20,00, i ragazzi Under 14 con € 10,00

  • Tribuna Monte Faito (A e B): Il costo intero è di € 40,00. Ridotto donna a € 30,00 e Under 14 a € 13,00

  • Tribuna Roberto Fiore: Per chi desidera la visuale migliore, il prezzo unico è di € 100,00 (nessuna riduzione prevista)

Speciale “Under 14”: ingresso gratuito

La società ha lanciato un’iniziativa speciale per avvicinare i più giovani allo stadio. I primi 100 ragazzi Under 14 potranno accedere gratuitamente all’impianto. Attenzione alle condizioni: l’omaggio è valido solo se il minore è accompagnato da un adulto pagante nello stesso settore. Per usufruire di questa promozione, è necessario prenotare il tagliando omaggio esclusivamente recandosi presso lo Store Juve Stabia di Corso Garibaldi.

Info Settore Ospiti (Curva Ferrovia)

Per i sostenitori del Monza, il settore dedicato è la Curva Ferrovia. Il costo del tagliando è di € 15,00 (+ € 2,00 prevendita). La vendita è soggetta a restrizioni precise:

  1. Disponibilità limitata a 300 posti

  2. Acquisto riservato ai soli residenti nella provincia di Monza Brianza

  3. Obbligo di possesso della fidelity card “A.C. Monza Card”

La mappa dei punti vendita

Per chi preferisce l’acquisto fisico rispetto a quello online, ecco l’elenco delle ricevitorie abilitate a Castellammare e dintorni:

  • Store Ufficiale: Corso Garibaldi, 24

  • Bar: Dolci Momenti (Via G. Cosenza), Bar Gialloblu (Viale Europa), Anca Caffè (Strada Panoramica), Movida Caffè (Via Napoli)

  • Tabaccherie: Tabaccheria del Corso (C.so Vittorio Emanuele), Tabaccheria Muratori (Via Napoli), Tabaccheria N.1 (Via Petraro)

  • Agenzie di scommesse: StanleyBet (Via Bonito), Agenzia Intralot (Viale Europa)

  • Altri negozi: Gadget Mania (Via Castellammare)

Supercinema, Castellammare di Stabia: Leo Gassmann in Ubi Maior per la rassegna La Stagione Teatrale Di Luca

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Un altro grande interprete domenica scorsa sul palco del Teatro Supercinema: l’attore Leo Gassmann, che in “Ubi Maior” ha dimostrato di essere un attore carismatico, evidenziando temperamento e forte presenza scenica.

Dopo i successi di Sanremo e quelli del film Rai “Califano”, Leo Gassmann sta ottenendo, infatti, notevoli riconoscimenti anche come attore teatrale, con performance che hanno stupito il pubblico e la critica.

Leo, all’anagrafe Leonardo, figlio degli attori Alessandro Gassmann e Sabrina Knaflitz, e nipote del grande Vittorio Gassmann, pur essendo figlio d’arte, sta costruendo una propria carriera autonoma, dimostrando notevole maturità e versatilità.

Nella commedia “Ubi maior” interpreta Tito, un giovane campione olimpico di scherma costretto ad affrontare un problema familiare, che lo costringe ad una scelta.

Lo spettacolo, scritto da Franco Bertini e diretto magistralmente da Enrico Maria Lamanna, vede la partecipazione dei bravissimi attori Sabrina Knaflitz, sua madre anche nella finzione scenica, Barbara Begala e Matteo Taranto.

Il testo è un dramma familiare che esplora Il conflitto tra la fedeltà ai propri valori e la necessità di compiere scelte difficili per proteggere la famiglia.

Cosa siamo disposti a sacrificare per la famiglia? Il suo valore risiede nell’amore, nel supporto, nel rispetto e nella responsabilità reciproca.

Per salvare e proteggere un  membro della famiglia, le persone sono disposte a mettere in gioco le proprie risorse economiche, i propri desideri, a volte persino i propri principi, specialmente in situazioni critiche.

In genere sono i genitori che corrono in soccorso dei figli quando a causa di qualche leggerezza si ritrovano in situazioni difficili.

Qui i ruoli sono invertiti: Tito, il figlio ventenne, è il personaggio saggio, il campione olimpico equilibrato, mentre i due genitori sembrano essere in piena fase adolescenziale: dipendenza dai social, abuso di alcol, gioco d’azzardo, persino problemi legati all’autostima e all’identità di genere.

Sotto accusa la fragile famiglia moderna in cui i genitori derogano dal loro ruolo educativo, sentendosi eterni adolescenti con le loro insicurezze e la continua ricerca di nuove esperienze.

Nella commedia Matteo Taranto è il padre in crisi, un giornalista che è stato schiaffeggiato da un avversario durante una trasmissione televisiva e vuole vendicarsi; Sabrina Knaflitz è la madre che ha perso al casinò una cifra notevole ed è ricattata da un criminale, lo slavo Dragan.

Anche le dinamiche di coppia sono messe in discussione: la donna ha una relazione sentimentale con una sua amica, il marito lo sa, ma non è minimamente turbato.

Lo slavo Dragan, in cambio del condono del debito della madre, chiede a Tito di fargli da testimonial per l’azienda di olio di oliva di cui è titolare. Il giovane accetterà?

Di forte impatto la messa in scena. L’efficace combinazione delle luci cinematografiche, di Pietro Sperduti, e la colonna sonora di Adriano Pennino creano un’esperienza coinvolgente. Anche le scene di Fabiana Di Marco e i bei costumi di Teresa Acone contribuiscono a definire l’atmosfera generale dello spettacolo.

Un plauso al direttore artistico Luca Nasuto, che sul palco del Supercinema di Castellammare con “Ubi maior” è riuscito a portare bravissimi interpreti, tra cui uno degli attori più interessanti del panorama teatrale italiano, Leo Gassmann, in un’esibizione carismatica, che ha catturato l’attenzione del pubblico.

Juve Stabia – Monza sarà diretta da Claudio Allegretta della sezione AIA di Molfetta

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L’AIA ha diramato le designazioni per la quattordicesima giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026 e a dirigere la gara Juve Stabia – Monza sarà il Signor Claudio Allegretta della sezione AIA di Molfetta.

Conosciamo il direttore di gara

Il panorama arbitrale italiano si arricchisce di cinque nuovi direttori di gara promossi alla CAN A-B. Tra questi spicca il nome di Claudio Allegretta, fischietto proveniente dalla sezione di Molfetta, che ha trascorso le ultime stagioni in Serie C. Recentemente, ha avuto l’incarico di dirigere la cruciale gara di ritorno dei playout tra la Spal e il Milan Futuro.

Profilo accademico e professionale

Originario di Molfetta, in Puglia, Allegretta affianca alla carriera sportiva un solido background accademico. Come documentato dal suo profilo Linkedin, ha completato gli studi superiori conseguendo la laurea in Ingegneria Civile presso il Politecnico di Bari. La sua specializzazione si concentra sui Trasporti e sulla Mobilità Sostenibile. La sua passione per lo sport, unita a una notevole determinazione, è stata il motore che gli ha permesso di raggiungere la massima categoria arbitrale nazionale.

La progressione di carriera

L’ascesa di Allegretta è stata metodica:

  • 2013-2018: Ha iniziato dirigendo competizioni a livello regionale e interregionale.
  • 2019-2023: È stato inserito nell’organico degli Arbitri Nazionali di CAN D.
  • Luglio 2023: Ha ottenuto il passaggio alla Serie C.
  • Promozione 2024: Dopo due stagioni, è arrivata la promozione alla CAN A-B, annunciata ufficialmente a Roma, nella sala Paolo Rossi della sede FIGC. La sezione AIA di Molfetta ha celebrato l’evento sui propri canali social.

Insieme ad Allegretta, hanno compiuto il salto di categoria altri quattro colleghi: Andrea Calzavara (sezione di Varese), Giuseppe Mucera (Palermo), Niccolò Turrini (Firenze) e Andrea Zanotti (Rimini).

Statistiche e attitudine in campo

Nell’ultima stagione in Serie C, l’ingegnere pugliese ha arbitrato 15 incontri di regular season, così suddivisi:

  • Girone C: 7 partite (36 cartellini gialli, 1 espulsione)
  • Girone B: 6 partite (26 ammonizioni, 1 rosso diretto)
  • Girone A: 2 partite (12 gialli, 1 rosso)

Oltre alla stagione regolare, gli sono state affidate due gare dei playoff (Catania-Potenza il 7 maggio e Ternana-Giana Erminio il 21 maggio). La partita di maggiore tensione gestita è stata indubbiamente il ritorno dei playout tra Spal e Milan Futuro, incontro che ha determinato la retrocessione della formazione U23 rossonera in Serie D.

Il bilancio totale delle sue 18 direzioni in Serie C (inclusa la post-season) evidenzia l’assegnazione di sei calci di rigore, suggerendo una certa facilità nel concedere la massima punizione.

Un pioniere della tecnologia “Ref-Cam”

Una delle innovazioni tecnologiche più discusse, la “Ref-cam” (la telecamera indossata dagli arbitri) vista al Mondiale per Club, permette di rivivere le fasi di gioco attraverso la prospettiva del direttore di gara.

In questo specifico ambito, Claudio Allegretta ha giocato un ruolo da apripista. Nel febbraio 2024, è stato il primo arbitro nel calcio professionistico europeo a utilizzare la cosiddetta “bodycam” durante una partita ufficiale. L’occasione è stata l’incontro Cesena-Pineto, valido per la 28ª giornata del Girone B di Serie C.

Le statistiche complete

Il Sig. Claudio Allegretta è nato il 26 aprile 1994 ed è iscritto alla sezione AIA di Molfetta. E’ al suo primo anno alla CAN

Nella sua carriera ha diretto: 121 gare in cui ha concesso 46 rigori e ha decretato 23 espulsioni

Quest’anno ha diretto 7 gare (1 di Coppa Italia e 6 di Serie B) con questo bilancio: 4 vittorie interne, 3 pareggi, 0 vittorie esterne, 2 rigori concessi, 0 espulsioni decretate

Con la Juve Stabia ha due precedenti: 0 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta

26/10/2025 Serie B 2025/2026 Padova – Juve Stabia 2-2 (Bortolussi (2), Cacciamani, De Pieri)

16/02/2020 Salernitana U17 – Juve Stabia U17 3-1

Con il Monza U19 ha un precedente: Monza U19 – Roma U19 2-3

Assistenti

1 assistente: Sig. Davide Imperiale della sezione AIA di Genova

2 assistente: Sig. Simone Biffi della sezione AIA di Milano

IV° ufficiale: Sig. Alberto Ruben Arena della sezione AIA di Torre del Greco

VAR

Sig. Manuel Volpi della sezione AIA di Arezzo

AVAR

Sig. Francesco Meraviglia della sezione AIA di Pistoia

Juve Stabia, rabbia e orgoglio: al “Ferraris” decide un rigore dubbio, ma le Vespe meritavano di più

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Non basta una prestazione di cuore, ordine e coraggio. Al “Luigi Ferraris”, nella 13ª giornata di Serie B, la Juve Stabia esce sconfitta per 1-0 contro la Sampdoria, ma il risultato racconta una verità parziale. Se il tabellino condanna le Vespe, la cronaca racconta una storia diversa, fatta di rammarico per ciò che poteva essere e, soprattutto, di una rabbia profonda per l’ennesimo torto arbitrale subito.

Il fatto: minuto 56, la svolta contestata

La partita è stata equilibrata, con una Juve Stabia che, dopo un primo tempo di studio, stava chiaramente prendendo in mano le redini del gioco nella ripresa. Sul punteggio inchiodato sullo 0-0, ecco l’episodio che cambia tutto.

È il minuto 56: l’arbitro Zufferli, inizialmente propenso a lasciar correre su un contatto in area stabiese tra Ruggero e Vulikic, viene richiamato al VAR. Dopo la revisione, la decisione che gela i tifosi gialloblù: calcio di rigore per la Sampdoria per il presunto fallo (Vulikic è il primo a utilizzare le mani per farsi spazio) e seconda ammonizione a Ruggero. Dal dischetto si presenta Coda, che non sbaglia e firma l’1-0.

Il punto critico: Il rigore è apparso generoso a molti osservatori neutrali e inesistente per il popolo stabiese. Una decisione “chirurgica” arrivata proprio nel momento migliore delle Vespe.

Una “Sudditanza” che preoccupa

L’episodio di Marassi non è un caso isolato, ma l’ultima perla di una collana che inizia a diventare troppo pesante da indossare. Da quando le Vespe sono tornate in cadetteria, la sensazione è che il fischietto sia spesso “pesante” contro i gialloblù e molto meno severo verso gli avversari di turno.

Il bilancio dei rigori subiti dalla Juve Stabia è impietoso: una delle statistiche più alte del campionato. Al di là dei tecnicismi, ciò che alimenta il sospetto e l’indignazione è la sistematicità. Sembra esserci una disparità di trattamento tra le “grandi” piazze blasonate e una “piccola” terribile che prova a giocarsela alla pari. La sensazione di essere il vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro non è più solo un timore, ma una statistica.

La furia di Abate e la rivolta social

Al triplice fischio, la tensione era palpabile. Il tecnico Ignazio Abate, solitamente misurato, ha faticato a contenere la frustrazione. Le sue dichiarazioni post-gara, riportate dalle cronache, sono state nette e prive di giri di parole: la squadra si sente penalizzata.

Parallelamente, sui social network è esplosa la protesta dei tifosi. “Non ci rispettano”, “Sempre contro di noi”, “Campionato falsato”: sono questi i commenti che intasano le pagine dedicate alla Serie B. Il popolo di Castellammare si sente sotto attacco e chiede a gran voce rispetto per gli sforzi di una società e di un gruppo che stanno onorando la categoria.

Dalla rabbia all’energia: obiettivo Monza

L’amarezza è tanta. Perdere per un episodio dubbio, vanificando 90 minuti di sudore e tattica, fa male. Ma non c’è tempo per piangersi addosso.

Ora la palla passa al “Romeo Menti”. La rabbia accumulata a Genova deve essere il carburante per la prossima, difficilissima sfida. In casa arriverà la capolista Monza, una corazzata costruita per vincere. Sarà compito del pubblico stabiese trasformare l’indignazione in una bolgia, spingendo le Vespe oltre l’ostacolo.

La Juve Stabia deve voltare pagina con la consapevolezza di essere sulla strada giusta a livello di gioco. La vera battaglia, ora, è restare concentrati sul campo, sperando che prima o poi la bilancia della giustizia sportiva torni in equilibrio.

L’AZZURRO PENSIERO. Il Napoli batte il Qarabag con un eroico Mc Tominay. Vittoria dedicata a D10s

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Una serata che profuma di rinascita, quella del Napoli, che risponde presente nella quinta giornata di Champions League superando il Qarabag per 2-0 allo Stadio Maradona. Una vittoria fondamentale per il cammino europeo degli Azzurri, arrivata al termine di una prestazione solida e dedicata al ricordo eterno di Diego Armando Maradona.

​⚽ La Partita: McTominay Sblocca e Chiude i Conti

​Non è stata una gara semplice, con il Qarabag che ha retto la pressione costante del Napoli per oltre un’ora di gioco. Tuttavia, la tenacia degli uomini di Conte è stata premiata:

​Il Vantaggio (62′): È Scott McTominay a rompere gli equilibri. Dopo una prolungata pressione, il centrocampista scozzese si è fatto trovare pronto in area, insaccando di testa la rete dell’1-0.

​Il Raddoppio (72′): Ancora McTominay protagonista poco dopo. Con una pregevole mezza rovesciata, lo scozzese ha indirizzato il pallone verso la porta, con l’intervento decisivo di Jankovic che, nel tentativo di deviare, ha di fatto spinto la palla nella propria rete, fissando il risultato sul definitivo 2-0.

​Una reazione d’orgoglio e di forza mentale che avvicina sensibilmente il Napoli alla qualificazione per gli ottavi di finale.

​🎙️ Conte: “Energia Speciale per Onorare Maradona”

​Grande soddisfazione nelle parole del tecnico azzurro, Antonio Conte, che sottolinea l’importanza della serata e l’atteggiamento della squadra:

​”Era una serata speciale per Napoli e per i napoletani perché la memoria di Maradona è qualcosa di eterno. Ci tenevamo a onorare questo giorno con una bella prova. C’era una bella energia e l’abbiamo messa in campo,” ha dichiarato Conte, dedicando la vittoria al Pibe de Oro.

​L’allenatore ha poi lodato il carattere del gruppo, evidenziando il superamento delle difficoltà: “Questa è una squadra che è sempre stata viva, abbiamo dovuto superare sinora molte difficoltà per infortuni, ma i ragazzi hanno dimostrato grande attaccamento e forza mentale.”
​Conte si è detto appagato dalla risposta del gruppo nelle ultime due uscite: “Sono soddisfatto della prestazione e dell’atteggiamento sia contro l’Atalanta che stasera col Qarabag. Sin dall’approccio ho visto tanta intensità e anche nell’intervallo ho detto ai ragazzi che con questa spinta avremmo segnato. Ho un gruppo eccezionale per disponibilità e ho notato che si è elevato molto anche il senso di responsabilità.”

​🌟 McTominay e Di Lorenzo: Felicità e Compattezza

​Protagonista assoluto della serata, Scott McTominay, ha espresso la sua gioia personale e collettiva:

​”Abbiamo conquistato una vittoria importante. Soprattutto nel secondo tempo abbiamo comandato il gioco e potevamo segnare anche più gol. Sono contento di aver segnato ma ciò che conta è aiutare la squadra. Stasera abbiamo dedicato la prestazione a Maradona e a questo pubblico splendido.”

​Gli fa eco il capitano, Giovanni Di Lorenzo, che vede in questo successo la conferma della ritrovata unità:

​”Stasera c’era da dare risposte importanti anche per il cammino Champions e ci siamo riusciti. Volevamo fortemente conquistare questi tre punti […] sia perché volevamo dedicare la vittoria a Diego. Abbiamo dato segnali di ripresa in questa settimana, avevamo bisogno di ritrovarci e reagire. Il gruppo è sempre stato compatto e ha dato dimostrazione di unità e forza con questi risultati.”

​Con i tre punti conquistati, il Napoli ora guarda con maggiore ottimismo all’ultima giornata, pronto a lottare per tutti gli obiettivi, come richiesto dal suo allenatore.